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Frasi e citazioni sulle Dolomiti

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sulle Dolomiti (dette anche Monti Pallidi), gruppi montuosi delle Alpi Orientali italiane, a sud della catena principale alpina, quasi interamente comprese nelle regioni di Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. 
Le Dolomiti prendono il nome dal naturalista francese Déodat de Dolomieu (1750-1801) che per primo studiò il particolare tipo di roccia predominante nella regione, battezzata in suo onore "dolomia", costituita principalmente dal minerale dolomite, ovvero carbonato doppio di calcio e magnesio. Nel 2009, le Dolomiti sono state dichiarate patrimonio materiale dell'umanità dall'UNESCO.
Foto delle Dolomiti
Dolomiti: Sono pietre o sono nuvole? Sono vere oppure è un sogno? (Dino Buzzati)

Certo, le Dolomiti erano famose nel mondo anche prima dell’arrivo del logo dell’UNESCO. Celebri tra camminatori e alpinisti, percorse da alcune delle piste da sci più belle delle Alpi, queste cime e queste valli ricche di borghi, di castelli e di chiese e circondati da paesaggi montani straordinari, hanno visto all’opera scrittori, pittori e musicisti famosi.
Stefano Ardito, Guida curiosa delle Dolomiti, 2019

A cambiare il paesaggio e l’economia delle Dolomiti, negli anni del boom economico, è la diffusione dello sci, che porta le sue piste, i suoi impianti e un gran numero di nuovi posti di lavoro in quasi tutte le valli. Qualche decennio dopo, con sempre maggiore evidenza, iniziano a farsi notare i problemi (gli ingorghi e l’inquinamento delle auto, la diffusione delle seconde case, la rapida riduzione degli spazi incontaminati) causati dal boom del turismo.
Stefano Ardito, ibidem

In tutte le province delle Dolomiti, insieme alla tutela dell’ambiente, avanzano i progetti per contenere l’uso e l’inquinamento delle auto. Accanto all’escursionismo si diffondono sempre più rapidamente la mountain bike, la e-bike e altre attività sportive, ma anche modi di vivere la montagna a ritmo lento come le cure termali, la riscoperta dei prodotti e dei piatti tipici.
Stefano Ardito, Guida curiosa delle Dolomiti, 2019

Quali sono le montagne più belle del mondo? Di fronte a una domanda del genere qualcuno può indicare le moli gigantesche del K2 e dell'Everest, oppure lo slancio del Cerro Torre e dell'Ama Dablam. Se lo sguardo si restringe alle Alpi, entrano in scena il Monte Bianco, il Cervino, il Monviso e il Piz Baaile. Per milioni di persone, però, il titolo va alle Dolomiti.
Stefano Ardito, Passeggiate ed escursioni sulle Dolomiti, 2021

Per molti, nonostante alcuni eccessi dovuti al turismo estivo e invernale, il fascino delle Dolomiti sta nell'armonia dei loro paesaggi. Dall'Alto Adige/Sudtirolo al Trentino, dal Veneto fino al Friuli, prati, baite di legno, boschi di larici e abeti compongono un quadro suggestivo e armonioso, che conserva le tracce di secoli (o millenni) di duro lavoro dell'uomo.
Stefano Ardito, ibidem

I ghiacciai delle Dolomiti sono piccoli e in via di estinzione. A rendere uniche al mondo queste cime sono le forme della roccia, che l'erosione ha plasmato formando torri, pareti e campanili. Il colore che varia tra il grigio, il giallo, il rosso e l'ocra le rende ancora più suggestive. 
Stefano Ardito, Passeggiate ed escursioni sulle Dolomiti, 2021

Da qualsiasi punto le guardiate, le Dolomiti offrono panorami incantevoli e scorci unici: alcune delle loro montagne sono vere e proprie icone della verticalità e i loro profili aguzzi sono conosciuti in tutto il mondo. La bellezza di questo territorio, però, non è fatta solo di montagne: nelle valli che le percorrono troverete tradizioni popolari che vantano origini antichissime, specialità gastronomiche uniche, castelli dal fascino fiabesco.
Giacomo Bassi e ‎Denis Falconieri, Dolomiti, 2017

