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Aforismi, frasi e citazioni di Gabriele D'Annunzio

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Gabriele D'Annunzio, pseudonimo di Gabriele Rapagnetta  (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938), scrittore, poeta e drammaturgo italiano, figura rappresentativa del Decadentismo. Le seguenti citazioni di Gabriele D'Annunzio sono tratte per la maggior parte da: Il piacere (1889), L'innocente (1892), Il trionfo della morte (1894) e dalle lettere.
Su Aforismario trovi anche una raccolta di motti dannunziani. [Il link è in fondo alla pagina].
Bisogna fare la propria vita, come si fa un'opera d'arte.
(Gabriele D'Annunzio)
Il piacere
1889 - Selezione Aforismario

Bisogna fare la propria vita, come si fa un'opera d'arte. Bisogna che la vita d'un uomo d'intelletto sia opera di lui. La superiorità vera è tutta qui.

Io sono camaleontico, chimerico, incoerente, inconsistente. Qualunque mio sforzo verso l’unità riuscirà sempre vano. Bisogna omai ch’io mi rassegni. La mia legge è in una parola: NUNC. Sia fatta la volontà della legge.

Il rimpianto è il vano pascolo di uno spirito disoccupato. Bisogna sopra tutto evitare il rimpianto occupando sempre lo spirito con nuove sensazioni e con nuove immaginazioni.

Bisogna conservare ad ogni costo intiera la libertà, fin nell'ebrezza. La regola dell'uomo d'intelletto, eccola: ― Habere, non haberi. [1]

La parola è una cosa profonda, in cui per l'uomo d'intelletto son nascoste inesauribili ricchezze.

Ci sono certi sguardi di donna che l'uomo amante non iscambierebbe con l'intero possesso del corpo di lei. 

Ella, ella era l'idolo che seduceva in lui tutte le volontà del cuore, rompeva in lui tutte le forze dell'intelletto, teneva in lui tutte le più segrete vie dell'anima chiuse ad ogni altro amore, ad ogni altro dolore, ad ogni altro sogno, per sempre, per sempre...

Da certi suoni della voce e del riso, da certi gesti, da certe attitudini, da certi sguardi ella esalava, forse involontariamente, un fascino troppo afrodisiaco.

Aveva la voce così insinuante che quasi dava la sensazione d'una carezza carnale; e aveva quello sguardo involontariamente amoroso e voluttuoso che turba tutti li uomini e ne accende d'improvviso la brama.

Quell'aria aspettava il suo respiro; quei tappeti chiedevano d'esser premuti dal suo piede; quei cuscini volevano l'impronta del suo corpo.

Io vi amo come nessuna parola umana potrà mai esprimere. Ho bisogno di voi. Voi soltanto siete vera; voi siete la Verità che il mio spirito cerca. Il resto è vano; il resto è nulla.

Da che vi ho conosciuta, ho molto sognato per voi, di giorno e di notte, ma senza una speranza e senza un fine. Io so che voi non mi amate e che non potete amarmi. E pure, credetemi, io rinunzierei a tutte le promesse della vita per vivere in una piccola parte del vostro cuore...

Credere in te soltanto, giurare in te soltanto, riporre in te soltanto la mia fede, la mia forza, il mio orgoglio, tutto il mio mondo, tutto quel che sogno, e tutto quel che spero...

Forse, la scienza della vita sta nell'oscurare la verità.

Chi non ha veduto accendersi in un occhio limpido il fulgore della prima tenerezza non sa la più alta delle felicità umane. Dopo, nessun altro attimo di gioia eguaglierà quell'attimo.

L'Ideale avvelena ogni possesso imperfetto; e nell'amore ogni possesso è imperfetto e ingannevole, ogni piacere è misto di tristezza, ogni godimento è dimezzato, ogni gioia porta in sé un germe di sofferenza, ogni abbandono porta in sé un germe di dubbio; e i dubbii guastano, contaminano, corrompono tutti i diletti.

Quanto più la cosa da un uom posseduta suscita nelli altri l'invidia e la brama, tanto più l'uomo ne gode e n'è superbo.

Il verso è tutto.

L'oscura tristezza [...] è in fondo a tutte le felicità umane, come alla foce di tutti i fiumi è l'acqua amara.

