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Aforismi, frasi e proverbi sul Salice Piangente

Raccolta di aforismi, frasi, citazioni, proverbi e poesie sul Salice Piangente (Salix babylonica), albero molto diffuso, utilizzato per scopo ornamentale. Il salice viene definito "piangente" per i suoi rami penduli e sottili, che fanno assumere all'albero un portamento riverso in basso, apparentemente "triste". Il salice, albero "che piange", è stato utilizzato da vari autori come simbolo dell’amore infelice o perduto (si veda per esempio Shakespeare).
In appendice è riportata la favola del salice piangente di Leonardo da Vinci Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sugli alberi, i cipressi, la quercia e il glicine. [I link sono in fondo alla pagina].
Albero di Salice Piangente
Senza il salice, come potremmo conoscere la bellezza del vento? (Lao She)

Io crebbi in un silenzio arabescato, / in un'ariosa stanza del nuovo secolo. / Non mi era cara la voce dell'uomo, / ma comprendevo quella del vento. / Amavo la lappola e l'ortica, / e più di ogni altro un salice d'argento. / Riconoscente, lui visse con me / la vita intera, alitando di sogni / con i rami piangenti la mia insonnia. / Strana cosa, ora gli sopravvivo. / Lì  sporge il ceppo, e con voci estranee / parlano di qualcosa gli altri salici / sotto quel cielo, sotto il nostro cielo. / Io taccio... come se fosse morto un fratello.
Anna Achmatova, Il salice, Poesie, XX sec.

E tu affida al salice piangente ogni moto del cuore.
[Moromoro no Kokoro yanagi ni makasu-beshi]
Matsuo Bashō, Haiku, XVII sec.

C'è una leggenda che fa riflettere: Un padre provò un grande dolore il giorno in cui l'unico figlio se ne andò di casa. Sapeva che solo così poteva trovare un lavoro e farsi strada, ma non riusciva a consolarsi. Pianse per giorni e giorni e pensò di nascondere tutte le Sue lacrime in una buca che aveva scavato nel campo. Sopra, piantò un piccolo salice a ricordo del suo dolore. La pianta crebbe, le stagioni trascorsero, ma il dolore di quel padre non cessava mai. Quando l'uomo, ormai molto vecchio, morì, il salice era già grande e lasciava dondolare i suoi rami al vento. Ogni tanto le foglie avevano un fremito: accadeva ogni volta che qualche lontano parente del figlio di colui che lo aveva piantato passava da quelle parti. i1 dolore di un padre dura per sempre ed è ancora lì sotto i rami del salice.
Romano Battaglia, Foglie, 2009

Il salice più popolare di tutti è sicuramente il salice piangente. I rami che ricadono fino quasi a terra e le foglie pendule evocano non solo le lacrime ma il contegno che si teneva una volta alle esequie.
Jacques Brosse, Storie e leggende degli alberi, 1989

Memorie. Tiravano male le foglie di tabacco umidissime che avevamo rubato in un campo, la sera dell’8 settembre. Preferimmo infine fumare foglie di salice.
Gesualdo Bufalino, Bluff di parole, 1994

Il contadino piantava il salice per ottenerne legacci, non aveva bisogno dell’industria e del commercio delle corde.
Pasquale Cacchio, Frantumi, 2010

Chi l'ombre indusse del piangente salcio / su' rivi sacri? ti rapisca il vento / de l'Apennino, o molle pianta, amore / d'umili tempi!
Giosuè Carducci, Alle fonti del Clitumno, in Odi Barbare, 1877

Quando pianti una cipolla sotto un salice, non ottieni necessariamente un salice piangente.
[Quand on plante un oignon sous un saule, on n’obtient pas forcément un saule pleureur].
François Cavanna [1]

Giobbe, lamentazioni cosmiche e salici piangenti... Piaghe aperte della natura e dell’anima... E il cuore umano - piaga aperta di Dio.
Emil Cioran, Lacrime e santi, 1937-1986

