Cerca Autori o Argomenti in Aforismario

Frasi e citazioni di Carl Sagan

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Carl Sagan (New York 1934 - Seattle 1996), astronomo, saggista e divulgatore scientifico statunitense. Le seguenti citazioni di Carl Sagan sono tratte da alcune delle sue opere più note: Cosmo (Cosmos, 1980), Contact (1985), Pallido puntino azzurro (Pale Blue Dot, 1994) e  Il mondo infestato dai demoni (The Demon-Haunted World, 1996).
Foto di Carl Sagan
Ci sono degli eccessi nella scienza come ce n'e nella religione.
Un uomo ragionevole non perde la testa né per l'una né per l'altra. (Carl Sagan)

Cosmo
Cosmos, 1980

Affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie.
[Extraordinary claims require extraordinary evidence].

In molte culture la risposta consueta è che Dio o gli dèi crearono l'universo dal nulla. Ma affrontando di petto la questione, dobbiamo poi chiederci: e da dove è venuto Dio? Se stabiliamo che la domanda è senza risposta, perché non risparmiarci un passaggio e dire che è l'universo a essere senza risposta? Oppure, se affermiamo che Dio è sempre esistito, perché non saltare questo passaggio e concludere che è l'universo a essere sempre esistito?

È difficile uccidere una creatura una volta che ti ha fatto vedere la sua coscienza.

Noi siamo come farfalle che svolazzano per un giorno pensando che sia per l'eternità.
[We are like butterflies who flutter for a day and think it is forever].

Noi siamo l'incarnazione locale di un Cosmo cresciuto fino all'autocoscienza. Abbiamo incominciato a comprendere la nostra origine: siamo materia stellare che medita sulle stelle.

Se volete preparare una torta di mele senza l'occorrente dovete prima inventare l'universo.

Contact
Contact, 1985 - Selezione Aforismario

Ci sono degli eccessi nella scienza come ce n'e nella religione. Un uomo ragionevole non perde la testa né per l'una né per l'altra.

Ci sono enormi bilanci pubblicitari solo quando non c'è nessuna differenza tra i prodotti. Se i prodotti fossero davvero diversi, la gente comprerebbe quello migliore. 

Ci sono molte interpretazioni delle Scritture e molte interpretazioni del mondo naturale. Entrambi sono stati creati da Dio, perciò devono essere compatibili l'uno con l'altro. Dovunque sembra esistere una discrepanza, o uno scienziato o un teologo – forse tutt'e due – non ha fatto bene il suo lavoro.

Cosa ha veramente fatto la scienza per noi? [...] Siamo davvero più felici? Non parlo soltanto di ricevitori olografici e di uva senza vinaccioli. Siamo fondamentalmente più felici? O gli scienziati ci corrompono con inezie, con gingilli tecnologici, mentre indeboliscono la nostra fede?

Gli industriali potrebbero impiegare parte dei loro bilanci destinati alla pubblicità per migliorare i loro prodotti. Il consumatore ne trarrebbe beneficio.

Il celibato dei preti è un'idea particolarmente buona perché tende a sopprimere ogni propensione ereditaria al fanatismo. 

La pubblicità insegna alla gente a non fidarsi del proprio giudizio. La pubblicità insegna alla gente ad essere stupida.

Le più importanti religioni della Terra si contraddicono a vicenda riguardo a molti punti. Non possono essere tutte perfette. E se fossero tutte sbagliate? È una possibilità.

Le predizioni di avvenimenti sorprendenti risultano sempre più precise se non vengono messe sulla carta prima.

Se Dio è onnipotente e onnisciente, perché non ha fatto funzionare l'universo fin da principio così sarebbe venuto fuori come voleva lui? Perché sta continuamente aggiustando le cose e lamentandosi? No, c'è una sola cosa che la Bibbia chiarisce: il suo Dio è un artefice maldestro. Non ci sa fare nella fase progettuale e non ci sa fare nella fase esecutiva. Dovrebbe ritirarsi dagli affari, se ci fosse della concorrenza.

Se non ci si innamora mai sul serio, non si sente mai sul serio la mancanza dell'amore.

Un clero celibe è un’idea particolarmente buona, perché tende a sopprimere ogni inclinazione ereditaria verso il fanatismo.

Un grammo di osservazione non vale una tonnellata di teoria?

Pallido puntino azzurro
Pale Blue Dot, 1994 - Selezione Aforismario

Come mai nessuna delle principali religioni ha mai esaminato la scienza e concluso: «È meglio di quanto pensavo. L'universo è molto più vasto di quanto hanno detto i nostri profeti e molto più sottile, maestoso ed elegante»? Perché, al contrario, tutte dicono: «No, no, no, il mio è un piccolo dio e voglio che tale resti»? Una religione, vecchia o nuova, che esaltasse lo splendore dell'universo quale c'è stato rivelato dalla scienza moderna susciterebbe un senso di reverenza ben superiore a quello indotto finora dalle religioni tradizionali.

Il nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è nessuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.

Il mondo infestato dai demoni
La scienza e il nuovo oscurantismo - The Demon-Haunted World, 1996 - Selezione Aforismario

A causa della nostra ben dimostrata fallibilità, la scienza esclude da ogni discussione seria una vasta gamma di immagini edificanti, di nozioni giocose, di misticismo serio e di meraviglie sorprendenti. In assenza di prove fisiche, la scienza non ammette spiriti, anime, angeli, diavoli o corpi di dharma del Buddha. O visitatori provenienti da altri mondi.

