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Frasi di Giovanni Soriano da Malomondo

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Giovanni Soriano (Vibo Valentia, 1969), tratti dal libro Malomondo (2013). Ecco un piccolo assaggio del libro: 
"Il mondo è degli imbecilli, su questo non ci sono dubbi; e ciò non soltanto per la forza sovrastante del loro numero – il che, tra l’altro, gli consente di sostenersi a vicenda –, ma anche perché l’intera società è organizzata in base alle loro piccole e grandi esigenze, così da offrirgli tutto ciò che occorre per darsi una parvenza di vita piena e perché ognuno di essi possa credere di valere qualcosa. A ben vedere, non manca davvero nulla a quest’insaziabili boccaloni per illudersi di vivere nel migliore dei mondi possibili. Hanno dio, il papa, la Bibbia, la Chiesa, i santi, i predicatori, i miracoli, la patria, la bandiera, i leader, le ideologie d’accatto, le guerre sante, le missioni di pace, il diritto di voto, i partiti politici, la famiglia, l’inseminazione artificiale, la scuola dell’obbligo, le feste comandate, i regali di Natale, e poi hanno le palestre, il training autogeno, i fiori di Bach, l’agopuntura, Scientology, i fast food, le discoteche, la musica da supermercato, i libri usa e getta, i filmoni americani, le squadre di calcio, i club esclusivi, i viaggi organizzati, la moda, la chirurgia estetica, i tatuaggi, i talk show, i talent show, i reality show, la pubblicità, lo smartphone – e oggi, come se non bastasse, hanno anche i social network. Ammettiamolo: non fosse per il disgusto che suscitano, le masse d’imbecilli soddisfatti che affollano il mondo sarebbero quasi da invidiare".
Su Aforismario trovi anche aforismi di Giovanni Soriano tratti dai libri: Maldetti (2007), Finché c'è vita non c'è speranza (2010) e L'inconveniente umano (2022). [I link sono in fondo alla pagina].
Persona cammina nel fango a piedi nudi
Stare al mondo significa stare con i piedi perennemente immersi in un pantano.
È inutile, dunque, fare troppo gli schizzinosi: bisogna imparare a camminare nella melma.
(Giovanni Soriano)

Malomondo
In lode della stupidità © Fazi 2013 - Selezione Aforismario

A lavorare sono capaci tutti, è per non far niente che bisogna essere attrezzati.

Al mondo ci si arriva piangendo; non sarebbe male, alla fine, riuscire ad abbandonarlo con un sorriso.

Anche il successo di un genio è fatto dell’ammirazione di migliaia d’imbecilli. Ciò dovrebbe indurre a una maggior modestia tutti quelli che l’hanno raggiunto.

Anche quando tutto sembra non andare per il verso giusto, non bisogna scoraggiarsi piú di tanto, né smettere di pensare a una possibile svolta del destino capace di tramutare tutto il nostro male in peggio. Mai abbandonare, cioè, il proprio pessimistico ottimismo.

Beati quelli che hanno trovato il loro piccolo paradiso in sé stessi, qui, sulla terra, adesso, perché non c’è speranza di trovarne un altro in cielo, né da qualsiasi altra parte, dopo.

Certe persone sono come le zanzare, sembrano fatte apposta per infastidirci.

Ci sono anche persone oneste a questo mondo. Peccato che in genere coincidano con le piú vigliacche.

Come si spiega il successo di tanti cattivi scrittori? Semplice, con l’esistenza di una moltitudine di cattivi lettori.

Comunque la pensiate – che dio abbia creato l’umanità o, viceversa, che l’umanità abbia creato dio –, il risultato, in entrambi i casi, rimane piuttosto deludente.

Dietro un successo immeritato c’è sempre un pubblico che non merita di meglio.

Dio è talmente poco interessato all'umanità, da lasciarle persino credere di esistere.

