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Frasi e citazioni di Matteo Saudino (BarbaSophia)

Selezione di frasi e citazioni di Matteo Saudino (Torino,1974), saggista e insegnante di filosofia e storia. È l’ideatore del popolare canale YouTube di divulgazione filosofica e storica BarbaSophia,  che conta milioni di visualizzazioni. "I video di BarbaSophia sono fenomenali perché potete respirare cosa succede, in una classe, quando un prof fa lezione con la testa e con il cuore". [Enrico Galiano].
Le seguenti riflessioni di Matteo Saudino sono tratte dai suoi libri di divulgazione filosofica: La filosofia non è una barba (2020) e Ribellarsi con filosofia (2022).
Foto di Matteo Saudino
La filosofia ci porta a vivere fuori dal gregge e a ricercare in modo autonomo il senso
del nostro agire, senza abbandonarci alla routine, alle mode o al confortevole conformismo.
(BarbaSophia Matteo Saudino)

La filosofia non è una barba
© Vallardi, 2020 - Selezione Aforismario

La filosofia è un atto di ribellione rispetto all’opacità e alla noia di un presente in cui tutto è letto e interpretato all’interno della legge del profitto e della mercificazione.

Fare filosofia è gridare no alla dittatura del presente e a una vita di plastica, in nome di una fertile curiosità che genera viaggi inaspettati. 

La bellezza della filosofia risiede proprio nella sua irriducibile inutilità rispetto a un approccio produttivo e utilitaristico alla vita: fare filosofia è un atto che va oltre la prospettiva del calcolo quantitativo costi-benefici in vista di un fine, per immergersi e perdersi nella piacevolezza e gratuità del pensare, dell’immaginare esistenze e mondi alternativi.

La filosofia è una meravigliosa e testarda ortica. Nel giardino del mondo, solo così apparentemente ordinato e funzionale, la filosofia oggi si presenta pungente, ribelle e inutile proprio come un’ortica.

L’esistenza può assumere una prospettiva di significato a partire dall’uomo, in quanto animale progettuale e simbolico. Un essere che è tale proprio perché è consapevole di vivere sospeso tra due soli punti certi e assoluti: i punti estremi del nascere e del morire.

Solo chi esiste nella prospettiva della morte può vivere autenticamente. Per questo dobbiamo ringraziare gli dei di averci liberato dalla prigione dell’immortalità e donato la morte.

Vivere è un grido la cui eco è il morire.

Il bello è tale perché va ricercato e può svanire, altrimenti non ci sarebbe differenza tra un asettico fiore di plastica e una profumata rosa di giardino.

La vita intera è un gioco che ha come prerequisito fondamentale l’ineluttabilità della morte.

Anche la bellezza di potersi innamorare, ovvero l’anelito più bello del nostro vivere, deriva dalla certezza del nostro morire ed è un privilegio riservato solo agli esseri umani proprio in quanti finiti e limitati.

Ribellarsi con filosofia
© Vallardi, 2022 - Selezione Aforismario

La filosofia praticamente non serve a nulla, neppure a cucinare un uovo al tegamino. Anzi, con i suoi continui dubbi e ragionamenti può disorientare. Rischia di far cadere gli esseri umani nel celebre e paralizzante paradosso dell’asino di Buridano, il quale, posto di fronte a due mucchi di fieno identici, si lascia morire di fame perché non sa quale scegliere e mangiare per primo.

La filosofia non solo può sembrare inutile, ma può risultare addirittura dannosa, perché portatrice di lentezze e incertezze poco spendibili e redditizie, tanto più se in un mondo veloce, ultratecnologico e iperconnesso come il nostro, in cui si deve agire rapidamente e tutto è consumato in modo vorace e frenetico.

L’utilità della filosofia risiederebbe paradossalmente nella sua meravigliosa inutilità, nel suo essere una costante tensione erotica verso quella che Platone aveva chiamato l’attraente e irresistibile bellezza del voler conoscere, proprio per la bellezza che il conoscere stesso genera.

La ricerca filosofica è dunque tanto inutile quanto indispensabile, proprio perché è una vitale e gratuita attività di pensiero che fa crescere e trasforma in profondità l’essere umano, rendendolo libero dalle catene dell’ignoranza e, dunque, consapevole di se stesso.

Oggi regalarsi il tempo per fare filosofia è un sublime ed emancipatorio atto di ribellione rispetto alle logiche utilitaristiche che governano le nostre società.

La piacevole profondità di vivere nella bellezza senza uno scopo, se non quello di godersi la «bellezza del bello stesso», non ha prezzo, in quanto significa prendersi lentamente cura della propria anima, generando un senso di benessere e di armonia interiore irrinunciabile.

Fare filosofia è un forte e vivifico grido di libertà rispetto alle contingenze e incombenze di una vita in cui tutto viene scelto ed eseguito solo se è conveniente e se rientra nei profittevoli criteri di efficienza razionale.

