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Frasi e citazioni di Gabriel García Márquez

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Gabriel García Márquez (Aracataca 1928 - Città del Messico 2014), scrittore e giornalista colombiano, Premio Nobel per la letteratura nel 1982. Gabriel García Márquez è considerato uno dei maggiori scrittori in lingua spagnola e uno dei più importanti esponenti del cosiddetto "realismo magico".

Le seguenti citazioni di Gabriel García Márquez sono tratte dai suoi libri più noti, tra cui: Cent'anni di solitudine (Cien años de soledad, 1967), L'amore ai tempi del colera (El amor en los tiempos del cólera, 1985), Dell'amore e di altri demoni (Del amor y otros demonios, 1994), Memoria delle mie puttane tristi (Memorias de mis putas tristes, 2004).

In appendice è riportato anche il link a una raccolta di frasi attribuite erroneamente a Gabriel García Márquez da quasi tutti i siti di aforismi.
Se c'è una cosa per cui il giorno del Giudizio Universale dovranno
condannarti è che hai avuto l'amore in casa e non hai saputo riconoscerlo.
(Gabriel García Márquez)
Il mare del tempo perduto
El mar del tiempo perdido, 1961

La gente non muore quando deve, ma quando vuole.

La mala ora
La mala hora, 1966

Il bisogno ha la faccia di cane.

Il tempo passa senza far rumore.

Cent'anni di solitudine
Cien años de soledad, 1967

È più facile cominciare una guerra che finirla. 

Era convinta che le porte erano state inventate per chiuderle, e che la curiosità per quello che succedeva nella strada era cosa da donnacce.

Era stato nella morte, effettivamente, ma era tornato perché non aveva potuto sopportare la solitudine.

Fece un ultimo sforzo per cercare nel suo cuore il luogo dove gli si erano putrefatti gli affetti, e non poté trovarlo.

Il migliore amico [...] è quello che è appena morto.

Il segreto di una buona vecchiaia non è altro che un patto onesto con la solitudine. 

La necessità di sentirsi triste si andava trasformando in lei in un vizio a mano a mano che la devastavano gli anni. Si umanizzò nella solitudine.

La solitudine le aveva selezionato i ricordi, e aveva incenerito gli intorpidenti mucchi di mondezza nostalgica che la vita aveva accumulato nel suo cuore, e aveva purificato, magnificato e eternizzato gli altri, i più amari.

Le stirpi condannate a cent'anni di solitudine non avevano una seconda opportunità sulla terra.

Non gli era mai venuto in mente fino allora di pensare alla letteratura come al miglior giocattolo che si fosse inventato per burlarsi della gente.

Non immaginava che era più facile cominciare una guerra che finirla.

Non può piovere per tutta la vita.

Non riusciva a capire come mai aveva avuto bisogno di così tante parole per descrivere la guerra, quando ne bastava solo una: paura.

Non si muore quando si deve, ma quando si può.

Sei di quelle che confondono il cazzo con l'equinozio

Cronaca di una morte annunciata
Crónica de una muerte anunciada, 1981

Nella vita non c'è luogo più triste di un letto vuoto.

L'amore ai tempi del colera
El amor en los tiempos del cólera, 1985

Avrò tutto il tempo che vorrò per riposare quando sarò morto, ma questa eventualità non rientra ancora nei miei progetti.

Doveva insegnarle a pensare all'amore come a uno stato di grazia che non era un mezzo per nulla, bensì un'origine e un fine in sé.

È incredibile come si possa essere tanto felici per così tanti anni, in mezzo a tante baruffe, a tante seccature, cazzo, senza sapere in realtà se è amore o se non lo è.

Era convinto che una donna che se la fa con un uomo una volta continuerà a farsela con lui ogni volta che lui lo voglia, purché sappia sempre intenerirla.

Gli esseri umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri li danno alla luce, ma che la vita li costringe ancora molte altre volte a partorirsi da sé.

Gli sembrava così bella, così seducente, così diversa dalla gente comune, che non capiva perché nessuno rimanesse frastornato come lui al rumore ritmico dei suoi tacchi sul selciato della via, né si sconvolgessero i cuori con l'aria dei sospiri dei suoi falpalà, né impazzissero tutti d'amore al vento della sua treccia, al volo delle sue mani, all'oro del suo ridere.

I sintomi dell'amore sono gli stessi del colera.

Il problema del matrimonio è che finisce tutte le notti dopo che si è fatto l'amore, e bisogna tornare a ricostruirlo tutte le mattine prima della colazione.

La memoria del cuore elimina i brutti ricordi e magnifica quelli belli, e grazie a tale artificio riusciamo a tollerare il passato.

La ragazzina alzò gli occhi per vedere chi stava passando davanti alla finestra, e quello sguardo casuale fu l'origine di un cataclisma d'amore che mezzo secolo dopo non era ancora terminato.

Le vedove scoprivano che il modo onorevole di vivere era alla mercé del corpo, mangiando solo per fame, amando senza mentire, dormendo senza doversi fingere addormentate per sfuggire all'indecenza dell'amore ufficiale, infine padrone del diritto a un letto intero per loro sole dove nessuno contendesse la metà del lenzuolo, la metà dell'aria da respirare, la metà della notte, finché il corpo non si saziava di sognare i propri sogni, e si svegliava da solo.

Lei era così abbagliante da sembrare l'unica in mezzo alla folla.

Lo spaventò il sospetto tardivo che è la vita, più che la morte, a non avere limiti.

