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Le migliori frasi di Novak Djokovic

Selezione di frasi e citazioni di Novak Djokovic (in serbo: Novak Đoković - Belgrado, 1987), tennista serbo tra i più forti della storia del tennis. Le seguenti citazioni di Djokovic sono tratte da interviste e dal suo libro autobiografico Il punto vincente, in cui scrive:
"Il dono più grande che ho ricevuto dal tennis non è la fama o i soldi, né la possibilità di guadagnarmi da vivere facendo ciò che mi piace o di ispirare gli altri, in particolare i miei compatrioti serbi. Il grande dono del tennis è stata l’opportunità di viaggiare, che mi ha permesso di conoscere altre culture".
Djokovic mentre tira di rovescio
Il tennis è molto diverso dal basket, dal calcio o da altri sport di squadra.
Può essere piuttosto solitario e sconfortante, forse più simile alla vita di un musicista
che di un atleta. (Novak Djokovic)

Il punto vincente
La mia strategia per l'eccellenza fisica e mentale, 2016 - Selezione Aforismario

Il tennis è molto diverso dal basket, dal calcio o da altri sport di squadra. Può essere piuttosto solitario e sconfortante, forse più simile alla vita di un musicista che di un atleta.

In passato il tennis, come il golf, era uno sport basato più sulle capacità tecniche e il talento naturale che non sulla prestanza fisica.

Per i tennisti di oggi, ginnastica e alimentazione sono fondamentali.

A differenza di tanti altri sport, nel tennis non sei mai «fuori stagione»: per undici mesi all’anno devo essere sempre pronto a sfidare i migliori tennisti del mondo, e forse i più forti di sempre.

Siamo come strumenti di precisione: alla minima cosa che non va nel mio corpo – per esempio, se reagisce negativamente al cibo – non sono in grado di giocare al livello necessario per battere i miei avversari. E soprattutto, non riesco a essere l’amico, il fratello, il figlio, il fidanzato e l’uomo che vorrei essere.

Non è stata l’energia o la lucidità o la forza a farmi diventare il numero uno. È stata la preparazione, l’allenamento.

Ogni momento di ogni giorno della mia vita è dedicato a restare il numero uno, quindi esiste solo la disciplina, non c’è spazio per altro.

Quasi tutte le persone che frequento ogni giorno sono serbe. Condividono con me i terribili ricordi della guerra e sanno quanto ho dovuto lottare per arrivare fin qui, e anche quanto sembrasse impossibile che vi arrivassi davvero.

L’allenamento trasforma le possibilità in probabilità. Più ci si esercita, più scenari si conoscono e meno sorprese si avranno.

Tutto nella vita è questione di equilibrio e moderazione: cibo, esercizio fisico, lavoro, amore, sesso (beh, forse un po’ meno moderazione nel sesso, ma avete capito che cosa intendo).

Dimagrire e avere energia illimitata non sono obiettivi. Piuttosto, preferirei vedeste questi aspetti come li vedo io: non come obiettivi ma come strade. Il vero obiettivo è in fondo alla strada. Il traguardo dovrebbe riguardare le prestazioni: nel lavoro, nello sport, nelle relazioni interpersonali.

Cambiate le cose e divertitevi a cambiarle, ma non lasciate che il cambiamento sia il vero obiettivo. Consideratelo una strada verso mete più alte e più importanti.

Mangiare correttamente non mi fornisce solo energia fisica, mi rende paziente, concentrato e ottimista. Mi permette di essere totalmente presente in campo, ma anche con le persone che amo. Mi aiuta a giocare al massimo livello in ogni ambito della vita.

Il cibo è un insieme di informazioni che dice al vostro corpo come deve comportarsi.

Ogni cibo che ingeriamo modifica il nostro corpo in qualche modo. Comunica con lui, lo influenza, lo guida. Se diventiamo consapevoli di questo canale di comunicazione, e se impariamo a promuovere questo scambio di informazioni, otterremo i risultati migliori dal punto di vista sia fisico sia mentale.

Viviamo in una cultura del fast food, e fast food significa mangiare in fretta. Ma alimentarsi non è una gara. Nessuno mi dà dei soldi se finisco per primo.

Chi comanda dedica anima e corpo affinché nessuno metta in discussione quello che viene imposto di credere. Che si tratti di un governo comunista o, come accade in molti casi, dei pezzi grossi dell’industria farmaceutica e alimentare, in alto sanno bene che la paura è un’arma efficace per tenere a bada le persone.

