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Frasi di Mindfulness di Jon Kabat-Zinn

Selezione di frasi e citazioni di Jon Kabat-Zinn (New York, 1944), biologo e saggista statunitense di origine indiana, fondatore e direttore della Clinica per la riduzione dello stress presso l’Università del Massachusetts e professore nel dipartimento di Medicina preventiva e comportamentale. Con le parole dello stesso Jon Kabat-Zinn:
"Per la maggior parte delle persone che seguono il programma MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction - Riduzione dello stress per mezzo della consapevolezza), così come per coloro che raggiungono la consapevolezza seguendo un altro percorso, il curriculum non è altro che la vita stessa: affrontare e abbracciare la vita così com’è, inclusa qualsiasi cosa con cui si abbia a che fare in un dato momento. E sottolineo qualsiasi cosa". [Guarire con la mindfulness, 2018].
Le seguenti riflessioni di Jon Kabat-Zinn sono tratte dai libri: Vivere momento per momento (1990), Dovunque tu vada ci sei già (1994), Il genitore consapevole (1997), Riprendere i sensi (2005), Guarire con la mindfulness (2018).
Foto di Jon Kabat-Zinn
La consapevolezza è il viaggio di tutta una vita su un cammino che alla fine
non porta da nessuna parte: solo a scoprire chi sei. (Jon Kabat-Zinn)

Vivere momento per momento
Full Catastrophe Living, 1990 - Selezione Aforismario

Affrontare le difficoltà della vita con metodi che conducano a soluzioni efficaci e ad uno stato di armonia interiore è un'arte. 

Non c'è nessun farmaco che possa renderci immuni allo stress e al dolore, che sia in grado di risolvere magicamente i problemi della nostra vita e di guarirci. Muoverti verso la guarigione e la pace interiore richiede uno sforzo cosciente da parte tua. Significa imparare a lavorare proprio con quello stress e quel dolore di cui vuoi liberarti.

La nostra preoccupazione di mantenere le cose sotto controllo non si limita ai grandi problemi della vita. Alcuni degli stress più insidiosi provengono proprio dalle nostre reazioni ad eventi piccolissimi, insignificanti, che minacciano in qualche modo il nostro senso di padronanza delle situazioni.

Di solito siamo solo parzialmente consapevoli di ciò che accade nel presente. Perdiamo molti momenti della nostra vita perché non siamo del tutto presenti a viverli.

Il presente è il solo momento per percepire, sentire, imparare, agire, cambiare, guarire. Per questo diamo un valore tanto grande alla consapevolezza momento per momento. Impararla richiede una certa pratica. Ma la pratica stessa porta in sé la propria ricompensa: rende le nostre esperienze più vivide e la nostra vita più reale.

Le nostre scuole non danno importanza all'essere: in questo campo siamo abbandonati completamente a noi stessi. Il fare è la moneta corrente dell'educazione moderna.

Il fare è la moneta corrente dell'educazione moderna. Purtroppo, spesso è un fare frammentario e inconsapevole, non sostenuto dalla conoscenza di chi fa. È un fare affrettato, come se fossimo trascinati attraverso la nostra vita dagli inesorabili ingranaggi del mondo, senza poterci mai permettere il lusso di fermarci e fare il punto della nostra situazione interna.

Ogni momento è veramente il primo momento del resto della tua vita. Ora è veramente il solo momento che hai da vivere.

La via per sviluppare la nostra capacità di amare consiste nel diventare più consapevoli dei nostri sentimenti, qualsiasi essi siano; nell'imparare a osservarli senza giudizi, con pazienza e accettazione.

Praticare la consapevolezza significa percorrere il cammino della tua vita a occhi aperti: sveglia anziché seminconscia, capace di rispondere alle situazioni anziché reagire automaticamente, meccanicamente.

Scopri e coltiva in te momenti di calma, pace e consapevolezza, servendoti del tuo dolore come insegnante e come guida. 

La consapevolezza non è solo una buona idea o una bella filosofia. È qualcosa che dobbiamo incarnare momento per momento, se deve avere per noi un effettivo valore. 

La consapevolezza è il viaggio di tutta una vita su un cammino che alla fine non porta da nessuna parte: solo a scoprire chi sei.

Dovunque tu vada ci sei già
Wherever You Go, There You are, 1994 - Selezione Aforismario

Per consentirci di avere piena coscienza della situazione in cui ci troviamo, quale che sia, dobbiamo imporci una pausa sufficientemente lunga per inquadrare il presente; sufficiente per sentirlo, vederlo nella sua pienezza, esserne consapevoli per conoscerlo e capirlo meglio.

