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Frasi e citazioni di Mario Soldati

Selezione di frasi e citazioni di Mario Soldati (Torino, 1906 - Tellaro, 1999) scrittore, giornalista, saggista, regista e sceneggiatore italiano. Ha detto di sé Mario Soldati: "Nella mia vita non mi sono mai contraddetto per la semplice ragione che su qualsiasi cosa ho sempre avuto due opinioni: la mia e il suo contrario".
Foto di Mario Soldati
Chi è uomo lo sa. Siamo forti contro le tentazioni forti. Contro le deboli, deboli.
Non vale la pena, ci diciamo, fare gli eroi delle occasioncelle perdute. (Mario Soldati)

I racconti
Garzanti, 1927-1947

Il viaggio è un sentimento, non soltanto un fatto.

24 ore in uno studio cinematografico
Corticelli, 1935

Il denaro, e il lavoro: nei casi migliori, l'arte: ecco che cosa troverete in fondo alla società cinematografica. Null'altro.

Conviene tener presente una cosa essenziale: il cinematografo talvolta è arte, ma è sempre industria.

L'artificio, sempre, è alla base del cinematografo. Ma non bisogna prendere questa parola in cattivo senso. Se i risultati sono buoni, l'artificio è, senz'altro, sinonimo di arte.

Ogni epoca ha i suoi gusti, le sue inclinazioni e manie e malattie predominanti.

America primo amore
Bemporad, 1935

L'America non è soltanto una parte del mondo. L'America è uno stato d'animo, una passione. E qualunque europeo può, da un momento all'altro, ammalarsi d'America.

I cantanti non sono quasi mai antipatici, perché quasi sempre sono ridicoli.

C'è il pettegolezzo, di cui si dice tanto male; ma che in fondo è la base della carità, dell'interesse per il prossimo.

Lettere da Capri
Garzanti, 1954 - Selezione Aforismario

Quel piccolo stringimento di cuore (oh Dio, come faccio adesso? un altro fastidio!) che ci assale quando anche il migliore nostro amico ci chiede aiuto o denaro. Invano approfittiamo della contrarietà che l’egoismo ha di-pinto sul nostro volto e cerchiamo di trasformarla in un’espressione di affettuosa tristezza. Le prime frasi, con le quali rispondiamo all’improvvisa richiesta dell’amico, sono sempre incerte, stentate. A chi è naturale la carità? Forse soltanto ai santi.

Proprio per salvare l’amicizia tu devi, in piccolissima parte e per brevissimo tempo, tradirla.

Chi è uomo lo sa. Siamo forti contro le tentazioni forti. Contro le deboli, deboli. Non vale la pena, ci diciamo, fare gli eroi delle occasioncelle perdute.

Ci crediamo umili. E, da quel momento, siamo rovinati.

L'umiltà, quella virtù che, quando la si ha, si crede di non averla.

Se tu la amassi violentemente non sentisti il ​​bisogno di regalarle nulla di costoso. Basterebbe un fiore, un ricordino. Anzi, il regalo avrebbe maggior pregio amoroso quanto minore ne fosse quello economico.

Com’è possibile che l’immaginazione di un piacere sia più forte di questo piacere stesso?

L'uomo, penso, ha un bisogno d'infelicità pari almeno al suo bisogno di felicità.

Sentivo un lieve fremito, e come, per un attimo, un mancamento al cuore: la tentazione di un piacere profondo, la quale, da sola era più profonda e più piacevole dello stesso piacere.

Ognuno fa tutto il bene e tutto il male che può.

Per diminuire le nostre colpe passate, cerchiamo sempre di ricordarle come fatali. Ci persuadiamo di aver lottato per scrupolo, per generosità, per egoismo, mentre sapevamo fin dal primo momento che non c’era niente da fare, la tentazione troppo forte, la partita persa. 

Il rimorso di oggi non è che la certezza di essere stati liberi allora.

Quando fummo sul letto, nudi e abbracciati, provai, anche questa volta, un enorme stupore, e insieme quasi paura, per la felicità che mi era concessa e che era, nonostante il mio assiduo ripensarla e ridesiderarla, più forte e più intera di ogni immaginazione.

Chi ha provato − e chi non ha provato? − che cosa sia scoprire l’infedeltà di una donna creduta fedele, anche se non fedelmente riamata, sa che alle torture della gelosia, più o meno dolorose secondo i casi, si mescola un’altra pena: ed è quella di essersi ingannati sul conto di una persona insieme alla quale abbiamo vissuto, notte e giorno, per un lungo tempo, lo stupore e l’umiliazione di vederla, in un attimo, completamente diversa da come l’abbiamo sempre vista.

La messa dei villeggianti
Mondadori, 1959

Il rimorso non è mai per azioni che abbiamo commesso o che non abbiamo commesso; non è per ciò che facciamo; bensì per ciò che fummo, siamo e fatalmente saremo: non riguarda soltanto il passato, ma anche il futuro.

Ogni passione veramente profonda contiene in sé il suo contrario.

Quando riusciamo a vedere la bellezza, essa è sempre perduta.

Il vino, specialmente in Italia, è la poesia della terra.

I racconti del maresciallo
Mondadori, 1967

Nei paesi più progrediti del mondo occidentale, di fronte all'impressionante fenomeno del neocapitalismo o, direi meglio, del neofeudalesimo industriale, che differenza c'è ancora tra borghese e proletario?

Fuori
Mondadori, 1968

La vera bellezza ha sempre qualcosa di estremo.

Non sempre chi trionfa merita e chi merita trionfa.

Vino al vino
Mondadori, 1969

In fatto di gusto, nessuno potrà mai sostenere che la maggioranza abbia necessariamente ragione.

Che la maggioranza abbia sempre ragione non è, contrariamente a quanto si crede, la base della democrazia: ma soltanto il suo ideale, il suo miraggio. La base della democrazia è un’altra, più complicata, più delicata, più radicata nel cuore dell’uomo: è che gli inconvenienti di un regime politico autoritario sono, o presto o tardi, tali e tanti che è più saggio per i popoli affidarsi alle decisioni di una maggioranza, che abbia torto, piuttosto che alle decisioni di una minoranza, che abbia ragione.

Nel vino, come nella cucina, può succedere che il parere di una persona sola sia più giusto del parere di milioni di persone.

La sposa americana
Mondadori, 1977

In gioventù tutti, uomini e donne, cercano di contrastare dentro il loro animo ogni nuova sincera simpatia: quasi la mettono alla prova, anche a costo di soffocarla sul nascere. È un istinto di prudenza e di difesa.

Godere di mangiare accanto a una persona amata può essere segno di amore insufficiente, soffrire di mangiare accanto a una persona amata può essere segno di troppo amore.

La casa del perché
Mondadori, 1982

Tutto il mondo soffre di avere perduto la religione. E quasi tutta la poesia di oggi non è, in un modo o nell'altro, che il rimpianto di una religione perduta.

Rami secchi
Rizzoli, 1989

Tutti siamo nati per morire, già nella culla il momento della condanna è deciso.

Intervista
con Roberto Gervaso, La mosca al naso, 1980

La fede in Dio si può averla senza saperlo. Anzi, forse, la si ha solo quando si crede di non averla. La fede si dimostra nell'azione.

Note
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