Frasi e citazioni di Jean Baudrillard

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Jean Baudrillard (Reims 1929 - Parigi 2007), filosofo e sociologo francese. Le seguenti riflessioni di Jean Baudrillard sono tratte da alcune delle sue opere più importanti: Lo scambio simbolico e la morte (L’Échange symbolique et la mort, 1976), Cool memories I-II (1990), L'illusione dell'immortalità (L’Illusion de la fin ou la grève des événements, 1992), Il delitto perfetto (Le Crime parfait, 1995).
Un giudizio negativo vi soddisfa ancora più di un elogio,
a patto che vi si senta la gelosia. (Jean Baudrillard)
Lo scambio simbolico e la morte
L’Échange symbolique et la mort, 1976

Allo stesso modo che la morale ordina: 'Non ucciderai', oggigiorno essa ordina: 'Non morirai'.

Che si lotti o no per abolirla, è indifferente: la pena di morte è inutile.

Dal "birth-control" al "death-control", che si giustizino le persone o le si obblighino a sopravvivere - e la proibizione di morire è la forma caricaturale, ma logica, del progresso della tolleranza - l'essenziale è che la possibilità di decidere venga loro sottratta, che non siano mai libere della loro vita e della loro morte, ma che muoiano e vivano su vidimazione sociale.

Il miracolo dell'uomo non è forse d'aver inventato, con la plastica, una materia nondegradabile − interrompendo così il ciclo che, attraverso la putrefazione e la morte, trasferiva dall'una all'altra tutte le sostanze del mondo? Una sostanza fuori ciclo, di cui anche il fuoco lascia un residuo indistruttibile: c'è in questo qualcosa di inaudito, simulacro in cui si condensa l'ambizione d'una semiotica universale.

Per l'indigeno, tutto il corpo è volto, cioè promessa e prodezza simbolica, al contrario della nostra nudità, che è solo strumentalità sessuale.

Della seduzione
De la séduction, 1979

La seduzione rappresenta il dominio dell'universo simbolico, mentre il potere non rappresenta che il dominio dell'universo reale.

Le strategie fatali
Les Stratégies fatales, 1983

Se tutti gli enigmi sono risolti, le stelle si spengono. Se tutto il segreto è restituito al visibile, e più che al visibile, all'evidenza oscena, se ogni illusione è restituita alla trasparenza, allora il cielo diventa indifferente alla terra.

Cool memories I-II
Diari 1980-1990, Selezione Aforismario

Comunicare? Comunicare? Solo i vasi comunicano.

Gli intellettuali sono destinati a sparire con l'avvento dell'Intelligenza Artificiale com'è avvenuto per gli eroi del cinema muto con l'invenzione del sonoro. Siamo tutti dei Buster Keaton.

Il momento più commovente è quello in cui una donna si toglie le scarpe e rimpicciolisce improvvisamente davanti a noi. Diventa meravigliosamente minuscola, e allo stesso tempo il suo viso cambia. Essa inaugura l’intimità nella sua forma più seducente.

Il solo crimine perfetto è il suicidio. Perché è unico e senza appello, al contrario dell'omicidio che deve ripetersi senza fine. Poiché realizza la confusione ideale tra il carnefice e la vittima.

Il viaggio è nella testa.

In America c'è una crudeltà mentale e un'atrocità consenziente sospette. La gente ti fa capire che sei libero in tutto, salvo nel non essere uno di loro.

In un sistema talmente perfezionato, è sufficiente essere privati della colazione per diventare imprevedibili.

L'Africa ha l'Aids − L'America del Sud ha la droga − l'Islam ha il terrorismo − il Terzo mondo ha il debito. Gli unici successi occidentali sono i virus elettronici e il crack della borsa.

L'America non è né un sogno, né una realtà, è una iperrealtà. Ed è una iperrealtà perché è una utopia vissuta fin dall'inizio come realizzata. Qui, tutto è reale, pragmatico, e tutto lascia perplessi.

L'informazione può dirci tutto. Ha tutte le risposte. Ma sono risposte a domande che non abbiamo mai posto, e che certamente non si pongono nemmeno.

La donna non dorme mai nuda, ha sempre un gioiello, un fard, un crema, un pensiero che le fa da ornamento contro l'abisso del sonno.

La donna si è sempre riservata la parte accattivante della seduzione (la seduttrice), lui si è sempre ritrovato con la parte un po' ridicola (il seduttore).

La gloria presso il popolo, ecco ciò a cui bisogna aspirare. Niente varrà mai quanto lo sguardo sperduto della salumiera che ci ha visto in televisione.