La consapevolezza è soprattutto una questione di attenzione e lucidità, qualità umane universali. Ma nella nostra società tendiamo a dare per scontate queste capacità e non pensiamo a svilupparle sistematicamente ponendole al servizio dell’autocomprensione e della saggezza.

L’insufficiente consapevolezza del presente, oltre ad azioni e comportamenti inconsci e automatici, spesso indotti da timori e insicurezze radicati, crea altri problemi. Se non vi si pone rimedio questi tendono ad accumularsi nel corso del tempo e alla fine ci lasciano bloccati e privi di contatto con la realtà.

La consapevolezza fornisce un modo semplice ma vigoroso per sbloccarsi e recuperare saggezza e vitalità. Un modo per riappropriarsi del significato e della qualità della propria vita.

Amo pensare alla consapevolezza semplicemente come all’arte di vivere presenti a se stessi.

Quando c’impegniamo a prestare attenzione senza riserve, senza farci condizionare da preferenze o antipatie, opinioni e pregiudizi, proiezioni e aspettative, si aprono nuove possibilità e ci viene offerta l’occasione di liberarci dalla camicia di forza dell’inconsapevolezza.

Troppo frequentemente le nostre azioni sono inconsulte, intraprese senza riflessione, dettate da impulsi e pensieri del tutto consueti che passano per la mente come un fiume impetuoso o con la violenza di una cascata. Veniamo travolti dalla corrente che finisce col sommergere la nostra vita portandoci dove forse non intendiamo andare, senza neppure essere coscienti della direzione.

Se non sappiamo neppure dove siamo – una conoscenza che deriva direttamente dall’esercizio della consapevolezza – malgrado tutti i nostri sforzi e le nostre aspettative non possiamo fare altro che procedere in un circolo vizioso.

La pazienza è un’alternativa onnipresente all’endemica irrequietezza e insofferenza della mente. Scalfite la superficie dell’impazienza e al di sotto, a una profondità variabile, troverete la rabbia. Si tratta di una intolleranza così forte nei confronti della realtà che si finisce per addossarne la colpa a qualcuno (spesso a se stessi) o a qualcosa. 

Esercitatevi a dispensare la pienezza del vostro essere, del meglio che è in voi, l’entusiasmo, la vitalità, lo spirito, la fiducia, la disponibilità e soprattutto la vostra presenza. Condividere tutto questo con voi stessi, con la vostra famiglia, col mondo.

In definitiva, ovunque andiate, è lì che vi troverete. È la vostra vita che segue il suo corso.

Forse la cosa più «spirituale» che ciascuno di noi può fare è semplicemente guardare con i propri occhi, vedere con occhi di completezza, e agire con integrità e gentilezza.
[Perhaps the most "spiritual" thing any of us can do is simply to look through our own eyes, see with eyes of wholeness, and act with integrity and kindness].

Al termine di una lunga esistenza dedicata all’insegnamento della consapevolezza, il Budda, dal quale probabilmente molti discepoli speravano di ricevere un aiuto per trovare il loro cammino, riassunse in questo modo la via da seguire: «Siate una luce per voi stessi».

Il genitore consapevole
Everyday Blessings, 1997 (con Myla Kabat-Zinn)

Essere genitori è uno dei compiti più ardui, impegnativi e stressanti della terra. È anche uno dei più importanti, perché il modo in cui viene svolto influenza in grande misura il cuore, l’anima e la coscienza delle future generazioni.

Coloro che diventano genitori lo fanno quasi senza nessuna preparazione o addestramento, con scarsa o nessuna guida, e in un mondo che considera molto più importante produrre che nutrire, fare molto più di essere.

Il semplice fatto di essere genitore esige continuamente dentro di noi la ricerca e l’espressione di ciò che è più nutriente, carico d’amore, saggio e affettivo, cercando di dare il meglio di noi stessi.

La nostra cultura non attribuisce sufficiente validità al ruolo di genitore e non lo onora come merita. È assolutamente accettabile che le persone si dedichino al cento per cento alla carriera, o alle «relazioni» o a «trovare se stesse», ma non ai loro figli.

Per essere genitori consapevoli dobbiamo risvegliarci alle possibilità, ai benefici e alle sfide del ruolo di genitore con una nuova coscienza e intenzionalità: non solo ciò che facciamo è importantissimo, ma il nostro impegno cosciente nel fare il genitore deve diventare la cosa più importante che possiamo fare, sia per i nostri figli che per noi stessi.

Che stiamo affrontando un momento buono o uno cattivo in qualsiasi giorno e in qualsiasi momento, la qualità della nostra presenza è una profonda misura del nostro affetto e del nostro amore per i nostri figli.

