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Frasi e citazioni sui Fumetti

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sui fumetti, sulle vignette e sui fumettisti. Secondo la definizione di Wikipedia, "il fumetto è un tipo di medium, solitamente cartaceo, con un proprio linguaggio formato da più codici, costituiti principalmente da immagini e testo, presente all'interno di nuvolette o in didascalie, che insieme generano la narrazione. Un testo pubblicato secondo tali modalità è detto anche giornaletto, albo, storia a fumetti o romanzo a fumetti".
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sui cartoni animati, i supereroi e frasi tratte da Mafalda di Quino e dai Peanuts di Charles M. Schulz. [I link sono in fondo alla pagina].
Hugo Pratt mentre disegna
Fumetto. Letteratura disegnata. (Hugo Pratt)

Un film è una macchina estremamente complessa e faticosa. Il fumetto, invece, è libero. Sereno. Si è solo in due, lo sceneggiatore e il disegnatore. E se vuoi mostrare qualcosa di spettacolare, che al cinema sarebbe costosissimo, in un albo a fumetti non devi nemmeno preoccuparti del budget.
Dario Argento, su Best Movie, 2018

I fumetti e le graphic novels sono mezzi estremamente potenti, ma non vengono adeguatamente considerati.
Darren Aronofsky [1]

Il pregiudizio, diffuso in parte ancora oggi, considera il fumetto una sorta di sottoletteratura, per bambini, o adulti un po’ tonti. Lo stesso termine fumetto ha in sé una sfumatura denigratoria, non diversamente dall’inglese comics, o dallo spagnolo historietas. 
Daniele Barbieri, Breve storia della letteratura a fumetti, 2014

Il fumetto è oggi adulto, ma è un giovane adulto, capace ancora di entusiasmarsi e di sognare – e capace altresì di far riflettere, o di far ricordare.
Daniele Barbieri, ibidem

Non ha più senso, da questo momento in poi, dire genericamente “Mi piacciono (o, non mi piacciono) i fumetti”, a meno che non lo si intenda genericamente come quando si dice “Mi piacciono (non mi piacciono) i romanzi”, “Mi piace (non mi piace) il cinema”. La diversificazione di registri e livelli di qualità nel fumetto è tale che non è più possibile generalizzare e chi lo fa esibisce prima di tutto la propria ignoranza in merito.
Daniele Barbieri, Breve storia della letteratura a fumetti, 2014

"Vi è nato Archimede". "Paperopoli".
Claudio Batta, La nimmistica, 2003

Il fumetto è davvero una fusione straordinaria, un piccolo miracolo di sintesi: rimanda al romanzo, al cinema, ma anche al documentario, alla fotografia, alla pittura.
Giancarlo Berardi, intervista, su MultiMedia Magazine, 2007

La gente compra i fumetti perché vuol leggere una bella storia, in cui testi e disegni siano fusi perfettamente. Nessuna delle due parti deve sopraffare l'altra, altrimenti ne risente la scorrevolezza e quindi la qualità. Naturalmente, esistono anche lettori (pochi) che acquistano i fumetti solo per i disegni — di solito a carattere illustrativo — e che non badano più di tanto alla narrazione. Beh, quello non è il mio pubblico. 
Giancarlo Berardi, intervista, su Lospaziobianco, 2018

Se qualcuno sceglie di fare un fumetto per poter comunicare le proprie fantasie, la propria comicità, o perché no, il proprio disagio, perché noi personaggi dovremmo considerarci inferiori a chi lo fa attraverso il cinema, o i libri, o il teatro? I sentimenti che può provare chi fa fumetti sono forse inferiori a quelli degli altri? E le sue esperienze hanno meno significato? Non credo. Un fumetto può essere bello o brutto, piacere, o non piacere, ma sarà sempre il frutto nato dall'esigenza di raccontare. E come tale va trattato. 
Giacomo Bevilacqua, A Panda piace... fare i fumetti degli altri (e viceversa), su Panini Comics, 2014

 "Sono molto contento di essere Qui", come disse il nipotino di Paperone. 
Alessandro Bergonzoni [1]

Tex è un fumetto popolare e per questo «castigato», come lo vuole il pubblico. Castigato vuol dire modesto, sobrio, non licenzioso, rispettoso della morale comune. La licenziosità resta un fatto elitario e quando diventa fenomeno di massa sconfina nella trivialità e nella pacchianeria. O in un intellettualismo fine a se stesso.
Gianluigi Bonelli, intervista, su La Città Futura, 1977

