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Frasi e citazioni di Leonardo Boff

Selezione di frasi e citazioni di Leonardo Boff, al secolo Genésio Darci Boff (Concórdia, 1938),  presbitero, teologo e saggista brasiliano, tra i più importanti esponenti della Teologia della Liberazione, che si basa sul ruolo centrale della Chiesa nella società umana contemporanea e sui valori di emancipazione sociale e politica presenti nel messaggio cristiano, con particolare riferimento ai poveri. Ha detto di sé Leonardo Boff:
"Quando mi chiedono: «Cosa fa nella vita?». Rispondo: «Sono un lavoratore come chiunque altro, come un falegname o un elettricista; solo che i miei strumenti sono molto precari: soltanto venticinque sillabe. E sono anche un agitatore culturale attraverso una umanità integrale, generoso, spirituale e amico della vita, ispirato all’Uomo di Nazaret e al Povero di Assisi»". [...] "Ho scelto come motto per la mia peregrinazione in questo mondo quello che ho ascoltato dalla bocca di mio padre e che ho visto realizzato nella sua vita: «Chi non vive per servire, non serve per vivere». Per il resto, sia ciò che Dio desidera".
Foto di Leonardo Boff
L’uomo deve spogliarsi dell’arroganza di essere un piccolo dio sulla Terra e imboccare
 piuttosto un cammino che veda tutti fratelli e sorelle, compresi gli esseri della natura.
(Leonardo Boff)
 
Il Tao della liberazione
The Tao of liberation, 2009 (con Mark Hathaway)

Il divario tra ricchi e poveri cresce di anno in anno. In un mondo che vende l’illusione di un paradiso consumistico, i più devono faticare per conquistare il minimo indispensabile per sopravvivere.

Il nostro pianeta, frutto di oltre quattro miliardi di anni di evoluzione, viene oggi divorato da una piccola parte dell’umanità, ma neanche questa cerchia privilegiata può sperare di reggere tale sfruttamento ancora per molto.

Ogni essere vivente e ogni ecosistema ha il diritto intrinseco di esistere, e questo diritto non dipende dalla maggiore o minore utilità al genere umano.

Perdere la speranza, cadere nella disperazione, è forse la forma più pura di impotenza interiorizzata. Alla base vi è la totale rinuncia al nostro potere-dall’interno, al potere creativo, alla facoltà di dare un contributo significativo al mondo.

Abbiamo bisogno di una speranza realistica che riconosca i pericoli, le difficoltà e le paure del presente ma sia capace di superarli grazie a un’ispirazione che scorre profonda quanto la vita nella Terra.

Gli uomini possono uccidere per soddisfare dei bisogni primari – e possono prendere dalla Terra il necessario per conservare la salute e la dignità –, ma non hanno il diritto di distruggere la biodiversità per accumulare capitali e ricchezze, né per produrre beni di lusso non necessari. 

Gli esseri umani devono abbandonare la sete di dominio, sulle altre specie come sugli altri uomini:.

La spiritualità ci aiuta a superare la perniciosa logica egoistica oggi imperante, la quale ci spinge a dominare e ad appropriarci delle cose per la nostra utilità e il nostro piacere. La spiritualità fa posto alla logica della coesistenza, della cordialità e della riverenza al cospetto della realtà unica – la diversità – di ciascun essere umano e alla comunione con tutte le cose e con Dio.

Non basta essere razionali e religiosi. Più di ogni altra cosa, dobbiamo essere ricettivi gli uni verso gli altri, collaborativi nelle nostre attività e rispettosi nei confronti degli altri esseri che esistono in natura; in una parola, dobbiamo essere autenticamente spirituali. Solo allora diventeremo esseri responsabili e benevoli verso tutte le forme di vita, che amano la Madre Terra e adorano l’unica Fonte da cui provengono tutti gli esseri e tutte le benedizioni, Dio.

Nostalgia di Dio forza degli umili
A Saudade de Deus, 2021 - Selezione Aforismario

Cerco sempre, quasi istintivamente, di arrivare al cuore delle persone perché abbiano nostalgia di Dio, compassione verso la sofferenza ingiusta dei poveri e della natura devastata e verso la Madre Terra consumata. Che non smettano mai di migliorare continuamente la realtà, cominciando da se stesse.

I poveri sono portatori di una forza storica, capace di influire sulla gestione di un altro tipo di società, più inclusiva e con più giustizia sociale.

Rispetto ai poveri, non è sufficiente l’assistenzialismo classico o la mera carità, mantenendo i poveri sempre dipendenti. Essi, quando sono sensibilizzati e organizzati, possono essere i soggetti della loro liberazione.

Superiamo il per i poveri, insistiamo nel camminare con i poveri, essendo essi protagonisti, e chi potesse e avesse questo carisma, può vivere come i poveri, affrontando in modo solidale tutti i tipi di limitazioni e persino la fame.

Indipendentemente dalla condizione morale in cui ciascuno si trova, si senta sempre sotto lo sguardo divino che compatisce più di quanto giudica e si percepisca nel palmo della mano di Dio-Padre-e-Madre di infinita bontà e misericordia.

Il centro è Cristo e non il Papa. L’incontro vivo con Cristo ha il primato sulla dottrina e la disciplina.

Il Vangelo si oppone ai potenti di questo mondo che accumulano ricchezze materiali in modo assurdo, lasciando nella miseria gran parte dell’umanità. Viviamo in un sistema che mette il denaro al centro e che è assassino dei poveri e depredatore dei beni e dei servizi della natura.