Dopo secoli di filosofia e di elucubrazioni religiose, un bel culo, in fin dei conti, rimane ancora la risposta piú convincente all'eterna domanda sul senso della vita.

È il cammino che fa la strada.

È piú facile lottare per un ideale che metterlo in pratica.

È vero: l’amico si vede soprattutto nel momento del bisogno. Del suo bisogno.

Essere stati – se proprio si doveva essere – qualunque cosa, ma non un vivente, e se proprio un vivente, un batterio, una cimice, un acaro, ma non – un umano.

Generare è un atto tremendamente autoritario quanto quello di uccidere; e cosí come non si dovrebbe togliere la vita a nessuno, non si dovrebbe neppure imporgliela.

I bambini sarebbero semplicemente inutili se, per il fatto di essere dei potenziali adulti, non fossero anche dannosi.

Il cretino ha le sue ragioni che l’assennato non conosce.

Il grande privilegio di essere nati si sconta, giorno dopo giorno, col resto della propria vita.

Il mondo è davvero un bel posto – se sei un minerale.

Il mondo è pieno di filantropi e di sognatori pronti a difendere le proprie idee anche a costo della vita. Altrui, s’intende.

Il mondo è pieno di giovani talenti, almeno tanti quante sono le madri che sarebbero pronte a testimoniarlo.

Il politico, per definizione, non conosce vergogna; la conoscesse, non farebbe il politico.

In fin dei conti, si può definire felice chi ha la fortuna di avere soltanto motivi banali per non esserlo.

In politica, l’unica cosa davvero pulita è tenersene fuori, e un politico onesto è un politico che non è stato ancora beccato – o un semplice principiante.

L’arte come consolazione, come surrogato della religione, è piú avvilente della religione stessa.

L’illusione è una speranza vista da vicino.

L’imitazione è un omaggio che la mediocrità rende al talento.

L’ottimista è un buontempone capace di prendere la vita per come vorrebbe che fosse e mai per come essa è.

L’umanità è messa talmente male, che ormai soltanto una catastrofe la può salvare.

L’umano è l’essere piú incontentabile di questo mondo; l’unico capace di essere scontento anche quando è felice.

L’unica consolazione di una vita amara è di rendere un po’ piú dolce l’idea della morte.

La concisione è lodata da tutti, ma pochi la mettono in pratica.

La felicità – come si dice giustamente – è fatta di tante piccole cose, la piú importante delle quali è avere un piccolo cervello.

La felicità è fatta di attimi – mancati.

La legge è uguale per tutti, ma è sempre meglio procurarsi un buon avvocato – come sa bene soprattutto chi non può permettersene uno.

La maggior parte della gente non vive, tira a campare; e alla fine, neppure muore – crepa.

La morte è la meritata fine riservata a tutti coloro i quali hanno avuto la presunzione di nascere.

La morte ha questo di brutto, che per arrivarci bisogna passare per forza attraverso la vita.

La ridicola presunzione dell’umano che si considera l’incontrastato dominatore di tutti gli esseri della terra perché tiene il cane al guinzaglio e il leone in gabbia, dimenticando che virus e batteri tengono lui per le palle.

La stupidità è come il culo: di solito, si nota solo quella degli altri.

La vita è uno stato permanente di sopportazione: sopportazione del mondo, degli altri, di sé stessi; e quando viene meno la nostra capacità di sopportare, impazziamo o, piú comunemente, moriamo.

Laddove c’è un gregge, c’è sempre un pastore nei paraggi.

Le lezioni piú dure impartiteci dalla vita sono anche le piú utili per imparare a morire.

Le teste vuote – ciò è ormai acclarato – sono quelle che fanno piú rumore.

Mai, nella storia dell’umanità, era accaduto che il progresso ci portasse tanto indietro quanto oggi.

Nel vedere cosa legge certa gente, non si può non provare rispetto per tutti coloro che si tengono dignitosamente lontano dai libri come da cosa che non li riguarda.

