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Aforismi, frasi e citazioni sul Counseling

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sul counseling e sul counselor. Il termine counseling (dal verbo inglese to counsel, a sua volta dal verbo latino consulo-ĕre, traducibile in "consolare", "confortare") indica "un'attività professionale che tende a orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità del soggetto, promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta. Si occupa di problemi non specifici (prendere decisioni, miglioramento delle relazioni interpersonali) e contestualmente circoscritti (famiglia, scuola, lavoro)". [Wikipedia]. Il counseling è svolto dal counselor o dallo psicologo. Gli psicologi che più di altri hanno contribuito alla sviluppo della teoria e della pratica del counseling sono Carl Rogers e Rollo May.
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La funzione del counselor è quella di aiutare il cliente a diventare
quello che era destinato a essere. (Rollo May)
Il counseling nasce come professione per non psicologi, anche se molti psicologi si trovano nella posizione ottimale - a condizione di seguire un training adeguato in cui esercitare presenza, ascolto ed empatia - per mettere in atto competenze di counseling.
Marcella Danon, Counseling: La relazione che promuove la crescita personale, 2000

Paradossalmente è stata proprio la mancanza del prefisso 'psi' uno dei fattori che ha favorito il successo del counseling. È più facile recarsi da qualcuno il cui nome ha vaga assonanza con qualcosa di rassicurante come 'consulente' o 'consigliere', qualcuno che non possa 'scrutarci dentro' - come nell'immaginario di molti è ancora diffusa convinzione che possano fare tutti i laureati in psicologia -, qualcuno per cui noi siamo semplicemente clienti e non pazienti e, non ultimo, qualcuno che ci impegnerà in percorsi brevi e quindi economici.
Marcella Danon, Counseling: La relazione che promuove la crescita personale, 2000

La formazione al counseling [...] è un percorso che in realtà non finisce mai; quando decidiamo di metterci al servizio della crescita personale altrui è implicito l'impegno a mantenere in noi stessi, prima di tutto, attenzione e flessibilità nel crescere a nostra volta e nel trovare le forme via via più adatte per esprimere la nostra molteplicità in un mondo in continua trasformazione.
Marcella Danon, ibidem

Scegliendo di diventare counselor di professione si sceglie di entrare in un percorso di formazione permanente, il che vuol dire mantenere sempre vivo il contatto con la spinta alla crescita, al rinnovamento, alla disponibilità a mettersi in gioco ogni volta di nuovo, con la capacità di meravigliarsi davanti alla vita, di essere curioso nei confronti degli altri, di dialogare creativamente con una realtà interna ed esterna in continua trasformazione. Più che una professione è una scelta di vita.
Marcella Danon, ibidem

Tra le forme di consulenza ha acquistato particolare rilievo in questi ultimi anni il counseling, che è un'azione di sostegno terapeutico nella decisione, allo scopo di creare le condizioni per un'autonomia decisionale, attraverso la considerazione dei fattori coscienti, come gli interessi, i gusti, le aspirazioni economiche, il prestigio sociale, e le inclinazioni profonde e inconsce che rinviano ai bisogni affettivi di fondo e ai meccanismi di adattamento che sono alla base delle dinamiche personali e del modo di esistere dell'individuo.
Umberto Galimberti, Dizionario di psicologia, 1992

Scopo del counseling è quello di consentire all'individuo una visione realistica di sé e dell'ambiente sociale in cui si trova ad operare, in modo da poter meglio affrontare le scelte relative alla professione, al matrimonio, alla gestione dei rapporti interpersonali con la riduzione al minimo della
conflittualità dovuta a fattori soggettivi.
Umberto Galimberti, Dizionario di psicologia, 1992

Nel processo del counseling noi non forgiamo ex novo e in maniera globale l'individuo, trasformandolo in un'altra persona; lo sforzo è volto a liberarlo, permettendogli di essere se stesso. Questo significa metterlo in grado di iniziare il lavoro di trasformazione della sua personalità.
Rollo May, L'arte del counseling, 1965/89

Compito del counselor è quello di assistere il cliente nella ricerca del suo vero sé e poi di aiutarlo a trovare il coraggio di essere quel sé.
Rollo May, ibidem

La trasformazione della personalità non avviene attraverso i consigli. Questo concetto errato va eliminato una volta per tutte; fare counseling e dare consigli sono due funzioni nettamente distinte.
Rollo May, L'arte del counseling, 1965/89

