Frasi e citazioni di Umberto Veronesi

Selezione di frasi e citazioni di Umberto Veronesi (Milano 1925-2016), chirurgo, oncologo e politico italiano. Tra i più noti e stimati oncologi italiani a livello internazionale, Veronesi si è laureato in medicina e chirurgia presso l'Università Statale di Milano nel 1952 ed è stato nominato direttore generale dell'Istituto Nazionale dei Tumori nel 1975. 

Veronesi è stato tra i fondatori dell'AIRC [Associazione italiana per la ricerca sul cancro] nel 1965, e ha fondato la Scuola europea di oncologia nel 1982. Dal 1985 al 1988 è stato presidente dell'Organizzazione europea per la ricerca e la cura del cancro. Nel 1991 ha fondato e diretto l'IEO [Istituto europeo di oncologia], e nel 2003 la Fondazione Umberto Veronesi, dedicata allo sviluppo della cultura scientifica e alla promozione della ricerca.

Nonostante la sua straordinaria carriera, Veronesi ha dichiarato: 
"Io non penso di essere stato un uomo di successo, perché quando ero neolaureato e ho messo per la prima volta piede all'Istituto dei Tumori, contavo, avendo davanti una vita intera, di riuscire a vincere il cancro. Invece il cancro non è sconfitto". [Essere laico, 2007].
In questa pagina sono riportati i pensieri di Umberto Veronesi su alcune delle tematiche che gli stanno particolarmente a cuore: la lotta contro le neoplasie, il vegetarianesimo, il diritto all'eutanasia, la difesa dei diritti degli animali, ecc.
Foto di Umberto Veronesi
Per me il cancro è diventato la prova della non esistenza di Dio. (Umberto Veronesi)

Da bambino avevo un sogno
Tra ricerca e cura, la mia lotta al tumore © Mondadori 2002 - Selezione Aforismario

Ogni uomo è libero di scegliere il proprio destino e anche di decidere di porre fine alla propria vita, se le sofferenze diventano intollerabili al punto di ridurre sotto la soglia di accettabilità il livello della dignità umana.

L'uomo, quando desidera raggiungere un traguardo, trova dentro di sé risorse impensabili.

Per non arrivare all'eutanasia, passiva o attiva che sia, c'è un fondamentale obiettivo da raggiungere: prevenire il desiderio di morte facendo il possibile perché il malato, in particolare il malato terminale, non arrivi a un tale stato di sofferenza. Se è curato bene, difficilmente il paziente chiede di morire. Se è curato con affetto, con amore, senza dolore, non chiederà la buona morte.

Una carezza per guarire
La nuova medicina tra scienza e coscienza
© Sperling e Kupfer 2005 [con Mario Pappagallo] - Selezione Aforismario

Chi è sensibile al problema della sofferenza degli animali di laboratorio, come può restare insensibile davanti al trattamento crudele cui sono sottoposti gli animali di allevamento? Sono ormai considerati «macchine di trasformazione» di una merce a costo noto (i mangimi) in un'altra (la carne) il cui prezzo dev'essere remunerativo al massimo, detratte le spese di allevamento che devono risultare contratte al minimo.

Così come la sopraffazione della razza bianca sulla nera è diventata, sia pur lentamente, un atteggiamento moralmente condannabile dalla coscienza civile, anche per gli animali, secondo questa nuova corrente di pensiero, non è lontano il giorno in cui la sopraffazione della specie umana sulle altre specie apparirà come un'inaccettabile forma di ingiustizia.

Se nell'usare, sia pure con tante cautele e con la necessaria salvaguardia dal dolore fisico, i piccoli roditori per un esperimento biologico si può essere colti da crisi di coscienza, che cosa dire del modo con cui i più elementari princìpi di solidarietà vengono calpestati come nel caso degli allevamenti?

