Frasi e citazioni di Gottfried Wilhelm von Leibniz
Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Gottfried Wilhelm von Leibniz (Lipsia, 1646 - Hannover, 1716), matematico, filosofo, logico, teologo, linguista, giurista e storico tedesco.
Non è poca cosa essere contenti di Dio e dell’universo, non temere quanto ci riserva il nostro destino, e non lamentarsi di ciò che ci accade. (Gottfried Wilhelm von Leibniz) |
Saggi di Teodicea
Essais de Théodicée sur la bonté de Dieu, la liberté de l’homme et l’origine du mal, 1710
L’amore è quel sentimento che ci fa trovare piacere nelle perfezioni di ciò che amiamo, e non c’è niente di più perfetto, né di più attraente di Dio.
Non v’è niente di più piacevole dell’amare ciò che è degno di amore.
Le perfezioni di Dio sono le stesse perfezioni delle nostre anime, ma egli le possiede senza limite alcuno: è un oceano dei quale noi abbiamo ricevuto solo poche gocce.
In noi è presente una certa potenza, una certa conoscenza, una certa bontà, ma esse sono piene solo in Dio.
In Dio tutto è ordine, egli conserva sempre la giustezza delle proporzioni, realizza l’armonia universale: ogni bellezza è un’effusione dei suoi raggi.
Tutti i nostri intenti devono dirigersi verso il bene comune, che coincide con la gloria di Dio.
Non v’è pietà dove manca carità, e senza essere servizievole e caritatevole non può esservi alcuna devozione sincera.
È necessario unire il lume della ragione all’ardore: è necessario che le virtù dell’intelletto completino quelle della volontà.
In ogni epoca la generalità degli uomini ha concepito la devozione come ossequio formale: la vera pietà, ovvero l’illuminazione interiore e la virtù, non ha mai incontrato il favore dei più. La cosa non deve stupire, essendo del tutto conforme alla debolezza umana.
Contro l’intenzione del nostro Divino Maestro, la devozione è stata ridotta alle cerimonie, e la dottrina è stata sovraccaricata di formule.
Lo credereste? Alcuni cristiani hanno immaginato di poter essere devoti senza amare il loro prossimo, e poi senza amare Dio; ovvero si è creduto di poter amare il proprio prossimo senza servirlo e di poter amare Dio senza conoscerlo.
Fate il vostro dovere e siate contenti di ciò che avverrà, non tanto perché non siete in grado di resistere alla provvidenza divina o alla natura delle cose (ciò infatti basterebbe per essere tranquilli, ma non per essere contenti) quanto perché avete a che fare con un buon padrone. Questo può essere chiamato fatum christianum.
Spesso un male causa un bene, al quale, senza quel male, non si sarebbe mai arrivati.
Chiamo mondo la collezione e l’ordine di tutte le cose esistenti, affinché non si possa dire che più mondi avrebbero potuto esistere in tempi e in luoghi differenti; è necessario infatti contarli tutti insieme come un solo mondo o, se preferite, come un universo. E quando si riempissero tutti i tempi e tutti i luoghi, resta pur sempre vero che si sarebbero potuti riempire in un’infinità di modi, e che vi sono un’infinità di mondi possibili, tra i quali è necessario che Dio abbia scelto il migliore, poiché egli non fa niente senza agire secondo la suprema ragione.
Il male serve spesso a far meglio gustare il bene.
Del male fisico si può dire che Dio spesso lo vuole come una pena dovuta alla colpa, e spesso anche come un mezzo appropriato ad un fine: cioè per impedire mali maggiori, oppure per ottenere maggiori beni.
Tutto l’avvenire è certamente determinato. Ma poiché noi non sappiamo in che modo lo sia, né che cosa sia previsto o decretato, dobbiamo fare il nostro dovere, secondo la ragione che Dio ci ha dato e le regole che ci ha prescritto; dopodiché dobbiamo metterci l’anima in pace, e lasciare a Dio stesso la cura del successo.