Dare consigli non corrisponde a un' adeguata funzione di counseling, perché viola l'autonomia della personalità.
Rollo May, ibidem

Il consiglio (usando il termine nella sua accezione quotidiana), è sempre superficiale; è l'indicazione di una direzione impartita dall'alto, un rapporto a senso unico. li vero counseling opera in una sfera più profonda, e le sue conclusioni sono sempre il risultato del lavoro congiunto di due personalità, che operano allo stesso livello.
Rollo May, L'arte del counseling, 1965/89

Da un punto di vista pratico, il counselor è chiamato a dare consigli su questioni che non riguardano strettamente i problemi della personalità. In questo caso è possibile farlo, ma deve essere ben chiaro che in quel momento non si sta svolgendo una funzione di vero e proprio counseling.
Rollo May, L'arte del counseling, 1965/89

[Il counselor ha il compito di] favorire lo sviluppo e l'utilizzazione delle potenzialità del cliente, aiutandolo a superare eventuali problemi di personalità che gli impediscono di esprimersi pienamente e liberamente nel mondo esterno [...]; il superamento del problema, la vera trasformazione, comunque, spetta solamente al cliente: il counselor può solo guidarlo, con empatia e rispetto, a ritrovare la libertà di essere sé stesso.
Rollo May, L'arte del counseling, 1965/89

Ciò che contraddistingue il counselor è una speciale sensibilità alla gente: sensibilità alle speranze, alle paure e alle tensioni della personalità.
Rollo May, ibidem

Il counselor deve mirare a liberare coloro che si rivolgono a lui, in modo che possano sviluppare il loro sé unico e autonomo e realizzare le proprie potenzialità inutilizzate. 
Rollo May, ibidem

Il counselor non dovrebbe alleviare la sofferenza del cliente, ma piuttosto orientarla, canalizzandola in maniera costruttiva.
Rollo May, L'arte del counseling, 1965/89

Il counselor non deve aspettarsi di scoprire per intero il modello di personalità dell'individuo; non è questo, infatti, che gli compete fare. La sua funzione, invece, è prima di tutto ascoltare con obiettività e quindi aiutare il cliente a confessare ed esprimere certi aspetti del problema; secondo, aiutare il cliente a comprendere le radici più profonde della sua personalità, là dove nasce il problema; terzo, evidenziare i rapporti che daranno al cliente una nuova comprensione di se stesso e metterlo così in grado di risolvere il problema.
Rollo May, L'arte del counseling, 1965/89

La funzione del counselor è quella di aiutare il cliente a diventare quello che era destinato a essere.
Rollo May, ibidem

Meno esperto è il counselor, più la sua funzione dovrebbe limitarsi alla fase della confessione, suggerendo soltanto un'interpretazione di prova. Ma via via che acquisterà esperienza, sarà sempre più in grado di offrire interpretazioni proficue, che favoriranno la chiarificazione dei rapporti più profondi che governano il modello di personalità.
Rollo May, L'arte del counseling, 1965/89

La funzione del counselor consiste nell'aiutare il cliente a trovare quella che Aristotele chiama l’entelechia, l’unica forma, nella ghianda, che la destina a diventare una quercia.
Rollo May, ibidem

Empatia non significa identificazione delle proprie esperienze con quelle del cliente, come accadrebbe se il counselor dicesse, “Sì, è successo anche a me quando avevo la stessa età.”
Rollo May, ibidem

Occorre notare che la sofferenza del cliente gioca in favore del superamento dei suoi problemi. Questo significa che il counselor deve usare la rassicurazione con parsimonia. L’ansia del cliente è la sua migliore alleata.
Rollo May, L'arte del counseling, 1965/89

Vedere gli altri attraverso i propri pregiudizi: questa tendenza è il blocco peggiore e più deviante nella personalità del counselor.
Rollo May, ibidem

In certi casi, la funzione più utile che il counselor possa svolgere è quella di esporre al cliente tutte le possibili alternative costruttive. Fra queste, il processo selettivo dell'inconscio sceglierà quella di cui ha bisogno.
Rollo May, L'arte del counseling, 1965/89