Il motivo del successo? La mia identificazione nel personaggio: le avventure di Tex le vivo io. E se non le 'sento' resto fermo davanti alla macchina da scrivere anche due o tre giorni. Quando l'idea arriva, mi calo nel personaggio e mi metto furiosamente a scrivere.
Gianluigi Bonelli [1]

Il personaggio di Bonelli ha scandito generazioni, resistito a mode e cambiamenti, mandato messaggi positivi ed educativi per i ragazzi. Tex, infatti, è un positivo: sta dalla parte dei giusti - non dico dalla parte dei buoni, termine inflazionato, di questi tempi... -, ha coraggio e dignità, è un bianco, ma è anche il capo degli indiani.
Sergio Cofferati, su la Repubblica, 1998

Il messaggio è quello che conta, in tutte le cose: i cartoni animati e i fumetti giapponesi sono pieni di violenza e morti, Tex è pieno di scazzottate e morti, anche, ma è l'avventura, con la maiuscola, è la fantasia che va.
Sergio Cofferati, ibidem

Gli apocalittici, pian piano, son diventati meno rigidi nel loro rifiuto. Pensa solo a come è andata con il fumetto, che era una delle cose più popolari, diretto a persone di cultura bassa. Poi, proprio noi intellettuali lo abbiamo riscoperto e ne abbiamo fatto un mito. Erano le letture della nostra infanzia, ma anche l’unico modo nel quale abbiamo potuto capire qualcosa dell’America. Ormai il fumetto è diventato una forma di cultura alta, perfino difficile da leggere. Certo i bambini leggono ancora Topolino che resta, più o meno, come una volta. Ma tutte le nuove forme… il fumetto cartonato che si vende nelle librerie, certe volte faccio fatica a leggerlo tanto è raffinato. Quindi quelli che una volta erano i mezzi di massa, contro cui si scagliavano gli apocalittici, oggi possono essere interpretati solo da gente che ha letto Joyce.
Umberto Eco, intervista, su il Manifesto, 2011

La Pop art ha usato i fumetti, e non per criticarli (come sarebbe accaduto agli apocalittici del decennio precedente). Quindi, ha fatto provocazione d’élite basandosi su materiali una volta considerati bassi.
Umberto Eco, ibidem

Quando ho voglia di rilassarmi leggo un saggio di Engels, se invece desidero impegnarmi leggo Corto Maltese.
Umberto Eco [1]

Mussolini era davvero un grande ipnotizzatore, come il mio Mandrake. Peccato non leggesse i fumetti: forse avrebbe preso la vita con più humour.
Lee Falk [1]

Scrivo fumetti perché il loro è un medium sperimentale, che mi permette di sconvolgere qualsiasi regola. 
Neil Gaiman, intervista, su Ciak, 2009

I fumetti di qualità sono letteratura grafica.
Giovanni Gandini [1]

Che la vignetta sia un editoriale mi sembra un'esagerazione; ha soltanto il pregio di essere una sintesi di ciò che che un editoriale dice più approfonditamente e con più precisione. 
Emilio Giannelli, intervista, su Corriere della Sera, 2022

C'è molto da vignettare.
Emilio Giannelli, ibidem

Noi amavamo Tex come la cosa più normale di questo mondo. Quella striscia con quella firma inconfondibile, Galep, non ci sembrava neanche una scelta, era un obbligo per la nostra generazione.
Gino e Michele [1]

I fumetti e le immagini televisive staccano il bambino dal suo legame naturale con il mondo e sostituiscono ad esso una realtà apparente in cui i valori morali sono presentati in una forma distorta.
Wolfgang Göbel e Michaela Glöckler, La salute del bambino, 1992
 
La scusa è sempre: “Ma sono solo fumetti!” Gli appassionati di fumetti hanno sempre protestato per questa mancanza di rispetto di cui il settore soffre. Pensano che anche i fumetti meritino più attenzione di quanta ne ricevano nei media, e che il grande pubblico dovrebbe rendersi conto che i fumetti non sono solo per i ragazzini.
Lois H. Gresh e Robert Weinberg, Superman contro Newton, 2002
 
Ritengo i fumetti il nostro ultimo legame con una maniera antica di tramandare la storia. Gli egiziani disegnavano sui muri. C'è ancora nel mondo chi tramanda la conoscenza attraverso forme pittoriche. I fumetti potrebbero essere una forma di cui qualcuno in qualche luogo ha avuto percezione o esperienza. In seguito quelle esperienze e quella storia stritolavano la loro macchina commerciale e sono state rese avvincenti, vivacizzate, trasformate in vignette per la vendita.
Samuel L. Jackson, in Unbreakable - Il predestinato, 2000