Qualunque pensatore, all'inizio della sua carriera, sceglie, suo malgrado, fra la dialettica e i salici piangenti.
Emil Cioran, Sillogismi dell'amarezza, 1952

Ognuno ha un albero genealogico; il mio è un salice piangente.
Le Dawson [1]

Piantatemi un salice al cimitero. Così almeno avrò qualcuno a piangere sulla mia tomba.
Roland Devaux [1]

Si faccia avanti uno stoico a rivelare le umane risorse e a dire agli uomini che essi non sono salici bisognosi di appoggiarsi, ma possono e devono far da sé; e che con l'esercitare la fiducia in sé stessi, nuovi poteri verranno alla luce.
Ralph Waldo Emerson, Fiducia in sé stessi, Saggi, 1841/44

Nulla flette al largo la riga vergine / della mattina e nulla nell'aria trema / se non fili o la timida vertigine / delle fogliuzze dei salici.
Franco Fortini, Mattina di luglio, in Una volta per sempre, 1963

C'è aria di festa e il salice non ha voglia di piangere.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983

Quando tuona e piove, il salice piangente singhiozza.
Roberto Gervaso, ibidem

Il salice piangente aspetta che i raggi del sole asciughino le sue lacrime.
Roberto Gervaso, La volpe e l'uva, 1989

Sono una via di mezzo fra il salice e la quercia.
Roberto Gervaso, ibidem

I salici mi fanno venire una gran voglia di piangere; i cipressi, di morire; i pioppi, di scrivere.
Roberto Gervaso, Aforismi, 1994

Il salice piange, e i miei sguardi gli asciugano le lacrime.
Roberto Gervaso, Aforismi, 1994

Una montagna celata dalla nebbia non è una collina; una quercia nella pioggia non è un salice piangente.
Kahlil Gibran, Sabbia e spuma, 1926

Non è tra i salici piangenti che l’aquila si apparecchia il nido. E il leone non cerca la sua tana tra le felci.
Kahlil Gibran, Gesù figlio dell'Uomo, 1928

La campagna non ha che un unico / grande cuore; il salice vive accanto alla quercia, / e non ne teme la forza né la grandezza. E l’aspetto / del pavone è magnifico alla vista, ma il pavone / non sa di essere bello o brutto. / Dammi il flauto e lasciami cantare / e nella mia anima fa’ la musica vibrare; / perché la musica è l’inno della mitezza / che ha più potere della forza e della debolezza.
Kahlil Gibran, Giovinezza, in Segreti del cuore, 1947 (postumo)

Nella foresta non esistono giudici, / né vi è giudizio e castigo. / Quando getta il salice la sua ombra / su un terreno, e non chiede permesso, / nessuno sente dire dal cipresso: / «Oh, questo è contro diritto e legge».
Kahlil Gibran, Il diverbio, 1919

Mi chiedo come mai un albero dall'aspetto così allegro come il salice sia mai stato associato a idee di tristezza.
Philip Gilbert Hamerton [1]

La Vita è una serie di cambiamenti. Spesso le persone rigide e inflessibili nella loro maniera di pensare si spezzano quando soffiano i venti del cambiamento. Ma quelle che sono come il salice si piegano con facilità e si adattano ai cambiamenti.
Louise Hay, Vivere, 1997

Come un fiume che scorra tra rive deserte, ove nessuna fronda di salice si specchia nell'acqua, tale scorreva innanzi a me, disadorno, il mondo.
Friedrich Hölderlin, Iperione, 1797

I salici sono spuntati dagli acquazzoni del diluvio.
Victor Hugo [1]

Non disgustate dell'amore gli uomini più forti di voi, i quali, senza l'amore, vi vincerebbero e vi batterebbero dappertutto. È l'amore che fa preferir loro le rive dei fiumi e l'ombra dei salici e dei tigli ai diversi campi di battaglia dove la loro assenza vi dà delle facili vittorie.
Alphonse Karr [1]