Tra i vari movimenti di pensiero che in questi ultimi decenni hanno proposto al mondo civile nuove concezioni morali e sociali, uno dei più incisivi è certamente quello che sostiene un rapporto diverso tra uomo e natura. L'obiettivo finale consiste nel convertire la tradizionale cultura antropocentrica, che vede la natura asservita incondizionatamente ai bisogni della specie umana, in una cultura che potrebbe essere definita ecocentrica o naturocentrica o solidaristica.

Essere laico
© Bompiani 2007 [con Alain Elkann] - Selezione Aforismario

I figli sono l'immortalità. I figli faranno altri figli e quindi la vita non finisce mai. Il nostro corpo muore, ma il nostro DNA continua.

L'uomo è il risultato dell'evoluzione, durata milioni di anni, dalla prima molecola di amminoacidi sino a noi. Psicologicamente, credo che siamo il frutto di una quantità di dilemmi che per secoli abbiamo percepito e lasciato irrisolti. Innanzitutto la difficoltà a capire il senso della vita, cioè perché siamo su questa terra.

L'uomo primitivo, carente di conoscenze che gli spiegassero i fenomeni che lo circondavano, era naturalmente incline a concepire una potenza superiore. Oggi non c'è più bisogno di religioni.

Dell'amore e del dolore delle donne
© Einaudi 2010

L'aborto volontario è un evento grave, ma l'aborto clandestino è una tragedia: per questo offrire a una donna l'opportunità di abortire in modo legale e controllato corrisponde alla scelta del «male minore».

La dieta del digiuno
Perdere peso e prevenire le malattie con la restrizione calorica
© Mondadori 2012 - Selezione Aforismario
  
«Prevenire è meglio che curare.» Penso che a nessuno sia sfuggita questa massima. In effetti la prevenzione è essa stessa una cura: facendo prevenzione ci prendiamo cura di noi stessi, del nostro stato di salute, della probabilità di vivere bene e a lungo.

A dispetto dell’enorme dramma della fame nel mondo, la nostra società abusa del cibo e oltrepassa di molto il fabbisogno reale delle persone. Si mangia troppo, insomma, e ciò è scandaloso dal punto di vista sociale ed etico ma è anche pericoloso per la salute!

Alimentarsi non è nutrirsi.

Alimentarsi senza essere consapevoli della presenza o dell’assenza nei cibi di elementi e sostanze per noi vitali (alimentarsi senza nutrirsi, in definitiva) espone a molti rischi.

Amare se stessi dovrebbe prevedere una cultura alimentare rigorosa.

L’industria produce ciò che più «funziona» e piace alla gente, ma è anche in grado di influenzare le preferenze, le scelte e quindi le abitudini alimentari di ciascuno. In qualche modo decide cosa mangeremo nei prossimi giorni, mesi, anni.

La cultura alimentare è alla base della salute.

Le esigenze di produzione di massa portano spesso, purtroppo, a immettere sul mercato il cosiddetto «cibo spazzatura», ma le conseguenze si vedono chiaramente e si chiamano obesità, malattie, mortalità precoce.

Mangiare è un atto istintivo e ovvio che abbiamo trasformato in rito, elemento culturale, piacere, oggetto di ricerca, demone e divinità.

Oggi mangiare per noi è scontato, come scontato è lo spreco.

Scegliere di alimentarsi correttamente rappresenti una specie di assicurazione sulla vita: magari non ci dà la certezza di non ammalarci, ma ci aiuta a rafforzare le probabilità di salute e costituisce comunque un forte baluardo nella ripresa rapida e nella tolleranza delle terapie in caso di malattia.

Senza mangiare non si vive (si può digiunare per alcuni giorni, non indefinitamente), ma anche mangiando troppo, allo stesso modo, si riduce la prospettiva di sopravvivenza. Mangiare pochissimo o per niente fa male, ma fa altrettanto male mangiare troppo.

Tante persone si alimentano, o addirittura si sovralimentano, ma non si nutrono, e le conseguenze di ciò possono essere gravi.