Quello che ho imparato nei miei viaggi e nei miei studi è che da ogni cultura si possono trarre le idee migliori da applicare alla nostra vita.

La mia regola numero uno: mangiare lentamente e in modo consapevole.

Mangiando alimenti confezionati in scatole e sacchetti, è quasi impossibile evitare gli additivi indesiderati. Il segreto è ridurre il consumo di alimenti confezionati e lavorati e leggere attentamente le etichette.

Essere circondati da cibo che fa male non vuol dire essere costretti a mangiarlo. 

Ogni cosa al mondo condivide la stessa energia: le persone, gli animali, gli elementi chimici, tutto. Compreso il cibo. Anzi, soprattutto il cibo. Sono convinto che se mangiamo con paura, preoccupazione o rabbia, il sapore del cibo e l’energia che ne traiamo non siano altrettanto potenti. Quello che dai, ricevi.

Ho imparato che è più importante concentrarsi sulla qualità di ciò che mangiamo che sulla quantità.

Quando siamo giovani e forti il nostro corpo riesce a superare molte sfide, e questa è una fortuna e una sfortuna allo stesso tempo. Da giovani possiamo mangiare male e reggere lo stress senza necessariamente ammalarci o sentire la stanchezza, ma con il tempo, se continuiamo a nutrirci e a vivere nello stesso modo, iniziamo ad avere dei problemi. Quindi cominciamo a cambiare alimentazione. Non è difficile, e abbiamo solo da guadagnarci.

La gente sa che cosa dovrebbe mangiare, ma sceglie ancora gli alimenti meno sani. 

La maggior parte delle calorie che assumo nella prima metà della giornata, fino al pranzo compreso, sono carboidrati. Quando mangio carboidrati con pochissime proteine sto dicendo al corpo: «Ho bisogno di energia. Procedi secondo necessità».

Di sera non ho bisogno d’energia, sono esausto e voglio dormire bene, quindi a cena dico al mio corpo: Rimedia ai danni che ho provocato, prendi queste proteine e fai quello che c’è da fare. 

Se avete letto molti libri sull’alimentazione, probabilmente avrete sentito dire che la digestione lenta è una cosa positiva: infatti, di solito vogliamo che il cibo resti a lungo nello stomaco, perché così ci sentiamo sazi per più tempo. Ma questa può essere una buona idea se pensate di stare seduti per quattro ore a guardare una partita di tennis, non se quella partita dovete giocarla.

Frasi da interviste
Selezione Aforismario

La Serbia fa parte di me. Siamo un popolo molto orgoglioso, e l'aver vissuto momenti difficili ci rende ancora più fieri di quello che siamo.

La guerra mi ha reso una persona migliore perché ho imparato ad apprezzare e a non dare niente per scontato. 

Condannerò sempre la guerra, non la sosterrò mai essendo io stesso figlio della guerra. So il trauma emotivo che lascia.

Il tennis è un gioco mentale. Tutti sono in forma, tutti colpiscono con ottimi dritti e rovesci.

Il vincitore è quello che crede di più nella vittoria.

Non sono arrogante, ma avere fiducia in sé stessi è un bene.

Quando la politica interferisce con lo sport, il risultato non è mai buono.

Penso che la gente si emozioni e si appassioni sempre di più [al tennis] solo se ci sono grandi rivalità e giocatori molto forti ad animare questo sport. Delle rivalità con tante occasioni di confronto e momenti in cui l'uno sia superiore all'altro e viceversa. 

Quando parto favorito prima di un match, ogni mio avversario è motivato a giocare al massimo contro di me. Nella maggior parte dei miei incontri incontro i favori del pronostico, ed è una cosa cui bisogna abituarsi se si vuole rimanere al vertice.

Voglio la stessa cosa che desidero da quando avevo sette anni. Voglio essere il numero uno.

Nel mio caso posso dire che nulla è impossibile... Quando dicevo che volevo essere il numero uno del mondo, e avevo sette o otto anni, la maggior parte della gente rideva di me perché sembrava che avessi l'1% delle possibilità di farcela, ma poi ce l'ho fatta.

Sono un uomo felice perché, ovviamente, ho successo in quello che faccio; ma ciò che mi rende ancora più felice è che ho delle persone intorno a me che amo e che mi amano. Questa, per me, è la cosa più importante. A nessuno piace essere solo.

Note
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