Dagli spazi vasti e maestosi delle Dolomiti di Brenta all’‘enciclopedia geologica’ del Bletterbach, dalle rocce rosa del Catinaccio ai laghi acqua e menta e alle guglie monumentali delle Dolomiti Settentrionali, fino alle valli selvagge delle Dolomiti Friulane: i paesaggi mutano dando l’impressione di attraversare un continente di montagne dove convivono una sterminata varietà di piante e animali, quattro lingue, mille leggende e un’infinità di popoli.
Giacomo Bassi e ‎Denis Falconieri, ibidem

Ciò che rende le Dolomiti straordinarie, oltre alla loro unicità geologica, sono le infinite sfaccettature del territorio: lungo questo itinerario da sud a nord (e ritorno) si srotolano senza soluzione di continuità storia, arte e natura.
Giacomo Bassi e ‎Denis Falconieri, ibidem

Le Dolomiti sono un territorio esemplare e di riferimento per valori paesaggistici e scientifici universali, un luogo dove la geologia è spettacolo e scienza.
Giacomo Bassi e ‎Denis Falconieri, ibidem

Le Dolomiti sono la proiezione verticale di un territorio sorprendente, esprimono un fascino primitivo e maestoso che rapisce lo sguardo e il cuore.
Giacomo Bassi e ‎Denis Falconieri, ibidem

Le Dolomiti sono un libro di storia naturale. Uomini primitivi, orme di dinosauro, fossili... senza dimenticare le montagne, esse stesse testimonianza di un mondo lontanissimo e perduto.
Giacomo Bassi e ‎Denis Falconieri, ibidem

Le Dolomiti possono essere considerate un’unica regione: la storia dell’uomo che abita tra queste montagne è strettamente legata alla natura che, nel corso dei secoli, ha accomunato le diverse popolazioni. Nonostante le differenze di linguaggio, dall’italiano al tedesco, dal ladino ai dialetti veneti, gli individui hanno interagito tra loro riuscendo a formare una cultura unitaria, sebbene con alcune varianti. Al di sopra dei confini geopolitici, si è così formata un’identità culturale comune.
Giacomo Bassi e ‎Denis Falconieri, ibidem

Le maestosità delle montagne e la verticalità inebriante delle torri e dei campanili di roccia rendono le Dolomiti vere e proprie icone: incantevoli da ammirare, adrenaliniche ed emozionanti da scalare.
Giacomo Bassi e ‎Denis Falconieri, ibidem

Ci sono montagne immense e maestose nelle Dolomiti. Ci sono vette vertiginose, appuntite, a volte sbilenche, altre dalle pareti così ampie da sembrare enormi ali spiegate in volo. E poi ci sono loro, le Tre Cime di Lavaredo, tre dita bianche che si stagliano verticali verso il cielo: un paesaggio inconfondibile, diventato un simbolo dell’alpinismo mondiale, che non lascerà indifferenti nemmeno gli animi più imperturbabili.
Giacomo Bassi e ‎Denis Falconieri, ibidem

Grido di Pietra è il nomignolo, pieno di timore reverenziale, che è stato affibbiato al Campanile di Val Montanaia, un ‘signore’ delle Dolomiti, un totem dell’alpinismo.
Giacomo Bassi e ‎Denis Falconieri, ibidem

Le Dolomiti offrono sentieri, rifugi, ferrate e tante altre attività accessibili anche ai più piccoli che permettono di stare a contatto con la natura.  La quota non troppo elevata e le temperature fresche rendono le Dolomiti il rifugio ideale per scappare dalla canicola estiva.
Giacomo Bassi e ‎Denis Falconieri, ibidem

Una settimana nelle Dolomiti Friulane e d’Oltrepiave rappresenta un’immersione totale nella natura. Qui ci sono tutti gli elementi classici delle Dolomiti, ma l’uomo sembra non riuscire a domarli con facilità come altrove.
Giacomo Bassi e ‎Denis Falconieri, ibidem

Dopo il riconoscimento dell’UNESCO la prossima sfida per le Dolomiti è la ricerca dell’equilibrio tra presenza umana, turismo e ambiente.
Giacomo Bassi e ‎Denis Falconieri, ibidem