Qual è l’ideale etico di questo tipo di società del puro mercato? È la capacità di accumulazione illimitata e di consumo incontrastato, generando una grande divisione tra un piccolissimo gruppo che controlla gran parte dell’economia e la maggioranza esclusa e sprofondata nella fame e nella miseria. 

Dobbiamo ricostituire un’etica che metta radici in ciò che è specificatamente nostro, in quanto umani, nella nostra natura più profonda e vera e che, per questo, sia universale e possa essere accolta da tutti.

Non c’è soltanto vita sulla Terra. La Terra stessa è viva e come tale possiede un valore intrinseco e deve essere rispettata e protetta come tutti gli esseri viventi.

Se gli esseri umani possiedono dignità e diritti, cosa condivisa dai popoli, e se la Terra e gli esseri umani costituiscono un’unità indivisibile, allora possiamo dire che la Terra partecipa della dignità e dei diritti precedentemente riservati soltanto agli esseri umani.

Niente è più umanitario, sociale, politico, etico e spirituale di saziare la fame dei poveri della Terra.

La povertà è sistemica, poiché è frutto di un tipo di società il cui obiettivo è accumulare sempre più beni materiali senza nessuna considerazione umanitaria (giustizia sociale) e ambientale (giustizia ecologica).

Il vuoto esistenziale e la stanchezza che si osservano nelle società mondiali rinviano alla pienezza tradotta in una nostalgia per Colui che ce la può concedere; la Realtà di mille nomi e di nessun nome: Dio e il suo mistero.

Abitare la Terra
Fraternidade universal: a possível e a impossível, 2021

Come mai prima d’ora nella storia siamo obbligati a prenderci carico della nostra sopravvivenza e decidere se vogliamo prolungarla o se porvi drammaticamente fine. Sfortunatamente, c’è un deficit di cultura ecologica e di coscienza della gravità della situazione globale sia tra coloro che prendono decisioni, sia a livello collettivo. O ci svegliamo da questo sonno letargico o, inconsciamente, costruiremo l’abisso in cui tutti precipiteremo.

Finché prevarrà l’archetipo del potere-dominio come asse strutturante di tutto, non ci sarà mai fraternità tra gli uomini e il creato. 

L’essere umano, in gran parte, è fatto di sogni.

I sogni nascono dall’infinita esuberanza della nostra condizione umana. Sono loro che ci portano a progettare mondi non ancora sperimentati, ma possibili e necessari. Orientano il nostro sguardo verso l’alto e in avanti. Ci fanno camminare.

Siamo esseri tesi fra il sapiens e il demens: siamo portatori di intelligenza e di misura e al tempo stesso di violenza e smodatezza; in noi abitano il sim-bolico (ciò che unisce) e il dia-bolico (ciò che divide), l’egoismo e la solidarietà, le dimensioni dell’eros (pulsione di vita) e del thánatos (pulsione di morte).

Spetta a ciascuno di noi decidere quale parte far trionfare, se la luce o le ombre, se il simbolico o il diabolico. Questa decisione definisce il nostro carattere e il corso fondamentale della vita.

La fraternità universale e l’amore sociale non trovano condizioni adeguate di realizzazione collettiva nel quadro del sistema capitalista, produttivista, individualista e antiecologico ancora dominante. Continuare ad alimentare tale sistema porterà a disastri mai visti prima nella storia. Per questo deve essere superato e cambiato. 

L’uomo deve spogliarsi dell’arroganza di essere un piccolo dio sulla Terra e imboccare piuttosto un cammino che veda tutti fratelli e sorelle, compresi gli esseri della natura.

Abbiamo bisogno dell’umiltà che ci riporta all’humus dal quale tutti proveniamo e che, per la stessa origine, ci rende davvero fratelli e sorelle.

Maschile/Femminile
Masculino/feminino. Na nova consciência, 2021 - Selezione Aforismario

Prima di essere una forma di organizzazione dello Stato, la democrazia è un valore che deve essere vissuto sempre, in tutti i luoghi dove gli esseri umani convivono, nella famiglia, a scuola, nei piccoli gruppi, nelle comunità, nelle associazioni di lavoro e nella società civile.

Il superamento della guerra ancestrale dei sessi e delle politiche oppressive e repressive dei generi si ha nella stessa proporzione in cui si introduce e si pratica la democrazia, partecipativa, strutturata dal basso verso l’alto, rispettosa delle differenze, cosmica e aperta a permanenti perfezionamenti.

La crisi del maschile oggi risiede esattamente nella difficoltà che l’uomo ha di integrare in sé il femminile, da millenni rimosso. Sicuramente in questo compito di auto-rigenerazione egli non può essere lasciato solo; non riuscirebbe a fare il salto di qualità da sé. Da qui l’importanza della presenza della donna al suo fianco.

La lotta, quindi, per il superamento del patriarcalismo è una lotta per l’umanizzazione, per il riscatto della nostra veritiera umanità, negata o distorta dalla dominazione degli uomini sulle donne e dalle istituzioni asimmetriche e discrezionali che si sono originate da lì.

L’uomo sarà più femminile, la donna più maschile e, insieme, più umani e più cosmici, ognuno, nella sua differenza, apparendo come parabola del Mistero e luogo di realizzazione e di rivelazione di Dio all’interno della nostra Storia. La guerra dei sessi apparterrà al passato. Un’altra Storia potrà cominciare.

Note
Leggi anche le citazioni dei teologi: Hans Küng - Raimon Panikkar 

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