Per me i libri di fumetti sono favole per adulti.
Stan Lee [1]

Per quanto pessimi siano i fumetti per ragazzi, sono ben lontani dal pretenzioso infantilismo dei seriosi tentativi degli adulti che manipolano i canali commerciali della narrativa contemporanea. 
Marshall McLuhan, La sposa meccanica, 1951
 
Leggere fumetti ti ha fatto superare momenti difficili. [...] E non solo perché ti offrivano evasione. Quelle pagine ti davano anche ottimismo. I supereroi ti ricordavano tutti i mesi che ogni problema aveva una possibile soluzione e che arrendersi non era un'alternativa. Quale lezione migliore per la vita adulta?
Mark Millar e John Romita Jr., Kick-Ass 3, 2013-2014

Sono leo ortolani (tutto minuscolo) e sono un fumettiere. Perché "fumettista" ha dentro qualcosa dell'artista che non sta a me giudicare, mentre "fumettiere" ha dentro il lavoro e la fatica di ogni giorno di un lavoratore, come il carpentiere, il panettiere, l'infermiere.
Leo Ortolani [1]

Non sarei narratore di storie a fumetti se non avessi ancora sotto pelle, come l'inchiostro di un tatuaggio, le storie di Grazia Nidasio, l'autrice di Valentina Mela Verde. La capacità di narrare il quotidiano, la vita che ognuno di noi viveva in quegli anni 70-80, ha alzato l'asticella di qualunque sceneggiatore di fumetti. Perché è facile raccontare di viaggi interdimensionali, minacciati da Kractus, il dio della quinta dimensione, che poi va bene anche una quarta, a seconda della marca. Difficile è raccontare la vita di una famiglia normale, in un condominio normale di una città normale e lasciarti il desiderio di sapere come prosegue la storia, la settimana dopo.
Leo Ortolani [1]

Qualcosa resta sempre. Lì. Acquattato in un angolo della coscienza. Quel desiderio di rompere le regole. Di infrangere la legge. Di prendere ciò che non è nostro perché, semplicemente, ci piace.
Credo che il successo di un fumetto come il Diabolik delle sorelle Giussani sia da attribuire in parte a questo lato oscuro che tutti noi abbiamo.
Leo Ortolani [1]

Il fumetto è l'arte dell'ellissi. Venti pagine di un romanzo possono essere concentrate in una tavola.
Daniel Pennac, intervista, su la Repubblica, 2018

È l'annosa questione: la satira colpisce la gente a cui è rivolta? Personalmente non penso che queste strips [2] siano così feroci da far tremare i potenti (parlo soprattutto di quelle sui politici); il fumetto comunque sia non ce la fa a metterli in difficoltà. I potenti o si divertono o se ne fregano. 
Tullio Pericoli, intervista, su La Città Futura, 1977

Sostanzialmente la strip è una forma giornalistica. Ma c'è ancora molta strada da fare; la direzione è quella di un vocabolario, una grammatica dei segni. Purtroppo molti disegnatori si fermano alle immagini retoriche, ai luoghi comuni grafici. 
Tullio Pericoli, ibidem

Sono un autore di letteratura disegnata. Disegno la mia scrittura e scrivo i miei disegni.
Hugo Pratt [1]

Fumetti. Sono una forma di espressione artistica molto popolare non solo tra i ragazzi, ma anche tra gli adulti. Eppure vengono spesso catalogati come "non cultura", bollati di superficialità di contenuti e relegati nella categoria "passatempi popolari".
Luana Ravecca, Vedo azzurro, 2005
 
La lettura è uno strumento importante per crearsi modelli, per porsi domande, insomma per imparare a riflettere, e i fumetti sono pur sempre una forma di lettura. Si tratta ovviamente di scegliere – non tutti i libri sono "buoni libri" – e lo stesso vale per il mondo degli eroi di carta.
Luana Ravecca, Vedo azzurro, 2005
 
Che cosa rappresentano i fumetti per i lettori? Il cassetto della fantasia: un luogo sicuro dove nessuno può entrare. Un rapporto esclusivo e personale che consente di identificarsi e sognare, di fantasticare... Insomma, di vivere dentro un'isola incantata.
Roberto Rinaldi, in Luana Ravecca, Vedo azzurro, 2005
 
Malgrado la recente fortuna dei fumetti in Occidente, non è esagerato dire che il loro ruolo nel nostro universo letterario è assai umile; in Giappone, invece, i manga si trovano sullo stesso piano dei generi più elevati.
Chris Rowthorn, Giappone, 2008
 
