Aforismi, frasi e citazioni sugli Sciacalli
Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sullo sciacallo, nome con il quale si identificano impropriamente alcune specie di canidi, simili al lupo, che si nutrono sia di piccole prede vive sia di resti di animali più grandi uccisi da altri predatori. In senso figurato, il termine "sciacallo" (da cui deriva quello di sciacallaggio) indica chi approfitta delle sventure altrui per trarre vantaggi (per esempio: chi saccheggia case e luoghi abbandonati dopo un terremoto o un cataclisma, chi deruba cadaveri o persone indifese, ecc.).
Tra le seguenti citazioni, sono degne di nota quelle dell'etologo Konrad Lorenz, secondo il quale il cane domestico deriverebbe proprio dallo sciacallo. Bisogna aggiungere, però, che in seguito lo stesso Lorenz sollevò qualche dubbio sulla validità di questa ipotesi.
Come scrive Desmond Morris: "Una teoria sostiene che le diverse razze canine hanno avuto origine da due specie di cani selvatici: alcune dal lupo e altre dallo sciacallo. Questa opinione è stata ampiamente documentata da Konrad Lorenz nel suo libro intitolato "E l'uomo incontrò il cane" (Adelphi, Milano 1986), però ricerche più recenti hanno dimostrato l'infondatezza della teoria della "doppia origine". Infatti, studiando attentamente gli sciacalli si è scoperto che in realtà differiscono molto sia dai cani sia dai lupi. Contemporaneamente, un'indagine approfondita sui lupi ha dimostrato che sono incredibilmente simili ai cani sotto quasi tutti gli aspetti. Oggi si tende a seguire la terza teoria, e cioè che tutti i moderni cani domestici siano discesi - in un periodo variabile tra gli ottomila e i dodicimila anni fa - da un'unica specie, quella del lupo". [Il cane, 1986].
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sul lupo, la volpe, il cane e il leone. [I link sono in fondo alla pagina].
Tra le seguenti citazioni, sono degne di nota quelle dell'etologo Konrad Lorenz, secondo il quale il cane domestico deriverebbe proprio dallo sciacallo. Bisogna aggiungere, però, che in seguito lo stesso Lorenz sollevò qualche dubbio sulla validità di questa ipotesi.
Come scrive Desmond Morris: "Una teoria sostiene che le diverse razze canine hanno avuto origine da due specie di cani selvatici: alcune dal lupo e altre dallo sciacallo. Questa opinione è stata ampiamente documentata da Konrad Lorenz nel suo libro intitolato "E l'uomo incontrò il cane" (Adelphi, Milano 1986), però ricerche più recenti hanno dimostrato l'infondatezza della teoria della "doppia origine". Infatti, studiando attentamente gli sciacalli si è scoperto che in realtà differiscono molto sia dai cani sia dai lupi. Contemporaneamente, un'indagine approfondita sui lupi ha dimostrato che sono incredibilmente simili ai cani sotto quasi tutti gli aspetti. Oggi si tende a seguire la terza teoria, e cioè che tutti i moderni cani domestici siano discesi - in un periodo variabile tra gli ottomila e i dodicimila anni fa - da un'unica specie, quella del lupo". [Il cane, 1986].
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È meglio essere l'ultimo tra i leoni che il primo tra gli sciacalli. (Proverbio africano) |
Alfred Edmund Brehm, La vita degli animali, 1872
[Gli sciacalli] sono utili soltanto a sbarazzare dalle carogne ed a distruggere ogni sorta di animaletti molesti, sopratutto i topi; ma sono dannosi per il loro svergognato brigantaggio. Non contenti di divorare quanto si mangia, derubano ancora cose che non si mangiano nelle case e nei cortili, nelle tende e nelle stanze, nelle stalle e nelle cucine. Portan via quanto loro piace, e la loro passione per rubare è forse pari alla loro voracità. Nell pollaio fanno la parte della nostra volpe: uccidono colla crudeltà della martora e derubano se non coll'astuzia, almeno colla temerità della volpe.
Alfred Edmund Brehm, La vita degli animali, 1872
Il suo modo di vivere, colloca lo sciacallo come anello di congiunzione tra il lupo e la volpe. A questa rassomiglia più che non a quello. Di giorno sta ritirato; verso sera si accinge alle sue scorrerie, urla forte per radunare altri della medesima specie e scorrazza con loro. Ama molto la società, benché faccia anche la caccia da sé.
Alfred Edmund Brehm, La vita degli animali, 1872
Gli sciacalli presi giovani si addomesticano presto e meglio delle volpi. Si abituano pienamente al padrone, lo seguono come un cane, si lasciano accarezzare e domandano carezza al par di questo, ubbidiscono alla chiamata, dimenano amichevolmente la coda quando sono accarezzati colla mano: dimostrano insomma tutte le qualità, tutte le abitudini del cane domestico. Persino gli adulti si avvezzano col tempo all'uomo, per quanto da principio si mostrino ringhiosi.
