Cerca Autori o Argomenti in Aforismario

Aforismi, frasi e citazioni sui Classici

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sui classici. Il termine "classico" deriva dal latino classĭcus col significato di "appartenente alla prima classe", e può assumere diversi significati. Spesso si riferisce a ciò che appartiene all'antichità greca e latina, considerate come fondamento della civiltà e della cultura; tuttavia, la maggior parte delle citazioni di questa raccolta fanno riferimento ai classici intesi come autori o come opere (anche di epoca moderna) eccellenti, di prim'ordine, tali da servire come modello di un genere, di un gusto o di una maniera artistica.
In questa raccolta si segnalano, tra le altre, le riflessioni di Italo Calvino tratte dal suo celebre saggio: Perché leggere i classici, pubblicato per la prima volta nel 1981 su L’Espresso con il titolo di Italiani, vi esorto ai classici.
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sul romanzo, i best-seller, i capolavori e la letteratura. [I link sono in fondo alla pagina].
I classici sono quei libri di cui si sente dire di solito:
"Sto rileggendo..." e mai "Sto leggendo...". (Italo Calvino)
I grandi classici, sono sempre degli scrittori "radicali", nel senso più proprio del termine, in quanto, appunto, "vanno alla radice delle cose", esplorano, sommuovono le profondità dell'essere, come un aratro che rovescia le zolle e ne mostra il lato a lungo nascosto.
Alberto Asor Rosa, Letteratura italiana, 1992 (introduzione)

Classico è lo scrittore che ha muscoli e nervi nei posti giusti, dove comanda l’anatomia. Povero me, dunque...
Gesualdo Bufalino, Bluff di parole, 1994

I classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: "Sto rileggendo..." e mai "Sto leggendo...".
Italo Calvino, Perché leggere i classici, 1991 (postumo)

Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli.
Italo Calvino, Perché leggere i classici, 1991 (postumo)

D’un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura.
Italo Calvino, ibidem

I classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti.
Italo Calvino, Perché leggere i classici, 1991 (postumo)

D'un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima.
Italo Calvino, ibidem

Il "tuo" classico è quello che non può esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in contrasto con lui.
Italo Calvino, Perché leggere i classici, 1991 (postumo)

Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire.
Italo Calvino, ibidem

I classici sono libri che esercitano un'influenza particolare sia quando s'impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale.
Italo Calvino, Perché leggere i classici, 1991 (postumo)

Non si leggono i classici per dovere o per rispetto, ma solo per amore.
Italo Calvino, ibidem

I classici sono quei libri che ci arrivano portando su di sé la traccia delle letture che hanno preceduto la nostra e dietro di sé la traccia che hanno lasciato nella cultura o nelle culture che hanno attraversato (o più semplicemente nel linguaggio o nel costume).
Italo Calvino, Perché leggere i classici, 1991 (postumo)

Un classico è un’opera che provoca incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sé, ma continuamente se li scrolla di dosso.
Italo Calvino, ibidem

La lettura d’un classico deve darci qualche sorpresa, in rapporto all’immagine che ne avevamo. Per questo non si raccomanderà mai abbastanza la lettura diretta dei testi originali scansando il più possibile bibliografia critica, commenti, interpretazioni.
Italo Calvino, Perché leggere i classici, 1991 (postumo)

È classico ciò che tende a relegare l’attualità al rango di rumore di fondo, ma nello stesso tempo di questo rumore di fondo non può fare a meno.
Italo Calvino, ibidem

Non necessariamente il classico ci insegna qualcosa che non sapevamo; alle volte vi scopriamo qualcosa che avevamo sempre saputo (o creduto di sapere) ma non sapevamo che l’aveva detto lui per primo.
Italo Calvino, Perché leggere i classici, 1991 (postumo)

Il massimo rendimento della lettura dei classici si ha da parte di chi ad essa sa alternare con sapiente dosaggio la lettura d’attualità.
Italo Calvino, ibidem

La scuola deve farti conoscere bene o male un certo numero di classici tra i quali (o in riferimento ai quali) tu potrai in seguito riconoscere i «tuoi» classici. La scuola è tenuta a darti degli strumenti per esercitare una scelta; ma le scelte che contano sono quelle che avvengono fuori e dopo ogni scuola.
Italo Calvino, Perché leggere i classici, 1991 (postumo)

