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Aforismi, frasi e citazioni di François de Sales

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Francesco di Sales, nome italianizzato di François de Sales (Thorens-Glières, 1567 - Lione 1622), vescovo cattolico francese, proclamato santo nel 1665 da papa Alessandro VII. Le opere più importanti di Francesco di Sales sono: Filotea o Introduzione alla vita devota (1609) e Teotimo o Trattato dell'amore di Dio (1616), considerati testi fondamentali della letteratura religiosa di tutti i tempi.
Nella dieta dell'anima abbiamo bisogno di una tazza di scienza,
di un barile di prudenza e di un oceano di pazienza. (Francesco di Sales)
Controversie
1595

Bisogna avere un cuore capace di pazientare; i grandi disegni si realizzano solo con molta pazienza e con molto tempo. 

Dio è il pittore, la nostra fede è la pittura, i colori sono la parola di Dio, il pennello è la Chiesa.

Filotea - Introduzione alla vita devota
Introduction a la vie devote, 1609

Amate tutti d’un grande, caritatevole amore, ma non coltivate l’amicizia se non con quelli che possano trattare con voi di cose virtuose.

Chi conquista il cuore dell'uomo conquista tutto l'uomo.

Com'è bello amare in terra come si ama in cielo; e imparare a sentire l’uno per l’altro, in questo mondo, il tenero affetto che proveremo eternamente nell'altro!

Dal momento che viviamo nel mondo, bisogna seguire le leggi del mondo in tutto ciò che non è peccato.

Dovunque ci troviamo, possiamo e dobbiamo aspirare alla vita perfetta.

È un ottimo segno che il nemico si ostini a bussare alla porta: questo vuol dire che non ha ottenuto quello che voleva.

I bambini, a forza di ascoltare le mamme e balbettare dietro loro, imparano la loro lingua; avverrà lo stesso per noi se ci terremo vicino al Salvatore con la meditazione: osservando le sue parole, le sue azioni e i suoi affetti, impareremo, con il suo aiuto, a parlare, agire e volere come Lui.

I ciechi, pur non vedendo il Principe al cui cospetto si trovano, non per questo non tengono un contegno rispettoso se sono avvertiti di tale presenza; però, non vedendolo, dimenticano facilmente la sua presenza; di conseguenza ancor più facilmente dimenticano il contegno rispettoso. Noi siamo così: pur sapendo che Dio è presente, non lo vediamo; è la fede che ci ricorda la sua presenza. Non vedendolo materialmente con gli occhi ce ne dimentichiamo molto spesso e ci comportiamo come se Dio fosse molto lontano. Sappiamo bene che è presente in tute le cose, ma non ci pensiamo, ed è quindi come se non lo sapessimo.

I piccoli errori commessi all'inizio di qualsiasi impresa, ingigantiscono con il tempo e risultano, alla fine, irreparabili o quasi.

Il cuore e gli orecchi corrispondono fra loro, e come è impossibile trattenere un torrente che ha iniziato la sua discesa lungo il pendio d’un monte, è altrettanto difficile impedire che l’amore, caduto nell'orecchio, repentinamente piombi nel cuore.

Il male è già mezzo guarito quando se n'è scoperta la causa.

Il nostro cuore respira attraverso l’orecchio, e come aspira ed effonde i suoi pensieri mediante la lingua, così respira mediante l’orecchio, attraverso il quale riceve i pensieri degli altri. Salvaguardiamo perciò con grande cura i nostri orecchi dall'aria delle parole insane, altrimenti il nostro cuore ne verrebbe subito appestato.

In ogni momento, in ogni circostanza, facciamo appello a questa dolce Madre, invochiamo il suo amore materno e, facendo ogni sforzo per imitare le sue virtù, abbiamo per Lei un sincero cuore di figli.

L’amicizia richiede una grande corrispondenza fra quelli che si amano, altrimenti non può nascere, né
sussistere.

L'amor proprio muore solo quando moriamo noi, e conosce tanti modi di rintanarsi nella nostra anima, che non si riesce mai a farlo sloggiare.

L’amore ha il primo posto fra le passioni dell’anima: è il re di tutti i moti del cuore, converte tutto il resto a sé e ci rende simili a ciò che ama.

L'ape trae il miele dai fiori senza sciuparli, lasciandoli intatti e freschi come li ha trovati. La vera devozione fa ancora meglio, perché non solo non reca pregiudizio ad alcun tipo di vocazione o di occupazione, ma al contrario vi aggiunge bellezza e prestigio.

L'effetto della pazienza è quello di possedere bene la propria anima; e quanto più la pazienza è perfetta, tanto più il possesso dell'anima diviene completo ed eccellente.

Nel mondo, non tutti tendono a un medesimo fine, non tutti hanno il medesimo spirito; bisogna perciò appartarsi e contrarre amicizie secondo le nostre aspirazioni: questa particolarità costituisce sì una parzialità, ma una parzialità santa, che non genera alcuna divisione se non quella del bene e del male, delle pecore e delle capre, delle api e dei fuchi: è una separazione necessaria.

