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Frasi e citazioni di Eduardo Galeano

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Eduardo Galeano (Montevideo, 1940-2015), scrittore, giornalista e saggista uruguaiano: "Per quale motivo uno scrive, se non per rimettere insieme i propri pezzi? Da quando si entra a scuola o in chiesa, l’educazione ci squarta: ci somministra il divorzio dell’anima dal corpo, della ragione dal cuore".
Viviamo in un mondo dove il funerale è più importante
del morto, il matrimonio più dell'amore e il corpo
più della mente. Viviamo in una cultura del contenitore
che disprezza il contenuto. (Eduardo Galeano)
Le vene aperte dell’America Latina
Las venas abiertas de América Latina, 1971 - Selezione Aforismario

Paesi specializzati nel guadagnare e paesi specializzati nel rimetterci: ecco il significato della divisione internazionale del lavoro. La nostra regione del mondo, quella che oggi chiamiamo America Latina, è stata precoce: si è specializzata nel rimetterci fin dai lontani tempi in cui gli europei del Rinascimento si sono lanciati attraverso i mari per azzannarle la gola. 

L'America Latina è la regione dalle vene aperte. Dalla scoperta ai nostri giorni, tutto si è trasformato sempre in capitale europeo o, più tardi, nordamericano. E, come tale, si è accumulato e si accumula in lontani centri di potere. Tutto: la terra, i suoi frutti e le sue viscere ricche di minerali, gli uomini e le loro capacità di lavoro e di consumo, le risorse naturali e le risorse umane.

La regione continua a fare da serva. Continua a vivere al servizio delle necessità altrui, come fonte e riserva di petrolio e di ferro, di rame e di carne, di frutta e caffè: materie prime e alimentari destinate ai paesi ricchi che guadagnano, consumandole, molto di più di quanto l'America Latina guadagni producendole.

Per quanti concepiscono la storia come una competizione, l'arretratezza e la miseria dell'America Latina sono soltanto il risultato del fallimento. Abbiamo perso; altri hanno vinto. 

Il modo di produzione e la struttura delle classi di ogni nostra regione sono state via via determinate dall'esterno, in base al loro inserimento nell'ingranaggio universale del capitalismo. Si è assegnata a ognuno una funzione, sempre a vantaggio dello sviluppo della metropoli straniera di turno; e si è resa infinita la catena di dipendenze successive.

Secondo il punto di vista dei padroni stranieri e della nostra borghesia di lavoratori a percentuale che ha venduto l'anima al diavolo per un prezzo di cui anche il diavolo si vergognerebbe, il sistema è estremamente razionale. Ma, per tutti gli altri, è irrazionale al punto da acutizzare, sviluppandosi, i propri squilibri, le proprie tensioni, le proprie contraddizioni scottanti.

La gente si riproduce. Si fa l'amore con entusiasmo e senza precauzioni. Sempre più gente rimane ai margini delle strade; senza lavoro in campagna dove regna il latifondo con le sue grandi steppe incolte, senza lavoro nelle città dove dominano le macchine: il sistema vomita uomini. 

Ostinatamente, i bambini latinoamericani continuano a nascere, rivendicando il loro diritto naturale a un posto al sole in queste terre splendide che potrebbero offrire a tutti ciò che negano quasi a tutti.

I massacri perpetrati dalla miseria in America Latina sono segreti: su questi popoli abituati a soffrire a denti stretti, scoppiano ogni anno silenziosamente, senza fragore, tre bombe di Hiroshima.

Il sottosviluppo sviluppa la disuguaglianza.

I fantasmi di tutte le rivoluzioni soffocate o tradite nel corso della tormentata storia latinoamericana affiorano nelle nuove esperienze, così come i tempi d'oggi sono stati presentiti e generati dalle contraddizioni del passato. "La storia è un profeta con lo sguardo rivolto all'indietro: da ciò che fu e contro ciò che fu annuncia ciò che sarà". 

Abbiamo perduto per strada perfino il diritto di chiamarci "americani", anche se gli haitiani e i cubani si sono affacciati alla storia come popoli nuovi un secolo prima che i pellegrini del "Mayflower" si stabilissero sulle coste di Plymouth. Oggi, per il mondo, l'America è costituita dagli Stati Uniti e basta: noi, al massimo, abitiamo in una sub-America, in un'America di seconda classe, dall'identificazione incerta.

Giorni e notti di amore e di guerra
Dias y noches de amor y de guerra, 1978)

Il potere è come il violino: si prende con la sinistra e si suona con la destra.