Alfred Edmund Brehm, La vita degli animali, 1872
Concedi la mano a uno sciacallo e lui si mangerà l'intero braccio...
Lara Croft, Tomb Raider: The Last Revelation, 1999
Deve mangiar viole del pensiero, l'avvoltoio? / Dallo sciacallo, che cosa pretendete? / Che muti pelo? E dal lupo? Deve / da sé cavarsi i denti?
Hans Magnus Enzensberger, Difesa dei lupi, Poesie, XX sec.
Aida le tue battaglie / i compromessi / la povertà / i salari bassi la fame bussa / il terrore russo / Cristo e Stalin / Aida la costituente / la democrazia / e chi ce l'ha / e poi trent'anni di safari / fra antilopi e giaguari / sciacalli e lapin.
Rino Gaetano, Aida, 1977
Nella giungla si erano uniti in clan, per poter cacciare con più profitto e meno pericolo, e babbuini e lupi e leopardi ed altre bestie di vario pelo e colore. Tra di loro però si era intrufolato un piccolo sciacallo che mangiava i rifiuti e spolpava le ossa dei succulenti banchetti. Era sopportato perché nella giungla lo sciacallo è temuto da tutti come diffusore di idrofobia e di malattie infettive, ma l’irritazione e il malcontento era grande e tutti del “clan” avrebbero benedetto la buona occasione che li avesse liberati dal poco piacevole socio. Fu una scimmietta molto accorta e giudiziosa che trovò la via di scampo: “Perché non lo facciamo nostro re? – propose in una privata assemblea da lei appositamente convocata – lo potremmo così collocare nella sua nicchietta, ben pasciuto e immunizzato dalla sua stessa autorità, e noi non avremmo più a soffrire del contatto da pari a pari con chi ci fa continuamente rabbrividire e drizzare il pelo. Potrà fare collezione di tutti i cocci colorati e le cartine inargentate che troveremo nelle nostre incursioni, di cui gli faremo doveroso omaggio, e così saremo tranquilli”.
Antonio Gramsci, Perché uno sciacallo fu fatto re ('L sindich - Il sindaco), in Favole di libertà, 1980 (postumo)
La civiltà occidentale nasconde, dietro la facciata, un branco di sciacalli e di iene.
Ernesto Che Guevara (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)
Forse è meglio essere uno sciacallo vivo che un leone morto, ma è meglio ancora essere un leone vivo. E di solito è anche più facile.
Robert Anson Heinlein, Lazarus Long l'Immortale, 1973
Di tutti i cani che ho conosciuto finora i più fedeli sono quelli nelle cui vene, accanto al sangue dello sciacallo ("Canis aureus") scorre anche una buona porzione di sangue di lupo.
Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949
Nel cane che discende dallo sciacallo, addomesticato da tempo immemorabile, permane sempre quell'attaccamento infantile che lo rende un compagno docile e assai trattabile. In luogo della fiera e maschia fedeltà del cane "lupus", che ha ben poco a che fare con l'ubbidienza, il cane "aureus" vi offre quella sottomissione che gli fa spiare giorno e notte, ora per ora e minuto per minuto, ogni vostro comando, anzi ogni vostro minimo desiderio.
Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949
Il cane che discende dallo sciacallo è docile per natura, e accorre a un vostro richiamo non solo quando ne ha voglia o quando sa che volete fargli delle moine: accorre sempre, perché sa di dover ubbidire.
Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949
All'inizio dell'èra neolitica compare il primo animale domestico, un piccolo cane addomesticato solo a metà, simile a un volpino, che certamente discende dallo sciacallo.
Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949
A un certo momento il branco degli sciacalli che, in attesa di rifiuti, seguivano i cacciatori, incominciò a precederli, a fiutare le orme della preda ed eventualmente a puntarla. È facile immaginare che questi progenitori dei cani domestici, ricevendo di solito i rifiuti degli animali grossi che senza l'aiuto dell'uomo essi non sarebbero stati in grado di abbattere, cominciassero proprio così a interessarsi di tali animali, e a seguirne le tracce attirando su di esse l'attenzione dell'uomo.
Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949
La sofferenza maggiore per l'orda era la mancanza di sonno. Nella terra dove vivevano prima, avevano sempre dormito tutti raccolti intorno al fuoco, circondati a una certa distanza da quei fastidiosi sciacalli, che però facevano, per lo meno, buona guardia: il loro ululato annunciava infatti fin da lontano l'avvicinarsi delle belve. Naturalmente quegli esseri primitivi non si rendevano conto del vantaggio che ne avevano, e se anche non sprecavano una freccia contro quegli scrocconi, non mancavano di allontanare a colpi di pietra lo sciacallo che si arrischiava troppo vicino ai loro fuochi.