È abbastanza semplice spezzare l'albero più rigido, mentre il bambù o il salice sopravvivono piegandosi al soffio del vento.
Bruce Lee, Pensieri che colpiscono, 2000 (postumo)

Il salice, che per li sua lunghi germinamenti cresce da superare ciascuna altra pianta, per avere
fatto compagnia colla vite, che ogni anno si pota, tu ancora lui sempre storpiato.
Leonardo da Vinci, Codici, XV-XVI sec. (postumo)

Amici cari, quando morrò, / piantate un salice al camposanto. / amo le sue lacrimose fronde; / dolce e caro m'è il suo pallore. / E la sua ombra sarà leggera / sulla terra dove riposerò
[Mes chers amis, quand je mourrai, plantez un saule au cimetière. J'aime son feuillage éploré; la pâleur m'en est douce et chère, et son ombre sera légère à la terre où je dormirai].
Alfred de Musset, Elegie, XIX sec.

Possedeva anche quell'autentico senso della bellezza che piú che una faccenda d'arte è una prontezza a discernere l'aureola da un tegame o la rassomiglianza tra un salice piangente e uno skye terrier.
Vladimir Nabokov, La vera vita di Sebastiano Knight, 1941

Sono, le pompe effimere del mondo, | verdi salici che, se pure invecchino, | finiscono per fuoco, accetta o nembo; | incurva e attrista noi decrepitezza.
Acolmiztli Nezahualcóyotl, Sulla caducità della vita, XV sec.

Non giacere stanco sotto un salice piangente di guai; lavora con cuore coraggioso e volontà risoluta.
Frances Sargent Osgood [1]

Il salice piangente tanto è veloce a crescere, tanto è veloce a morire. È per questo, forse, che piange… si china alla terra come portasse un peso insopportabile, unico tra tutti, apparendo maestoso nonostante il suo aspetto dolce e il portamento sottomesso
Emanuela Sannipoli, su I fiori parlano, 2012 (blog)

I suoi rami penduli evocano inevitabilmente lacrime, malinconia, rimpianti. Lacrime... ama l’acqua, infatti, tanta acqua, ed è per questo che spesso lo si vede adagiarsi fin sulle rive dei fiumi, degli stagni, delle fonti... e, nonostante evochi dolore e sospiri d’amore, la sua linfa contiene acido salicico, antidolorifico per sua natura... Da qui il suo nome: salice, per tutti salice piangente.
Emanuela Sannipoli, ibidem

Il salice dipinge il vento / Senza aver bisogno del pennello.
Saryu [1]

I1 cuore ci si allarga alla vista del mondo delle piante. In prima linea è la direzione verticale, verso l'alto, ciò per cui la vista del mondo delle piante ci rallegra direttamente; perciò un bel gruppo di alberi guadagna notevolmente quando in mezzo a essi svettano un paio di cime dritte e appuntite di abeti. Invece, un albero abbattuto non ci fa più alcun effetto; anzi, già un albero cresciuto di traverso piace all'occhio meno di un albero dritto; i rami pendenti, che, dunque, cedono alla gravità, hanno procurato al salice piangente (saule pleureur, weeping willow) questi nomi.
Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851

Il salice che si piega alla tempesta, spesso le sfugge meglio della quercia che le resiste; e così nelle grandi calamità capita talvolta che gli spiriti frivoli e leggeri ritrovino la loro elasticità e presenza di spirito prima di quelli di carattere più elevato.
[The willow which bends to the tempest, often escapes better than the oak which resists it; and so in great calamities, it sometimes happens that light and frivolous spirits recover their elasticity and presence of mind sooner than those of a loftier character].
Walter Scott, Il pirata,1822

Tutte le volte che sedeva sotto il salice piangente, apriva l'ombrello.
Ramón Gómez de la Serna, Greguerías, 1917-1960

Tra la barca e la riva / a separarci si alza / un salice.
Masaoka Shiki, Haiku, XVII sec., XIX sec.

