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Frasi e citazioni di Giovanni Bollea

Selezione di frasi e citazioni di Giovanni Bollea (Cigliano, 1913 - Roma, 2011), psichiatra italiano, padre della moderna neuropsichiatria infantile, fondatore e direttore dell'Istituto di neuropsichiatria infantile di Roma, primo presidente della Società italiana di neuropsichiatria infantile e promotore di innumerevoli iniziative a favore dell'infanzia:
"Da quando, nel 1952, fondai l’Istituto di neuropsichiatria infantile di via dei Sabelli, a Roma, sempre più numerosi sono stati gli scritti, gli articoli, la partecipazione a trasmissioni televisive e radiofoniche legate all’attività della Scuola. Abbiamo analizzato, e continuiamo a farlo, i cambiamenti della famiglia, spiegando ai genitori l’evoluzione fisica e psichica del bambino, l’importanza dei rapporti affettivi nella prima infanzia, parlando dei possibili traumi psichici e delle loro conseguenze, delle frustrazioni precoci e di tutto ciò che può aiutare i genitori nel loro compito". [Le madri non sbagliano mai, 1995].
Le seguenti riflessioni di Giovanni Bollea sono tratte dai libri: Le madri non sbagliano mai (1995) e Genitori grandi maestri di felicità (2005).
Foto di Giovanni Bollea
Il rapporto con i figli ha sempre e comunque un unico comune denominatore,
che si può riassumere in due parole: ascolto e dialogo. (Giovanni Bollea)

Le madri non sbagliano mai
© Feltrinelli, 1995 - Selezione Aforismario

Se sul piano della ricerca scientifica si sono fatti molti passi avanti nella comprensione della psicologia infantile, sul piano della divulgazione si è spesso equivocato con effetti controproducenti generando dubbi e ansie illecite.

Educare, in fondo, non è poi così difficile.

Ogni nuova generazione è trasgressiva nei confronti dei genitori e della società: è un positivo contrasto con l’esistente per accrescere, come diremo, di nuove idee e nuove risorse l’orizzonte culturale, politico e morale del proprio paese e del mondo.

Fare il genitore è bello e molto facile.

Nel primo anno emozioni e sentimenti sono l’alimento della vita affettiva del bambino: è dal loro intreccio che nasce la capacità di amare e di essere amato.

L’alternanza di frustrazioni e gratificazioni è fondamentale per la crescita armonica dei figli.

Educare – non lo diremo mai abbastanza – deriva da educere, cioè guidare senza soffocare: affetto e rimprovero, insomma, hanno uguale importanza.

Qualunque sia l’atteggiamento educativo adottato, la madre non deve mai dire al bambino che non gli vuole più bene; meglio la faccia arrabbiata (mai truce), o una buona sculacciata, anziché la minaccia di privarlo del proprio affetto, che potrebbe essere traumatica.

Le madri, anche senza parlare, trasmettono tutto al figlio, non solo fino all’adolescenza ma per tutta la vita; devono quindi pensare al figlio sempre in senso positivo, altrimenti egli se ne accorgerà.

L’insegnamento morale non è mai frutto di sermoni, bensì dell’esempio concreto

L’iperprotettività paterna, deleteria quanto quella materna, non è altro che la proiezione sui figli della propria ansia e insicurezza.

Amore. Nella famiglia italiana, non manca; semmai ce n’è troppo. Ma questo tipo d’eccesso non è mai negativo.

Anche il litigio e la discussione si trasformano in un piacere, quando ci si vuole bene.

Solo con l’ascolto [dei figli] potete avere sempre sotto controllo la situazione e provvedere in tempo alla soluzione dei vari problemi. Non abbiate paura di sbagliare: i figli perdonano sempre se si sentono ascoltati! Ricordatevelo.

Per me educare significa guidare amorevolmente il bambino a sviluppare la propria personalità seguendo il nostro istinto e rispettando il suo, senza dimenticare gli insegnamenti della tradizione e l’apporto innovativo della cultura.

Incoraggiare una cultura artistica nei nostri figli abituandoli al bello, vuol dire suscitare in loro il desiderio e il bisogno di qualche cosa che li renderà migliori.

Educare, pur in tutta la sua complessità, è, in fondo, più semplice di quanto non si pensi: basta saper dare sempre al figlio la parte che desidera di noi stessi, tenendo conto che l’aspetto materiale, pur importante, è secondario all’affetto, alla complicità, allo stare insieme, allo scambio di idee.

I bambini hanno bisogno non soltanto del nostro affetto e della nostra simpatia, ma anche della nostra intelligenza e dei nostri seri e pazienti sforzi per capire la via del loro sviluppo mentale: ecco ancora sottolineata la necessità dell’“ASCOLTO”.

“Ogni periodo storico ha le sue crisi, le deviazioni che conosciamo, ma noi, tu e io, ce la faremo. Il mondo cambia e noi cambieremo con lui, noi staremo insieme fin quando tu, da solo, sarai in grado di affrontare la vita e a tua volta creerai la vita”. Questo è l’amore per un figlio.

Il rapporto con i figli ha sempre e comunque un unico comune denominatore, che si può riassumere in due parole: ascolto e dialogo.

Credo che la sintesi di tutti i consigli dati ai genitori debba essere questa: fare in modo che i figli possano vivere gioiosamente nel contenitore familiare e, con questo spirito, in un secondo momento, nella società.

Genitori grandi maestri di felicità
© Feltrinelli, 2005 - Selezione Aforismario

Tutti i genitori possono essere maestri di felicità, ma anche, purtroppo, d’infelicità. 

Se non rendiamo i ragazzi consapevoli della loro identità e delle loro reali possibilità, essi non riusciranno mai a immaginarsi forti senza ricchezza, firme e automobili costose.

L’unico modo per aiutare i ragazzi a mantenere un loro equilibrio consiste nel dialogo e nell’ascolto.

La famiglia, vista anche come luogo di regolamento di conti sentimentali tra padre e madre, tra figli e genitori, insegna fin dalla nascita l’importanza dell’amore.

In questi ultimi tempi quanto si è parlato di educazione sessuale e quanto poco di amore!

La solitudine nella peggiore (o a volte migliore) delle ipotesi può anche essere l’orgoglio dei forti.

Note
Leggi anche le citazioni degli psichiatri italiani: Massimo AmmanitiVittorino Andreoli - Paolo Crepet

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