Cerca Autori o Argomenti in Aforismario

Frasi e citazioni di Jean Meslier

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Jean Meslier (Mazerny 1664 - Étrépigny 1729), curato e filosofo francese, diventato noto dopo la sua morte quando il suo testamento si rivelò, con sorpresa di tutti,  un testo di radicale ateismo, materialismo e anticlericalismo. Il titolo completo del testamento di Jean Meslier è: 
"Memoria dei pensieri e delle opinioni di Jean Meslier, prete, curato di Étrépigny e di Balaives, su una parte degli errori e degli abusi del comportamento e del governo degli uomini da cui si dimostrano in modo chiaro ed evidente le vanità e le falsità di tutte le divinità e di tutte le religioni del mondo, affinché sia diretto ai suoi parrocchiani dopo la sua morte e per essere usata da loro e da tutti i loro simili quale testimonianza di verità".
Come nota Michel Onfray: 
"Per la prima volta nella storia delle idee, un filosofo − quando saranno tutti d'accordo? − dedica un'opera alla questione dell'ateismo: lo professa, lo prova, lo dimostra, argomenta, cita, informa delle sue letture, delle sue riflessioni, ma si basa anche sulle sue esperienze di come va il mondo. Il titololo dice chiaramente: Mémoire des pensées et sentimenti de Jean Meslier, e anche il sottotitolo, che annuncia Des démonstrations claires et évidentes de la Vanité et de la Fausseté de toutes les Divinités et de toutes les Religions du Monde. Il libro esce nel 1729, dopo la sua morte: Meslier vi aveva lavorato per gran parte della sua esistenza. Comincia la storia del vero ateismo". [Trattato di Ateologia, 2005].
Ritratto di Jean Meslier
Moltissime persone non parlerebbero di Dio, e neppure lo bestemmierebbero,
se tanta gente non facesse di tutto per dargliene uno. (Jean Meslier)

Testamento
Memoria dei pensieri e dei sentimenti di Jean Meslier. Dimostrazioni chiare ed evidenti della Vanità e Falsità di tutte le Divinità e di tutte le Religioni del Mondo.
Testament, 1729 (postumo, 1864) - Selezione Aforismario

È chiaro ed evidente, che è abuso, errore, illusione, menzogna e impostura, voler far passare delle leggi puramente umane, per leggi e istituzioni tutte soprannaturali e divine.

Tutte le religioni sono soltanto invenzioni umane e quindi tutto ciò che ci insegnano e ci costringono a credere come soprannaturale e divino è solo errore, menzogna, illusione e impostura.
[Toutes les Religions ne sont que des inventions humaines et par conséquent que tout ce qu’elles nous enseignent et nous obligent de croire comme surnaturel et divin n’est qu’erreur, mensonge, illusion et imposture].

Non c'è nessuna particolare setta religiosa che non pretenda di essere sicuramente fondata sull'autorità di un Dio, e che non pretenda di essere esente da tutti gli errori e dalle menzogne che si trovano nelle altre.

Le religioni vogliono che si creda assolutamente e semplicemente a tutto ciò che esse dicono, non soltanto senza manifestare dubbio alcuno, ma anche senza ricercarne e senza desiderare di conoscerne le ragioni, in quanto ciò sarebbe, secondo esse, di una sfacciata temerarietà e un crimine di lesa maestà divina.

Non c'è nessuno dei nostri cristicoli, a qualsiasi setta appartengano, che siano in grado di dimostrare, con chiare prove, che la loro religione sia sicuramente di origine divina; e per provare ciò sono, da parecchi secoli, in polemica e in lotta gli uni contro gli altri, tanto da giungere alle persecuzioni, con fuoco e sangue, per sostenere le loro opinioni.

Non esiste, in materia di religioni, nessun impostore che non pretenda di coprirsi col nome dell'autorità di Dio, o di dirsi particolarmente ispirato e inviato da Dio stesso.

La fede, credenza cieca che serve da fondamento a tutte le religioni, non è che fonte di errori, illusioni, imposture.
 
Dio non esiste. Se esistesse sarebbe evidente.

