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Frasi e citazioni di Franco Berrino

Selezione di frasi e citazioni di Franco Berrino (Fornovo di Taro, 1944), medico ed epidemiologo italiano, già direttore del Dipartimento di Medicina preventiva e predittiva dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano. Nel 2015 Franco Berrino ha fondato, con Enrica Bortolazzi e Luigi Fontana, l’associazione “La Grande Via”, la via della consapevolezza che la salute, fisica e spirituale, dipende dal cibo, dal movimento e dalla meditazione.
Le seguenti riflessioni di Franco Berrino sono tratte dai libri: Il cibo dell'uomo (2015), La Grande Via (2017), La via della leggerezza (2019), Manuale della longevità felice (2023).
Foto di Franco Berrino
A ogni età possiamo migliorare la nostra condizione, ma è di vitale importanza acquisire
corretti stili di vita sin da giovani e mantenerli senza interruzioni per il resto dell’esistenza.
 (Franco Berrino)

Il cibo dell'uomo
La via della salute tra conoscenza scientifica e antiche saggezze 
© Franco Angeli, 2015 - Selezione Aforismario

I medici oggi sono ricchissimi di conoscenze biologiche e farmacologiche, ma paradossalmente sembrano sapere sempre meno di nutrizione e hanno non poche responsabilità nell’impoverimento della nostra alimentazione ‘ricca’.

Da che mondo è mondo, l’uomo si è sempre scontrato con il problema della fame, ma solo da pochi decenni si sta scontrando con il problema di aver troppo da mangiare. La nostra fisiologia, quindi non è attrezzata per difenderci dall’obesità.

Di tutti i fattori che si sono dimostrati associati a un maggior rischio di cancro, quello più solidamente dimostrato è il sovrappeso.

La salute è il risultato della resilienza, della capacità di adattamento: al freddo, alla fame, al cibo diverso; ma oggi il cibo è molto diverso… sfida la nostra capacità di adattarci, c’è troppo cibo, cibo troppo concentrato, troppo trasformato, troppo innaturale.

Tutti possiamo agire per difenderci dall’ignoranza, dall’avidità e dall’arroganza, nostra e altrui. La strada è quella della consapevolezza (prendere coscienza delle cause delle cause) e dell’assunzione di responsabilità.

È necessario un reset. Riportiamo il nostro equilibrio metabolico a uno stato che renda difficile la vita alle cellule tumorali!

La felicità è adattarsi al flusso dei cambiamenti, senza opporsi, senza forzare,

La salute e la malattia dipendono da noi, l’infelicità dipende da noi. Averne coscienza ci aiuta a superare gli ostacoli.

Anche un cibo eccellente difficilmente ci farà bene se lo consumiamo senza gratitudine per chi lo ha coltivato, raccolto e preparato. E il cibo che ci prepariamo noi stessi con amore sarà il meglio per noi.

Amare il cibo, esserne grati, veicola il cambiamento. È nostro compito occuparci del contenitore della nostra anima, che desidera bellezza, semplicità e consapevolezza. Siamo consapevoli che quando mangiamo stiamo offrendo il cibo alla presenza che è in noi. Rendiamo sacro questo gesto.

La Grande Via
Alimentazione, movimento, meditazione per una lunga vita felice, sana e creativa
(con Luigi Fontana) © Mondadori, 2017 - Selezione Aforismario

In tutto il mondo le istituzioni scientifiche e sanitarie sono purtroppo chiamate a rispondere a leggi di mercato che hanno interesse a mantenerci in vita ma non in salute: non possiamo, per ora, contare su di loro per ridurre il rischio di ammalarci.

Ci sono sempre più prove scientifiche che indicano come opportune scelte nutrizionali e di esercizio fisico, associate a tecniche di training cognitivo, di respirazione e di meditazione, siano essenziali per rallentare i processi d’invecchiamento, favorire una longevità in salute, prevenire le malattie croniche tipiche della nostra era o facilitarne la guarigione.

Sebbene sia noto che l’ereditarietà genetica gioca un ruolo nell’amplificare il rischio di sviluppare determinate patologie e di morire precocemente, gli stili di vita sono molto più importanti.