Verso la scelta vegetariana
Il tumore si previene anche a tavola © Giunti 2012 [con Mario Pappagallo] - Selezione Aforismario

Chi, come me, ama tutti gli esseri viventi, li vede come parte di un unico disegno biologico e li rispetta, non fa distinzione fra animali di serie A e di serie B: semplicemente trova assurdo torturarli, ucciderli e ingoiarli.

Da sempre, appena sono stato in grado di scegliere il mio cibo, non tocco un boccone di carne e, anzi più passa il tempo, più l’idea stessa mi ripugna. Non metto in dubbio che il suo gusto possa risultare piacevole. Ma può il criterio della bontà del gusto giustificare eticamente ogni atto con il quale ci procuriamo il cibo?

Essere vegetariani è l’espressione di una filosofia di vita che esclude ogni forma di prevaricazione e privilegia sempre il rispetto per tutti gli esseri viventi.

Gli adulti che mangiano molta carne spesso hanno sviluppato questa abitudine da bambini. È infatti nell'infanzia che si acquisiscono gli stili che poi ci accompagneranno per tutta la vita. Quindi educare i nostri bambini a mangiare in modo sano equivale a dotarli di una difesa fondamentale e duratura contro molte malattie, tra cui il cancro.

Il consumo di carne è il primo fattore responsabile dell’ingiustizia alimentare e fa sì che metà del mondo si ammali e muoia per troppo cibo e l’altra metà per la sua scarsità. Mangiare meno carne nel mondo occidentale è un obiettivo etico sostenuto ormai da molti studiosi, intellettuali, economisti e ambientalisti nel mondo.

Il fatto che la dieta vegetariana aiuti a mantenersi sani è fuori di dubbio. Grazie al suo basso contenuto di acidi grassi saturi, di colesterolo e di proteine animali e delle sue alte concentrazioni di folati, antiossidanti e fitoestrogeni, la sua efficacia nell'ostacolare l’insorgenza o nel favorire la regressione di gravi patologie delle coronarie è dimostrata e costituisce una barriera a molte malattie cronico-degenerative, oltre al cancro.

Il vegetarianesimo costituisce una difesa della salute.

In generale, il 30% dei tumori è dovuto a un’alimentazione troppo ricca di grassi di origine animale. Inoltre alcune forme, come il cancro intestinale, sono direttamente correlate al consumo di carne.

La scelta vegetariana, soprattutto nei giovanissimi, ha una forte valenza etica e come tutte le scelte etiche deve avere radici solide nella consapevolezza e lucidità di pensiero.

La domanda da porci oggi non è “Perché essere vegetariani?”. Sappiamo che la dieta vegetariana ci fa vivere meglio e più a lungo, che ci mette in armonia con l’ambiente nel presente e che è una migliore garanzia per il futuro dei nostri figli. Oltretutto è anche molto piacevole e capace di dar spazio alla fantasia perché la natura ci offre le più straordinarie combinazioni di gusti e sapori. La domanda è dunque “come è possibile non essere vegetariani?”.

Non ho mai potuto accettare il fatto che la nostra società consideri normale mangiare un agnellino, ma assolutamente scandaloso mangiare un cucciolo di cane.

Oggi abbiamo dati sufficienti per dimostrare che il consumo di carne, oltre a essere dannoso per la salute dell’uomo, è nocivo anche per l’equilibrio ambientale e per la sopravvivenza dell’umanità.

Rinunciare alla carne è per me innanzitutto un modo di contribuire ad alleviare le sofferenze inutili degli altri animali.

Se chiedete alle persone se amano gli animali, la maggior parte vi risponderà di sì. Io mi sono sempre chiesto come si può mangiare qualcuno che si ama.

Il mestiere di uomo
© Einaudi 2014

Allo stesso modo di Auschwitz, per me il cancro è diventato la prova della non esistenza di Dio. Come puoi credere nella Provvidenza o nell'amore divino quando vedi un bambino invaso da cellule maligne che lo consumano giorno dopo giorno davanti ai tuoi occhi?