Noia: indigestione di tempo.

Non c’è esistenza piú vuota a questo mondo di quella assillata dalla continua ricerca del divertimento propria di chi vive costantemente sull’orlo del precipizio della noia.

Non c’è giornata che non cominci col piede sbagliato: quello che si poggia a terra per uscire dal letto.

Non esistono genitori responsabili; quale genitore responsabile, conoscendo il mondo, vi farebbe nascere un figlio?

Non esistono problemi insolubili – quando si tratta di problemi altrui.

Non ogni pecora smarrita è una pecora che si è persa.

Ogni essere vivente è un esiliato dal nulla – sua unica vera patria – dove presto o tardi farà rientro per tornare a essere ciò che non era.

Per trovare piacevole la vita è sufficiente essere dotati di gusti alquanto grossolani. Agli sfortunati dal palato fine, invece, non resta che imparare a convivere con la nausea e fare l’abitudine al disgusto.

Piccola obiezione al razzismo: non c’è peggior razza di quella umana.

Quando ci si trova dinanzi l’ignoranza – se non l’aperta stupidità – mista alla presunzione, è il momento di darsela a gambe. E anche in fretta.

Rare sono le volte in cui ci capita d’incontrare delle persone davvero ragionevoli; il che accade, di solito, quando troviamo qualcuno che la pensa come noi.

Scrivere col desiderio di essere letti è umano, scrivere con l’intento di piacere al lettore è diabolico.

Se la fede è una grazia che discende dal cielo, l’incredulità è un dono che proviene dalla terra.

Si mente sempre per convenienza – e si è sinceri per lo stesso identico motivo.

Si nasce tutti un po’ stupidi; alcuni lo rimangono tutta la vita, altri lo diventano ogni giorno di piú.

Stare al mondo significa stare con i piedi perennemente immersi in un pantano. È inutile, dunque, fare troppo gli schizzinosi: bisogna imparare a camminare nella melma.

Tanto piú si abbassa il sole della ragione, quanto piú si allunga l’ombra della superstizione.

Un buon libro è quello che si legge volentieri; un gran libro, il libro della nostra vita, quello in cui ci si legge con meraviglia.

Un buon libro è l’essenza di una buona testa. Per questo i buoni libri sono sempre migliori dei loro autori.

Un matrimonio, dei figli, un impiego, una fede, pochi dubbi e tanta, tanta soddisfazione: ecco la ricetta della mediocrità.

Una cosa è chiara: ci vuole del genio per riuscire a far credere di averne.

Una religione che promette un futuro di beatitudine agli ultimi della terra non poteva che avere un grandissimo seguito, perché il mondo è fatto in gran parte di ultimi smaniosi di riscatto.

Vedo un futuro roseo per l’umanità – sí, roseo come la pelle di un maiale all'entrata di un mattatoio.

Libro di Giovanni Soriano
Libro di Giovanni Soriano
Malomondo
In lode della stupidità
Editore: Fazi, Roma, 2013

Società, cultura, politica, religione: nulla sfugge all'incontrastabile dominio della Stupidità, e volerne saggiare anche solo alcuni aspetti, significa rischiare di rimanere disgustati per sempre del mondo, degli altri, di sé stessi. "Gli unici libri che vale davvero la pena leggere – ovviamente qui non si sta parlando di ricettari o di guide turistiche – sono quei rari libri in cui si sente che l’autore non avrebbe potuto fare a meno di scrivere, e che lo ha fatto sulla propria pelle e col proprio sangue. Libri in cui ogni singola frase ha il suo valore e la sua ragion d’essere, in cui persino ogni parola sembra sia stata ben vagliata e soppesata prima di essere scritta. Gli altri, i libri scribacchiati per vanità, per mestiere, per denaro, persino per ignoranza, i libri, insomma, scritti cosí, tanto per scrivere, gettiamoli nel fuoco".



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