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Aforismi, frasi e citazioni sulle Lingue Straniere

Raccolta di aforismi, frasi celebri e battute divertenti sulle lingue straniere considerate in generale, e diverse citazioni sulla lingua tedesca, francese, spagnola, ecc.

Come introduzione, riportiamo un brano di Jean de La Bruyère, che già nel XVII secolo evidenziava l'importanza dell'insegnamento delle lingue straniere sin da bambini: "Non si deve temere di far gravare sull'infanzia la conoscenza di troppe lingue, e mi pare che si dovrebbe mettere tutto il proprio impegno a insegnargliele; utili a tutte le condizioni degli uomini, esse aprono ugualmente l’accesso o a una profonda oppure facile e gradevole erudizione. Se questo studio così faticoso si rinvia a un’età un po’ più avanzata, chiamata giovinezza, o non si ha la forza di abbracciarlo per scelta, o non si ha la virtù della perseveranza; e, se vi si persevera, si finirà per spendere nell'apprendimento delle lingue lo stesso tempo che verrà devoluto alluso che se ne dovrà fare; è un limitare alla scienza delle parole un’età che vuol già andare oltre e che reclama cose: significa per lo meno aver perduto i primi e i più begli anni della propria vita. Una così importante riserva non si può ben coltivare se non quando tutto si imprime naturalmente e profondamente nell'anima; quando la memoria è intatta, pronta e fedele; quando mente e cuore sono ancora liberi da passioni, preoccupazioni e desideri, e si è incitati a lunghe esercitazioni da coloro dai quali si dipende. Sono convinto che l’esiguo numero di individui capaci, o il grande numero di superficiali, derivi dall'oblio di tale pratica". [I caratteri, 1688].

Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulla lingua inglese, lingua italiana, la traduzione e i traduttori. [I link sono in fondo alla pagina].
Chi non conosce le lingue straniere non sa niente della propria.
(Johann Wolfgang Goethe)
Un giovane che voglia avere davanti a sé una ragionevole porzione di futuro dovrebbe dominare (dico "dominare", non balbettare) almeno tre livelli linguistici: il dialetto locale, quando c'è; la lingua nazionale; una lingua straniera.
Corrado Augias, Leggere, 2007

Essere poliglotta è una gran cosa, ma solo chi tace può farlo perfettamente in tutte le lingue.
Carlo Bucci, La scatola azzurra, 2008

Più lingue un uomo apprende più danni arreca al suo talento: e il tempo e la fatica spesi li sconta tutti interi in qualche modo. L'ebraico, il siriaco e il caldeo sono lingue che confondono la ragione, e stravolgono la mente che si sforza di funzionare al contrario, in accordo ai loro alfabeti mancini. Eppure chi sa dire solamente assurdità, ma in diverse lingue passerà per più colto di colui che sa ragionar bene nella propria.
Samuel Butler, Hudibras, 1663/78

Nelle lingue straniere ci si crede migliori; per questo si imparano rapidamente, e si imparano innanzitutto le parolacce.
Elias Canetti, La provincia dell'uomo, 1973

L’aspetto deludente nelle lingue: che esse appaiano così vincolanti, con i loro suoni, e le loro parole, e le loro regole, e che poi si possa dire quasi la stessa cosa, in modo completamente diverso, in un’altra lingua.
Elias Canetti, ibidem

Si può avere del rancore verso una lingua? Forse, ma soltanto in quella stessa lingua. Ogni rancore verso una lingua, espresso in un’altra, è sospetto.
Elias Canetti, ibidem

I nomi cinesi hanno qualcosa della lingua ultima, in cui sfociano tutte le lingue degli uomini.
Elias Canetti, ibidem

Vi sono frasi che significano qualcosa soltanto in... un'altra lingua.
Elias Canetti, ibidem

Egli si rappresenta Dio, che, poliglotta e cortese, risponde ad ogni orante nella sua lingua.
Elias Canetti, La provincia dell'uomo, 1973

In ogni frase inserisce almeno una parola stravagante, tratta da una lingua sconosciuta a lui come agli astanti, e tutti si fanno l'un l'altro cenni d'intesa.
Elias Canetti, La tortura delle mosche, 1992

Una persona che sa talmente tante lingue che risponde sempre in quella sbagliata.
Elias Canetti, ibidem

Le lingue ci servono anche per storpiarle.
Elias Canetti, La rapidità dello spirito, 1994