La grigia e depressiva dittatura dell’utilità rende l’esperienza dell’inutile una gioiosa e ribelle modalità di stare al mondo.

Fare filosofia significa obiettare alla mediocrità dell’esistenza.

Vivere filosoficamente è un gioioso e sfrontato atto di ribellione, una pericolosa e contagiosa attività di libero pensiero e di effervescenza emozionale.

La filosofia è il filo di Arianna che può permettere agli esseri umani di orientarsi nel labirinto del Minotauro ed essere liberi, sottraendosi alle trappole delle fake news e alle arroganze dei fondamentalismi.

La complessità del mondo richiede una mente allenata a decodificarla per comprenderla. E la filosofia è proprio quell’arte del ragionamento faticoso che ci permette di acquisire le chiavi per provare ad aprire le molteplici porte che si presentano davanti a noi durante la nostra vita. 

La filosofia è autentica quando disturba, quando contribuisce a far crollare le certezze su cui si è costruita la sopravvivenza per arrivare a edificare la vita in modo critico e autentico.

La filosofia deve creare dubbi e disorientare. Fare filosofia significa problematizzare il mondo.

La filosofia deve essere un fastidioso tafano rispetto alla compiacente e accomodante accettazione della realtà così come si manifesta, e così come viene descritta e giustificata da ogni potere.

La ricerca della verità inizia solo se si ammette la propria ignoranza. La lezione di Socrate, il famoso «sapere di non sapere», è sempre attuale.

La filosofia è estremamente pericolosa per il mantenimento dell’ordine costituito, poiché sviluppa negli esseri umani dubbi e debolezze, ovvero spirito critico.

Per ogni potere autoritario e dogmatico fare filosofia ha comunque una controindicazione molto pericolosa: è destabilizzante e provoca un’insaziabile voglia di libertà di pensiero e d’azione.

La filosofia ci porta a vivere fuori dal gregge e a ricercare in modo autonomo il senso del nostro agire, senza abbandonarci alla routine, alle mode o al confortevole conformismo.

Fondare le proprie scelte significa acquisire la consapevolezza di essere persone responsabili del proprio destino, e non mediocri comparse che recitano sul palcoscenico del mondo uno scialbo copione scritto da altri.

Vivere la vita in modo filosofico significa andare oltre il sopravvivere e prendersi cura di quello che siamo e di quello che saremo, diventando i sarti che realizzano l’abito del proprio esistere.

La filosofia deve sempre conservare dentro di sé uno slancio utopico, che permetta di visitare con la mente splendide «isole che non ci sono» per provare ad avvicinarsi a realtà solo immaginate, ma che potrebbero stimolare il cambiamento e il miglioramento della realtà presente.

La filosofia insegna a non indossare i panni del cortigiano sempre fedele all’autorità, bensì stimola a danzare intorno a ogni potere come liberi e irriverenti giullari.

Il libero esercizio del pensiero filosofico costituisce un argine alle pretese totalizzanti di chi, detenendo il potere, intende decidere anche per le vite degli altri.

La politica è la disciplina umana più importante di tutte, in quanto è l’arte che permette agli esseri umani di vivere insieme in pace. Senza politica non vi è vita associata giusta. 

La vita non è tale se non nel suo rapportarsi costantemente con la morte, la quale non deve essere un tabù, ma una preziosa compagna di viaggio.

La morte ci ricorda e ci indica la vacuità della gloria e del potere, la stupidità dell’accumulo e dell’arroganza, la bruttezza della violenza e del cinismo.

Esistere è un bene troppo prezioso per dissiparlo nella mediocrità: perciò vivere tenendo presente la morte significa valorizzare e abbellire la vita. 

Fare filosofia significa recarsi presso l’oracolo di Delfi che è in noi, significa cioè intraprendere un viaggio in noi stessi e con noi stessi al fine di dare un senso al nostro essere nel mondo e nel tempo.

Filosofare significa sfidare la banalità del vivere e avere il coraggio di immergerci nei nostri abissi interiori per poi uscire e proiettarci verso il cielo a riveder le stelle. 

Fare filosofia porta con sé una fiorente controindicazione: si corre il rischio di conoscersi e di voler vivere coraggiosamente liberi, ribelli e felici.

A questo serve la filosofia, a camminare liberi e autentici tra le ricchezze e le macerie dello spazio e del tempo, invece di zoppicare nelle illusioni rassicuranti, forgiate dagli arroganti sacerdoti delle aride certezze.

La filosofia è un inarrestabile viaggio di crescita individuale e collettivo, al termine del quale potrebbe sorgere in noi il desiderio di diventare artefici del nostro destino. 

Note
  1. Canale YouTube di Matteo Saudino: BarbaSophia
  2. Vedi anche frasi e citazioni di: Ermanno BencivengaDiego Fusaro