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Frasi e citazioni di Marshall Rosenberg

Selezione di frasi e citazioni di Marshall Rosenberg (Canton, 1934 - Albuquerque, 2015), psicologo statunitense, ideatore della "comunicazione nonviolenta", un processo di comunicazione che aiuta le persone a scambiare le informazioni necessarie per risolvere i conflitti e le incomprensioni pacificamente. Tale approccio è riassunto nella poesia di Ruth Bebermeyer Le parole sono finestre (oppure muri), che Marshall Rosenberg ha riportato in epigrafe del suo libro Comunicazione nonviolenta [1]:
"Mi sento così condannata dalle tue parole, / mi sento così giudicata e respinta, / prima ancora di aver capito bene. Era questo che intendevi dire? / Prima che io mi alzi in mia difesa, /  prima che parli con dolore o paura, / prima che costruisca un muro di parole, / dimmi, ho davvero compreso bene? / Le parole sono finestre, oppure muri, / ci imprigionano o ci danno la libertà. / Quando parlo e quando ascolto, / possa la luce dell’amore splendere attraverso me. / Ci sono cose che ho bisogno di dire, / cose che per me significano tanto, / se le mie parole non servono a chiarirle, / mi aiuterai a liberarmi? /Se sembra che io ti abbia sminuito, / se ti è parso che non mi importasse, / prova ad ascoltare, / oltre le mie parole, / i sentimenti che condividiamo". [2]
Foto di Marshall Rosenberg
Ciò che desidero nella mia vita è la compassione, un flusso tra me e gli altri
basato su un dono reciproco dal cuore. (Marshall Rosenberg)

Il cuore del cambiamento sociale
The Heart of Social Change, 2004

Non date a nessuno il potere di farvi sottomettere o ribellarvi. Sottomissione e ribellione, entrambe le cose, danno all'altra persona un potere su di voi.

Per raggiungere tutti i vostri obiettivi dovete chiedere, chiedere, chiedere. E se non volete essere gli unici a farlo, dovete chiedere a qualcuno di aiutarvi un po'.

Quando si è veramente liberi si è consapevoli del fatto che si può fare tutto ciò che si sceglie di fare, in ogni momento della propria vita.

Superare il dolore tra noi
Getting Past the Pain Between Us, 2004

È fondamentale per me essere in grado di rallentare, di prendere il mio tempo, di partire da un'energia che scelgo io, quell'energia che credo sia il nostro stato naturale, non quella in cui siamo stati programmati.

Le sorprendenti funzioni della rabbia
The Surprising Purpose of Anger, 2005

Esprimere pienamente la rabbia vuol dire concentrare tutta la nostra consapevolezza sul bisogno insoddisfatto.

Non dico che sia sbagliato giudicare gli altri...la cosa importante è essere consapevoli del fatto che sono i giudizi che ci fanno arrabbiare.

Spiritualità pratica
Practical Spirituality, 2005

Che cos'è questo amore e come si pratica? [...] È donare noi stessi in un certo modo.

Esprimere gratitudine mi riempie della consapevolezza del nostro potere di arricchire la vita altrui.

Vivere la comunicazione nonviolenta
Living Nonviolent Communication, 2012

Non confondere ciò che è abituale con ciò che è naturale.
[Don’t mix up that which is habitual with that which is natural].

Comunicazione nonviolenta
Nonviolent Communication - A Language of Life, 2014 [1]

La Comunicazione Nonviolenta può cambiare il mondo e, ancora più importante, può cambiarti la vita.
[Nonviolent Communication can change the world. More importantly, it can change your life].

La Comunicazione Nonviolenta promuove uno sviluppo morale basato sull'autonomia e l'interdipendenza, che ci porta a riconoscere la nostra responsabilità per le nostre azioni, a renderci conto che il nostro benessere e quello degli altri sono una cosa sola.

La maggior parte di noi è cresciuta parlando un linguaggio che ci incoraggia a etichettare, confrontare, esigere e pronunciare giudizi piuttosto che a essere consapevoli di ciò che sentiamo e di cui abbiamo bisogno. 

Neghiamo la responsabilità delle nostre azioni quando ne attribuiamo la causa a fattori esterni a noi stessi.

Riconoscere che abbiamo scelto di mettere le nostre forze al servizio della vita e che ci siamo riusciti ci permette di provare una gioia sincera e un appagamento con noi stessi che l'approvazione degli altri non può darci.