Com'è debole e misera l'anima nostra, senza difesa contro i risvegli e gli assalti di quanto men nobile e men puro dorme nella oscurità della nostra vita inconsciente, nell'abisso inesplorato ove i ciechi sogni nascono dalle cieche sensazioni! Un sogno può avvelenare un'anima; un sol pensiero involontario può corrompere una volontà. 

Quale amante non ha provato questo inesprimibile gaudio, in cui par quasi che la potenza sensitiva del tatto si affini così da avere la sensazione senza la immediata materialità del contatto?

Il passato è come una tomba che non rende più i suoi morti.

Riaccendere un amore è come riaccendere una sigaretta. Il tabacco s'invelenisce; l'amore, anche.

L'innocente
1892 - Selezione Aforismario

È proprio vero dunque che qualche parte di odio si cela in fondo ad ogni sentimento che accomuna due creature umane, cioè che ravvicina due egoismi.

L'uomo a cui è dato soffrire più degli altri, è degno di soffrire più degli altri.

L'uomo è, sopra tutto, un animale accomodativo. Non c'è turpitudine o dolore a cui non s'adatti.

Il sogno di tutti gli uomini intellettuali: – essere costantemente infedele a una donna costantemente fedele.

Il trionfo della morte
1894 - Selezione Aforismario

Ecco, io sono vivo, io respiro. Qual è la sostanza della mia vita? Ed in balia di quali forze? Sotto l'impero di quali leggi? Io non mi posseggo, io sfuggo a me stesso, il senso che io ho del mio essere è simile a quello che può avere un uomo il quale, condannato a restare su un piano di continuo ondeggiante e pericolante, senta di continuo a mancargli l'appoggio, dovunque egli posi il piede. Io sono perpetuamente ansioso e neanche la mia ansietà è ben definita. Io non so se sia l'ansietà del fuggiasco inseguito alla calcagna o di chi insegue senza mai raggiungere. Forse l'una e l'altra insieme.

Ha voluto morire per non aver potuto rendere la sua vita conforme al suo sogno.

C'è sulla Terra una sola ebrezza durevole: la sicurità nel possesso di un'altra creatura, la sicurezza assoluta, incrollabile. Io cerco questa ebrezza. Io vorrei poter dire:- la mia amante, vicina o lontana, non vive se non del pensiero di me; ella è sottomessa con gioia ad ogni mio desiderio, ha la mia volontà per unica legge; s'io cessassi d'amarla, ella morirebbe; spirando ella non rimpiangerà se non il mio amore.

Beati i morti, perché non dubitano più.

Credi nella linea visibile e nella parola proferita. Non cercare oltre il mondo delle apparenze creato dai tuoi sensi meravigliosi. Adora l'illusione.

Finché dura l'amore, l'asse del mondo è stabilito in un solo essere e la vita è chiusa in un cerchio angusto.

Dov'è la Vita è il Sogno; dov'è il Sogno è la Vita.

La sua forma è disegnata dal mio desiderio; le sue ombre sono prodotte dal mio pensiero. Ella, quale mi appare in tutti gli istanti, non è se non l'effetto di una mia continua creazione interiore. Ella non esiste se non in me medesimo.

Ella appariva così, la donna di delizia, il forte e delicato strumento di piacere, l'animale voluttario e magnifico destinato ad illustrare una mensa, a rallegrare una mensa, a rallegrare un letto, a suscitare le fantasie ambigue d'una lussuria estetica. Ella così appariva nello splendore massimo della sua animalità: lieta, irrequieta, pieghevole, morbida, crudele.

Datemi una maniera nobile di trapassare! Che la Bellezza distenda uno de' suoi veli sotto il mio ultimo passo! Questo soltanto imploro al mio Destino.
L'Ideale avvelena ogni possesso imperfetto; e nell'amore
ogni possesso è imperfetto e ingannevole, ogni piacere è misto di tristezza.
(Gabriele D'Annunzio - foto: D'Annunzio ed Eleonora Duse)
Le vergini delle rocce
1895

Il mondo è la rappresentazione della sensibilità e del pensiero di pochi uomini superiori.

Non temere! Accogli l'ignoto e l'impreveduto e quanto altro ti recherà l'evento; abolisci ogni divieto; procedi sicuro e libero. Non avere omai sollecitudine se non di vivere. Il tuo fato non potrà compiersi se non nella profusione della vita.

Il fuoco
1900

Il piacere è il più certo mezzo di conoscimento offertoci dalla Natura.

