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Frasi e citazioni di Antonella Viola

Selezione di frasi e citazioni di Antonella Viola (Taranto, 1969), immunologa, saggista e divulgatrice scientifica italiana, professoressa Ordinaria di Patologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova. Le seguenti riflessioni di Antonella Viola sono tratte dai suoi libri: Danzare nella tempesta (2021), Il sesso è (quasi) tutto (2022) e Il cibo buono (2022).
L’intelligenza è flessibilità: non restare fermi nei propri giudizi
o pregiudizi ma saper accogliere l’inatteso, e rispondere
a esso prontamente e saggiamente. (Antonella Viola)
Danzare nella tempesta
Viaggio nella fragile perfezione del sistema immunitario 
© Feltrinelli, 2021 - Selezione Aforismario

A volte per mantenere l’equilibrio bisogna saperlo perdere, lasciarsi andare e rinunciare ad affrontare le trasformazioni con una strategia frettolosa e aggressiva.

L’equilibrio del nostro corpo è messo costantemente in discussione ed è questo continuo movimento a garantire la nostra protezione. Ogni risposta del nostro sistema immunitario, infatti, corrisponde a una perdita dell’equilibrio.

L’evoluzione della vita è un viaggio nel mondo delle possibilità.

Tempo e imperfezione sono i due ingredienti principali dell’evoluzione. Il tempo è la dimensione in cui possibilità, errori e selezione naturale operano per creare la diversità.

Nonostante nella storia molti illustri scienziati abbiano ceduto al pregiudizio metafisico della perfezione della natura, oggi, in diversi ambiti della scienza, sappiamo che l’imperfezione non solo è dominante ma ha anche un ruolo essenziale.

La fisica ci spiega che l’intero universo è nato dall’imperfezione e si basa su di essa, così come da tempo chi si occupa di evoluzione ha compreso l’importanza dell’errore.

La prassi scientifica rappresenta uno straordinario percorso per sviluppare la capacità di distinguere ciò che è certo da ciò che non lo è. L’abitudine all’analisi razionale dei fatti, alla verifica, al dubbio sistematico, al metodo scientifico è uno strumento essenziale per navigare nel mare in tempesta.

La paura è un’emozione che ci garantisce la sopravvivenza, ma è utile quando è finalizzata al riconoscimento di un pericolo e alla rapida reazione di difesa che ne consegue. La paura che logora, che paralizza o che, al contrario, si trasforma in rabbia cieca e disfattismo non aiuta a navigare nella burrasca. E non c’è modo migliore che io conosca per vincere la paura e sfidare gli oceani dell’armarsi di conoscenza e razionalità.

Correggere la nostra postura nei confronti del mondo significa in realtà rinunciare alla nostra rigidità verso i fenomeni che, manifestandosi nella loro complessità, ci appaiono mostruosi. Da qui nasce la paura, che spesso innesca risposte avventate e sbagliate. 

Da secoli la scienza si misura con la realtà con coraggio e cautela. Prima di diventare esatta, deve sempre negoziare con la realtà. 

Quella che oggi ci si presenta è un’occasione preziosa per ragionare sul ruolo che vogliamo attribuire alla scienza nella sfera pubblica, perché essa ci insegna ad affrontare la realtà, soprattutto quando è difficile da decifrare, con razionalità e passione, con rispetto e libertà.

La scienza è confronto, dialogo, evoluzione sulla base delle evidenze, critica costruttiva. In una parola, la scienza è democrazia. 

Nella ricerca scientifica sono appunto le persone competenti, gli scienziati, che decidono democraticamente se un’ipotesi è valida, in seguito a lunghi procedimenti di verifica e confutazioni.

Ciò che rende profondamente affini la mentalità democratica e quella scientifica è l’approccio fondato sullo scetticismo.

Se è giusto finanziare la ricerca specifica contro il cancro, contro l’Alzheimer o le malattie genetiche, non bisogna però dimenticare che è attraverso la ricerca libera, aperta, tesa alla conoscenza, che si arriva alle scoperte che davvero rivoluzionano il nostro sapere e infine ci offrono nuove soluzioni a problemi che ci affliggono.

Tutti noi siamo di fatto schiavi delle urgenze del presente e ciechi di fronte al futuro. In politica, la mancanza di visione a lungo termine è di drammatica evidenza e ci sta conducendo a situazioni disastrose.

Quello che la politica dovrebbe imparare dalla scienza è la capacità di visione a lungo termine. Agire per prevenire le emergenze, analizzare in anticipo tutti i possibili scenari e mettere in atto dei piani di azione, muoversi in modo coordinato e globale.

La scienza dovrà smettere di essere una inascoltata e fastidiosa Cassandra e diventare una sorta di visore notturno, da utilizzare per potersi muovere nel futuro.

La scienza che dovremo ascoltare, così come la medicina che dovremo mettere in pratica, dovrà essere fondata sulle evidenze e non sulle intuizioni.

Come le cellule del nostro sistema immunitario, siamo tutti collegati e il benessere di ognuno di noi dipende dal benessere che siamo in grado di costruire come società, ascoltando e proteggendo l’ambiente che ci circonda.

Migliorare la nostra relazione con il mondo non riguarda il futuro remoto del nostro pianeta, ma la nostra quotidianità. Abbiamo la responsabilità e anche l’interesse a individuare e adottare stili di vita più sostenibili.

