Frasi e citazioni di Yuval Noah Harari
Selezione di frasi e citazioni di Yuval Noah Harari (Kiryat Ata, 1976), storico e saggista israeliano. Harari ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia all’Università di Oxford e insegna presso il Dipartimento di Storia della Hebrew University di Gerusalemme. I suoi libri hanno venduto milioni di copie nel mondo e sono stati tradotti in quarantacinque paesi.
Le seguenti riflessioni di Yuval Noah Harari sono tratte dai libri: Sapiens. Da animali a dèi. Breve storia dell'umanità (Sapiens: A Brief History of Humankind, 2014), Homo Deus. Breve storia del futuro (Homo Deus: A Brief History of Tomorrow, 2016), 21 lezioni per il XXI secolo (21 Lessons for the 21st Century, 2018).
In un mondo alluvionato da informazioni irrilevanti, la lucidità è potere. (Yuval Noah Harari) |
Sapiens
Da animali a dèi. Breve storia dell'umanità
Sapiens: A Brief History of Humankind, 2014 - Selezione Aforismario
Settantamila anni fa l’Homo sapiens era ancora un animale insignificante che si faceva i fatti suoi in un angolo dell’Africa. Nei successivi millenni si trasformò nel signore dell’intero pianeta e nel terrore dell’ecosistema. Oggi è sul punto di diventare un dio, pronto ad acquisire non solo l’eterna giovinezza ma anche le capacità divine di creare e di distruggere.
In molti casi, i massicci incrementi della potenza umana non hanno necessariamente migliorato il benessere dei singoli Sapiens, causando anzi di solito una immensa sofferenza ad altri animali.
La cosa più importante da sapere circa gli umani preistorici è che erano animali insignificanti, il cui impatto sull’ambiente in cui vivevano non era superiore a quello di gorilla, lucciole e meduse.
Nonostante le cose sorprendenti che gli umani sono capaci di fare, restiamo incerti sui nostri obiettivi e sembriamo scontenti come sempre.
Siamo passati dalle canoe alle galee, dalle navi a vapore agli shuttle spaziali, ma nessuno sa dove stiamo andando. Siamo più potenti di quanto siamo mai stati, ma non sappiamo che cosa fare con tutto questo potere.
Gli umani sembrano più irresponsabili che mai. Siamo dèi che si sono fatti da sé, a tenerci compagnia abbiamo solo le leggi della fisica, e non dobbiamo render conto a nessuno. Di conseguenza stiamo portando la distruzione fra i nostri compagni animali e sull’ecosistema circostante, in cerca quasi solo del nostro conforto e divertimento, senza peraltro essere mai soddisfatti.
Può esserci qualcosa di più pericoloso di una massa di dèi insoddisfatti e irresponsabili che non sanno neppure ciò che vogliono?
L’Homo sapiens ha preferito a lungo considerarsi un essere a parte rispetto agli animali: un orfano privo di una famiglia, senza fratelli o cugini e, cosa più importante di tutte, senza genitori. Però così non era. Ci piaccia o no, siamo membri di una famiglia vasta e particolarmente rumorosa, quella delle grandi scimmie.
I nostri parenti prossimi comprendono gli scimpanzé, i gorilla e gli orangutan. I più vicini sono gli scimpanzé. Giusto sei milioni di anni fa, una scimmia femmina ebbe due figlie. Una diventò il progenitore di tutti gli scimpanzé, l’altra è la nostra nonna.
Negli ultimi diecimila anni l’Homo sapiens si è talmente assuefatto a rappresentare l’unica specie umana da rendere difficile per noi concepire che possano esistere altre possibilità. Il fatto che ci mancano fratelli e sorelle ci induce facilmente a immaginare che noi siamo il compendio della creazione, e che tra noi e il resto del regno animale ci sia un abisso.
Quando Charles Darwin dichiarò che l’Homo sapiens era solo un altro tipo di animale, la gente s’infuriò. Ancora oggi molti si rifiutano di crederci. Se i Neanderthal fossero sopravvissuti, continueremmo a pensare di essere creature a parte?