La neve non è più un dono del cielo. Essa cade esattamente nei posti contrassegnati dalle stazioni invernali.

Le statistiche sono una forma di realizzazione del desiderio, proprio come i sogni.

La noia è come un'impietosa zumata sull'epidermide del tempo. Ogni istante è dilatato e ingrandito come i pori del viso.

La teoria non è mai così bella come quando assume la forma di una fantasia o di una fiaba.

La televisione sarà forse stata inventata solo per restituire, attraverso una gustosa svolta, la sua forza al silenzio dell’immagine.

Né viltà, né coraggio sono senza affettazione. Neppure amore. I sentimenti non sono mai veri, giocano con il loro specchio.

Nel credere c'è qualcosa che ricorda una leggera demenza, ma la convinzione, credenza raddoppiata, è chiaramente segno di ritardo mentale.

Niente riempie meglio la mano di un seno.

Noi viventi non siamo mai nudi – lo sguardo, la voce sono già un abbigliamento. Siamo nudi soltanto nella vergogna, quando il linguaggio fa difetto. 

Quando una donna è nuda il tempo si vela.

Quello che passa di moda entra nel costume. Quello che scompare nel costume risuscita nella moda.

Tutto induce all'impazienza. Forse portiamo in noi il rimorso di una vita troppo lunga, riguardo alla specie, per come la usiamo.

Un giudizio negativo vi soddisfa ancora più di un elogio, a patto che vi si senta la gelosia.

Uno dei piaceri del viaggio è immergersi dove gli altri sono destinati a risiedere, e uscirne intatti, riempiti dell'allegria maligna di abbandonarli alla loro sorte.

Il destino dei sessi e il declino dell'illusione sessuale
1992

La seduzione non si basa sul desiderio o sull'attrazione: tutto questo è volgare meccanica e fisica carnale, nulla di interessante. Certo, il fascino della seduzione passa attraverso l'attrattiva del sesso. Ma, propriamente, vi passa attraverso, la trascende. Per la seduzione, infatti, il desiderio non è un fine, ma un'ipotetica posta in gioco. Anzi, più precisamente, la posta in gioco è provocare e deludere il desiderio, la cui unica verità è brillare e restare deluso.

L'illusione dell'immortalità
L’Illusion de la fin ou la grève des événements, 1992

Ciecamente sogniamo di superare la morte attraverso l'immortalità anche se da sempre l'immortalità ha rappresentato la peggiore delle condanne, il destino più terrificante.

La tecnologia sta diventando lo strumento ironico di un mondo che immaginiamo nostro solo per trasformarlo e dominarlo.

Le cose ci scoprono nello stesso tempo in cui noi scopriamo loro.

Non possediamo più obbiettivi in cui non credere. Perché è di vitale importanza – forse ancor più che vitale – avere cose in cui non credere.

Il delitto perfetto
La televisione ha ucciso la realtà
Le Crime parfait, 1995

Con la modernità, in cui non smettiamo di accumulare, di aggiungere, di rilanciare, abbiamo disimparato che è la sottrazione a dare la forza, che dall'assenza nasce la potenza. E per il fatto di non essere più capaci di affrontare la padronanza simbolica dell’assenza, oggi siamo immersi nell'illusione inversa, quella, disincantata, della proliferazione degli schermi e delle immagini

La capacità di stupire della fotografia è assai superiore a quella della scrittura. È raro che un testo possa offrirsi con la stessa istantaneità, con la stessa evidenza di un'ombra, di una luce, di una materia, di un dettaglio fotografico.

La fotografia ha un carattere ossessivo, narcisistico, estatico. È un'attività solitaria.

Qualunque siano la violenza, la velocità, il rumore che lo circondano, la fotografia restituisce l'oggetto all'immobilità e al silenzio.

La T.V. e i media sono da molto tempo usciti dal loro spazio mediale per investire dall'interno la vita «reale», proprio come fa il virus con una cellula normale. Non vi è bisogno di un casco né di una combinazione digitale: è la nostra volontà che finisce per muoversi nel mondo come in un'immagine di sintesi. Tutti abbiamo inghiottito il nostro ricevitore.

Se Dio esiste, non c'è bisogno di crederci. Se ci si crede, vuole dire che l'evidenza del suo esistere è morta.

L'America
Amérique, 1997

Il corpo che si pone il problema della propria esistenza è già quasi morto, e il culto che attualmente gli si dedica, metà yogico metà estetico, è una preoccupazione funebre.

Niente è più estraneo al travelling puro che il turismo.

Note
Leggi anche le citazioni dei filosofi francesi: Raymond Aron - Guy Debord - Michel Foucault

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