Nel corso degli anni entrambi arrivarono, seguendo vie diverse, alla conclusione saggia che non era possibile vivere altrimenti, né amarsi altrimenti: nulla a questo mondo era più difficile dell'amore.

Non sono ricco [...] sono un povero con soldi, che non è la stessa cosa.

Quando una donna decide di andare a letto con un uomo, non esiste ostacolo che non salti, né fortezza che non abbatta, né considerazione morale che non sia disposta a superare per il fondamento: non c'è Cristo che tenga.

Rispondigli di sì [...]. Anche se stai morendo di paura, anche se dopo te ne pentirai, perché comunque ti pentirai per tutta la vita se gli rispondi di no.

Si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna, il cuore ha più stanze di un bordello.

Sto per compiere cent'anni, e ho visto cambiare tutto, persino la posizione degli astri nell'universo, ma non ho ancora visto cambiare nulla in questo paese.

Un uomo sa quando sta diventando vecchio perché comincia ad assomigliare a suo padre.

Dell'amore e di altri demoni
Del amor y otros demonios, 1994

L'amore era un sentimento contro natura, che dannava due sconosciuti ad una dipendenza meschina e insalubre, tanto più effimera quanto più intensa.

L'incredulità resiste più della fede, perché si sostenta dei sensi.

Le confessò che non passava un istante senza pensare a lei, che tutto quanto mangiava o beveva aveva il sapore di lei, che la vita era lei a ogni ora e ovunque, come solo Dio aveva il diritto e il potere di esserlo, e che il godimento supremo del suo cuore sarebbe stato morire con lei.

Nessun pazzo è pazzo se ci si adatta alle sue ragioni.

Non c'è medicina che guarisca quello che non guarisce la felicità.

Non si smette mai di credere del tutto.

Più la scrittura è trasparente e più la poesia è visibile.

Vivo spaventato di essere vivo.

Vivere per raccontarla
Vivir para contarla, 2002

La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. 

Memoria delle mie puttane tristi
Memorias de mis putas tristes, 2004

C'era una stella sola e limpida nel cielo color di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati.

Chi non canta non può neppure immaginare cosa sia la felicità di cantare.

Cominciai a misurare la vita non per anni ma per decenni. Quello dei cinquanta era stato decisivo perché avevo preso coscienza che quasi tutti erano più giovani di me. Quello dei sessanta era stato il più intenso per il sospetto che non avessi più tempo per sbagliarmi. Quello dei settanta era stato temibile per una certa eventualità che fosse l'ultimo.

Così come i fatti reali si dimenticano, alcuni che non si sono mai prodotti possono anche inserirsi tra i ricordi come se fossero stati.

È impossibile non finire per essere come gli altri credono che uno sia.

È un trionfo della vita che la memoria dei vecchi si esaurisca per le cose che non sono essenziali, ma che di rado venga meno per quelle che ci interessano davvero.

Grazie a lei affrontai per la prima volta il mio essere naturale [...]. Scoprii che l'ossessione che ogni cosa fosse al suo posto, ogni faccenda a suo tempo, ogni parola nel suo stile, non era il premio meritato di una mente in ordine, ma tutto il contrario, un intero sistema di simulazione inventato da me per nascondere il disordine della mia natura.

Il mondo avanza. Si, gli dissi, avanza, ma girando intorno al sole.

Il sesso è la consolazione che si ha quando l'amore non basta.

L'età non è quella che si ha ma quella che si sente.

L'ispirazione non dà preavvisi.

La gelosia ne sa più della verità.

La forza invincibile che ha spinto il mondo non sono gli amori felici bensì quelli contrastati.

Non c'è peggiore disgrazia che morire soli.

Non morire senza aver provato la meraviglia di scopare con amore.

Passai anche una settimana senza togliermi la tuta da meccanico né di giorno né di notte, senza farmi un bagno, senza radermi, senza lavarmi i denti, perché l'amore mi aveva insegnato troppo tardi che ci si rassetta per qualcuno, ci si veste e ci si profuma per qualcuno, e io non avevo mai avuto qualcuno per farlo.

Sapevo che non sarebbe mai diventato amore, ma l'attrazione satanica che esercitava su di me era così ardente che cercavo di trovare sollievo in qualsiasi femminella mi trovassi davanti.

Diatriba d'amore contro un uomo seduto
Diatriba de amor contra un hombre sentado, 2007

Niente assomiglia tanto all'inferno quanto un matrimonio felice.

Se c'è una cosa per cui il giorno del Giudizio Universale dovranno condannarti è che hai avuto l'amore in casa e non hai saputo riconoscerlo.

Libro di García Márquez consigliato
Cent'anni di solitudine
Editore Mondadori, 1995

È la storia centenaria della famiglia Buendia e della città di Macondo. In un intreccio di vicende favolose, secondo il disegno premonitorio tracciato nelle pergamene di un indovino, Melquiades, si compie il destino della città dal momento della sua fondazione alla sua momentanea e disordinata fortuna, quando i nordamericani vi impiantarono una piantagione di banane, fino alla sua rovina e definitiva decadenza. La parabola della famiglia segue la parabola di solitudine e di sconfitta che sta scritta nel destino di Macondo, facendo perno sulle 23 guerre civili promosse e tutte perdute dal colonnello Aureliano, padre di 17 figli illegittimi e descrivendo in una successione paradossale le vicende e le morti dei vari Buendia.

Note
Vedi anche: Frasi attribuite a Gabriel García Márquez