Il torturatore è un funzionario. Il dittatore è un funzionario. Burocrati armati, che perdono il lavoro se non svolgono i propri compiti in modo efficiente. Questo, e niente di più. Non sono mostri straordinari. Non daremo loro questa grandezza.

Il libro degli abbracci
El libro de los abrazos, 1989 - Selezione Aforismario

Ogni persona brilla di luce propria in mezzo a tutte le altre. Non esistono due fuochi uguali. Ci sono fuochi grandi e fuochi piccoli e fuochi di tutti i colori. C’è gente di fuoco sereno, che non si cura del vento, e gente di fuoco pazzo, che riempie l’aria di faville. Certi fuochi, fuochi sciocchi, non fanno lume né bruciano. Ma altri ardono la vita con tanta passione che non si può guardarli senza strizzare gli occhi; e chi si avvicina va in fiamme.

Quando è sincera, quando nasce dal bisogno di dire, la voce umana non c’è chi possa fermarla. Se le tolgono la bocca, lei parla con le mani, con gli occhi, con i pori, o con quello che sia. Perché tutti, ma proprio tutti, abbiamo qualcosa da dire agli altri, qualcosa che merita di essere celebrata dagli altri, o perdonata.

L’unica cosa che so è questa: l’arte, o è arte o è merda.

Con premeditazione e slealtà ho compiuto l’atto d’amore senza perseguire il nobile scopo di riprodurre la manodopera. So benissimo che il peccato della carne è assai mal visto in cielo. Ma ho qualche sospetto che Dio condanni ciò che non conosce.

Ricordare: dal latino re-cordis, ripassare dalle parti del cuore.

Non riesco a dormire. C’è una donna che mi sta di traverso alle palpebre. Vorrei mandarla via, ma non posso. Ho una donna di traverso nella gola.
[No consigo dormir. Tengo una mujer atravesada entre los párpados. Si pudiera, le diría que se vaya; pero tengo una mujer atravesada en la garganta].

Non fa l’amore, il dio dei cristiani, il dio della mia fanciullezza. C’è il caso che sia l’unico dio, fra tutti gli dèi di tutte le religioni della storia umana, che non abbia mai fatto l’amore. Ogni volta che mi viene in mente, ho compassione di lui, e allora gli perdono di essere stato il mio superpapà castigamatti, capo di polizia dell’universo.

Se l’uva è fatta di vino, forse noi siamo le parole che raccontano quello che siamo.

Un metodo per fregarsene: Bue solo, ben si lecca. Il prossimo non è tuo fratello, né il tuo amante. Il prossimo è un concorrente, un nemico, un ostacolo da scavalcare o una cosa da usare. Il metodo, che non dà da mangiare, dà ancor meno da amare: ne condanna molti alla fame di pane, molti di più alla fame di abbracci.

La cultura e la politica sono diventate beni di consumo. I presidenti si scelgono per televisione, come le saponette, e i poeti si occupano di ninnoli decorativi. Non c’è altra magia che il mercato, non ci sono altri eroi che i banchieri.

Nel Sud del mondo, il sistema insegna che la violenza e la fame non appartengono alla storia, ma alla natura, e che la giustizia e la libertà si odieranno fra loro in eterno.

Non c’è bisogno di Sigmund Freud per sapere che non esiste tappeto sotto il quale si possa nascondere la spazzatura della memoria.

Finché i leoni non avranno i loro storici, le storie di caccia continueranno a celebrare il cacciatore.

Le tragedie si ripetono come farse, diceva la celebre profezia. Ma da noi accade di peggio: le tragedie si ripetono come tragedie.

Siamo ciò che facciamo per cambiare quello che siamo. L’identità non è un pezzo da museo, calmo e tranquillo nella teca di vetro, ma la stupenda sintesi che ogni giorno si compie delle nostre contraddizioni.

Se la contraddizione è il polmone della storia, mi sa tanto che il paradosso sia lo specchio di cui la storia si serve per prendersi gioco di noi.

Non c’è che un luogo dove l’oggi e l’ieri s’incontrano, si riconoscono e si abbracciano, e questo luogo è il domani.
[Hay un único lugar donde ayer y hoy se encuentran y se reconocen y se abrazan. Ese lugar es mañana].