I segreti della lunga vita
Come mantenere corpo e mente in buona salute
© Giunti 2015 [con Mario Pappagallo] - Selezione Aforismario

È giusto allungare “chimicamente” la durata della vita? La risposta è sì, se insieme alla durata ne prolunghiamo la qualità.

La longevità è un valore concreto se l’anziano è messo nella condizione di trasmettere conoscenza e idee.

I fattori pro longevità sono innanzitutto la restrizione calorica, un’alimentazione frugale e prevalentemente vegetariana, e un’attività fisica adeguata all'età.

Il primo diritto degli anziani è quello di avere dei doveri. E il loro primo dovere dovrebbe essere quello di restituire alla società il patrimonio delle idee che hanno maturato nel lungo tempo della loro vita.

La nostra età è quella del nostro cervello, e come nutriamo il nostro corpo con gli alimenti, così dobbiamo alimentare la nostra testa attraverso la conoscenza. Ci sono molti modi per farlo: leggere, scrivere, dibattere, tenere viva la curiosità e soprattutto avere la consapevolezza che la propria produzione intellettuale non è sterile esercizio narcisistico, ma può diventare patrimonio condiviso dalle nuove generazioni.

Il nostro pensiero è fatto di speranza, perché noi valutiamo il nostro futuro ogni minuto, anche soltanto per il minuto successivo, e desideriamo che sia un avvenire positivo.

Se accettiamo che ogni individuo ha il diritto di non soffrire ed ha il diritto di decidere della propria vita, dovrebbe essere libero di scegliere di porre fine a questa vita, nel caso in cui le sofferenze diventino intollerabili, tanto da ridurre sotto la soglia di accettabilità la sua dignità di uomo.

Ancora oggi non mi capacito di come la gente si scandalizzi quando chiedo se mangerebbero il proprio cane o il proprio gatto, ma non si faccia problemi a ingoiare un tenero agnellino appena tolto dalle mammelle della madre.

Una visita ai macelli dovrebbe essere d’obbligo nei percorsi scolastici: credo che nessun giovane possa restare indifferente alla crudeltà di un mattatoio.

La trasgressione è secondo me la base della creatività, cioè la capacità di produrre idee – che si possono esprimere in pensieri strutturati o in forme artistiche –, che è la misura della giovinezza della mente

Un giorno alla settimana di digiuno contribuisce a purificare l’organismo e aiuta a controllare il proprio istinto. È una pausa per il fisico e un buon esercizio per la mente.

Foto di Umberto Veronesi
Se chiedete alle persone se amano gli animali, la maggior parte vi risponderà di sì.
Io mi sono sempre chiesto come si può mangiare qualcuno che si ama.
(Umberto Veronesi)

Frasi da articoli, conferenze e interviste
© Umberto Veronesi - Selezione Aforismario

In una visione laica della vita, la decisione di concludere l’esistenza con un atto che abbia luogo in modo umanitario ma razionale, è una soluzione comprensibile quando il dolore fisico e morale non permettono più di onorare la vita pienamente. [prefazione a Serena Foglia, Il posto delle fragole, 1999]

Scegliere l'eutanasia non è un gesto facile: è e va intesa come un atto estremo che va considerato con discrezione, va deciso nel segreto delle proprie coscienze, senza clamore e senza prescindere dalle proprie concezioni etiche e morali. [ibidem]

Che diritto abbiamo di strappare l'agnellino alla pecora per gustare un cosciotto di agnello, e il vitello alla mucca per avere le "fettine" che le mamme umane amano tanto per i propri figli? [Oggi, 2002]

L'esperienza clinica ci insegna che un malato psicologicamente forte reagisce meglio ai trattamenti, perché è capace di aderire alla cura con coscienza, sistematicità e determinazione. L'atteggiamento individuale quindi, anche se non influisce sulla prognosi finale, certamente può influire sulla fasi del decorso della malattia. [Corriere Salute, 2003]