L’onda del rivo le scorreva accanto accompagnando quel suo triste canto. “O salice - cantava - o verde salice! E dai suoi occhi lacrime di sale cadevano a far fin le pietre frale. Salice, salice, o verde salice! / Cantiamo in coro questa nenia blanda, / un salice sarà la mia ghirlanda. / dell’amor mio nessun lo dica indegno, / giusto è per me il suo sdegno...
William Shakespeare, Otello, ca. 1604

Senza il salice, come potremmo conoscere la bellezza del vento?
Lao She [1]

Nei miei vent'anni non ero felice / e non vorrei che il tempo s'invertisse. / Un salice d'argento mi consolava a volte, / a volte ci riusciva con presagi e promesse. / Nessuno dice mai quant'è difficile / la giovinezza. Giunti in cima al cammino / teneramente la guardiamo. In due, / forse la prima volta.
Maria Luisa Spaziani, La giovinezza, Poesie, XX sec.

Da bambina, avevo desiderato crescere con la stabile possanza di una quercia o la fragranza di un tiglio ma negli ultimi tempi avevo cambiato opinione: mi turbava la prigionia dei tigli nei viali e nei giardini quanto mi intristiva il destino solitario delle querce, così, adesso, avrei voluto essere invece un salice, crescere con la mia grande chioma in prossimità di un fiume, tuffare le radici nell'acqua, ascoltare il rumore della corrente, offrire – tra le fronde – ospitalità all'usignolo e alla cannaiola e vedere il martin pescatore comparire e scomparire tra i flutti come un piccolo arcobaleno.
Susanna Tamaro, Ascolta la mia voce, 2006

Cresciuta senza solide radici, era stata investita dall'impeto delle rapide, non era un salice che poteva venir travolto dalla piena e restare al suo posto ma davvero un umile filo d'erba.
Susanna Tamaro, ibidem

Forse la storia delle nostre due vite, così lontane, ma anche così straordi­nariamente vicine, si potrebbe ri­assumere in questo. Siamo querce che si sono fatti salici. Allo scontro, abbiamo preferito l’ascolto. Al soc­combere, la linfa vitale che porta sempre a rinascere.
Susanna Tamaro, Il tuo sguardo illumina il mondo, 2018

Con il passare degli anni, ho cominciato ad amare in maniera straordinaria i salici: sono estremamente flessibili, si muovono come il vento, ospitano molti uccelli tra le loro fronde, si affacciano nell'acqua, sono molto plastici e leggeri. In questa fase della mia vita, forse perché sono più stabile, posso apprezzare la bellezza del salice.
Susanna Tamaro (intervista)

− Che fatica sprecata ch'è la tua! / − diceva er Fiume a un Salice Piangente / che se piagneva l'animaccia sua − / Perché te struggi a ricordà un passato / se tutto quer che fu nun è più gnente? / Perfino li rimpianti più sinceri / finisce che te sciupeno er cervello / per quello che desideri e che speri. / Più ch'a le cose che so' state ieri / pensa a domani e cerca che sia bello! − / Er Salice fiottò: − Pe' parte mia / nun ciò né desideri né speranze: / io so' l'ombrello de le rimembranze / sotto una pioggia de malinconia: / e, rassegnato, aspetto un'alluvione / che in un tramonto me se porti via / co' tutti li ricordi a pennolone.
Trilussa, Er salice piangente, Poesie, XX sec.

La luna bianca / splende nei boschi; / da ogni ramo / parte una voce / sotto il fogliame... / Mia adorata! / Lo stagno riflette, / specchio profondo, / il profilo / del salice nero / dove il vento piange... / Sogniamo, è l'ora.
Paul Verlaine, La buona canzone, Poesie, XIX sec.