I piaceri della mente sono i più puri e i più utili per mantener viva la gioia.
Non è poca cosa essere contenti di Dio e dell’universo, non temere quanto ci riserva il nostro destino, e non lamentarsi di ciò che ci accade.
Saggi e lettere
Selezione Aforismario
Amare è mettere la nostra felicità nella felicità di un altro.
[Lieben heißt, unser Glück in das Glück eines anderen zu legen].
Chi ha in mano l’educazione della gioventù può cambiare la faccia del mondo.
È più facile essere originali e sciocchi che originali e saggi.
È manifesto che le sostanze create dipendono da Dio, il quale le conserva e, anzi, le produce continuamente con una sorta di emanazione, come noi produciamo i nostri pensieri.
Solamente Dio, ovvero l'Essere necessario, ha questo privilegio: Posto che il suo Essere sia possibile, Egli non può non esistere.
Il presente è gravido dell'avvenire.
Noi siamo legati necessariamente all'Autore di tutte le cose non soltanto come all'Architetto e Causa efficiente del nostro Essere, ma anche come al nostro Signore e Causa finale che deve costituire l'intero scopo della nostra volontà e che è l'unico a poter fare la nostra felicità.
L'universo, quale che possa essere, è tutto d'un pezzo, come un oceano: il menomo movimento vi estende il proprio effetto a qualsiasi distanza.
Non credo che un mondo senza il male, quando possibile, sarebbe stato preferibile al nostro. Altrimenti vivremmo in quello. Si deve, quindi, necessariamente credere che la presenza del male produca il bene più grande, altrimenti il male non sarebbe stato permesso.
Ogni azione è determinata e mai indifferente, poiché sempre è data una ragione che induce − pur non obbligando necessariamente − ad agire preferibilmente in un certo modo, piuttosto che in un altro.
Poiché la felicità consiste nella contentezza, e la contentezza duratura dipende dall’avere certezza dell’avvenire, fondata a sua volta sulla scienza che dobbiamo avere di Dio e dell’anima, ne consegue che la scienza è necessaria per la vera felicità.
Anche se l'interezza di questa vita non fosse altro che sogno e il mondo fisico un fantasma, io definirei questo sogno e questo fantasma abbastanza veri se, usando bene la ragione, non ne fossimo mai ingannati.
Dio comprende ogni cosa sub specie aeternitatis dal momento che non gli occorre l'esperienza.
L'anima è lo specchio di un universo indistruttibile.
L'arte di scoprire le cause dei fenomeni, o le vere ipotesi, è come l'arte della decrittazione, in cui un'ingegnosa congettura accorcia grandemente la strada.
La virtù è l'abitudine di agire secondo saggezza.
Niente è più importante che osservare quali sono le fonti delle invenzioni, secondo me più interessanti che le invenzioni stesse.
Non vi è quasi niente che conosciamo adeguatamente, poche cose le conosciamo a priori, e la maggior parte con l'esperienza.
Nulla è nell'intelletto che non fu già nei sensi, fatta eccezione per l'intelletto stesso.
Non discutiamo, calcoliamo.
Ogni singola sostanza esprime, a suo modo, tutto l'universo.
Perché vi è qualcosa piuttosto che nulla?
Il numero immaginario è un bello e meraviglioso espediente dello spirito umano, quasi un anfibio tra l'essere e il non-essere.
Se segnassimo a caso dei punti su un foglio di carta, si potrebbe individuare sempre e comunque un'equazione matematica tale da rendere conto di quanto fatto.
Si gusterebbe la salute e se ne renderebbe grazie a Dio, se non si fosse mai malati? E non accade spessissimo che un po' di male rende il bene più sensibile, cioè più grande?
Tutto ciò che è possibile esige di esistere.
Un grande dottore uccide più gente che un grande generale.
Le parole "Qui puoi trovare la pace perfetta" possono essere scritte solo sui cancelli di un cimitero.
Note
Vedi anche frasi e citazioni di: Isaac Newton - Blaise Pascal