I funzionari non funzionano. I politici parlano ma non dicono. Gli elettori votano ma non scelgono. I mezzi d’informazione disinformano. I centri d’insegnamento insegnano a non imparare. I giudici condannano le vittime. I militari sono in guerra contro i loro compatrioti. I poliziotti non combattono i delitti perché sono troppo occupati a commetterli. I fallimenti si socializzano, gli utili si privatizzano. È più libero il denaro che la gente. Le persone sono al servizio delle cose.

Nei nostri paesi la televisione fa vedere quello che lei vuole che accada. E non accade niente, se la televisione non lo mostra. La televisione, luce estrema che ti salva dalla solitudine e dalla notte, è la realtà. La vita è uno spettacolo.

Il colonialismo visibile ti mutila apertamente: ti proibisce di dire, ti proibisce di fare, ti proibisce di essere. Il colonialismo invisibile, viceversa, ti convince che la servitù è il tuo destino e che l’impotenza è nella tua natura. Ti convince che non si può dire, non si può fare, non si può essere.

Siamo tutti mortali fino al primo bacio e fino al secondo bicchiere.
[Somos todos mortales hasta el primer beso y el segundo vaso].

Sì, per quanto fottuto e oltraggiato uno sia, può sempre accadergli di incontrarsi con qualcuno dei suoi contemporanei, in un qualsiasi luogo del tempo, con qualche suo compatriota in una qualsiasi parte del mondo. E ogni volta che ciò accade, e fin tanto che dura, si ha la fortuna di sentire che si è qualcosa nell’infinita solitudine dell’universo: qualcosa di più di un risibile mucchietto di polvere, qualcosa di più di un attimo impercettibile.

Parole in cammino
Las palabras andantes, 1993

Il tempo rende gemelli gli amanti.

Il torturato tortura i sogni del suo carnefice. 

Le cose sono padrone dei padroni delle cose.

Le donne? Una razza inferiore, come i negri, i poveri e i pazzi. Incapaci di libertà, come i bambini. Destinate a piangere, a gridare, a sparlare del prossimo e a cambiare opinione e pettinatura ogni giorno. A letto e in cucina talvolta danno piacere. Al di fuori di questo, causano solo dispiaceri. 

Le storie si raccontano di notte, perché di notte il sacro è reale, e chi sa raccontare racconta sapendo che il nome è quella cosa che il nome nomina. 

Sul muro di un locale di Madrid c'è un cartello che dice: È PROIBITO IL CANTO FLAMENCO. Sul muro dell'aeroporto di Rio de Janeiro c'è un cartello che dice: È PROIBITO GIOCARE CON I CARRELLI PORTAVALIGIE. Il che vuol dire che c'è ancora gente che canta e c'è ancora gente che gioca. 

Veniamo da un uovo più piccolo di una testa di spillo, e viviamo su una pietra che gira intorno a una stella nana e che, contro questa stella, prima o poi, si scontrerà. Tuttavia, siamo stati fatti di luce, oltre che di carbonio, ossigeno, merda, morte e altre cose e, in fin dei conti, siamo qui da quando la bellezza dell'universo ha avuto bisogno di essere vista da qualcuno.

Splendori e miserie del gioco del calcio
El fútbol a sol y sombra, 1995 - Selezione Aforismario

Sono passati gli anni, e col tempo ho finito per assumere la mia identità: non sono altro che un mendicante di buon calcio. Vado per il mondo col cappello in mano, e negli stadi supplico: «Una bella giocata, per l’amor di Dio».

Quando il buon calcio si manifesta, rendo grazie per il miracolo e non mi importa un fico secco di quale sia il club o il paese che me lo offre.

La storia del calcio è un triste viaggio dal piacere al dovere. A mano a mano che lo sport si è fatto industria, è andato perdendo la bellezza che nasce dall’allegria di giocare per giocare. Oggi, il calcio professionistico condanna ciò che è inutile, ed è inutile ciò che non rende. 

Il gioco si è trasformato in spettacolo, con molti protagonisti e pochi spettatori, calcio da guardare, e lo spettacolo si è trasformato in uno degli affari più lucrosi del mondo, che non si organizza per giocare ma per impedire che si giochi. La tecnocrazia dello sport professionistico ha imposto un calcio di pura velocità e molta forza che rinuncia all’allegria, che atrofizza la fantasia e proibisce il coraggio.

Per fortuna appare ancora sui campi di gioco, sia pure molto di rado, qualche sfacciato con la faccia sporca che esce dallo spartito e commette lo sproposito di mettere a sedere tutta la squadra avversaria, l’arbitro e il pubblico delle tribune, per il puro piacere del corpo che si lancia verso l’avventura proibita della libertà.