Le Dolomiti sono state inserite nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO per la loro bellezza intrinseca e per l’eccezionale valore geologico. Un patrimonio che è di tutti, e come tale deve essere percepito, esaltato, custodito, tramandato. In questo processo ogni viaggiatore ha un ruolo concreto, fatto di rispetto per la natura e di attenzione a non lasciare tracce del proprio passaggio. È questa la sola garanzia che il patrimonio resti integro per le generazioni future.
Giacomo Bassi e ‎Denis Falconieri, Dolomiti, 2017

Il sipario si apre dopo Perarolo, quando si è superata la salita della Cavallera, la strada sbocca dall’umido antro della valle e la natura improvvisamente cambia, con scenari di prati, abeti e larici: Cadore! Allora, nel giro di pochi chilometri, le Dolomiti esplodono veramente tutto intorno biancheggiando sopra i dossi verdi e, se risplende il sole, vi appaiono come una immagine di felicità piena e solenne.
Dino Buzzati, Ma le Dolomiti cosa sono?, Introduzione a AA.VV., Olimpiade nelle Dolomiti, 1956

Avvicinatevi, vi prego, esaminate attentamente questo spettacolo che per noi Italiani è diventato di ordinaria amministrazione, e non ci facciamo più caso, eppure senza ombra di dubbio è una delle cose più belle, potenti e straordinarie di cui questo pianeta disponga.
Dino Buzzati, ibidem

Per capirle, le Dolomiti, veramente, occorre un po’ di più. E non vogliamo dire arrampicate in piena regola. Bastano i sentieri. Entrare, avventurarsi un poco fra le crode, toccarle, ascoltarne i silenzi, sentirne la misteriosa vita.
Dino Buzzati, ibidem

Per chi guarda [le Dolomiti] dal fondo delle valli, che colore risulta? È bianco? giallo? grigio? madreperla? È color cenere? È riflesso d’argento? È il pallore dei morti? È l’incarnato delle rose? Sono pietre o sono nuvole? Sono vere oppure è un sogno?
Dino Buzzati, ibidem

A dimostrare quanto è inafferrabile il colore delle Dolomiti sta un singolare fenomeno: che noi si sappia, esse rappresentano l’unico spettacolo della Natura col quale i pittori, per quanto bravi, non ce l’hanno mai spuntata.
Dino Buzzati, ibidem

Se qualcuno trova nel mare, nei suoi spazi immensi e piani, l’orizzonte ideale per lasciar correre i pensieri, io che sono uomo di Dolomiti preferisco le vette, nelle quali, è vero, il cielo non si specchia, ma che il Cielo vanno ostinatamente a cercare.
Luigi Ciotti, L'amore non basta, 2020

È un contrasto difficile da accettare. A un lato della strada, scene antiche di un giardino bucolico in via di estinzione. Tre metri più in là, sul lato opposto, il caos della città che va in alto su due e quattro ruote. Oltre al rumore fastidioso, fluttua nell’aria delle vette il pestifero tanfo degli scappamenti. Oggi la montagna annusa e respira monossido di carbonio. Lo si capisce dalla faccia anemica dell’erba lungo i bordi e vicino alle strade di quei passi dolomitici d’incomparabile bellezza.
Mauro Corona, I misteri della montagna, 2015

In montagna la terra si spalanca alla pioggia, alla grandine, alla neve, le montagne applaudono i fulmini con scariche di sassi. I ghiaioni che stanno alla base delle Dolomiti sono un mare di applausi, di roccia spellata, bianca confetto, un calcare da nozze.
Erri De Luca, Sulla traccia di Nives, 2005

Nei tuoi fianchi sono le Alpi | nei tuoi seni le Dolomiti. 
Jovanotti, Serenata rap, 1994

Dolomiti: le architetture naturali più belle del mondo.
[Dolomites: la plus belle architecture naturelle du monde].
Le Corbusier [1]

Le Dolomiti, le montagne più belle della Terra. 
Reinhold Messner, La mia vita al limite, 2011

E noi strisciamo | sull'ignota fermezza: a palmo a palmo, | con l'arcuata tensione delle dita, | con la piatta aderenza delle membra, | guadagniamo la roccia; con la fame | dei predatori, issiamo sulla vetta | il nostro corpo molle; ebbri d'immenso, | inalberiamo sopra l'irta vetta | la nostra fragilezza ardente.
Antonia Pozzi, Dolomiti, Poesie, XX sec.