Imparare le lingue è soltanto utile. Nelle lingue imparare qualcosa del linguaggio è l’essenziale. Pervenire fino alla parola è l’unica cosa che conti. C’è di più, ancora: toccare il suono, la vibrazione.
Guido Ceronetti, Pensieri del tè, 1987

L'uomo moderno è educato a comprendere le lingue straniere e a fraintendere gli stranieri.
Gilbert K. Chesterton [1]

Chi rinnega la propria lingua per adottarne un'altra, cambia d'identità, anzi di delusioni. Eroicamente traditore, rompe con i suoi ricordi, e fino a un certo punto con sé stesso.
Emil Cioran, La tentazione di esistere, 1956

Il sublime, l'orrido, il blasfemo o il grido, la lingua francese non li affronta che per snaturarli con la retorica. Tanto meno è adatta al delirio o allo "humour brut": Achille e Priamo, David, Lear o Don Chisciotte soffocano sotto i rigori di una lingua che li fa apparire sciocchi, patetici o mostruosi.
Emil Cioran, ibidem

Uno scrittore degno di questo nome sta confinato nella propria lingua materna e non va a intrufolarsi in questo o quest'altro idioma. È limitato e intende esserlo, per autodifesa. Niente rovina più sicuramente un talento di una troppo vasta apertura di spirito.
Emil Cioran, Il funesto demiurgo, 1969

L'inconveniente dell'utilizzare una lingua presa a prestito è di non aver diritto a fare troppi errori.
Emil Cioran, L'inconveniente di essere nati, 1973

Bisognerebbe limitarsi a una sola lingua e approfondire la conoscenza in ogni occasione. Per uno scrittore, chiacchierare con una portinaia è molto più proficuo che intrattenersi con uno scienziato in una lingua straniera.
Emil Cioran, L'inconveniente di essere nati, 1973

«Se si potesse insegnare la geografia al piccione viaggiatore, il suo volo incosciente, che va dritto alla meta, diventerebbe d'un tratto impossibile» (Carl Gustav Carus). Lo scrittore che cambia lingua si trova nella situazione di questo piccione sapiente e disorientato.
Emil Cioran, Squartamento, 1979

Scrivere in una lingua straniera è una emancipazione. Significa liberarsi del proprio passato.
Emil Cioran, Un apolide metafisico, 1995

− Si pensa in modo diverso a seconda della lingua che si usa?
− Verissimo. So il tedesco, e quando lo parlo sono in un altro mondo. La lingua impone un’altra mentalità.
Emil Cioran, Un apolide metafisico, 1995

− Quando sogni, lo fai nella tua lingua o in francese?
− In francese. Con i sottotitoli.
Billy Crystal e Debra Winger, Forget Paris, 1995

In altre lingue esiste una prosa corretta di uso quotidiano, mentre in spagnolo solo il grande scrittore scrive dignitosamente. Il libro mediocre è più mediocre in spagnolo che in altre lingue.
Nicolás Gómez Dávila, Tra poche parole, 1977/92

Il papa alla televisione benedice la folla in Piazza San Pietro e dà la buona Pasqua in molte lingue (come le edizioni del Reader's Digest).
Ennio Flaiano, Don’t Forget, 1967-72 (postumo, 1976)

Chi è padrone di molte lingue ha un'intelligenza che non è minimamente turbata dalle differenze antropologiche e dalle differenze di mondo che in Italia hanno generato un linguaggio e in Germania un altro, per cui, senza questo carico antropologico e senza questa sensibilità per la differenza dei mondi, può trasporre con maggiore agilità un termine da una lingua all'altra. Per questo, paradossalmente, Nietzsche poteva dire: "Chi sa le lingue è un imbecille". L'espressione è perentoria, per i professori di lingue può suonare persino offensiva, ma il senso non è recondito. Infatti si può trasporre un termine da una lingua all'altra in quanto non ci si è inabissati nel suo senso e la parola non ci ha fatto prigionieri della sua profondità.
Umberto Galimberti, I miti del nostro tempo, 2009

Io maledico ogni purismo negativo per cui non si dovrebbe usare una parola nella quale un'altra lingua ha racchiuso molte cose o cose più delicate.
Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni, 1833 (postumo)

Chi non conosce le lingue straniere non sa niente della propria.
Johann Wolfgang Goethe, ibidem

Il potere di una lingua non consiste nel respingere gli elementi stranieri ma nell'incorporarli.
Johann Wolfgang Goethe, ibidem

Il Tedesco deve imparare tutte le lingue, affinché nessuno straniero si senta a disagio a casa sua ed egli, a sua volta, si senta dappertutto a casa sua all'estero.
Johann Wolfgang Goethe, ibidem