La maggior parte degli uomini è ancora furiosa con la madre perché buttò via i loro albi a fumetti che oggi varrebbero una fortuna.
Rita Rudner [1]

Sembra sia al di là della comprensione della gente che qualcuno possa essere nato per disegnare fumetti, ma io penso di averlo fatto. La mia prima ambizione è stata quella di produrre un fumetto quotidiano.
Charles Monroe Schulz [1]

Un fumettista è uno che deve disegnare la stessa cosa, giorno dopo giorno, senza mai ripetersi.
Charles Monroe Schulz [1]

Il fumetto è qualcosa che non può essere cancellato, che non sparirà nel nulla e che esisterà sempre per gli appassionati. Per le persone che avranno ancora voglia di seguirlo, ma anche di creare nuove pubblicazioni, materiale originale. Ma il successo, quello vasto, quello in cui tu puoi pensare di avere un pubblico di migliaia o milioni di persone, è una prospettiva totalmente irrealistica. Primaria ragione è che un fumetto bisogna leggerlo, ma leggere oggi costa sempre più fatica.
Antonio Serra, Wikinotizie, 2007

Le prospettive creative del fumetto, un medium che ha ormai ottenuto un riconoscimento culturale, sono ottime. Si potranno sviluppare un sacco di cose nuove, come è stato per il teatro: la sperimentazione, la ricerca! Sono sicuro che verranno prodotte storie splendide.
Antonio Serra, Wikinotizie, 2007

Pubblicare online il proprio fumetto, per un autore, significa oggi farlo conoscere. Se si tratta di un'idea nuova e originale, si diffonderà attraverso il tam tam della rete, e alla fine verrà stampato. Il fatto che sia già online non riduce il successo di un fumetto su carta, perché è diverso avere tra le mani un libro, con i suoi colori e la sua rilegatura: io credo che questo sia ancora un valore che può spingere le persone all'acquisto.
Antonio Serra, Wikinotizie, 2007

Alla domanda diretta: "il fumetto sopravviverà nel futuro?" la risposta è sì... ma in un museo! Dobbiamo immaginare il futuro del fumetto come il teatro...
Antonio Serra, Wikinotizie, 2007

A tutt'oggi in Italia il mercato dei fumetti, nonostante anni di crisi di restringimento, è uno dei più vasti in assoluto. In proporzione al territorio e alla popolazione, credo che l'Italia sia il secondo mercato mondiale di fumetti dopo il Giappone. Nessuno lo dice, eppure è così.
Antonio Serra, Wikinotizie, 2007

Tu puoi scegliere di appenderti in casa un Van Gogh, come poster s'intende, oppure un poster di Masamune Shirow [3], perché questo per te è arte! L'arte è veramente qualcosa che giudichi nell'emozione che ti offre e nel modo in cui tu ti poni.
Antonio Serra, Wikinotizie, 2007

Se i fumetti sono solo una parte delle letture del bambino, sono innocui. Comunque, se i fumetti sono l'unica lettura del bambino allora è certamente il caso di incoraggiarlo ad avere una maggiore varietà di letture, poiché i fumetti, da soli, non aiutano a sviluppare buone abitudini di lettura.
Nicky Solomon, I bambini e la lettura, 1990

I fumetti sono una lingua internazionale, possono attraversare confini e generazioni. I fumetti sono un ponte tra tutte le culture.
Osamu Tezuka [1]

Sono convinto che i fumetti non debbano solo far ridere. Per questo nelle mie storie trovate lacrime, rabbia, odio, dolore e finali non sempre lieti. 
Osamu Tezuka [1]

Il fumetto possiede secondo me un potere narrativo particolare, connesso con la sua caratteristica di linguaggio a sé. Il fumetto, con poche vignette e a volte pochi tratti, ha il potere di ricostruire storie, personaggi, universi, ambienti. Ma a differenza del cinema, la durata, il tempo e anche il luogo di fruizione sono personali e legati al lettore, come per i libri scritti.
Vanna Vinci [1]

Come nel cinema, anche nel fumetto le immagini sono di una rilevanza formidabile perché costituiscono il tessuto stesso della narrazione. Quindi sì, credo che il fumetto sia un bel linguaggio per raccontare storie, persone, fatti e luoghi.
Vanna Vinci [1]

Non so se il fumetto abbia un potere sovversivo, ma se così fosse... be', mi sembrerebbe galattico!
Vanna Vinci [1]