Diventiamo pericolosi quando non siamo consapevoli della nostra responsabilità per come ci comportiamo, pensiamo e sentiamo.

Facciamo brillare la luce della coscienza nei luoghi in cui possiamo sperare di trovare ciò che stiamo cercando.

Non è quello che fai che conta, ma la qualità della tua attenzione.

Incolpare e punire gli altri sono espressioni superficiali di rabbia.

Ciò che desidero nella mia vita è la compassione, un flusso tra me e gli altri basato su un dono reciproco dal cuore.
[What I want in my life is compassion, a flow between myself and others based on a mutual giving from the heart].

C'è molta meno violenza nelle culture in cui le persone pensano in termini di bisogni umani rispetto alle culture in cui le persone si etichettano a vicenda come “buoni” o “cattivi” e credono che i “cattivi” meritino di essere puniti.

Tutta la violenza è il risultato di persone che si ingannano credendo che il loro dolore sia causato da altri e che di conseguenza questi altri meritino di essere puniti.

Quando la nostra coscienza è focalizzata su ciò di cui abbiamo bisogno, siamo naturalmente stimolati verso possibilità creative su come soddisfare quel bisogno. Al contrario, i giudizi moralistici che usiamo quando incolpiamo noi stessi tendono a oscurare tali possibilità e a perpetuare uno stato di autopunizione

Alla radice di ogni capriccio e lotta per il potere ci sono dei bisogni insoddisfatti.

La mia teoria è che ci deprimiamo perché non otteniamo ciò che vogliamo, e non otteniamo ciò che vogliamo perché non ci è mai stato insegnato come ottenerlo. Invece, ci è stato insegnato a essere bravi bambini e bambine e brave madri e padri. Se vogliamo essere una di quelle cose buone, è meglio che ci abituiamo alla depressione.

Definisco i giudizi, sia positivi sia negativi, come comunicazioni che alienano la vita.

La pace non può essere costruita sulle fondamenta della paura.
[Peace cannot be built on the foundations of fear].

La capacità di offrire empatia alle persone in situazioni stressanti può disinnescarne la potenziale violenza.

Tutte le critiche, gli attacchi, gli insulti e i giudizi svaniscono quando concentriamo l'attenzione sull'ascolto dei sentimenti e dei bisogni che stanno dietro il messaggio.

Fonte sconosciuta
Selezione Aforismario

I nostri sentimenti non risultano tanto dalle nostre osservazioni, ma quanto dalle nostre reazioni a queste osservazioni.

In ogni momento abbiamo il potenziale per servire la vita oppure distruggerla.

Nutri te stesso godendo delle bellezze del mondo e utilizza l'energia che ricavi per portare nutrimento là dove occorre.

Ogni critica, giudizio, diagnosi ed espressione di rabbia è la tragica espressione di un bisogno insoddisfatto.

Per mettere in pratica il processo di risoluzione dei conflitti, dobbiamo abbandonare completamente l'obiettivo di convincere le persone a fare ciò che vogliamo noi.

Se volete rendervi la vita infelice, fate questo: quando le persone non soddisfano i vostri bisogni, dite cosa c'è di sbagliato in loro, per il fatto che non fanno una determinata cosa.

Si guarisce dal dolore quando si ha una connessione autentica con un altro essere umano.

Note
  1. Il libro Nonviolent Communication - A Language of Life, pubblicato nel 2014, è stato tradotto in italiano da esserci edizioni col titolo: Le parole sono finestre (oppure muri).
  2. Ruth Bebermeyer: Words Are Windows (or They’re Walls): I feel so sentenced by your words, I feel so judged and sent away, Before I go I’ve got to know, Is that what you mean to say? Before I rise to my defense, Before I speak in hurt or fear, Before I build that wall of words, Tell me, did I really hear? Words are windows, or they’re walls, They sentence us, or set us free. When I speak and when I hear, Let the love light shine through me. There are things I need to say, Things that mean so much to me, If my words don’t make me clear, Will you help me to be free? If I seemed to put you down, If you felt I didn’t care, Try to listen through my words, To the feelings that we share.
  3. Leggi anche le citazioni degli psicologi statunitensi: Carl Rogers - Thomas Gordon - Rollo May

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