Quando troviamo ciò che sappiamo esposto con un altro metodo o addirittura in un'altra lingua, esso acquista uno speciale fascino di novità e di freschezza.
Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni, 1833 (postumo)

Le lingue rassomigliano nel loro insieme a un prisma di cui ogni faccia mostra l’universo sotto un colore diversamente sfumato.
Wilhelm von Humboldt, Essai sur les langues du nouveau Continent, 1812

La diversità delle lingue non è una diversità di suoni e di segni, ma delle stesse visioni del mondo.
Wilhelm von Humboldt, Sullo studio comparato delle lingue in relazione alle diverse epoche dello sviluppo del linguaggio, 1820

La maggior parte di coloro che imparano bene una seconda lingua ci riesce non per merito di un insegnamento sistematico, ma per effetto di circostanze impensate: sono andati a vivere dai nonni, hanno fatto un viaggio, si sono innamorati di una persona straniera.
Ivan Illich, Descolarizzare la società, 1971
La diversità delle lingue non è una diversità di suoni e di segni,
ma delle stesse visioni del mondo. (Wilhelm von Humboldt)
Una riforma liceale che si adopera per abolire l'insegnamento delle lingue morte sulla base dell'argomento che esse non sarebbero utili per la vita è ridicola. Proprio se fossero utili per la vita bisognerebbe abolirle. Perché certamente non servono a farci trovare la strada in mezzo ai monumenti di Roma o di Atene. Ma esse seminano in noi la capacità di immaginarci quei monumenti. La scuola non serve ad accumulare un sapere pratico.
Karl Kraus, Detti e contraddetti, 1909

Heinrich Heine ha allentato il corsetto alla lingua tedesca a tal punto che oggi tutti i commessi le mettono le mani sul seno.
Karl Kraus, Pro domo et mundo, 1912

La lingua tedesca è la più profonda, il parlare tedesco il più basso.
Karl Kraus, Di notte, 1918

In una lingua straniera si usano le parole oscene ma non le si sente come tali. La parola oscena, pronunciata con un accento straniero, diventa comica. Difficoltà di essere osceni con una donna straniera. Oscenità: la radice più profonda che ci avvince alla nostra patria.
Milan Kundera, L'arte del romanzo, 1986

Se si vuole studiare un testo straniero in profondità, lo si deve tradurre nella propria lingua. Allora ci si rende conto immediatamente che il compito è impossibile, che ci si può avvicinare al testo, ma non si può mai raggiungerlo.
Olof Lagercrantz [1]

Imparate le lingue! Non si sa quale bisognerà mostrare.
Stanisław Jerzy Lec, Nuovi pensieri spettinati, 1964

Più s’impara a distinguere con la ragione in una lingua, più riesce difficile parlarla. Nel parlare spedito c’è molto di istintivo, cosa che non si può ottenere con la ragione. Certe cose, si dice, bisogna impararle da giovani: questo è vero per quelli che coltivano la ragione a detrimento di tutte le altre facoltà.
Georg Lichtenberg, Aforismi, 1766/99 (postumo 1902/08)

Per poter imparare a parlare molto bene una lingua straniera, e poterla parlare in società con il vero accento del popolo, non basta avere orecchio e memoria: bisogna di sicuro essere in certo modo un piccolo vanesio.
Georg Lichtenberg, Aforismi, 1766/99 (postumo 1902/08)

La capacità di parlare più lingue facilita la vita e arricchisce allo stesso tempo. Da un lato perché spesso determinate emozioni si esprimono meglio in una lingua che in un’altra. Dall’altro perché la struttura di ogni lingua plasma il modo di pensare di chi la parla. 
Reinhold Messner, La vita secondo me, 2014

È incontestabile che nessuno ha una coscienza lucida del genio della sua lingua, se non ha studiato a fondo almeno un'altra lingua; gli altri uomini e le altre lingue sono in realtà come lenti, che ci aiutano a conoscere noi stessi ed a comprendere il nostro proprio idioma.
Louis Meylan, Educazione umanistica, 1951

La pratica delle lingue straniere permette di non comunicare, in viaggio, con i compatrioti.
Paul Morand, Il viaggio, 1927