Se ci fosse veramente qualche divinità o qualche essere infinitamente perfetto, che volesse essere amato e adorato dagli uomini, farebbe parte della sua stessa ragion d’essere, oltre che della giustizia e del dovere di tale presunto essere infinitamente perfetto, di manifestarsi, o almeno di farsi conoscere in qualche modo da quelli da cui vorrebbe essere amato, adorato e servito.

Moltissime persone non parlerebbero di Dio, e neppure lo bestemmierebbero, se tanta gente non facesse di tutto per dargliene uno.
 
Se l’uomo deve rinunciare alla ragione per credere in dio, non ci sono più limiti al raggiro.

A che scopo un essere così perfetto avrebbe creato un universo tanto miserabile, pieno di male, di vizio e di malvagità, in cui gli uomini soffrono e muoiono?

Come si può parlare di “meraviglie” della natura, la quale è un territorio chiuso nel quale tutti gli esseri viventi sopravvivono soltanto eliminandosi a vicenda? E che non si dica che ciò è la conseguenza di un presunto peccato originale: il male è congenito alla natura, indispensabile, altrimenti ci sarebbe una rapida proliferazione di uomini e di animali, e la terra non potrebbe contenerli.

Le religioni non danno, né riuscirebbero mai a dare, alcuna prova chiara, sicura e convincente, della verità dei loro presunti santi Misteri o delle loro Rivelazioni divine.
 
Come sarebbe sciocco prestar fede ai miracoli del paganesimo, così è estremamente sciocco prestare fede a quelli del cristianesimo, poiché gli uni e gli altri scaturiscono da uno stesso principio di errori, di illusioni, di menzogne. 
 
Tutte le preghiere, le orazioni e le messe che i monaci e gli altri preti potrebbero dire, non servono a nulla, e valgono solo a far guadagnare danaro a coloro che le dicono.
 
La religione è difatti un vero e proprio vivaio di fanatici, è il teatro in cui essi recitano meglio la loro parte.
 
Se crediamo a delle assurdità, commetteremo delle atrocità.
 
Non c'è più alcun bene da sperare, né alcun male da temere dopo la morte. Utilizzate il tempo con saggezza, quindi, vivendo bene e godendo sobriamente, pacificamente e gioiosamente, se potete, i beni della vita e i frutti delle vostre fatiche, poiché questa è la migliore strada che potete prendere, poiché la morte ponendo fine alla vita, pone fine anche a ogni conoscenza e sentimento del bene e del male.

Vediamo con chiarezza che la natura è ovunque, che agisce e che è sempre lei a creare tutto, è molto più naturale e probabile dire che è per se stessa ciò che è, piuttosto che dire che un altro essere non visibile e che non si sa dove sia, sarebbe per se stesso ciò che si immagina soltanto che egli possa essere.

Non vi sia tra voi religione diversa da quella della saggezza e della moralità, da quella dell’onestà e della decenza, della franchezza e della generosità d’animo; non ci sia religione diversa da quella che consiste nell’abolire completamente la tirannide e il culto degli dèi e dei loro idoli.

Una profonda ignoranza, una sconfinata credulità, una testa molto debole, una fervida immaginazione: questi sono i materiali con cui sono fatti i devoti, gli zelanti, i fanatici e i santi.

I devoti, incapaci di accusare Dio di malizia, si abituano a considerare i più tristi colpi del destino come prove inequivocabili della bontà celeste.

Benedette siano le nazioni che trattano benignamente e favorevolmente gli animali, che compatiscono le loro miserie e i loro dolori. Maledette siano le nazioni che li trattano crudelmente, che li tirannizzano, che amano spargere il loro sangue, che sono avide di mangiare la loro carne.

Finitela di ingannare gli uomini con sciocche paure e vane speranze, e smettetela anche di propinare loro idee false sulla grandezza, potenza, bontà, saggezza infinita di un Dio che non esiste, non è mai esistito e non esisterà mai.

Io vorrei, e questo sia l'ultimo ed il più ardente dei miei desideri, io vorrei che l'ultimo dei re fosse strangolato con le budella dell'ultimo dei preti.
[Je voudrais, et ce sera le dernier et le plus ardent de mes souhaits, je voudrais que le dernier des rois fût étranglé avec les boyaux du dernier prêtre].

Note
Leggi anche le citazioni dei filosofi francesi: Paul-Henri Thiry d’Holbach - Denis DiderotVoltaire