Frasi e citazioni sulla Catena di Montaggio
Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sulla catena di montaggio, che consiste nel processo di assemblaggio teso a ottimizzare il lavoro degli operai e a ridurre i tempi necessari per il montaggio di un manufatto complesso. In genere, una catena di montaggio (in inglese: assembly line) è costituita da "un nastro trasportatore, che scorre portando con sé i diversi oggetti da assemblare per ottenere il prodotto finito; ogni operaio può così assemblare un unico pezzo, tramite movimenti ripetitivi e meccanici, permettendo un notevole risparmio dei tempi di produzione" [Wikipedia].
Il lavoro altamente ripetitivo e meccanico richiesto agli operai addetti a una catena di montaggio può ripercuotersi negativamente sulla psiche. Oggi, nei paesi più avanzati, tale inconveniente è stato attenuato dall'introduzione di catene di montaggio automatizzate, in cui i lavori più noiosi e ripetitivi sono svolti da robot.
La catena di montaggio utilizzata nelle nelle industrie moderne è stata e introdotta da Henry Ford nei primi anni del '900, ma come ricorda Mario Tozzi: "Già nel 1830, in Ohio, le pressanti richieste di un capitale sempre più aggressivo avevano portato al brevetto della disassembly line, la catena di smontaggio: il maiale veniva appeso per uno stinco ancora vivo e poi sventrato in 120 secondi da 126 macellai che lavoravano in mezzo metro di sangue e liquami, spesso ferendosi con i coltelli e con le orecchie assordate dal «grugnito dell'universo». Le Stock Yards di Chicago trattavano 20 milioni di animali all'anno. Henry Ford avrebbe preso esempio da lì per inventare la sua assembly line, la catena di montaggio, che avrebbe dato un impulso fondamentale alla ricerca del profitto". [Pianeta Terra: ultimo atto, Rizzoli, 2012].
Come osserva Diego Fusaro: "Negli «inferi» della realtà concentrazionaria delle fabbriche, l'accelerazione dei tempi della produzione e, con essi, dei ritmi della vita dei lavoratori venne portata in breve tempo fino ai limiti fisici consentiti dalla natura umana, secondo il modello della generazione del «plusvalore relativo». Con la «catena di montaggio» inaugurata a Dearborn nel Michigan (1913) e con l'introduzione della giornata lavorativa di otto ore a cinque dollari, Henry Ford non fece altro che estendere e sviluppare le tendenze dell'epoca già delineate da Marx, in particolare l'intensificazione della giornata lavorativa al grado massimo. Grazie alla catena di montaggio, il processo produttivo scorreva automaticamente dinanzi agli operai, che potevano lavorare ai singoli pezzi risparmiando il tempo degli spostamenti. In questo modo, ciascun operaio poteva lavorare a un'unica parte della merce in produzione, ripetendo per l'intera giornata, a velocità impressionante, gli stessi passaggi e permettendo, per questa via, un enorme risparmio dei tempi della produzione: risparmio che divenne a tal punto considerevole che ben presto, negli stabilimenti della Ford, i tempi necessari per produrre una singola vettura si ridussero da dodici ore lavorative a un'ora sola". [Essere senza tempo, Bompiani, 2010].
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sugli operai, la produzione, la monotonia, le macchine e i robot. [I link sono in fondo alla pagina].
Il mondo moderno, l'economia moderna sono sempre più basati sui servizi. Quando era dominante l'agricoltura, il lavoratore era in rapporto con la terra, le piante e gli animali. Nel periodo industriale era in rapporto con la macchina e con i ritmi ossessivi della catena di montaggio. Oggi diventano importanti gli altri esseri umani. Gli altri lavoratori, i colleghi, i dirigenti ed i clienti. L'efficienza di una impresa dipende, sempre di più, dalla capacità di organizzare razionalmente gli esseri umani che vi lavorano tenendo conto dei loro scopi, delle loro capacità, delle loro motivazioni.
Il lavoro altamente ripetitivo e meccanico richiesto agli operai addetti a una catena di montaggio può ripercuotersi negativamente sulla psiche. Oggi, nei paesi più avanzati, tale inconveniente è stato attenuato dall'introduzione di catene di montaggio automatizzate, in cui i lavori più noiosi e ripetitivi sono svolti da robot.