Non compro i libri dei contemporanei: aspetto che diventino dei classici.
Pino Caruso, Appartengo a una generazione che deve ancora nascere, 2014

Un grande classico è uno scrittore che si può lodare senza averlo letto.
[A classic is a writer whom we can praise without reading his books].
Gilbert Keith Chesterton, Tutto considerato, 1908
Un grande classico è uno scrittore che si può lodare
senza averlo letto. (Gilbert Keith Chesterton)
Il borghese, se legge un classico, immancabilmente lo sta ri-leggendo.
Paolo Costa, Aforismi borghesi, 2007 [cfr. citazione di Italo Calvino]

Ogni generazione deve reinventare i classici. Io credo che ogni generazione debba assumersi la responsabilità di impegnarsi in questa reinvenzione. 
Simon Critchley, A lezione dagli antichi, 2019

Niente è più facile dell'imitare l'estetica classica, ma nulla è più difficile dell'osservarne i precetti.
Nicolás Gómez Dávila, In margine a un testo implicito, 1977/92

Quando rileggi un classico non si coglie niente di più del libro rispetto ad una precedente lettura; ma vedi in te stesso più di ciò che c'era prima.
Clifton Fadiman, XX sec. [1]

Per essere considerato un classico un film deve riuscire a far sbadigliare almeno tre generazioni di spettatori.
Marco Ferreri [1]

Quando uno scrittore diventa un classico non c'è più bisogno di leggerlo: basta citarlo.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983

Chiamo classico quel che è sano, romantico quel che è malato.
Johann Wolfgang Goethe, in Johann Peter Eckermann, Conversazioni con Goethe, 1836/48

Destino di un classico è quello di suscitare perplessità e adeguamenti critici e, nel contempo, vivere per sé aldilà (e spesso aldifuori) della storiella che gli uomini a posteriori raccontano.
Francesco Grisi, su Il Popolo, 1968

Ho incontrato un tale così ignorante che doveva inventarsi da solo le citazioni dei classici.
Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati, 1957

Chi nasce classico non muore. Viene dimenticato.
Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati, 1957

È un classico! Ossia e possibile scopiazzarlo senza che ne risentano né lui né i suoi plagiatori.
Stanisław Jerzy Lec, Nuovi pensieri spettinati, 1964

C'è un abisso incolmabile tra il libro che è stato decretato un classico dalla tradizione e il libro (quello stesso libro) che abbiamo fatto nostro per istinto, emozione e comprensione: con esso abbiamo sofferto, abbiamo gioito, l'abbiamo tradotto nella nostra esperienza e, nonostante ci sia giunto tra le mani sommerso da strati di lettura, in fondo siamo noi a scoprirlo per primi, un'esperienza sorprendente e inaspettata [...] Questo modesto ius primae noctis garantisce ai libri che chiamiamo classici la loro unica, utile immortalità.
Alberto Manguel, La biblioteca di notte, 2006

Ciò che rende tale un classico non è il fatto che venga acclamato dai critici, analizzato dai professori, studiato nei corsi universitari, ma che i lettori, una generazione dopo l'altra, vi traggano piacere e giovamento spirituale.
William Somerset Maugham, Pride and Prejudice, 1949

Il nostro tempo su questa terra è limitato. A leggere tutti i libri che sono al mondo io non ce la farò mai. Quindi non voglio perdere tempo a leggere troiate. Allora, se un libro continua ad essere stampato, pubblicato e letto dopo trecento anni da quando è stato scritto, significa che evidentemente dentro c'è qualcosa che vale la pena. Se è uscito indenne da un filtro così lungo, è più difficile che sia un libro inutile.
Marco Malvaldi, La carta più alta, 2012

Ogni uomo con la pancia piena di classici è un nemico della razza umana.
[Every man with a bellyful of the classics is an enemy to the human race].
Henry Miller, Tropico del Cancro, 1934

Il romantico si sottomette alla vita, il classico la domina.
Anaïs Nin, Il diario, 1966

