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Aforismi, frasi e citazioni sui Cipressi

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sui cipressi, alberi sempreverdi tipici dei cimiteri, sia perché le loro radici, scendendo in profondità invece che svilupparsi in orizzontale, non interferiscono con le sepolture circostanti, sia perché presentano una forma simile alle mani giunte in preghiera, come se onorassero i defunti. [Cfr. Wikipedia].

Come scrive Ferdinando Alaimo, il cipresso "è un albero dalla forma affusolata e compatta, una conifera sempreverde, di un verde scuro, severo, una pianta essenziale, ascetica, di aspetto rigido e saturnino". "Il cipresso è un albero funerario, legato a un mito di morte e di resurrezione: quello di Ciparisso, un bellissimo giovinetto morto di crepacuore per aver inavvertitamente ucciso con un giavellotto un cerbiatto addomesticato, suo amatissimo compagno di giochi. Gli dèi ne ebbero compassione e lo trasformarono in cipresso. [...] L'aroma del cipresso è come la sua luce, discreto e tuttavia penetrante, è un balsamo che ci rilassa in profondità, fin nelle pelvi. Un calore moderato che mobilizza le stasi venose e le congestioni pelviche, ma senza spasmi, così da poterne contemporaneamente sfiammare e rilassare i tessuti. È un fuoco gentile, quasi femminile, provvisto di estrogeni, in grado di agire sugli organi e le funzioni genitali. Una fiamma che non brucia, anzi che ci rigenera, compatta con i suoi tannini la nostra pelle e ci restituisce la sua forma affusolata, dritta e salda. È una luce che ci riconnette ai nostri inferi, che restituisce all'istinto vitale la sua identità, la sua misura, il giusto ritmo". [Erboristeria planetaria, 2007].

Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sugli alberi, la quercia, il salice piangente e i cimiteri. [I link sono in fondo alla pagina].
È vero io sono una foresta e una notte di alberi scuri: ma chi non
ha paura delle mie tenebre, troverà declivi di rose sotto i miei cipressi.
(Friedrich Nietzsche)
Vivere per me è continuo divenire, è un buon libro da leggere vicino al fuoco di un camino mentre fuori piove e i cipressi lungo il viale si genuflettono all'impeto del vento.
Isabel Allende (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Dal Cimitero torno ogni volta turbato e sgomento. V'è poca pietà per i morti. La sacra custodia delle tombe dovrebbe essere affidata o a vecchi frati o a suore di carità. Insomma, vorrei sentire più Dio tra i cipressi.
Libero Bovio, Don Liberato si spassa, 1941

I cipressi infilati nella terra come stoccafissi.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001

I cipressi che a Bólgheri alti e schietti | van da San Guido in duplice filar, | quasi in corsa giganti giovinetti | mi balzarono incontro e mi guardâr. Mi riconobbero, e − Ben torni omai − / Bisbigliaron vèr’ me co ’l capo chino − / Perché non scendi? Perché non ristai? / Fresca è la sera e a te noto il cammino. / Oh sièditi a le nostre ombre odorate / Ove soffia dal mare il maestrale: / Ira non ti serbiam de le sassate / tue d’una volta: oh, non facean già male!
Giosuè Carducci, Davanti san Guido, in Rime nuove, 1906

«All'ombra dei cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?» «Sì!».
Guido Clericetti, Clericettario, 1993

È nel periodo più freddo dell'anno che il pino e il cipresso, ultimi a perdere le foglie, rivelano la loro tenacia.
Confucio, Dialoghi, ca. 479/221 a.e.c. (postumo) [1]

All'ombra de’ cipressi e dentro l’urne / confortate di pianto è forse il sonno / della morte men duro?
Ugo Foscolo, Dei Sepolcri, 1807

Quando la cima di quel cipresso | ti oscurerà la luce del sole | dimentica il mondo e vieni con me. 
Rino Gaetano, Il distacco (canzoni inedite)

Il vento fa il solletico al cipresso, che, però, non ha alcuna voglia di ridere. 
Roberto Gervaso, Aforismi, 1994

I morti tengono compagnia ai cipressi. O viceversa?
Roberto Gervaso, ibidem

I salici mi fanno venire una gran voglia di piangere; i cipressi, di morire; i pioppi, di scrivere.
Roberto Gervaso, Aforismi, 1994

State insieme ma non troppo vicini: poiché le colonne del tempio sono distanziate, e la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.
Kahlil Gibran, Il profeta, 1923

La sera, quando vengono le tempeste, | in mortale angoscia noi ci chiniamo, mesti, | puntiamo le radici e aspettiamo tremanti | se la morte ci colga oppure passi avanti. 
Hermann Hesse, I cipressi di San Clemente, Poesie, XX sec.