La catena di montaggio utilizzata nelle nelle industrie moderne è stata e introdotta da Henry Ford nei primi anni del '900, ma come ricorda Mario Tozzi: "Già nel 1830, in Ohio, le pressanti richieste di un capitale sempre più aggressivo avevano portato al brevetto della disassembly line, la catena di smontaggio: il maiale veniva appeso per uno stinco ancora vivo e poi sventrato in 120 secondi da 126 macellai che lavoravano in mezzo metro di sangue e liquami, spesso ferendosi con i coltelli e con le orecchie assordate dal «grugnito dell'universo». Le Stock Yards di Chicago trattavano 20 milioni di animali all'anno. Henry Ford avrebbe preso esempio da lì per inventare la sua assembly line, la catena di montaggio, che avrebbe dato un impulso fondamentale alla ricerca del profitto". [Pianeta Terra: ultimo atto, Rizzoli, 2012].
Come osserva Diego Fusaro: "Negli «inferi» della realtà concentrazionaria delle fabbriche, l'accelerazione dei tempi della produzione e, con essi, dei ritmi della vita dei lavoratori venne portata in breve tempo fino ai limiti fisici consentiti dalla natura umana, secondo il modello della generazione del «plusvalore relativo». Con la «catena di montaggio» inaugurata a Dearborn nel Michigan (1913) e con l'introduzione della giornata lavorativa di otto ore a cinque dollari, Henry Ford non fece altro che estendere e sviluppare le tendenze dell'epoca già delineate da Marx, in particolare l'intensificazione della giornata lavorativa al grado massimo. Grazie alla catena di montaggio, il processo produttivo scorreva automaticamente dinanzi agli operai, che potevano lavorare ai singoli pezzi risparmiando il tempo degli spostamenti. In questo modo, ciascun operaio poteva lavorare a un'unica parte della merce in produzione, ripetendo per l'intera giornata, a velocità impressionante, gli stessi passaggi e permettendo, per questa via, un enorme risparmio dei tempi della produzione: risparmio che divenne a tal punto considerevole che ben presto, negli stabilimenti della Ford, i tempi necessari per produrre una singola vettura si ridussero da dodici ore lavorative a un'ora sola". [Essere senza tempo, Bompiani, 2010].
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Del capitalismo sono emblema le catene: e precisamente, fuori di ogni metafora, le catene di montaggio. (Guido Morselli) |
Francesco Alberoni, L'ottimismo, 1994
Chi si è mai trovato ad affrontare per la prima volta un lavoro in una catena di montaggio sa quale sforzo sia necessario per trasformare la prima presa di contatto in un adeguamento all’andatura della macchina, ossia per mantenersi in sincronismo con la macchina in movimento; e conosce anche l’angoscia di non riuscirvi. Dato che questo compito di adeguamento è di ogni giorno, l’antinomia che vi è insita rimane di solito sconosciuta. Ma quando ci si rende conto che il lavoratore deve concentrare tutto se stesso nello sforzo di inserirsi nel tempo e nel ritmo della macchina per poter lavorare senza sforzo; che gli si chiede il più attento autocontrollo per avviare un automatismo; che deve concentrarsi per non funzionare quale se stesso, si ammetterà che il compito è paradossale.
Günther Anders, L’uomo è antiquato, 1956
Dalla catena di montaggio; non si sfugge mai. [...] L'oppressione della catena di montaggio si fa sentire anche in famiglia, [...] financo nell'amore, nella rivoluzione ancora di più e soprattutto [...] nell'entusiasmo.
Carmelo Bene, Uno contro tutti, al Maurizio Costanzo Show, Canale 5, 1994
I tentativi di mettere zingari, tuaregh e pellerossa alla catena di montaggio sono falliti.
Pasquale Cacchio, Frantumi, 2010
Mangiamo animali macellati in catene di montaggio, da spennatrici, da pelatori, da scuoiatori, carne sotto vuoto, in bella mostra nei supermercati. Tali animali, materia prima dei macchinari, non vengono sacrificati ad alcun dio. Se per essi non c’è alcun urlo di vendetta, il nostro Dio è inerme.