A tutt'oggi non abbiamo ancora trovato prove convincenti dell'esistenza di forme di vita fuori della Terra. Siamo però solo agli inizi della ricerca. A quanto sappiamo, nuove e migliori informazioni potrebbero emergere domani.

Avere una mente aperta è una virtù, ma, come disse una volta l'ingegnere spaziale James Oberg, essa non deve essere tanto aperta da lasciarne uscire il cervello.

Ci piaccia o no, siamo legati alla scienza. Dobbiamo dunque cercare di cavarne il meglio. Quando finalmente veniamo a patti con essa e ne riconosciamo pienamente la bellezza e il potere, troviamo di aver fatto un baratto decisamente a nostro favore.

Così forte è nel volgo la necessità di credere, che alla caduta di un qualsiasi sistema di mitologia seguirà con ogni probabilità l’avvento di una qualche altra forma di superstizione.

È più facile escogitare spiegazioni pseudoscientifiche che scientifiche, in quanto le prime evitano più facilmente i confronti con la realtà, che impongono un controllo sui risultati.

Fandonie, imbrogli, approssimazione, trucchi e desideri camuffati da fatti non si trovano solo nella magia da salotto e nei consigli ambigui dei «veggenti» su questioni di cuore. Purtroppo si insinuano anche nella discussione dei problemi politici, sociali, religiosi ed economici di ogni nazione.

Il senso di impotenza che si prova in un mondo complesso, inquietante e imprevedibile - potrebbero spiegare perché l'astrologia non venga sottoposta in generale all'esame scettico che meriterebbe, ma ci si accontenti del conforto psicologico che può dare a prescindere dal fatto che funzioni o no.

In una società impregnata di tecnologia come la nostra, ma sempre più assediata da nuovi profeti, impeti di irrazionalità e falsa ricerca del meraviglioso, allontanarsi dalla scienza o permettere che venga demonizzata, significa in realtà consegnarci ai veri demoni: l'irrazionalità, la superstizione, il pregiudizio, ed entrare in un'epoca di nuovo oscurantismo.

La libertà dalla superstizione è una condizione necessaria ma non sufficiente per la crescita della scienza. Si deve avere anche l'idea di interrogare la natura, di compiere osservazioni ed esperimenti.

La magia richiede una tacita cooperazione del pubblico col mago, un abbandono dello scetticismo o quella che è descritta a volte come una sospensione volontaria del dubbio. Ne segue immediatamente che, per capire i meccanismi della magia, per svelarne i trucchi, dobbiamo cessare di collaborare.

La pratica dello scetticismo è pericolosa per il potere costituito. Lo scetticismo minaccia le istituzioni. Se noi insegniamo a tutti, compresi per esempio gli studenti delle scuole superiori, abitudini di pensiero scettico, essi non limiteranno il loro scetticismo agli ufo, alla pubblicità degli analgesici, e a presunti personaggi vissuti 35000 anni fa che ci parlano attraverso medium. Essi potrebbero cominciare a porsi domande sulle istituzioni economiche, o sociali, o politiche, o religiose.

La scienza è qualcosa di più di un corpus di conoscenze: è un modo di pensare.

La scienza è un modo per denunciare i bluff di coloro che avanzano pretese infondate di sapere. È un baluardo contro l'esoterismo, contro la superstizione, contro la religione applicata a sproposito. Se siamo fedeli ai suoi valori, può aiutarci a smascherare la menzogna.

La scienza è uno strumento di conoscenza tutt'altro che perfetto; essa è solo il migliore che abbiamo.

Non c'è alcun dubbio sul fatto che gli esseri umani abbiano comunemente delle allucinazioni. Ci sono invece dubbi considerevoli sull'esistenza degli extraterrestri, sul fatto che frequentino il nostro pianeta, o che ci rapiscano o molestino.

Ogni volta che esercitiamo un'autocritica, ogni volta che confrontiamo le nostre idee col mondo esterno, facciamo scienza. Quando siamo indulgenti con noi stessi e non esercitiamo il nostro senso critico, quando confondiamo speranze e fatti, scivoliamo nella pseudoscienza e nella superstizione.

Se tutti capissero che l'affermazione di una verità scientifica o storica richiede la presentazione di prove adeguate prima di essere accettata, non ci sarebbe spazio per la pseudoscienza. Ma nella cultura popolare prevale una sorta di Legge di Gresham, in virtù della quale la cattiva scienza scaccia la buona.

Un essere extraterrestre appena arrivato sulla Terra − esaminando le informazioni che forniamo ai nostri bambini in televisione, alla radio, nei film, sui quotidiani, nelle riviste, nei fumetti e in molti libri − potrebbe facilmente concludere che ce la mettiamo tutta per insegnare loro la violenza, lo stupro, la crudeltà, la superstizione, la credulità e il consumismo.

Una delle mie vignette preferite mostra un'indovina che esamina il palmo della mano di un cliente e poi sentenzia: "Lei è un credulone".

Uno dei grandi comandamenti della scienza è: «Diffida dei ragionamenti fondati sull'autorità»,

Le varie forme dell'esperienza scientifica
The Varieties of Scientific Experience (con Ann Druyan) 2006

L'estinzione è la regola. La sopravvivenza è l'eccezione.
[Extinction is the rule. Survival is the exception].

Note
Leggi anche le citazioni degli autori: Richard DawkinsChristopher Hitchens