Amare, rispettare, studiare i classici non basta a farti una cultura, come curare e venerare i propri genitori non basta a fare la vita d'un uomo. Con queste sole virtù si può restare fanciulli anche a cinquant'anni.
Ugo Ojetti, Sessanta, 1937

Classico è lo scrittore che anche parlando di sé stesso è persuaso che il suo caso è universale perché tutti gli uomini si assomigliano, ed egli è uno dei tanti.
Ugo Ojetti, Sessanta, 1937

Per quanto confuso e caduco sia il tuo lavoro di scrittore, ogni giorno prima di prendere la penna leggi qualche pagina d'un classico, d'un libro cioè che abbia attraversato vivo e intatto i secoli. Questo breve raccoglimento davanti a un immortale sia per te quello che è la preghiera per un credente, il breviario per un sacerdote.
Ugo Ojetti, Sessanta, 1937

I classici possono rispondere ancora oggi alle nostre domande e rivelarsi un prezioso strumento di conoscenza. I classici, infatti, ci aiutano a vivere perché hanno tanto da dirci sull'arte di vivere e su come resistere alla dittatura dell’utilitarismo e del profitto.
Nuccio Ordine, Classici per la vita, 2016

I classici non godono più del posto d’onore che un tempo avevano nella formazione di un cittadino medio europeo. Se è vero che i classici possono salvare la scuola e l’università rendendo l’insegnamento più autentico, è anche vero che senza la scuola e senza l’università sarà difficile immaginare per i classici un futuro prospero e vitale.
Nuccio Ordine, Classici per la vita, 2016

La cultura deve cominciare dal contemporaneo e documentario, dal reale, per salire - se è il caso - ai classici. Errore umanistico: cominciare dai classici. Ciò abitua all'irreale, alla retorica, e in definitiva al disprezzo cinico della cultura classica - tanto non ci è costata niente e non ne abbiamo visto il valore.
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, 1935/50 (postumo 1952)

Riconosco l'artista classico dalla sua sincerità, il romantico dalla sua laboriosa insincerità.
Charles Péguy, Prefazione a La Grève di Jean Hugues, 1901/02

Un tale bussò alla porta e mi disse: «Vorrei leggere il suo contatore del gas». Gli risposi: «E i classici? Che fine hanno fatto?».
Emo Philips [1]

C'è un'estetica classica così sottile che spesso ai romantici sfugge. Lo stile classico è diretto, disadorno, non-emotivo, economico e accuratamente proporzionato. Il suo scopo non è quello di ispirare emozioni, ma di creare l'ordine dal caos e svelare l'ignoto.
Robert Maynard Pirsig, Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta, 1974

Un classico che dura nel tempo – un libro la cui noia è divenuta immortale.
Giovanni Soriano, Maldetti, 2007

I classici sono quei libri che ti fanno odiare la scuola.
Kurt Tucholsky [1]

Un classico è qualcosa che tutti vorrebbero aver letto e nessuno vuol leggere.
Mark Twain, La scomparsa della letteratura, 1900

Dove porta la battaglia contro i classici, contro la cultura umanistica, contro le radici letterarie e artistiche, filosofiche e religiose su cui è fondata una civiltà? Esattamente dove ci sta portando il neocapitalismo globale, più cinico e più rozzo: eliminare ogni sapere che non sia finalizzato a uno scopo pratico, utilitaristico; subordinare il bello all’utile, stabilire il primato assoluto delle condizioni economiche su quelle «culturali». 
Marcello Veneziani, La cappa, 2022

Il pubblico si serve dei classici di un paese come di un mezzo per intralciare il progresso dell’arte. Degrada i classici facendone delle autorità. Li usa come un’arma per impedire alla bellezza di manifestarsi sotto nuove forme: chiede sempre allo scrittore perché non scrive come qualcun altro, dimenticando del tutto che se un artista facesse qualcosa del genere cesserebbe di essere un artista.
Oscar Wilde, L'anima dell'uomo sotto il socialismo, 1891

Un classico è un libro che ancora prima di essere finito ti dice quello che deve dire.
Anonimo (attribuito a Italo Calvino)

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Romanzo - Bestseller - Capolavoro - Letteratura