Una delle più belle passeggiate che si possano immaginare in Toscana, è pur sempre attraversare il viale dei cipressi di Bolgheri, che si stende per cinque kilometri! Vecchiume carducciano, per i nostri letterati sopraffini; ma viva Carducci (anche con le sue poesie peggiori), se il suo culto ha contribuito in misura fondamentale a conservarci una tale bellezza!
Antonio La Penna, Aforismi e autoschediasmi, 2005

La tua vita è un desiderio di agilità; vorrebbe essere gentile ed è massa forte. La tua vita è un desiderio lungo e taciuto; è come lo spettro di una fiamma morta. 
Josep Maria López-Picó, Di un cipresso, in Epigrammata, 1915

Ci sono perdite che conferiscono all'anima una sublimità, per la quale essa si astiene dal lamentarsi e passa in silenzio come sotto alti e neri cipressi.
Friedrich Nietzsche, Aurora, 1881

È vero io sono una foresta e una notte di alberi scuri: ma chi non ha paura delle mie tenebre, troverà declivi di rose sotto i miei cipressi.
Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra, 1883/85

Io vedo (come è questo giorno, oscuro!), / vedo nel cuore, vedo un camposanto / con un fosco cipresso alto sul muro. / E quel cipresso fumido si scaglia / allo scirocco: a ora a ora in pianto / sciogliesi l'infinita nuvolaglia.
Giovanni Pascoli, Myricae, 1891

I cipressi: c'è chi li ama, c'è chi li odia. lo li amo e li amo tantissimo: sono piante così serie, affascinanti e profumate! 
Paolo Pejrone, La pazienza del giardiniere, 2009

Chi pensa di voler iniziare una convivenza con questi alberi nobilissimi, proprio perché speciali e insoliti, dovrebbe valutare bene le caratteristiche del luogo: il cipresso ama e pretende il sole, la terra esente da ristagni d'acqua, sopportando con estrema dignità e fierezza i terreni più poveri.
Paolo Pejrone, La pazienza del giardiniere, 2009

[Il cipresso] è pianta da Mediterraneo e "inserito" con giudizio, ben sistemato e felice, è bellissimo: i cipressi isolati sui crinali delle colline dell' Astigiano hanno certamente meno impatto, nel nostro immaginario, di quelli di ... Bolgheri, ma che affascinante presenza! Presenza antica, povera, fiera e dignitosa.
Paolo Pejrone, La pazienza del giardiniere, 2009

Quando io sarò morta, mio carissimo, / non cantare canzoni tristi per me; / non piantare rose alla mia testa / né ombroso albero di cipresso: / sia la verde erba su di me / con acquazzoni e gocce di rugiada umida; / e se tu vuoi, ricorda / e se tu vuoi, dimentica.
Christina Rossetti, Quando io sarò morta, Poesie, XIX sec.

Essi interrogarono un saggio dicendogli: "Delle molte celebri piante che l'Altissimo Iddio ha creato ombrose e rigogliose, nessuna è chiamata azad, o libera, eccetto il cipresso, che non porta frutti; che mistero è questo?". Rispose: "Ognuno ha i suoi frutti alla propria stagione, durante la quale è fresco e fiorito, e nella cui assenza è sterile e secco; il cipresso non è soggetto a queste condizioni, essendo sempre in fiore; e di questa natura sono pure gli azad o religiosi indipendenti. [...] se la tua mano è calma, sii munifico come l'albero di datteri; ma se non hai nulla in più da dar via, sii un azad, o uomo libero, come il cipresso".
Saˁdi, Il roseto, XIII sec.

Cede anche lui, il cipresso, alla frivolezza di metter fiori, ma chi li vede? Come una sconvenienza, li dissimula nell'asciutto aspetto di asceta. Immutato nel mutar delle stagioni, illeso dal tempo, s'erge, incrollabilmente ritto, sulla minutaglia che folleggia intorno; dall'alto della statura le rimprovera il breve tripudio; e quando il sopravvenir dell'inverno avvera il previsto rèpulisti, superstite sulla terra desolata, predica con l'impassibile contegno la caducità la vanità di tutto - il quaresimalista. Ah ipocrita! Par sì, a distanza, fuso in bronzo; ma accostato, scrutato dentro ... ratti, vespe, scorpioni, ragnatele, detriti... Che cosa non nasconde nell'abbottonatissimo abito di prete, il moralista dalla coscienza sporca.
Camillo Sbarbaro, Fuochi fatui, 1956/67

Il cipresso è un pozzo che si è fatto albero.
Ramón Gómez de la Serna, Greguerías, 1917/60

La buona fama è come il cipresso, che una volta tronco, non rinverdisce mai più.
Proverbio

La buona fama è come il cipresso: morta una volta non rinasce più.
Proverbio

Note
  1. Altre versioni della frase di Confucio sono: "Aspettate che giunga la stagione del freddo, saprete allora che i pini e i cipressi non perdono le foglie". "Soltanto dopo i primi freddi ci accorgiamo che il pino e il cipresso conservano più a lungo le loro foglie".
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Alberi - Quercia - Salice PiangenteCimitero