Massime e memorie di Paul de Gondi Cardinale di Retz

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Jean-François Paul de GondiCardinale di Retz (Montmirail-en-Brie 1613 - Parigi 1679), cardinale, arcivescovo cattolico e scrittore francese. Le seguenti massime del Cardinale di Retz sono tratte dalle sue celebri Memorie pubblicate postume per la prima volta nel 1717.
Nelle grandi cose, la mente non è niente senza il cuore.
(Jean-François Paul de Gondi, Cardinale di Retz)
Memorie
Mémoires,  1717-1837 (postumo) - Selezione Aforismario

A un ministro si addice meno dire delle sciocchezze che farne.

Anche i grandi uomini, ogni tanto, hanno bisogno di credito, e di solito la malignità della gente glielo nega.

Bisogna cambiare spesso opinione per essere sempre d'accordo con un partito.

Ci si lascia imbrogliare più spesso per troppa diffidenza che per troppa fiducia.

Così va il mondo: i benintenzionati sono capaci soltanto di brancolare nel buio; poi arriva qualcuno con gli occhi aperti, che aggiunge passioni sue e spirito di parte agli interessi pubblici, e approfitta delle occasioni. Egli vede il futuro e le potenzialità, dove la grande assemblea guarda soltanto il presente e l’apparenza.

Di solito le amicizie si conservano solo finché dura la buona fortuna.

Gli uomini incerti, di solito, non esitano tanto sul fine, quanto sui mezzi.

Gli uomini possono mettere un impegno incredibile a ingannarsi da soli.

I deboli non si piegano mai quando dovrebbero.

Il clima di paura è adatto per discutere, ma non per decidere.

Il segreto è un venticello, che gradualmente diventa un temporale e fa diversi effetti dannosi, sia fra gli amici, sia nei rapporti con gli avversari.

In certi paesi l’abitudine ha reso gli uomini capaci di sopportare il fuoco; da noi, è riuscita a incallirci verso cose, che i nostri padri temevano più del fuoco.

In fatto di calunnie, tutto quello che non nuoce serve a chi è calunniato.

In materia politica, gli scrupoli di coscienza sono tanto inutili quanto ingombranti.

La causa più comune dei fallimenti degli uomini è che si preoccupano troppo del presente, e non abbastanza del futuro.

Mantenere un segreto non è poi raro come si crede, fra persone abituate a trattare grandi affari.

Nei momenti difficili sarò stato venti volte sul punto di mancare del necessario, perché ai bei tempi non mi ero mai preoccupato di non mancare del superfluo.

Nei partiti riesce più difficile vivere con quelli che ne fanno parte che agire contro quelli che vi sono avversi.

Nelle grandi cose, la mente non è niente senza il cuore.
[L’esprit dans les grandes affaires n’est rien sans le coeur].

Non ci sono piccoli passi nelle grandi cose.

Non è strano che gli uomini non conoscano sé stessi, visto che non si ascoltano quando parlano.

Non v'è cosa al mondo per la quale non venga un momento decisivo, e il capolavoro della buona condotta è riconoscere e cogliere quel momento.

Notate la differenza fra segreto e forma segreta. Una cosa che sanno tutti e non è più un segreto, può conservare ufficialmente forma segreta, per cui rimane decoroso fingere di non saperla. Se invece perde anche la forma, è realtà irrimediabile: non rimane che prenderla per le corna.

Paura e debolezza hanno effetti incredibili: io dico che il loro caleidoscopio è molto più colorito di quello delle passioni violente. Per lo meno, è più facile che mettano insieme atteggiamenti contraddittori.

Per convincere una persona poco intelligente, le ragioni più efficaci sono le meno intelligenti.

Per essere efficace, la guerra dev'essere fatta senza scrupoli. È consentito un solo scrupolo: non si deve intrallazzare coi nemici dello Stato.

Quando per partito preso si è tanto ostili a una data scelta, si è sempre portati a credere che ci siano alternative, e anzi che siano agevoli.

Scrupoli e grandezza sono sempre stati incompatibili.
[Les scrupules et la grandeur ont été de tous temps incompatibles].

Si può credere al diavolo senza averne paura: al mondo ci sono insidie più pericolose.

Sono convinto che per fare un buon capo partito occorrono doti più grandi che per un buon imperatore del mondo intero; e che nella scala di queste doti la determinazione conta quanto il giudizio: intendo il giudizio eroico, quello che serve a distinguere lo straordinario dall'impossibile.

Tutto quello che è necessario non è mai rischioso.

Un ragazzo deve riflettere, almeno una volta la settimana, che è imprudente lasciarsi andare alla bontà senza pensarci bene. Sia chiaro: un gran signore non sarà mai abbastanza buono. Ma, specialmente nelle avversità, dev'essere capace di tenere la bontà ben nascosta in fondo al cuore, quando è necessario per difendere la dignità.

Uno dei peggiori difetti che spesso mostriamo, quando subiamo una disgrazia per colpa nostra, è di cercare scuse per il passato anziché rimedi per il futuro.

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