Pasquale Cacchio, Frantumi, 2010
L'individuo si trova di fronte a dimensioni incontrollabili, rispetto alle quali è diventato una piccola particella. Tutto quel che può fare è mettersi al passo come un soldato in marcia, o come un operaio alla catena di montaggio. Può agire; ma il senso dell'indipendenza, della propria importanza, se ne è andato.
Erich Fromm, Fuga dalla libertà, 1941
Nella società industriale, il tempo domina sovrano. L'attuale modo di produzione esige che ogni azione sia esattamente calcolata nel tempo, che non soltanto la catena di montaggio senza fine, ma sia pure con minore immediatezza, anche gran parte dalle altre nostre attività siano governate dal tempo. Come se non bastasse, il tempo non è soltanto tale: il tempo è denaro. La macchina va usata la massimo delle sue prestazioni; ne consegue che la macchina impone il proprio ritmo al lavoratore.
Erich Fromm, Avere o essere?, 1976
Il concetto di piacere senza restrizioni costituisce una singolare antitesi all'ideale del lavoro disciplinato, contraddizione che non è dissimile da quella tra l'accettazione di un'etica di lavoro ossessivo e l'ideale dell'ozio più totale per il resto della giornata e durante le vacanze. La catena di montaggio che si snoda senza fine e la routine burocratica da un lato, la televisione, l'automobile e il sesso dall'altro, rendono possibile questa contraddittoria combinazione di termini. Da solo, il lavoro a ritmo ossessivo ridurrebbe gli esseri umani alla follia esattamente come l'ozio completo; grazie alla combinazione dei due elementi, essi riescono a vivere. Inoltre, entrambe le due polarità corrispondono a una necessità economica: il capitalismo del XX secolo si basa sul massimo consumo dei beni e dei servizi prodotti, come pure sul lavoro di gruppo routinizzato.
Erich Fromm, Avere o essere?, 1976
L'attività nell'accezione moderna del termine si riferisce unicamente al comportamento, non alla persona dietro il comportamento stesso. Non fa differenza che si sia attivi perché spinti da una forza esterna, a guisa di schiavi, o da una compulsione interna, come nel caso di una persona in preda all'ansia. Né importa se si nutre interesse per il proprio lavoro, come può accadere a un falegname, a uno scrittore, a uno scienziato o a un giardiniere, né che si istituisca un rapporto interiore con ciò che si fa e se ne ricavi soddisfazione, come non accade con l'operaio alla catena di montaggio o all'impiegato postale.
Erich Fromm, Avere o essere?, 1976
Oggi l'operaio è al servizio della macchina, e per questo gli basta solo una minima dose di abilità. Neppure le prestazioni di un operaio «qualificato» sono paragonabili alla perizia di un artigiano medievale. L'operaio è più uno strumento specializzato che un essere umano dotato di un proprio talento. L'operaio non qualificato esegue un numero molto ristretto di movimenti; alla catena di montaggio l'intero corpo è prigioniero del ritmo del nastro trasportatore e l'attività si riduce a un paio di movimenti monotoni. Egli non è mai in contatto con il «suo» prodotto, o meglio non è lui a crearlo; tutt'al più diventa un acquirente, nel momento in cui lo compra e lo possiede.
Erich Fromm, I cosiddetti sani, 1991 (postumo)
Il lavoro eseguito da soli non ha mai costituito la parte principale del lavoro umano, ma [...] mentre un tempo “collaborare” significava “lavorare con altri uomini”, nell'età della tecnica “collaborare” significa “lavorare con e per l’apparato” a cui gli altri lavoratori appartengono. Qualcosa che anche negli uffici, anche nelle banche, anche nelle amministrazioni assomiglia alla “catena di montaggio” dove nessun lavoratore è più in grado di abbracciare la totalità del processo di produzione in cui è integrato, né di conoscere il prodotto finale, la sua destinazione, la valenza etica del suo impiego, i beneficiari o le vittime. Tutto ciò si svolge alle sue spalle o al di là delle sue intenzioni.