Ci sono alcuni paesi e villaggi del Brasile che non hanno una chiesa, ma non ne esiste neanche uno senza un campo di calcio. 

A testa in giù
Patas arriba. La escuela del mundo al reves, 1998

A differenza della solidarietà, che è orizzontale e si esercita da pari a pari, la carità si esercita dall'alto verso il basso, umilia chi la riceve e non altera minimamente i rapporti di potere.
[A diferencia de la solidaridad, que es horizontal y se ejerce de igual a igual, la caridad se practica de arriba-abajo, humilla a quien la recibe y jamás altera ni un poquito las relaciones de poder].

Chi non è preso dal bisogno, è preso dalla paura: alcuni non dormono per l'ansia di avere le cose che non hanno, e altri non dormono per il panico di perdere le cose che hanno.
[Quien no está preso de la necesidad, está preso del miedo: unos no duermen por la ansiedad de tener las cosas que no tienen, y otros no duermen por el pánico de perder las cosas que tienen].

Il codice morale della fine del millennio non condanna l'ingiustizia, ma il fallimento.

La violenza genera violenza, come è noto; ma genera anche profitti per l'industria della violenza, che la vende come spettacolo e la trasforma in oggetto di consumo.

"Paesi in via di sviluppo" è il nome con cui gli esperti designano i paesi travolti dallo sviluppo di altri.

Se l'industria della droga, un'industria omicida, è proibita, perché non è proibita l'industria delle armi, che è la più omicida di tutte?

Fonte sconosciuta
Selezione Aforismario

C'è chi crede che il destino poggi sulle ginocchia degli dèi, ma la verità è che agisce, come una sfida ardente, sulle coscienze degli uomini.

Come Dio, il capitalismo ha la migliore opinione di sé stesso e non dubita della propria eternità.

Gli scienziati dicono che gli esseri umani sono fatti di atomi, ma un uccellino mi ha detto che siamo fatti anche di storie.

I bambini poveri sono quelli che soffrono di più la contraddizione tra una cultura che impone il consumo e una realtà che lo vieta.
[Los niños pobres son los que más sufren la contradicción entre una cultura que manda a consumir y una realidad que lo prohíbe].

L'arcobaleno umano è stato mutilato dal maschilismo, dal razzismo, dal militarismo e da molti altri ismi, che hanno orribilmente ucciso la nostra grandezza, la nostra possibile grandezza, la nostra possibile bellezza.

[Lavorando in banca] appresi che i principali rapinatori di banche sono i banchieri stessi ma nessun allarme suona mai per loro.

Mercato: luogo in cui viene fissato il prezzo delle persone e di altre merci.

Nei suoi dieci comandamenti, Dio ha dimenticato di menzionare la natura. Tra gli ordini che ci ha inviato dal Monte Sinai, il Signore avrebbe potuto aggiungere, ad esempio: "Onorerai la natura di cui fai parte".

Non c'è guerra di aggressione che non pretenda di essere guerra difensiva. Hitler invase la Polonia per impedire alla Polonia di invadere la Germania. Bush ha invaso l'Iraq per impedire all'Iraq di invadere il mondo.

Oggi la tortura si chiama “coercizione illegale”. Il tradimento si chiama "realismo". L'opportunismo si chiama “pragmatismo”». L'imperialismo si chiama “globalizzazione”, e le vittime dell'imperialismo sono chiamate "paesi in via di sviluppo".

Per non essere muti, bisogna cominciare col non essere sordi.

Più che mangiare, siamo mangiati dal cibo che ci impongono.

Viviamo in un mondo dove il funerale è più importante del morto, il matrimonio più dell'amore e il corpo più della mente. Viviamo in una cultura del contenitore che disprezza il contenuto.
[Vivimos en un mundo donde el funeral importa más que el muerto, la boda más que el amor, y el físico más que el intelecto. Vivimos en la cultura del envase, que desprecia el contenido].

L'utopia è all'orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l'utopia? Serve proprio a questo: a camminare.
[La utopía está en el horizonte. Me acerco dos pasos, ella se aleja dos pasos. Camino diez pasos y el horizonte se desplaza diez pasos más allá. Por mucho que camine, nunca la alcanzaré. Entonces, ¿para qué sirve la utopía? Para eso: sirve para caminar].
[Attribuito - vedi "Citazioni Errate" su Aforismario).

Note
Vedi anche frasi e citazioni di: Gabriel García Márquez - Osvaldo Soriano