Konrad Lorenz, E l'uomo incontrò il cane, 1950
L'orda avanza, stanca e silenziosa. Presto sarà notte e non si è ancora trovato un posto adatto per un bivacco, dove poter finalmente accendere il fuoco e arrostire il magro bottino della giornata, un pezzo di cinghiale, avanzo del pasto di una tigre. D'improvviso, come caprioli che si arrestano a fiutare l'aria, tutte le teste si volgono nella stessa direzione, tese in ascolto: hanno udito un suono. Non può essere che un animale in grado di difendersi, perché la selvaggina ha imparato assai bene a starsene zitta. Ed ecco di nuovo quel richiamo. È uno sciacallo che lancia il suo urlo. Stranamente colpita, l'orda si arresta e ascolta quel saluto, ricordo di tempi migliori e meno pericolosi. E d'un tratto il giovane capo, dalla fronte alta, fa qualcosa che agli altri appare incomprensibile: stacca un pezzo di carne dal magro bottino e lo getta a terra. Può darsi che gli altri si arrabbino, dopotutto non vivono tanto nell'abbondanza da permettersi di seminare cibo nella steppa. Probabilmente neppure il giovane sa con chiarezza perché lo ha fatto; è un gesto dettato dal cuore, forse voleva avere gli sciacalli vicini a sé. Comunque sia, egli continua a deporre di tanto in tanto un pezzetto di cinghiale sul suo cammino. Si può capire come gli altri lo prendano per un cattivo scherzo e come il capo dell'orda riesca a fatica a sottrarsi all'ostilità dei compagni affamati. Ma alla fine tutti si ritrovano seduti intorno al fuoco e, saziata la fame, la pace torna fra gli uomini adirati. D'un tratto di nuovo l'urlo degli sciacalli. Le bestie hanno trovato i pezzi di carne e seguendo quella traccia si accostano al bivacco. Allora uno del gruppo alza gli occhi interrogativi sul capo, poi si leva e va a deporre delle ossa a una certa distanza, dove ancora giunge il riflesso del fuoco. Un evento memorabile: per la prima volta l'uomo ha nutrito di sua mano un animale che gli è utile. Quella notte l'orda può dormire tranquilla perché gli sciacalli si aggirano intorno al bivacco, e gli sciacalli sono sentinelle fidate. Quando il sole si leva, l'orda umana è riposata, rinfrancata. Da quel giorno nessuno più getterà pietre contro uno sciacallo...
Konrad Lorenz, E l'uomo incontrò il cane, 1950
Gli sciacalli sono monogami, ogni coppia possiede un territorio e questo è, per dirla con parole facili, casa e bottega. È, tecnicamente parlando, riproduttivo e trofico. Insomma: all'interno di quella grande area si costruiscono la tana e anche si procurano il cibo. E, severamente, interdicono l'ingresso a qualsiasi altro sciacallo che non appartenga al nucleo famigliare.
Danilo Mainardi, Animali famosi e altri animali, 1992
La democrazia è una forma di religione: è l'adorazione degli sciacalli da parte dei somari.
Henry Louis Mencken, Un piccolo libro in do maggiore, 1916
Preferiamo le zanne delle belve alla bava degli sciacalli.
Indro Montanelli, su Il Giornale, 1978
In una terra di predatori il leone non teme mai lo sciacallo.
Dexter Morgan (Michael C. Hall), Dexter, 2006-2013
Ogni vero scrittore è uno sciacallo. La parte sporca del suo mestiere è quella di speculare sui morti e sulle tragedie.
Alessandro Piperno, su Corriere della Sera, 2007
Tutto questo non dovrebbe poter durare; però durerà, sempre; il sempre umano, beninteso, un secolo, due secoli...; e dopo sarà diverso, ma peggiore. Noi fummo i Gattopardi, i Leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti, gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, 1958
Perfino gli sciacalli porgono le mammelle e allattano i loro cuccioli.
Lamentazioni, Antico Testamento, VI sec. a.e.c.
A te si stringe l'anima mia e la forza della tua destra mi sostiene. Ma quelli che attentano alla mia vita
scenderanno nel profondo della terra, saranno dati in potere alla spada, diverranno preda di sciacalli.
Salmi, Antico Testamento, III sec. a.e.c.
È meglio essere l'ultimo tra i leoni che il primo tra gli sciacalli.
Proverbio africano
Quando l'antilope ha mangiato delle arachidi, si dice che è stato lo sciacallo ad insegnarglielo.
Proverbio africano
Note