Il sesso è (quasi) tutto
Evoluzione, diversità e medicina di genere © Feltrinelli, 2022 - Selezione Aforismario

La genetica, la fisica, l’astronomia ci hanno spinto più volte a cambiare le lenti con cui osserviamo noi stessi e ciò che ci circonda. Continueranno a farlo. La scienza cambia la storia perché cambia la concezione che gli esseri umani hanno del mondo e di sé.

La visione binaria che separa il mondo sulla base dei due sessi è semplice e naturale quanto l’idea che sia il Sole a girare intorno a noi. Maschio e femmina sono distinti secondo forma e sostanza, potenza e atto, attitudini e ruoli. Eppure, questa visione non corrisponde alla realtà.

Accogliere le sfumature, accettare di non classificare, aprire la nostra mente per andare oltre lo schema culturale che ci è stato imposto è la rivoluzione che oggi possiamo compiere.

L’orientamento sessuale è biologicamente determinato. Non si sceglie di essere bisessuali, transessuali, omosessuali, eterosessuali. Ogni orientamento sessuale è, dunque, secondo natura ed è inaccettabile la violenza che viene rivolta contro determinate persone sulla base di quello che sono.

Se, da un lato, la nostra cultura ha strumentalizzato ed esasperato le differenze legate al sesso biologico e al genere, dall’altro, la scienza le ha ignorate troppo a lungo. 

La biologia racconta che il sesso è nato come opportunità di migliore adattamento a un ambiente che cambia in fretta. Allora, è paradossale che oggi proprio il sesso venga usato strumentalmente come una gabbia. 

Il sesso, nato per renderci più adattabili, rischia di diventare una gabbia. Una prigione per chi non cade perfettamente nelle comuni categorie di maschio e femmina o per chi ha un orientamento sessuale discorde dalla maggioranza.

La nostra storia evolutiva è un diario degli errori che hanno portato fin qui. Se vogliamo sapere chi siamo al di là di pregiudizi e stereotipi, dobbiamo imparare a conoscerli.

Fare la rivoluzione significa avere occhi nuovi per guardare noi stessi e il resto del mondo. Occhi nuovi per riconoscere le differenze che contano. E per dare loro valore.

L’intelligenza è flessibilità: non restare fermi nei propri giudizi o pregiudizi ma saper accogliere l’inatteso, e rispondere a esso prontamente e saggiamente.

Se l’intelligenza è flessibilità, l’essere umano non ne sta però mostrando molta. La rigidità che manifestiamo di fronte al diverso, a ciò che è inconsueto, a ciò che va oltre la nostra esperienza diretta racconta di una umanità stupida. 

Le variazioni in tema di sesso, identità di genere e orientamento sessuale esistono in biologia e vanno accettate a livello sociale e normativo. 

Troppo a lungo il sesso femminile è stato il secondo sesso. Anche in medicina. Muoversi verso una medicina genere­specifica, che includa il genere in tutte le fasi della ricerca pre-clinica e clinica, è il primo passo verso una medicina di precisione.

Gli scienziati del presente sono tecnici super-specializzati, distanti dall’umano. E sono questi tecnici che stanno inventando il nostro futuro. Per creare una vera innovazione, dobbiamo ritrovare la contaminazione dei saperi, cambiare il linguaggio della scienza, il modo in cui pensa. I nostri atenei devono tornare a favorire il dialogo tra filosofi e biologi, medici e fisici. La ricerca della perfezione attraverso la specializzazione dei saperi ha condotto all’isolamento. E isolarsi significa condannarsi alla sterilità.

Il cibo buono
C'è più gusto a nutrirsi bene (con Daniele Nucci) © Gribaudo, 2022 - Selezione Aforismario

Il cibo può essere uno dei più potenti alleati della nostra salute, fornendoci l’energia e la materia necessarie per costruire il nostro corpo e mantenerlo sano, permettendoci di combattere infezioni, riparare ferite, rigenerare tessuti.

Attraverso l’attività della comunità microbica che vive nel nostro intestino (il microbiota intestinale), il cibo può direttamente regolare il sistema immunitario, indirizzandolo verso la giusta strada della protezione, impedendogli di diventare troppo aggressivo.

È proprio a tavola che iniziano tanti dei nostri problemi! Una dieta squilibrata è infatti la causa diretta o indiretta di un enorme numero di malattie tipiche delle società moderne, tra cui diabete, obesità, ipertensione, ipercolesterolemia, infiammazione, cancro.

Il cibo che fa bene al nostro corpo è anche quello che fa bene al pianeta. 

Mangiare meno, mangiare sano, riscoprire la vera dieta mediterranea sono i segreti per combattere l’infiammazione in noi e nel pianeta Terra.

È evidente come una dieta equilibrata, bilanciata e ricca di fibre, vitamine e sali minerali sia essenziale per indirizzare il nostro sistema immunitario verso la protezione (e non l’aggressione) del nostro stesso corpo.

La prima regola è variare, alternando diversi tipi di alimenti, ma privilegiando cibi ricchi di fibre e/o micronutrienti, come i cereali integrali, i legumi, le uova, la verdura e la frutta.

Note
Vedi anche frasi e citazioni di: Rita Levi-MontalciniMichela Marzano