Certo il fumetto, soprattutto quello non mainstream, cioè popolare, ha una libertà maggiore anche rispetto al cinema. È un linguaggio che prevede pochissime risorse, e anche poco spazio; le regole tutto sommato se le impone l’autore stesso, quindi credo ci possa essere una grande libertà. E forse per questo si possono raccontare anche storie e personaggi che al cinema non si vedrebbero mai, o che in letteratura potrebbero risultare incredibili e forse paradossali. 
Vanna Vinci [1]

Io non so dire se Rat-Man possa essere considerato un capolavoro, perché non credo si possano riconoscere i capolavori quando sono così vicini, bisogna far passare gli anni. Ma credo che, come Alan Ford, rimarrà nell'immaginario e si infiltrerà nell'organismo di diverse generazioni, e questo è molto più importante di qualsiasi definizione. In poche parole, credo, che Rat-man sia un vero eroe del fumetto italiano e Ortolani [4] un super eroe del nostro mondo
Vanna Vinci, su Fumettologica, 2014

Alcuni giorni ti alzi e sai già che le cose non andranno bene. Sono il tipo di giornate in cui dovresti semplicemente arrenderti, rimetterti il ​​pigiama, farti una cioccolata calda e leggere fumetti a letto sotto le coperte finché il mondo non sembra più incoraggiante. Naturalmente non ti è stato mai permesso di farlo.
Bill Watterson [1]

Le giornate di freddo pungente dovrebbero essere trascorse a letto con una tazza di cioccolata calda e una pila di fumetti.
[Blustery cold days should be spend propped up in bed with a mug of hot chocolate and a pile of comic books].
Bill Watterson [1]

Nelle mani giuste, un fumetto raggiunge una bellezza e un'eleganza che, sinceramente, paragonerei a qualsiasi altra forma d'arte.
Bill Watterson [1]

Se ho imparato una cosa dall’essere un fumettista, è quanto il gioco sia importante per la creatività e la felicità.
Bill Watterson, Discorso al Kenyon College, Ohio, 1990

Secondo voi... Paperino è un papero, Topolino è un topo, Pluto è un cane, ma cos’è Pippo?
Will Wheaton, in Stand by Me. Ricordo di un’estate, 1986

Credo che chiunque voglia raccontare delle storie debba leggere. E se vuole raccontare storie a fumetti, non deve limitarsi a leggere fumetti. La struttura, la costruzione di una trama o di una storia la si può apprendere da Dostoevskij, anche se poi si andrà a raccontare una storia con Topolino.
Silvia Ziche [1]

Tex è forte, intelligente, sempre calmo: incarna l'ideale non solo di uomo, ma di persona che ognuno di noi sogna di essere. È sempre in grado di trovare una soluzione a qualsiasi problema, anche il più spinoso; è in sintesi il contrario di ciò che siamo noi nella vita di tutti i giorni: fragili, insicuri, pieni di paure. Credo che il suo successo risieda in questo: Tex incarna la persona che vorremmo essere tutti noi. 
Laura Zuccheri, intervista, su Badtaste, 2019

È evidente l'esistenza di una spiccata differenza tra la Francia e il Belpaese: là, infatti, il fumetto è paragonato a un'autentica opera letteraria. Questo fa sì che la considerazione che i transalpini hanno del medium sia più "nobile", più "alta" rispetto al contesto italiano. È pur vero, tuttavia, che la nostra nazione è, ormai da tempo, protagonista di un radicale cambiamento che sta portando a una svolta che, mi auguro, possa essere definitiva: la nobilitazione di questa forma d'arte, di cui tutti (fra giornalisti, critici di settore ed esponenti della cultura cosiddetta "generalista") scrivono e parlano con una sempre maggiore passione e con una sempre più palese competenza.
Laura Zuccheri, intervista, su Mondo Padano, 2021

Ragazzo che aspetti / questa sera ci sono i fumetti / i fumetti, i fumetti, i fumetti in TV. / Ragazzo lo sai / questa sera i fumetti vedrai / ragazzo che fai / Incomincia Supergulp!
Franco Godi e Guido De Maria, Supergulp!, 1972

Cosa fa un gatto davanti all'edicola? Aspetta Topolino!
Anonimo

Persino Braccio di Ferro non mangiava gli spinaci se non era assolutamente costretto. 
Anonimo

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Comic strip, in italiano striscia a fumetti.
  3. Masamune Shirow: pseudonimo di Masanori Ōta, fumettista giapponese.
  4. Leonardo Ortolani (Pisa, 1967), è un fumettista italiano, celebre per la serie a fumetti Rat-Man.
  5. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Cartoni Animati - SupereroiFrasi da Mafalda di QuinoFrasi dai Peanuts di Charles M. Schulz