Il counselor non può evitare di ricorrere in qualche modo alla suggestione e pertanto deve usare molta intelligenza nel farlo. Nel corso del counseling egli deve 'tirar fuori' un certo numero di suggestioni, come il pescatore che lancia vari tipi di esche, aspettando di vedere a quale di esse abboccherà la trota.
Rollo May, L'arte del counseling, 1965/89

L'equazione personale è della massima importanza nel counseling, dal momento che il counselor può lavorare soltanto attraverso se stesso. E pertanto essenziale che questo sé sia uno strumento efficace.
Rollo May, ibidem

Le qualità più evidenti di un buon counselor non hanno bisogno di spiegazioni: simpatia, capacità di sentirsi a proprio agio in compagnia degli altri, capacità di empatia e altre caratteristiche che possono avere anche una connotazione di ambizione personale
Rollo May, ibidem

Maggiore è la salute mentale che un individuo acquisisce, maggiore è la sua capacità di plasmare in maniera creativa gli elementi della vita, e di conseguenza, più adeguato diventa il suo potenziale di libertà. Pertanto il counselor che aiuta gli altri a superare una difficoltà di personalità, li aiuta a diventare più liberi.
Rollo May, L'arte del counseling, 1965/89

Senza dubbio, sarebbe auspicabile che il counselor fosse analizzato da uno psicoterapeuta professionista. Discutere la propria personalità con un altro fornisce una comprensione di sé che ha un valore incalcolabile, e di conseguenza aiuta enormemente a stabilire un'efficace counseling con gli
altri.
Rollo May, L'arte del counseling, 1965/89

Il counselor deve essere certo di avere a cuore il benessere della gente. Se ancora crede di amare il suo prossimo 'per amore di Dio' è bene che si chieda se 'questo Dio' non sia piuttosto una copertura alla competitività del suo io. Questo stereotipo non è forse una scusa che nasconde l'incapacità di apprezzare gli altri in sé e per sé?
Rollo May, L'arte del counseling, 1965/89

Uno degli elementi distintivi del counseling rispetto alla situazione del consiglio è che, nel primo caso, la relazione si svolge con un esperto ed è finalizzata alla ricerca di una strategia per rendere possibili scelte o modifiche, nel secondo caso, invece, la relazione è paritaria e consiste nel suggerire.
Pierluigi Pagani, I principi dell'incoraggiamento, in Biagio Sanfilippo (a cura di), Itinerari adleriani, 1998

Qualunque sia il counseling praticato, o quale che sia l'ambiente In cui il consulto re operi, molte delle sue decisioni più importanti che probabilmente determineranno il successo o il fallimento dell'assistenza offerta all'individuo, vengono prese durante il primo contatto. Il più delle volte ciò avviene del tutto inconsciamente o sulla base di 'presentimenti clinici', piuttosto che su un fondamento più solido.
Carl Rogers, Psicoterapia di consultazione, 1942

Il rapporto del counseling rappresenta un legame sociale diverso da tutti quelli che l'individuo può aver sperimentato fino a quel momento,
Carl Rogers, ibidem

Il counseling non direttivo è basato sull'assunto che il soggetto abbia il diritto di scegliere le mete della propria vita, anche se queste possono essere diverse da quelle che il consultore avrebbe scelto per lui.
Carl Rogers, Psicoterapia di consultazione, 1942

Il counseling non direttiva è caratterizzato da una preponderanza di attività da parte del soggetto, giacché il compito di parlare e discutere i problemi tocca soprattutto a lui. Le tecniche principali di cui si avvale il consultore sono quelle che aiutano il soggetto riconoscere e capire più chiaramente i suoi sentimenti, atteggiamenti, e modelli di reazione, e lo incoraggiano a parlarne.
Carl Rogers, Psicoterapia di consultazione, 1942

Molto spesso anche un counseling ispirato ai migliori propositi non raggiunge i risultati sperati, perché non si è stabilito un rapporto soddisfacente tra lo psicologo e il soggetto. Di frequente gli psicologi e i terapeuti non hanno un'idea chiara del rapporto che dovrebbe intercorrere tra loro e il soggetto che hanno di fronte, per cui i loro tentativi terapeutici sono incerti e insicuri rendendo altrettanto incerto anche l'esito della terapia. Si dovrebbe dedicare un'attenzione molto maggiore al sottile mutuo rapporto che si crea tra il terapeuta e il soggetto, tra il consultore e il consultante.
Carl Rogers, Psicoterapia di consultazione, 1942

Note
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