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Frasi e citazioni di Glen Gabbard

Selezione di frasi e citazioni di Glen Gabbard (Charleston, 1949), psichiatra e psicoanalista statunitense, professore di Psichiatria alla SUNY Upstate Medical University a Syracuse, New York; Clinical Professor in Psichiatria alla Baylor College of Medicine in Houston, e analista con funzioni di training e supervisore al Center for Psychoanalytic Studies a Houston.
La maggior parte delle seguenti riflessioni di Glen Gabbard sono tratte dal suo libro più noto: Psichiatria psicodinamica, pubblicato nel 1992, che è diventato un classico della letteratura psichiatrica. Secondo la definizione dello stesso Gabbard:
"La psichiatria psicodinamica è un approccio alla diagnosi e alla terapia caratterizzato da un modo di pensare sia rispetto al paziente sia rispetto al terapeuta che comprende il conflitto inconscio) le carenze e le distorsioni delle strutture intrapsichiche) le relazioni oggettuali interne) e che integra questi elementi con i dati attuali delle neuroscienze". [Psichiatria psicodinamica, 1992].
Foto di Glen Gabbard
Una delle lezioni della psichiatria dinamica è che siamo tutti maestri dell'autoinganno;
in altri termini, molti di noi non si conoscono bene. (Glen Gabbard)

Psichiatria psicodinamica
Psychodynamic Psychiatry in Clinical Practice, 1992-2014

Se vogliamo aiutare al meglio i nostri pazienti non dobbiamo perdere di vista la complessità della persona; come suggeriva Ippocrate, la cosa più importante non è tanto conoscere la malattia da cui è affetto il paziente, quanto la persona che soffre di quella malattia.

Rispetto al passato, sono ora molto più numerosi e convincenti i dati che indicano come gran parte della vita mentale sia inconscia, come i fattori sociali e ambientali siano in grado di influenzare l'espressione dei geni e come la mente rifletta le attività del cervello.

È vero che tutte le funzioni mentali, in ultima analisi, sono prodotti del cervello, ma questo non vuol dire che la spiegazione biologica sia il modello migliore o più razionale per comprendere il comportamento umano.

I neuroscienziati contemporanei più avveduti non cercano di ricondurre ogni cosa a geni o a entità biologiche; privilegiano piuttosto un approccio integrativo e non riduzionistico, riconoscendo che i dati psicologici sono tanto validi, dal punto di vista scientifico, quanto quelli biologici.

La psichiatria ha da tempo superato il dualismo cartesiano tra pensiero e materia. Sappiamo che la mente è il risultato dell'attività del cervello e che le due entità sono inestricabilmente correlate fra loro.

Bisogna tener conto della "persona". Le esperienze possono attivare o inibire i processi di trascrizione di determinati geni. Fenomeni di natura psicosociale, come traumi interpersonali, possono avere profondi effetti biologici modificando il funzionamento del cervello.

La mente e il cervello non sono entità identiche e sovrapponibili. Le nostre menti sicuramente rispecchiano le attività dei nostri cervelli, ma la mente non può essere spiegata riduttivamente in termini neuroscientifici.

Una delle lezioni della psichiatria dinamica è che siamo tutti maestri dell'autoinganno; in altri termini, molti di noi non si conoscono bene.

Nel regno della mente e in quello del cervello si parlano due lingue diverse. Lo psichiatra dinamico moderno deve cercare di essere bilingue: per poter conoscere la persona e fornire al paziente un'assistenza ottimale deve padroneggiare sia il linguaggio della mente sia il linguaggio del cervello.

Andiamo avanti nella nostra vita quotidiana come se avessimo libertà di scelta, mentre in effetti siamo molto più limitati di quanto crediamo. In gran parte, non siamo altro che personaggi che mettono in atto un copione scritto dall'inconscio.

I nostri partner, i nostri interessi o vocazioni, anche quello che facciamo nel tempo libero, non sono scelti a caso; vengono invece determinati da forze inconsce che sono tra loro in relazione dinamica.

Come un navigatore senza sestante, uno psichiatra che si avventurasse a veleggiare nelle acque scure dell'inconscio senza avere una teoria di riferimento si troverebbe presto perduto in alto mare.

Un principio fondamentale condiviso da quanti di noi esercitano la psichiatria dinamica è il nostro essere sostanzialmente più simili ai nostri pazienti che diversi da loro. I meccanismi psicologici attivi negli stati patologici sono delle mere estensioni dei principi coinvolti nel normale funzionamento evolutivo.