Umberto Galimberti, Il segreto della domanda, 2008
Siccome in ogni apparato tecnico tutti i settori devono funzionare in perfetto coordinamento in un regime di continuità senza interruzione, non importa se l'apparato è una catena di montaggio, un'organizzazione aziendale, un assetto amministrativo, una rete telematica, a ciascuno verrà assegnato il proprio "mansionario", cioè una serie di azioni descritte e prescritte da eseguire, dove gli unici valori riconosciuti sono la funzionalità e l'efficienza, per garantire i quali è prevista la sostituibilità della persona, come si sostituisce l'ingranaggio di una macchina, perché, ce lo ricorda Günther Anders, è ormai la macchina il modello a cui deve adeguarsi l'uomo.
Umberto Galimberti, I miti del nostro tempo, 2009
Non voglio essere solo un componente di una catena di montaggio. Voglio creare − fare qualcosa di totalmente diverso e insolito.
Michael Jackson [1]
Il poeta, come l'innamorato, è una minaccia alla catena di montaggio.
Rollo May [1]
Del capitalismo sono emblema le catene: e precisamente, fuori di ogni metafora, le catene di montaggio.
Guido Morselli, Diario, 1938/73 (postumo 1988)
Per «smontare» le catene di «montaggio», ci vorranno forse due nuove rivoluzioni? [...] No. Ci vorrà un’evoluzione. Tecnica (robot elettronici al posto degli operai), ma anche e soprattutto di mentalità (l'anti-consumismo o post-consumismo).
Guido Morselli, Diario, 1938/73 (postumo 1988)
Se, per assurdo, dovesse verificarsi un improvviso e planetario blackout della stupidità, le conseguenze sarebbero davvero catastrofiche. Milioni di operai, tanto per cominciare, non sprecherebbero piú la loro esistenza per mandare avanti una deprimente catena di montaggio, e migliaia di fabbriche in tutto il mondo andrebbero presto in malora.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013
La maggior parte di noi, come l'operaio alla catena di montaggio, ha un lavoro troppo piccolo per il proprio spirito. I lavori non sono abbastanza grandi per le persone.
[Most of us, like the assembly line worker, have jobs that are too small for our spirit. Jobs are not big enough for people].
Studs Terkel [1]
Note
Non voglio essere solo un componente di una catena di montaggio. Voglio creare − fare qualcosa di totalmente diverso e insolito.
Michael Jackson [1]
Il poeta, come l'innamorato, è una minaccia alla catena di montaggio.
Rollo May [1]
Del capitalismo sono emblema le catene: e precisamente, fuori di ogni metafora, le catene di montaggio.
Guido Morselli, Diario, 1938/73 (postumo 1988)
Per «smontare» le catene di «montaggio», ci vorranno forse due nuove rivoluzioni? [...] No. Ci vorrà un’evoluzione. Tecnica (robot elettronici al posto degli operai), ma anche e soprattutto di mentalità (l'anti-consumismo o post-consumismo).
Guido Morselli, Diario, 1938/73 (postumo 1988)
Se, per assurdo, dovesse verificarsi un improvviso e planetario blackout della stupidità, le conseguenze sarebbero davvero catastrofiche. Milioni di operai, tanto per cominciare, non sprecherebbero piú la loro esistenza per mandare avanti una deprimente catena di montaggio, e migliaia di fabbriche in tutto il mondo andrebbero presto in malora.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013
La maggior parte di noi, come l'operaio alla catena di montaggio, ha un lavoro troppo piccolo per il proprio spirito. I lavori non sono abbastanza grandi per le persone.
[Most of us, like the assembly line worker, have jobs that are too small for our spirit. Jobs are not big enough for people].
Studs Terkel [1]
Una concezione ancora artigianale nel suo principio lasciava a ciascuno la cura di assicurarsi un qualche precario comfort nell'inferno della fabbrica. Il taylorismo diede il colpo di grazia a una mentalità gelosamente custodita dal capitalismo arcaico. Inutile sperare da un lavoro alla catena foss'anche una caricatura di creatività. L'amore del lavoro ben fatto e il gusto della promozione nel lavoro sono oggi il contrassegno indelebile dell'avvilimento e della sottomissione più stupida.
Raoul Vaneigem, Trattato di saper vivere ad uso delle giovani generazioni, 1967
Note
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- Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Operai - Produzione - Monotonia - Macchine - Robot
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