Gran parte dei principali predatori del pianeta sono creature maestose. Il fatto di aver dominato per milioni di anni ha infuso loro un’assoluta sicurezza. Al contrario, il Sapiens somiglia al dittatore di una repubblica delle banane. Essendo noi stati, fino a poco tempo fa, tra le schiappe della savana, siamo pieni di paure e di ansie circa la posizione che occupiamo, il che ci rende doppiamente crudeli e pericolosi. Molte calamità storiche, dalle guerre mortali alle catastrofi ecologiche, sono la conseguenza di questo salto oltremodo veloce.
Chiacchierare ci viene così naturale da farci pensare che il nostro linguaggio si sia sviluppato proprio per questo scopo.
È relativamente facile concordare sul fatto che solo l’Homo sapiens può parlare di cose che non esistono veramente, e di mettersi in testa cose impossibili appena sveglio. Non riuscireste mai a convincere una scimmietta a darvi una banana promettendole che nel paradiso delle scimmiette, dopo morta, avrà tutte le banane che vorrà.
Tra le élite dei nostri giorni, le convinzioni riguardo ai difformi meriti dei diversi gruppi umani sono quasi sempre espresse in termini di differenze storiche tra culture, non di differenze biologiche tra razze. Non diciamo più: "Questa data cosa è nel loro sangue." Diciamo: "Questa data cosa appartiene alla loro cultura."
Homo Deus
Breve storia del futuro
Homo Deus: A Brief History of Tomorrow, 2016 - Selezione Aforismario
Se confrontati con gli altri animali, è da tempo che gli umani hanno raggiunto lo status di divinità. Non amiamo soffermarci troppo a riflettere su questo punto perché sappiamo di non essere dèi particolarmente benevoli o misericordiosi.
Homo sapiens ha riscritto le regole del gioco. Questa unica specie di scimmia è riuscita in 70.000 anni ad alterare da sola l’ecosistema globale in modo radicale e del tutto originale. Le conseguenze delle nostre azioni sono già paragonabili a quelle delle ere glaciali e degli spostamenti delle placche tettoniche. Entro un secolo il nostro impatto potrebbe superare quello dell’asteroide che ha ucciso i dinosauri 65 milioni di anni fa.
Non c’è dubbio che Homo sapiens sia la specie più potente del pianeta. A Homo sapiens piace pensare di godere di uno status morale superiore e che la vita umana sia infinitamente più preziosa della vita di maiali, elefanti o lupi.
Per la prima volta nella storia si muore più per colpa degli eccessi alimentari che per la mancanza di cibo; la morte ci coglie più spesso in tarda età, per vecchiaia, che in gioventù, per malattie infettive; si cessa di vivere più facilmente per mano propria, con il suicidio, che a causa dei rischi connessi alla presenza di soldati, terroristi e criminali messi insieme.
All’inizio del XXI secolo è più probabile che l’umano medio muoia per un’abbuffata da McDonald’s piuttosto che per la siccità, il virus Ebola, o un attacco di al-Qaida.
A dispetto di ciò che predicano l’islam radicale e il fondamentalismo cristiano, il luogo più interessante al mondo da una prospettiva religiosa non è lo Stato islamico o la Bible Belt, ma la Silicon Valley. È lì che i guru dell’hi-tech stanno distillando per noi nuovi arditi culti che hanno poco a che vedere con Dio e molto a che fare con la tecnologia. Promettono tutte le antiche ricompense – felicità, pace, prosperità e persino vita eterna – ma qui sulla terra e con l’aiuto della tecnologia, piuttosto che dopo la morte con l’aiuto di creature celesti.
21 lezioni per il XXI secolo
21 Lessons for the 21st Century, 2018 - Selezione Aforismario
In un mondo alluvionato da informazioni irrilevanti, la lucidità è potere.
Gli esseri umani preferiscono pensare in termini di storie piuttosto che di fatti, numeri o equazioni, e più semplice è la storia, tanto meglio è.