Personalmente non credo che la psiche abbia un ruolo nella comparsa e nello sviluppo dei tumori. Credo invece nell'influenza che l'atteggiamento psicologico del malato può avere sulla sua reazione alla cura. [Corriere Salute, 2003]

Un paziente aiutato da un atteggiamento ottimistico guarisce di più anche perché segue meglio le cure, s'impegna a osservare meglio le indicazioni del medico, s'impegna a voler guarire. [Corriere Salute, 2003]

Il nostro organismo, come quello delle scimmie, è programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi. Una dieta priva di carne non ci indebolirebbe certamente: pensiamo alla potenza fisica del gorilla. E pensiamo al neonato, che nei primi mesi quadruplica il suo peso nutrendosi solo di latte. [l'Espresso, 2005]

Non solo una dieta di frutta e verdura ci farebbe bene, ma servirebbe proprio a tenere lontane le malattie. [ibidem]

Le cosiddette "malattie del benessere" (diabete non insulino-dipendente, aterosclerosi, obesità) colpiscono chi abusa di pasti copiosi e ricchi di grassi animali, mentre è dimostrato che una dieta ricca di vegetali ci protegge e ci aiuta a mantenere più a lungo il nostro benessere. [la Repubblica, 2008]

Non c''è una differenza biologica tra animali. Perché allora ci fa orrore il pensiero di mangiare il nostro cane, ma massacriamo a ogni Pasqua centinaia di agnelli per fare festa? [la Repubblica, 2008]
Se milioni di persone soffrono la fame è anche perché gran parte del terreno coltivabile viene riservato al foraggio per gli animali da carne. I prodotti agricoli a livello mondiale potrebbero essere sufficienti a sfamare tutti, se non fossero in gran parte utilizzati per alimentare gli animali da allevamento. [la Repubblica, 2008]

In passato c'era la paura di morire anzitempo. Oggi c'è quella di sopravvivere oltre il limite naturale della vita, in una condizione artificiale, priva di coscienza e di vita di relazione. [Corriere della sera, 2008]

Il principio stesso dell'ospedale non deve ruotare intorno alle esigenze del medico ma a quelle dell'ammalato. [Il Mattino, 2009]

Ciò di cui ci nutriamo è un elemento fondamentale per la nostra vita. Alimentarsi vuol dire scegliere e questa scelta può essere importantissima per preservarci da diverse malattie, a partire dai tumori. [la Repubblica, 2011]

Il rischio di tumore è proporzionale alla quantità di cibo che s'introduce: più cibo, più rischi. [OK salute e benessere, 2009]

Ciò di cui ci nutriamo è un elemento fondamentale per la nostra vita. Alimentarsi vuol dire scegliere e questa scelta può essere importantissima per preservarci da diverse malattie, a partire dai tumori. [la Repubblica, 2011]

La diagnosi di cancro provoca alle donne un corto circuito cerebrale. Il primo pensiero sono i figli, “Chi si prenderà cura di loro?”. A dispetto di indici di guaribilità sbalorditivi, se pensiamo che all'inizio del secolo scorso le guarigioni erano vicine allo zero e negli anni 50 al 20%. [La Stampa, 2011]

Il cancro del seno è malattia legata alla dimensione, dunque alla diagnosi precoce. [La Stampa, 2011]
Tra qualche anno cureremo tutti i tumori. Lo faremo grazie alla diagnosi precoce. [La Stampa, 2011]
Penso spesso che la parola cancro vada eliminata per il suo potere paralizzante. Tumore è già meglio. Oppure neoplasia. Allo IEO quasi non usiamo più carcinoma. [La Stampa, 2011]

Per la prognosi − come evolverà la malattia, come reagirà il corpo, quanto vivrà il paziente − c’è sempre un margine di incertezza e in quel margine abita la speranza. Nessun medico ha il diritto di togliere la speranza, perché quando si dice a una persona che dovrà morire, è come se morisse in quell'istante. [La Stampa, 2011]

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