L’ontano e il salice di montagna crescono soprattutto nei canaloni in cui scorrono le valanghe. Si piegano, ma, dopo che è passata la valanga, si rialzano. Se il principio frangar non flectar valesse anche per le piante, queste montagne sarebbero brulle. Così, invece, abbiamo anche le piante tattiche o il tatticismo forestale.
Anacleto Verrecchia, Diario del Gran Paradiso, 1997

Fugge verso i salici, ma prima desidera esser vista.
[Fugit ad salices et se cupit ante videri].
Virgilio, Bucoliche, I sec. a.e.c.

Un’allodola dall’erba che calpestavo / Volò folle, e si perse alla vista / Nel gran velo azzurro senza cuciture / Sospeso davanti al volto di Dio. / Il salice sussurrò in alto / Che la morte non è che una vita rinnovata, / E che con vane parole di conflitto / Rechiamo disonore ai morti.
Oscar Wilde, Foglie di loto, Poesie, 1881

Fu là nei giardini dei salici che io e la mia amata ci incontrammo; / Ella passava là per i giardini con i suoi piccoli piedi di neve. / M’invitò a prendere amore così come veniva, come le foglie crescono sull’albero; / Ma io, giovane e sciocco, non volli ubbidire al suo invito. / Fu in un campo sui bordi del fiume che io e la mia amata ci arrestammo, / E lei posò la sua mano di neve sulla mia spalla inclinata. / M’invitò a prendere la vita così come veniva, come l’erba cresce sugli argini; / Ma io ero giovane e sciocco, e ora son pieno di lacrime.
William Butler Yeats, Poesie, XX sec.

Io farò scorrere acqua sul suolo assetato, torrenti sul terreno arido. Spanderò il mio spirito sulla tua discendenza, la mia benedizione sui tuoi posteri; 4cresceranno come erba in mezzo all'acqua, come salici lungo acque correnti.
Isaia, Antico Testamento, V sec. a.e.c.

"Salice piangente": un nome fortunatissimo per un albero che non ha nulla di triste. Fosse per me, lo chiamerei piuttosto "Salice effervescente".
Aforismario, Taccuino elettronico, 2009/...

Il misero salice, trovandosi non potere fruire il piacere di vedere i sua sottili rami fare ovvero condurre alla desiderata grandezza e dirizzarsi al cielo - per cagione della vite e di qualunque pianta gli era vicina, sempre egli era storpiato e diramato e guasto - e raccolti in sé tutti li spiriti, e con quelli apre e spalanca le porte alla immaginazione; e stando in continua cogitazione, e ricercando con quella l'universo delle piante, con quale di quelle esso collegare si potessi, che non avessi bisogni dell'aiuto de' sua legami; e stando alquanto in questa nutritiva immaginazione, con subito assalimento li corse nel pensiero la zucca; e crollato tutti i rami per grande allegrezza, parendoli avere trovato compagnia al suo disiato proposito - imperò che quella è più atta a legare altri che essere legata - e fatta tal deliberazione, rizzò i sua rami inverso il cielo; attendea spettare qualche amichevole uccello, che li fussi a tal desiderio mezzano. In fra' quali, veduta a sé vicina la gazza, disse inver di quella: «O gentile uccello, io ti prego, per quello soccorso, che a questi giorni, da mattina, in e mia rami trovasti, quando l'affamato falcone crudele e rapace te voleva divorare; e per quelli riposi che sopra me spesso hai usato, quando l'ali tue a te riposo chiedeano; e per quelli piaceri che, infra detti mia rami, scherzando colle tue compagne ne' tua amori, già hai usato; io ti prego che tu trovi la zucca e impetri da quella alquante delle sue semenze, e di' a quelle che, nate ch'elle fieno, ch'io le tratterò non altrimenti che se del mio corpo generate l'avessi; e similmente usa tutte quelle parole che di simile intenzione persuasive sieno, benché a te, maestra de' linguaggi, insegnare non bisogna. E se questo farai, io sono contenta di ricevere il tuo nido sopra il nascimento de' mia rami, insieme colla tua famiglia, senza pagamento d'alcun fitto». Allora la gazza, fatti e fermi alquanti capitoli di novo col salice, e massimo che bisce o faine sopra sé mai non accettassi; alzato la coda e bassato la testa, e gittatasi del ramo, rendé il suo peso all'ali; e quelle battendo sopra la fuggitiva aria, ora qua, ora in là curiosamente col timon della coda dirizzandosi, pervenne a una zucca, e con bel saluto e alquante bone parole, impetrò le dimandate semenze. E condottele al salice fu con lieta cera ricevuta; e raspato alquanto co' piè il terreno vicino al salice, col becco, in cerchio a esso, essi grani piantò. Li quali in breve tempo crescendo, cominciò collo accrescimento e aprimento de' sua rami, a occupare tutti i rami del salice, e colle sue gran foglie a torle la bellezza del sole e del cielo. E, non bastando tanto male, seguendo le zucche, cominciò, per disconcio peso, a tirare le cime de' teneri rami inver la terra, con strane torture e disagio di quelli. Allora scotendosi e indarno crollandosi, per fare da sé esse zucche cadere, e indarno vaneggiando alquanti giorni in simile inganno, perché la buona e forte collegazione tal pensieri negava, vedendo passare il vento, a quello raccomandandosi, e quello soffiò forte. Allora s'aperse il vecchio e vuoto gambo del salice in due parti, insino alle sue radice, e caduto in due parti, indarno pianse se medesimo, e conobbe che era nato per non aver mai bene.
Leonardo da Vinci, Favole, XVI sec. [2]