Il senso di disorientamento e di catastrofe incombente è acuito dalla velocità con cui le tecnologie stanno stravolgendo il mondo conosciuto. Il sistema politico liberale è stato modellato durante l’era industriale per gestire un mondo fatto di motori a vapore, raffinerie di petrolio e studi televisivi. Si trova perciò in difficoltà a mettersi in relazione con le rivoluzioni in corso nei campi delle tecnologie informatiche e biologiche.
Sia i politici sia gli elettori stentano a comprendere le nuove tecnologie, figuriamoci a regolare il loro potenziale esplosivo.
Già oggi i computer hanno reso il sistema finanziario così complesso che pochi esseri umani sono in grado di comprenderlo. Quando le abilità dell’intelligenza artificiale saranno perfezionate, potremmo presto arrivare a un punto in cui nessun essere umano sarà più in grado di capire nulla di finanza.
Se una zanzara ci ronza nelle orecchie e disturba il nostro sonno, siamo in grado di ucciderla; ma se un pensiero ci ronza nella mente e ci tiene svegli la notte, la maggior parte di noi non sa uccidere quel pensiero.
Le rivoluzioni portate dalle tecnologie biologiche e informatiche ci consentiranno di esercitare il controllo sul nostro mondo interiore, e ci metteranno nelle condizioni di ingegnerizzare e produrre la vita. Impareremo a progettare cervelli, a estendere la durata della vita e a uccidere quando vogliamo i pensieri molesti. Nessuno sa quali conseguenze potrebbero scaturirne.
Gli esseri umani sono sempre stati di gran lunga più bravi a inventare strumenti che a usarli con saggezza.
In passato abbiamo conquistato il potere di modificare il mondo intorno a noi e di rimodellare l’intero pianeta ma, poiché non abbiamo capito la complessità dell’ecologia globale, i cambiamenti che abbiamo messo in atto hanno inavvertitamente distrutto l’intero ecosistema e adesso siamo prossimi ad affrontare un collasso ecologico.
Nel secolo venturo le tecnologie informatiche e biologiche ci daranno il potere di manipolare il nostro mondo interiore e di rimodellare noi stessi, ma poiché non capiamo la complessità delle nostre menti i cambiamenti che metteremo in atto potrebbero sconvolgere la nostra realtà psichica fino al punto di mandarla in crisi.
L’umanità sta vivendo rivoluzioni senza precedenti, tutte le nostre vecchie storie stanno andando in frantumi, e nessuna nuova narrazione è finora emersa per prenderne il posto.
Se qualcuno vi descrive il mondo della metà del XXI secolo e vi sembra fantascienza, è probabile che sia falso. Ma se qualcuno vi descrive il mondo della metà del XXI secolo e non vi sembra fantascienza – è certamente falso.
La tecnologia non è cattiva. Se sapete che cosa volete nella vita, la tecnologia può aiutarvi a ottenerlo. Ma se non sapete che cosa volete nella vita, sarà fin troppo facile per la tecnologia dare forma alle vostre intenzioni al posto vostro e prendere il controllo della vostra vita.
Quando la biotecnologia e l’apprendimento automatico saranno perfezionati, diventerà un gioco da ragazzi manipolare i più intimi desideri e le emozioni della gente, e sarà oltremodo pericoloso limitarsi ad ascoltare il proprio cuore.
Quando Coca-Cola, Amazon, Baidu o il governo sapranno come dominare i vostri sentimenti e affetti e premere i pulsanti del vostro cervello, potrete ancora distinguere la differenza tra il vostro io e i loro esperti di marketing?
Gli algoritmi vi guardano anche in questo momento. Osservano dove andate, cosa comprate, chi incontrate. Presto saranno in grado di controllare tutti i vostri passi, ogni vostro respiro, tutti i battiti del vostro cuore. Usano i Big Data e l’apprendimento automatico per conoscervi sempre meglio. E una volta che questi algoritmi vi conosceranno meglio di voi stessi, potranno controllarvi e manipolarvi, e non potrete fare granché per contrastarli. Vivrete in Matrix, o nel Truman Show. In definitiva si tratta di un semplice dato di fatto: se gli algoritmi comprendono quanto vi accade meglio di quanto lo comprendiate voi stessi, l’autorità si trasferirà a loro.
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