Medico e paziente sono entrambi esseri umani. Così come i pazienti hanno il transfert, i terapeuti hanno il controtransfert. Poiché ogni relazione attuale viene a iscriversi in un panorama di vecchie relazioni, ne consegue logicamente che il controtransfert nel terapeuta e il transfert nel paziente sono sostanzialmente processi identici - ciascuno percepisce in consciamente l'altro come qualcuno del proprio passato.

Lo psichiatra a orientamento dinamico si aspetta di incontrare resistenza al trattamento ed è preparato a considerare questo fenomeno come parte del processo terapeutico. Mentre altri terapeuti possono adirarsi se un paziente non segue le loro indicazioni, lo psichiatra psicodinamico è curioso di scoprire che cosa una certa resistenza stia proteggendo e quale situazione del passato venga rimessa in atto.

I conflitti di coppia possono essere visti come la ricreazione, attraverso l'identificazione proiettiva, di conflitti con uno dei genitori.

Il termine narcisista raramente è usato come un complimento nei confronti di qualcuno con una sana stima di sé. Al contrario, il termine è molto più comunemente utilizzato in senso peggiorativo, in particolare verso colleghi o conoscenti che troviamo sgradevoli, o di cui invidiamo il successo e la sicurezza. 

Poiché tutti noi ci confrontiamo con aspetti narcisistici, dobbiamo sempre stare attenti al potenziale di ipocrisia implicito nell'etichettare gli altri come narcisisti.

Le forme patologiche di narcisismo sono più facilmente identificate attraverso l'esame della qualità delle relazioni interpersonali. Una tragedia che affligge queste persone è la loro incapacità di amare.

L'individuo con un disturbo narcisistico di personalità si accosta agli altri trattandoli come oggetti da usare o abbandonare a seconda dei suoi bisogni, incurante dei loro sentimenti. Gli altri non sono percepiti come persone che hanno un'esistenza separata o esigenze specifiche.

Un aspetto essenziale della vergogna è la sensazione di essere intrinsecamente imperfetti.

Il narcisista inconsapevole tenta di impressionare gli altri con le sue qualità e di preservarsi nel contempo dalla ferita narcisistica eludendo le loro risposte. Il narcisista ipervigile tenta di mantenere la sua autostima evitando le situazioni di vulnerabilità e studiando attentamente gli altri per "apparire" come si deve.

Il fatto di considerare la psicoterapia e la terapia farmacologica come trattamenti destinati rispettivamente a disturbi di origine "psicologica " o "biologica " è frutto di una contrapposizione artificiosa e poco plausibile. L'impatto della psicoterapia sul cervello è oggi ben documentato.

La psicoterapia ha un impatto importante sul cervello e non può essere considerata come un processo che si limita semplicemente a confortare e a rassicurare il paziente.

La psicoterapia individuale è probabilmente il trattamento di elezione con adolescenti o giovani adulti che sono riusciti a separarsi, psicologicamente e geograficamente, dalla famiglia e che vivono la loro vita mettendo in atto operazioni difensive sufficientemente mature. Una terapia della famiglia o una combinazione di terapia della famiglia e individuale è invece probabilmente preferibile per soggetti delle stesse fasce di età che vivono ancora in casa, oppure che abitano da soli ma sono ancora emotivamente coinvolti con le loro famiglie in maniera intensa e conflittuale.

I terapeuti possono aiutare soltanto i pazienti che vogliono essere aiutati e che desiderano collaborare al processo terapeutico.

Mente, cervello e disturbi di personalità
Mind, brain, and personality disorders, su American Journal of Psychiatry, 2005

Nei dibattiti psichiatrici ci riferiamo spesso alla “mente” e al “cervello” come se fossero entità separate malgrado la maggior parte degli psichiatri nell’era post-cartesiana considerino la mente come l’attività del cervello.

Di fatto, tutti i disturbi psichiatrici gravi sono caratterizzati da una complessa mescolanza di predisposizione genetica ed influenze ambientali. I geni e l’ambiente sono inestricabilmente intrecciati nel modellare il comportamento umano.

È illusorio distinguere la psicoterapia come trattamento dei disturbi psicologici e i farmaci come trattamento dei disturbi biologici o cerebrali. L’effetto della psicoterapia sul cervello è ben noto.

Note
Leggi anche le citazioni degli psichiatri e psicoterapeuti statunitensi: James Hillman - Alexander LowenIrvin Yalom