Da quando la settimana bianca è diventata un must, famiglie di tutta Italia (e anche dall’estero) prendono letteralmente d’assalto le Dolomiti. E non solo d’inverno: sempre più persone scelgono l’estate per passeggiare in montagna, respirare meglio e arrampicare. E le capisco bene, siamo nelle montagne più belle del mondo
Mario Tozzi, L’Italia intatta, 2018

Per la precisione, però, andrebbe sempre specificato che la certificazione Unesco vale per le cime delle Dolomiti, non per le vallate, ormai considerate, a ragione, irrimediabilmente perdute al patrimonio naturale dell’umanità. Solo il 20 per cento è selvaggio, il 44 per cento semiselvaggio, mentre il 36 per cento non lo è affatto. E, per toccare con mano, basterebbe andare a San Martino di Castrozza, esempio di trasformazione di un centro abitato marginale in una stazione turistica in cui si svende tutto ciò che è tradizionale e anche molto di più.
Mario Tozzi, ibidem

Ciò che rende così unico il paesaggio dolomitico, però, è soprattutto il fatto che la dolomia forma imponenti gruppi montuosi isolati e circondati da ampie valli, la cui origine è molto lontana nel tempo. Circa duecento milioni di anni fa, in un mare poco profondo, dalle acque calde e agitate, si formarono scogliere coralline, esattamente come accade oggi ai Tropici o nelle Everglades. 
Mario Tozzi, ibidem

Le Dolomiti restano incantevoli, se consideriamo il paesaggio naturale come una bella fotografia da ammirare. Lo sono molto meno se si pensa all’immersione in un mondo in cui dimenticare se stessi per ritornare a far parte di un tutto primigenio. Ma, a ben vedere, sono sempre queste montagne lo sfondo con cui ci si misura e, da lontano, si ammirano solo le cime meravigliose al calar del sole. Il resto si perdona.
Mario Tozzi, ibidem

Per quello che mi riguarda, oltre ai panorami, il pregio che preferisco [delle Dolomiti] sta soprattutto nel colore delle cime, dovuto alla composizione mineralogica e alla sedimentologia delle rocce, che reagiscono in maniera spettacolare e cangiante ai cambiamenti di luce: ultraterrene con la luna, evanescenti di giorno, cariche di aranci e rosa all’alba e al tramonto.
Mario Tozzi, ibidem

Al tramonto, nei giorni sereni, le Dolomiti si addolciscono, illuminandosi per pochi attimi di un caldo colore rosato che incanta da sempre sia i viaggiatori sia gli abitanti del posto.
Mario Tozzi, ibidem

Secondo una leggenda ladina, sarebbero stati i Silvani, i nani dei boschi e delle caverne, a rendere più chiare le rocce, filando i raggi della luna per tessere poi, intorno alle cime, una rete sottile e luminosa. L’avrebbero fatto perché la figlia del re della Luna, sposa del re delle Dolomiti, non avesse nostalgia del suo mondo lontano, perennemente bianco e lucente.
Mario Tozzi, ibidem

Un’altra leggenda ladina racconta che un tempo lì si trovasse il regno dei nani, ricco di favolosi tesori, e che sulle vette fiorisse un giardino di rose rosse. Finché un giorno il re Laurino, per salvare il proprio popolo dall’invidia degli altri, pietrificò il roseto in roccia grigia, «perché non fosse più visibile, né di giorno né di notte». Ma re Laurino, nel suo incantesimo, dimenticò il crepuscolo, che non è più giorno e non è ancora notte. Da allora al tramonto, per un breve attimo, rivive il «giardino delle rose». Ed è proprio così: il tempo ha operato un incantesimo sulle Dolomiti, cristallizzando per sempre un giardino di antichi coralli.
Mario Tozzi, ibidem

Le storie fantastiche e i miti che si tramandano nelle Dolomiti conferiscono un’impalpabile consistenza alle montagne stesse. È un mondo fatato, un mondo di fairy tales, come si direbbe in Inghilterra, che affascina anche se l’invasione umana avanza senza tregua.
Mario Tozzi, L’Italia intatta, 2018

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Trento - MontagnaAlpinismo

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