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Aforismi, frasi e pensieri di Auro D'Alba

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Auro D'Alba, pseudonimo di Umberto Bottone (Schiavi di Abruzzo 1888 - Roma 1965), scrittore, poeta e aforista italiano. Auro D'Alba ha fatto parte del movimento artistico futurista, e d è stato un attivista del regime fascista.
I seguenti aforismi di Auro D'Alba, alcuni dei quali pieni di fede cristiana, sono tratti dal libro Tònici pubblicato nel 1932 e nel 1938.
La felicità risiede nella virtù. Ecco perché gli uomini sono infelici.
(Auro D'Alba)
Tònici
1932-1938 - Selezione Aforismario

All'offerta cristiana dell'altra guancia noi preferiamo il cristianissimo schiocco della frusta nel tempio profanato.

Amare la morte significa non morire.

Chi crede deve considerare la morte come un episodio fortunoso della vita.

Chi non sa comandare al proprio io non sarà mai capace d'imporre la sua volontà alle moltitudini.

Chi vive immerso nel fango è inesorabile con colui che vi cade dopo lotte inaudite.

Combattere contro gli altri, e vincere anche, è così facile per un soldato! Arduo ed eroico invece è combattere e vincere se stesso.

Com'è facile ai superbi veder la pagliuzza nell'occhio altrui!

Considera il dolore come un dono, non come un castigo.

Creature di Dio, noi non possiamo soffrire che di una nostalgia: l'infinito.

Dimentica subito il bene che fai: ricorda sempre il bene che ricevi.

Gli uomini paventano la Croce e non s'accorgono che in Essa è la Vita.

Gli uomini si preoccupano di mostrare al mondo quel po' di bene che fanno e non s'accorgono che dinanzi a Dio il bene che conta è quello che conosce Lui solo.

Guai all'anima se non battesse ogni tanto alla nostra porta la secca mano del dolore!

Guardarci in fondo all'anima e immaginare che altri, non soltanto Iddio, possa guardarvi ad ogni attimo della giornata. Ecco il mezzo di camminare verso la perfezione.

Guarire dalla vita significa desiderare l'indifferenza, non l'amore degli uomini.

Il cristiano dev'essere pieno di carità per tutti: con sé solo inesorabile.

Il cristiano non dovrebbe avere che uno scopo: fare del bene ai fratelli.

Il dolore è come una pianta rara; vuole essere coltivata, nutrita col sole dei ricordi, innaffiata col pianto. È un dono immenso che solo gli eletti possono comprendere: è salvezza certa.

Il dolore salva: spesso la gioia perde.

Il dono della Poesia è un anticipo di vita eterna.

Il mondo vero per noi credenti è l'invisibile. A questa realtà dobbiamo adeguare le nostre azioni.

Il poeta è un povero peccatore con un cuore d'Angelo.

Il vero eroismo risiede nel disinteresse.

In guerra gli uomini si vincono col ferro e col fuoco: in pace con la bontà.

Io diffido di chi non sa soffrire.

La felicità risiede nella virtù. Ecco perché gli uomini sono infelici.

L'amore secondo la carne è sempre disperato perché è desiderio insaziabile di cose mortali. L'amore secondo lo spirito è speranza, estasi, luce, certezza.

La solitudine è spesso interpretata come disamore del prossimo: per noi non è che timore di nuove delusioni: in fondo è 1'amore di chi teme di non essere corrisposto.

La vera giovinezza dell'uomo è la fede.

La vera più grande miseria dell'uomo risiede nella superbia.

La vita è conquista, ma è sopra tutto eroica rinuncia.

La vita si conquista amando il dolore.

L'umiltà è cristiana, la dignità è umana, l'orgoglio è bestiale.

L'uomo comincia a essere grande quando s'accorge della sua nullità.

Non ho mai compatito così profondamente come oggi coloro che non conoscono l'ebbrezza del dolore.

Non ho mai sentito dire: «Grazie a Dio soffro».

Non può esserci vera grandezza senza umiltà

Nulla è punito più rapidamente dell'orgoglio. Ecco perché l'orgoglioso è quasi sempre privo di fede e sempre, invece, 1'umile ne trae conforto.

Nulla m'avvilisce quanto gli elogi.

Pregare per i propri nemici: non c'è gioia più alta.

Quand'anche gli uomini potessero toglierci tutto, ci resterebbe sempre la ricchezza più grande: la Fede.

Rinunciare alle delizie della vita quando si è disfatti, è troppo facile: ardua è la rinuncia in piena efficienza d'anima e di corpo.

Si crede cl'essere venuti al mondo per godere. Ci siamo venuti, invece, per combattere e patire. Guai a chi non lo ricorda almeno una volta al giorno! Convinti di questa verità tutto ci sembra lieve e ci sentiamo stranieri di passaggio.

Troppo ci preoccupa il giudizio degli uomini: poco o nulla quello di Dio.

Tutti si affannano a viver bene, ma quanti pensano a morir bene?

Vivendo con Dio non ci può essere tristezza.

Libro di Auro D'Alba consigliato
Tonici
1932-X - 1938-XVI
Editore: Istituto Grafico Tiberino, Roma, 1939

Non ho voluto disperdere quel che espressi intorno a un periodo della mia vita in cui mi sentii, indegnamente, «macinato» dal dolore. Questi tònici hanno provocato il rancore impotente dell'anonimo e l'assenso del Capo. Vale perciò la pena di pubblicarli mentre è in pieno sviluppo la battaglia fra due concezioni della vita: l'ordine e il disordine, la giustizia e l'intrigo, Roma e Mosca, il Golgota e Sion. È l'eterna lotta, particolarmente accanita, fra il bene e il male, la verità e la menzogna. Ma stavolta il mondo, contro il quale il Figlio dell'Uomo schioccò la frusta, è nettamente individuato. E le forze del bene sono manovrate da un gigante. Quanto alle conquiste del mio spirito Iddio sa che il cammino verso la perfezione è infinito come la Sua misericordia.

Note
Vedi anche: Aforisti del '900