Nella creazione Dio comandò alle piante di produrre i loro frutti, ognuna «secondo la propria specie» (Gn 1, 11). Lo stesso comando rivolge ai cristiani, che sono le piante vive della sua Chiesa, perché producano frutti di devozione, ognuno secondo il suo stato e la sua condizione.

Oh, piacesse a Dio che non badassimo molto alle condizioni del cammino che percorriamo, ma tenessimo gli occhi fissi su Colui che ci guida e sul felicissimo paese verso il quale ci guida!

Tutte le pietre preziose, gettate nel miele, diventano più splendenti, ognuna secondo il proprio colore, così ogni persona si perfeziona nella sua vocazione, se l'unisce alla devozione.

Una persona non deve mai lasciare le sue pratiche o allontanarsi dalle comuni regole della virtù, se non vede la volontà di Dio dall'altra parte.

Teotimo - Trattato dell'Amore di Dio
Traité de l'amour de Dieu, 1616

Dio è il Dio del cuore umano.

Il cuore umano tende a Dio per inclinazione naturale, senza sapere veramente chi sia.

Il mondo sta diventando così delicato, che d'ora in poi non lo si oserà toccare che con guanti di velluto e non si potranno curare le sue piaghe se non con impacchi di cipolla; ma che cosa importa purché gli uomini vengano guariti e alla fine vengano salvati?

La carità, nostra regina, fa di tutto per i suoi figli.

La dottrina cristiana, la sola vera filosofia, è tutta stabilita su questi principi: l'abnegazione di sé che è molto superiore all'astenersi dai piaceri; portare la croce, che è cosa assai più sublime del sopportarla; seguire il Signore, non soltanto nella rinuncia di sé o nel portar la propria croce, ma anche nella pratica di ogni opera buona. Tuttavia il vero amore, più che con il rinnegamento di sé e con l'azione, si dimostra nel patire.

La salvezza viene indicata dalla fede, preparata per la speranza, ma è data soltanto dalla carità.

Nella santa Chiesa tutto appartiene all'amore, vive nell'amore, si fa per amore e viene dall'amore.

I trattenimenti spirituali
Les epistres spirituelles, 1629 (postumo)

Ci sono anime che si disperdono tanto a pensare che cosa fare, da non avere più il tempo di fare niente; e in ciò che riguarda la perfezione, che consiste nell'unione della nostra anima con la divina bontà, la questione è di sapere poco e fare molto.

È necessario che abbiamo due risoluzioni uguali: vedere le erbe cattive che crescono nel nostro giardino ed avere il coraggio di volerle strappare; infatti il nostro amor proprio, che è ciò che produce queste impertinenze, non morirà fino a che vivremo.

Il contadino non sarà mai messo sotto accusa se non ottiene un buon raccolto, ma lo sarà certamente se non ha ben coltivato e ben seminato i campi.

Non è per la grandezza delle nostre azioni che noi piaceremo a Dio, ma per l'amore con cui le compiamo.

Quando si è nell'agitazione è necessario non fare né dire alcuna cosa, se non rimanere fermi e risoluti nella decisione di non seguire le nostre passioni, qualsiasi motivo avessimo per farlo.

Lettere spirituali
Lettres spirituelles, 1666

È sempre molto dannosa quella distrazione del cuore che porta ad avere il cuore in un posto e il dovere in un altro.

Aforismi sacri
1667 (postumo)

Colui che dice male, e colui che ascolta il maldicente, tutti due hanno il Demonio sopra di sé; ma l'uno l'ha nella lingua, e l'altro nell'orecchio.

La maldicenza non ha cura che di parlare, né l'importa di sapere come.

Quelli che per dir male fanno prefazioni onorate, e che dicono certe piccole gentilezze e burle, sono i più fini e più velenosi maldicenti di tutti.

Fonte sconosciuta
Selezione Aforismario

Abbiamo sempre bisogno della lavanda dei piedi, perché camminiamo nella polvere.

Accusiamo il prossimo per cose lievi, e scusiamo noi stessi in cose grandi

Affrettatevi adagio! Le cose saranno fatte sempre presto e per tempo, se saranno fatte bene.

Abbi pazienza con tutti, ma soprattutto con te stesso.

È necessario sopportare gli altri, ma in primo luogo è necessario sopportare se stessi e rassegnarsi a essere imperfetti.

È sempre molto dannosa quella distrazione del cuore che porta ad avere il cuore in un posto ed il dovere in un altro.

Il cuore parla al cuore.
[Cor ad cor loquitur].

Nell'istante è contenuto il seme di tutta l’eternità.

Nella dieta dell'anima abbiamo bisogno di una tazza di scienza, di un barile di prudenza e di un oceano di pazienza.
[Il faut une tasse de science, un baril de prudence et un océan de patience].

Quel che facciamo per gli altri ci sembra sempre molto, quel che per noi fanno gli altri ci pare nulla.

Se avessimo novantanove ragioni per giudicare male il nostro prossimo, e una sola per ritenerlo in buona fede, dovremmo scegliere quest'ultima per non contravvenire alla carità.

Se sbaglio, voglio sbagliare piuttosto per troppa bontà che per troppo rigore.

Un uccello canta anche in un bosco di spine.