L’imparare molte lingue riempie la memoria di parole invece che di fatti e di pensieri, mentre la memoria è un serbatoio che in ogni individuo può ricevere solo una certa limitati massa di contenuto. Poi, l’imparare molte lingue nuoce in quante produce l’illusione di una grande versatilità ed effettivamente conferisce anche un certo ingannevole prestigio nei rapporti con gli altri nuoce poi anche indirettamente, perché ostacola l’acquisizione di cognizioni solide e l’intenzione di meritarsi la stima degli uomini in maniera onesta. È infine l’ascia che viene posta alla radice di un più fine senso della lingua nella favella materna: esso viene in tal modo irreparabilmente danneggiato, rovinato. Entrambi i popoli che hanno prodotto i maggiori stilisti, Greci e Francesi, non imparavano lingue straniere. Ma, poiché i rapporti fra gli uomini sono destinati a diventare sempre più cosmopolitici, e per esempio un commerciante di Londra che si rispetti deve già oggi farsi capire per iscritto e a voce in otto lingue, l’imparare molte lingue è in verità un male necessario che però alla fine, spinto all'estremo, costringerà l’umanità a trovare un rimedio; e in qualche lontano futuro ci sarà per tutti, prima come lingua del commercio, poi come lingua delle relazioni intellettuali in genere, una nuova lingua, così certamente come un giorno ci sarà la navigazione aerea. A che scopo altrimenti la glottologia avrebbe studiato per un secolo le leggi della lingua e valutato ciò che in ogni singola lingua è necessario, pregevole e riuscito?
Friedrich Nietzsche, Umano troppo umano, 1878

Chi parla poco una lingua straniera ne trae più diletto di chi la parla bene. Il diletto è dalla parte di quelli che sanno a metà.
Friedrich Nietzsche, ibidem

Il monolinguismo è l'analfabetismo del 21° secolo!
[Monolingualism is the illiteracy of the 21st century!].
Greg Roberts [1]

Chi sa più di una lingua può dire delle stupidaggini in molte lingue.
Alexander Roda Roda (pseudonimo di Sándor Friedrich Rosenfeld), XX sec. [1]

In ogni lingua si pensa diversamente, sicché il nostro pensiero, ogni volta che ne impara una, riceve una nuova modifica e un nuovo colorito; che, perciò, il poliglottismo, oltre ad avere una grande utilità indiretta, è anche un mezzo diretto di formazione intellettuale, perché corregge e perfeziona le nostre opinioni, come anche aumenta l'agilità del pensiero, grazie alla molteplicità e alle sfumature dei concetti che esso fa spiccare.
Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851

Per alcuni concetti si trova in una sola lingua la parola adeguata, che poi passa nelle altre: così la parola latina affectus, la parola francese naif, le parole inglesi comfortabledisappointmentgentleman, e molte altre. Alle volte poi una lingua straniera esprime un concetto con una sfumatura, che la nostra lingua non gli conferisce, e con quella sfumatura noi lo pensiamo proprio in tal momento: in quel caso ognuno che cerchi la precisa espressione dei propri pensieri userà la parola straniera, senza badare se i puristi pedanti abbaiano.
Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851

Nessun uomo che conosce a fondo la propria lingua sa padroneggiarne un'altra.
George Bernard Shaw, Uomo e superuomo, 1903

Imparare diverse lingue è un impegno di pochi anni, mentre essere eloquenti nella propria lingua è un impegno di tutta la vita.
Voltaire, Quaderni, XVIII sec. (postumo, 1952)

Cambiare religione è una cosa tanto grave e pericolosa quanto cambiare lingua per uno scrittore.
Simone Weil, Lettera a un religioso, 1951 (postumo)

Esperanto. Il senso di ribrezzo, quando pronunciamo una parola inventata con desinenze inventate. La parola è fredda, non ha associazioni e gioca però al 'linguaggio'. Un sistema di segni che venisse soltanto scritto non ci farebbe altrettanto ribrezzo.
Ludwig Wittgenstein, Pensieri diversi, 1934/37

L'umorismo è la prima qualità che va perduta in una lingua straniera.
Virginia Woolf, Il lettore comune, 1925

Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: "Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco". Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra". Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
Genesi, Antico Testamento, VI-V sec a.e.c.

Diplomatico: un uomo che sa tacere almeno in tre lingue.
Anonimo

Proverbi sulle Lingue
  • Chi parla due lingue è doppio uomo.
  • Chi conosce molte lingue, è lodato e amato da tutti.
  • Chi sa le lingue va in ogni dove.
  • La lingua spagnola è la più amabile; quando il diavolo tentò Eva, le parlò in spagnolo.
  • Lingue straniere, stranieri costumi.
Con ogni nuova lingua che impari ti fai propria una nuova anima.
Proverbio ceco

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Lingua Inglese - Lingua Italiana - Traduzione - Traduttori