Trova nel Vangelo un salice piangente, se ci riesci.
Anonimo

Proverbi sul Salice Piangente
  1. Cane mansueto, lupo nel salceto. [3]
  2. Dai salici i ceppi e dai piantoni i salici.
  3. Il salcio [4] val più del cesto.
  4. Il salice che si piega dura più della quercia che resiste.
  5. Il salice non dà frutto.
  6. Il salice non fa olio
  7. Il salice va piegato quando è verde.
  8. Non c'è salice senza formiche, né vecchio senza dolori.
  9. Pianta i salici se vuoi uva. [5]
  10. Salice di chioma lunga, inverno lungo, salice di chioma corta, inverno corto.
La neve non spezza mai il ramo di salice.
Proverbio giapponese

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Alcuni vocaboli della favola del salice piangente di Leonardo da Vinci sono stati tradotti in italiano moderno a cura di Aforismario.
  3. Cane mansueto, lupo nel salceto. Quando il guardiano si mostra poco temibile, come il cane che si fa accarezzare da chiunque, i malintenzionati si avvicinano pericolosamente ai beni che dovrebbero essere custoditi. Il salceto, forma popolare di ‘‘saliceto’’, è un piccolo appezzamento di terra coltivato a salici vicino alla cascina del contadino. Le piante producevano i rametti che, bagnati e lavorati, servivano come legacci per le viti e altro. Di solito il saliceto si trovava vicino alla pozza d’acqua, poco lontana dall’aia, destinata agli animali e agli usi di lavoro, perché i salici crescono bene nelle zone umide. Avendo poi rami ricadenti talvolta fino a terra (pur non essendo salici piangenti) creavano un luogo ideale, sia per il lupo che per ladri e malintenzionati, per nascondersi e spiare la vita della cascina. [Carlo Lapucci, Dizionario dei proverbi italiani, Mondadori 2007].
  4. Il salcio val più del cesto. Il legaccio vale più del paniere. I rametti di salice, tagliati e posti nell’acqua a primavera, servivano come legacci soprattutto per legare le viti ai sostegni, ma anche per altre necessità come quella di ancorare un gancio a un paniere, che veniva sospeso ai rami di una pianta per raccoglierne agevolmente i frutti. [Carlo Lapucci, ibidem].
  5. Pianta i salici se vuoi uva. Affermazione scherzosa che allude all’uso dei rametti di salice per legare i tralci delle viti. [Carlo Lapucci, ibidem].
  6. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Alberi - Cipressi - Quercia - MandorloGlicine