Colui il quale molto ha sofferto è men sapiente di colui il quale ha molto gioito.

La nave
1908

Arma la prora e salpa verso il Mondo.

Contemplazione della morte
1912

Chi potrà dire quando e dove sien nate le figure che a un tratto sorgono dalla parte spessa e opaca di noi e ci apariscono turbandoci? Gli eventi più ricchi accadono in noi assai prima che l'anima se n'accorga. E, quando noi cominciamo ad aprire gli occhi sul visibile, già eravamo da tempo aderenti all'invisibile.

L'anima della terra è notturna, ma la luce del sole la nasconde più che non la nasconda la tenebra.

Quando un grande poeta volge la fronte verso l'Eternità, la mano pia che gli chiude gli occhi sembra suggellare sotto le esangui palpebre la più luminosa parte della bellezza terrena

Il ferro
1913

Si vive per anni accanto a un essere umano, senza vederlo. Un giorno, ecco che uno alza gli occhi e lo vede. In un attimo, non si sa perché, non si sa come, qualcosa si rompe: una diga fra due acque. E due sorti si mescolano, si confondono e precipitano.

Siamo spiriti azzurri e stelle
Diario inedito, 1922

Io ho quel che ho donato perché nella vita ho sempre amato.
Ama il tuo sogno se pur ti tormenta. (Gabriele D'Annunzio)
Lettere
Selezione Aforismario

Io sono un animale di lusso; e il superfluo m'è necessario come il respiro.

[Io] sono – dicono i maligni e i benigni – un angelico porco alato.

Credo nell'esperienza di un fato che ci genera e ci costringe a sporcare la faccia del mondo per vedere come ce la caveremo. Per difendermi ho imparato a maneggiare il fango. In fondo solo con il fango una mano sapiente può costruire qualche cosa che resista al fuoco. Anche se i più lo maneggiano non per costruire, ma per insozzare e per distruggere.

Ti sento nei miei sensi e sento che i miei sensi non sanno che obbedire alla tua chiamata. Ora, vedi, ho l'estasi del tuo possesso vero e solitario come volevo e insieme ho l'angoscia di aver perduto una parte di me.

Discorsi
Compagni, non è più tempo di parlare ma di fare; non è più tempo di concioni ma di azioni, e di azioni romane. Se considerato è come crimine l'incitare alla violenza i cittadini, io mi vanterò di questo crimine, io lo prenderò sopra me solo.

Fonte sconosciuta
Selezione Aforismario

Ama il tuo sogno se pur ti tormenta.

Come tutti i fiumi sboccano nel mare, così ogni voluttà sbocca nell'amarezza.

Lo stile è potenza isolatrice.

Il socialismo in Italia è un'assurdità. Fra quella gente e me esiste una barriera insormontabile. Sono e rimango individualista ad oltranza. Un individualista feroce.

La passione in tutto. Desidero le più lievi cose perdutamente, come le più grandi. Non ho mai nulla in tregua.

Non ritroverete mai la vostra donna − amata, amante − così com'era quando da lei vi separaste.

Vita segreta di Gabriele D'Annunzio
1938 - Tommaso Antongini

La beauté future sera chauve.
[La bellezza del futuro sarà calva].

Libro di Gabriele D'Annunzio consigliato
Il piacere
Curatore I. Caliaro 
Editore Garzanti Libri, 2007

Il poeta-pittore Andrea Sperelli, protagonista del romanzo, è il primo alter ego di D'Annunzio, e il più significativo: incarna una raffinata sensibilità, carica di civiltà e di corruzione, scettica e cinica, che agisce secondo l'istanza estetica di vivere per il piacere e paga un duro scotto per la sua resa incondizionata ai sensi. Libro apparentemente senza azione, dove tutto sembra accadere nella mente del protagonista, modernamente sospesa tra aspettazione e memoria, "Il piacere" ha una svolta narrativa cruciale nel lapsus mentale e linguistico del protagonista che, mentre abbraccia la donna virtuosa e dolente che ha sedotto, pensa alla perduta e appassionata amante finendo per pronunciare il nome sbagliato.

Note
  1. Habere, non haberi: Possedere, non essere posseduti. Una prima formulazione di questo aforisma è attribuita da Diogene Laerzio ad Aristippo.
  2. Vedi anche: Motti Dannunziani