Non esistono alimenti magici, pillole miracolose oppure speciali esercizi fisici o meditativi per garantire longevità e salute. Diffidiamo delle mode commerciali. Quello che conta è lo stile di vita complessivo.

Per ridurre il rischio di sviluppare il cancro dobbiamo mantenerci magri, con l’addome piatto, facendo esercizio fisico regolare e riducendo l’introito di calorie e proteine animali. Dobbiamo stare alla larga dal fumo, ridurre il consumo di alcolici (che deve essere occasionale), evitare i cibi ricchi di zucchero, farine e cereali raffinati, e pasteggiare con tante verdure, legumi e cereali integrali. Infine, se possiamo, stiamo alla larga dai luoghi inquinati!

A ogni età possiamo migliorare la nostra condizione, ma è di vitale importanza acquisire corretti stili di vita sin da giovani e mantenerli senza interruzioni per il resto dell’esistenza.

Gli esperimenti preclinici e clinici finora condotti dimostrano, senza ombra di dubbio, che la nutrizione bilanciata e salutare, l’allenamento fisico e cognitivo e la meditazione sono strumenti potentissimi per prevenire o rallentare l’accumulo di danno molecolare che sta alla base della degenerazione cellulare e tissutale, che culmina prima o poi nello sviluppo di complesse e debilitanti patologie croniche degenerative, sofferenza e morte prematura.

Per ottenere una felicità reale e durevole è essenziale mantenersi sani, mangiando in modo corretto e praticando una gamma di esercizi fisici, cognitivi e meditativi che potenzino la nostra forza e resistenza fisica e la nostra intelligenza emotiva, intuitiva e creativa.

La via della leggerezza
Perdere peso nel corpo e nell'anima (con Daniel Lumera) 
© Mondadori, 2019 - Selezione Aforismario

[Si] parla di una leggerezza che non è solo questione di peso corporeo e di massa grassa: si tratta piuttosto di una condizione esistenziale, che coinvolge mente, cuore e spirito. La leggerezza di chi sa vivere autenticamente; di chi non rimane attaccato al passato; di chi sa perdonare; di chi sa guarire le proprie ferite più profonde; di chi sa amare davvero; di chi vive nella gratitudine; di chi coglie ovunque la bellezza del creato, divenendone testimone consapevole; di chi sa leggere oltre le apparenze l’invisibile trama universale che conduce all’amore.

Siamo appesantiti. Nel corpo, nel girovita, nelle spalle, nei pensieri, nel vivere; dalla sofferenza, dalla noia, dalla mancanza di fiducia, di prospettive, dalla solitudine, dal non vedere il senso della vita.

Più che il disagio fisico, la pesantezza e i dolori del corpo, il troppo lavoro – oltre ai figli, al marito, ai genitori, ai suoceri – quello che appesantisce sono la fatica mentale, morale, il piombo delle preoccupazioni, dell’insoddisfazione.

La mancanza di sobrietà alimentare e di esercizio fisico sono alla base di patologie croniche come l’obesità e il diabete, a loro volta causa di malattie cardiovascolari, di molti tipi di neoplasie e di malattie neurodegenerative. Paradossalmente un po’ di fame e di fatica fisica, che il cervello vorrebbe farci evitare, possono mantenerlo sano ed efficiente fino all’età anziana.

Proteggiamo il nostro cervello. Difendiamolo dall’industria alimentare, dalla televisione e dal web che ci cattura in ore e ore di sedentarietà, dalla civiltà delle immagini e della pubblicità che ci distraggono continuamente dal pensare in modo autonomo. Guardiamoci dentro, domandiamoci chi siamo veramente, al di sotto di quello che gli altri – la società, il lavoro – ci chiedono di essere. E stabiliamo cosa vogliamo veramente, cosa vogliamo fare di noi, dove vogliamo andare.

La società dei consumi cresce se i consumi aumentano, muore se i consumi diminuiscono; deve quindi promuovere i consumi, fare in modo che i cittadini che ne fanno parte consumino. 

Chi è contento, chi è soddisfatto di quello che ha, consuma molto poco. L’insoddisfazione, la sofferenza morale, è funzionale al consumo. 