Riprendere i sensi
Coming to Our Senses by Hyperion, 2005 - Selezione Aforismario

La mindfulness è la conoscenza che emerge dal prestare attenzione di proposito, nel momento presente e senza giudicare moralmente.

Essere in contatto con i nostri sensi – assai più di cinque, come mostra la moderna neuroscienza – e con i mondi che ci aprono verso l’interno e l’esterno è l’essenza della mindfulness e della consapevolezza meditativa. Prestare loro attenzione offre una miriade di opportunità per realizzare la veglia, la saggezza e l’interconnessione nella nostra vita quotidiana.

Di fatto il mondo stabilisce un contatto, letteralmente, attraverso i nostri sensi: gli occhi, le orecchie, il naso, la lingua, il corpo e anche la mente. Per gran parte del tempo noi tendiamo a essere specialisti del fuori contatto: siamo fuori contatto anche con il fatto stesso di essere fuori contatto.

La consapevolezza di ognuno è uno spazio davvero ampio nel quale risiedere; non c’è momento in cui non sia un’alleata, un’amica, un santuario, un rifugio.

Nella mindfulness non c’è nessun «fare» e non c’è mai stato, né c’è qualcuno che lo faccia. Non si tratta, non si è mai trattato di «fare». La mindfulness riguarda l’essere e il fatto di essere svegli: essere il sapere, compreso il sapere di non sapere. 

Nella maggior parte dei casi, la consapevolezza viene promossa e coltivata non come un lusso o una moda passeggera, ma riconoscendo sempre di più che potrebbe essere una necessità assoluta per vivere la vita a pieno e con integrità: in altre parole, per viverla eticamente.

A dispetto delle crudeli sfide che incombono su di noi e a cui siamo esposti ogni giorno e dalle numerose e interessanti opportunità e scelte oggi disponibili, la consapevolezza ci offre la possibilità di trascendere, almeno per un momento, i limiti autocostruiti e abituali della nostra mente, le narrazioni che noi stessi ci diamo – che siano abbastanza vere o che non lo siano affatto –, le nostre endemiche cecità.

La consapevolezza come pratica regolare può, in senso letterale e metaforico, restituirci la vita, specie se siamo stressati o addolorati, o se ci ritroviamo coinvolti in una condizione di insicurezza e di tumulto emotivo. 

La vita è ciò che accade, e la sfida è viverla dandole l’importanza che le spetta.

Solo quando ci risvegliamo la nostra vita si fa reale e ha qualche possibilità di liberarsi delle illusioni, dei malesseri, della sofferenza che viviamo a livello individuale e collettivo.

Morire senza vivere a pieno, senza svegliarci alle nostre vite mentre ne abbiamo la possibilità, è un rischio sempre presente ed è determinante per tutti noi, dati l’automaticità delle nostre abitudini e il ritmo incessante in cui gli eventi si svolgono in questa epoca.

Le abitudini restringono la nostra visione, distorcono la nostra comprensione e, se non prestiamo loro attenzione, impediscono la nostra crescita e la nostra guarigione.

Guarire con la mindfulness
The Healing Power of Mindfulness, 2018 - Selezione Aforismario

La mindfulness è un modo saggio e potenzialmente curativo di porsi in relazione con quello che ci accade nella vita. 

La pratica della mindfulness porta a spostare la modalità predefinita da inconsapevole (potremmo dire insensata) – in cui affiorano le preoccupazioni per se stessi e la mente vagabonda, e in cui si organizzano le proprie costruzioni narrative, si sogna a occhi aperti e ci si perde nei pensieri – a più presente, più consapevole, più conscia, anche se pensiero ed emozioni continuano a ribollire.

Nel mio vocabolario, la parola guarigione è meglio descritta come mezzo per venire a patti con le cose così come sono.

Ogni circostanza, per quanto indesiderata o dolorosa, è potenzialmente una porta per la guarigione. Nel mondo della mindfulness come pratica e come modo di essere, ci sono numerosissime porte. Tutte conducono nella stessa stanza, la stanza della consapevolezza stessa, del proprio cuore, della propria intrinseca interezza e bellezza.

Voi non siete quelli che pensate di essere. E non lo è nessun altro. Siamo tutti molto più vasti e molto più misteriosi. Una volta che lo sappiamo, le nostre possibilità di creatività si espandono enormemente perché cominciamo a capire qualcosa del nostro modo abituale di muoverci nella vita, di quanto ci sminuisca il coinvolgimento ossessivo, l’eccessiva focalizzazione su noi stessi, l’occuparci di continuo di quello che crediamo importante ma non lo è realmente.

Note
Leggi anche le citazioni degli autori americani: Wayne Dyer - Daniel GolemanJames Hillman