Il cibo spazzatura consola momentaneamente, ma non soddisfa, fa ingrassare, fa ammalare e aumenta l’insoddisfazione, in un circolo vizioso che appesantisce corpo e spirito.

Le cellule impazzite, le persone che non si adattano ai meccanismi omeostatici del sistema, le poche persone felici che non consumano sono tollerate se isolate, ma contrastate se cercano di far crescere la consapevolezza che siamo schiavi, che possiamo scegliere di vivere senza sottostare alle regole economiche.

Mangiamo sempre più cibo ultraprocessed, sterile e ultralavorato, per favorirne la conservazione e la distribuzione nei supermercati. È un cibo che costituisce dal 20 al 50% delle calorie consumate in media da noi occidentali, e più ne mangiamo più ingrassiamo, più sviluppiamo la sindrome metabolica e più ci ammaliamo di cancro.

Anche il nostro cibo spirituale è ultraprocessed, il cibo che otteniamo dai media è confezionato da interessi commerciali e controllato da interessi politici.

Privilegiamo il cibo naturale rispetto al cibo industriale, l’agricoltura naturale rispetto all’agricoltura industriale, la vita naturale rispetto alla vita artificiale che ci è imposta dalla civiltà industriale.

Il cibo in eccesso è, in molti casi, assunto come surrogato per mettere a tacere temporaneamente emozioni, percezioni e pensieri che non siamo in grado di gestire e affrontare.

La smania di consumo di cibo della società occidentale contemporanea non trova certamente le sue cause nella necessità dell’organismo di ricevere un surplus nutritivo. Mangiamo, il più delle volte, per stress, mancanza di affetto, solitudine, paura, inerzia, noia.

La scorpacciata diventa una forma di vizio e trasgressione per riempire vuoti esistenziali apparentemente incolmabili. In queste situazioni di disagio psicologico il cibo diviene la miglior “droga legale” di pronto consumo per sedarsi.

Quando non si hanno energia, consapevolezza e coraggio per affrontare determinate situazioni, relazioni o emozioni, il cibo può diventare uno straordinario strumento che fornisce immediata, seppur momentanea, gratificazione.

Il percorso di alleggerimento del grasso è innanzitutto un percorso di consapevolezza di se stessi e del proprio mondo interiore, un cambiamento del personale modo di pensare, sentire, vivere e assaporare non solo il cibo, ma anche le relazioni e l’esistenza. 

Il grasso spesso compensa un urgente bisogno di sicurezza: quella di aver accumulato nutrimento in grande quantità. E la sensazione può essere così riassunta: anche se dovessero finire le scorte nella stiva, ho accumulato viveri e riserve sufficienti per poter sopravvivere a un destino incerto.

Mettersi a dieta e ridurre le calorie giornaliere non è efficace: è necessario prendere consapevolezza e lavorare anche sul piano emotivo. 

Il primo passo fondamentale da compiere per vivere nella leggerezza è imparare a distinguere e acquistare consapevolezza dei propri reali bisogni e saperli soddisfare correttamente.

Chi è consapevole della propria morte tende naturalmente a eliminare il superfluo dalla sua vita ed è portato a rimanere nell’essenziale. La stessa intensità dovrebbe accompagnarci in ogni istante lungo il corso dell’esistenza.

L’essere umano è su questo pianeta per testimoniare la bellezza della vita. L’accesso a questa bellezza porta leggerezza e gioia nel cuore. Quando riconosciamo questo scopo, riusciamo come specie a cooperare con l’intelligenza e la vita presente in ogni cosa.

Manuale della longevità felice
© Solferino, 2023

Aggiungiamo vita agli anziani, ma questo formidabile aumento della durata della vita non è accompagnato da un aumento della qualità della vita: con l’aumento della durata della vita aumentano le malattie croniche, la disabilità e la demenza.

Non ci sono farmaci di dimostrata efficacia per prolungare la vita dell’uomo in salute. Il commercio di farmaci/integratori antiaging, tuttavia, ha già un mercato di più miliardi di dollari.

Note
Vedi anche frasi e citazioni di: Silvio Garattini - Umberto Veronesi