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Frasi e citazioni di Michela Murgia

Selezione di frasi e citazioni di Michela Murgia (Cabras 1972 - Milano, 2023), scrittrice italiana. Michela Murgia ha cominciato a farsi conoscere raccontando in modo satirico la propria personale esperienza nel mondo di telemarketing e del call center di un'importante multinazionale (la Kirby Company), descrivendo lo sfruttamento economico e la manipolazione psicologica cui sono spesso sottoposti i lavoratori precari in simili ambienti lavorativi. Nel 2006, questo racconto è diventato un libro: Il mondo deve sapere. Romanzo tragicomico di una telefonista precaria, che ha ispirato la sceneggiatura del film Tutta la vita davanti di Paolo Virzì.
In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera pochi mesi prima di morire per un tumore al rene, ha detto Michela Murgia: 
"Il cancro è un complice della mia complessità, non un nemico da distruggere. Non posso e non voglio fare guerra al mio corpo, a me stessa. Il tumore è uno dei prezzi che puoi pagare per essere speciale". [...] "Ho cinquant’anni, ma ho vissuto dieci vite. Ho fatto cose che la stragrande maggioranza delle persone non fa in una vita intera. Cose che non sapevo neppure di desiderare. Ho ricordi preziosi". [...] "Ricordatemi come vi pare. Non ho mai pensato di mostrarmi diversa da come sono per compiacere qualcuno. Anche a quelli che mi odiano credo di essere stata utile, per autodefinirsi. Me ne andrò piena di ricordi. Mi ritengo molto fortunata. Ho incontrato un sacco di persone meravigliose. Non è vero che il mondo è brutto; dipende da quale mondo ti fai".
Le seguenti citazioni di Michela Murgia sono tratte, oltre che da Il mondo deve sapere, da: Accabadora  (Einaudi 2009), Ave Mary (Einaudi 2011), L'incontro (Einaudi 2012), Chirú (Einaudi 2015), Stai zitta (Einaudi 2021), Tre ciotole (Mondadori, 2023).
Non si è vittime per il solo fatto di esistere come femmine invece
che come maschi, ma lo si è sempre di qualcosa o di qualcuno.
(Michela Murgia)
Il mondo deve sapere
Romanzo tragicomico di una telefonista precaria, 2006 - Selezione Aforismario

Il lavoro è organizzato come in un gulag svizzero. Dodici ore filate divise in tre turni di quattro ore, senza soluzione di continuità. La casalinga non ha scampo. È lei il target della diabolica organizzazione Kirby.

In questi posti chi ti assume è sempre uno psicologo. Cosa spinge uno che ha fatto psicologia a fare questo lavoro di merda? È un mistero più grande della transustanziazione.

Le scienze umane della psicologia sociale in mano a questa gente diventano armi di distruzione di massa.

La tecnica era esattamente quella che mi aspettavo. Una telefonata studiata nei minimi dettagli, di cui mi danno il testo, insieme ad alcune indicazioni. «Sorridi, dall'altra parte del telefono si capisce. Se devi fare una domanda fuori testo, fa’ in modo che non cominci mai per “non” e che la risposta non possa mai essere “no”. Altrimenti ti seghi da sola.» Hai capito. Chiamale sceme.

«Mai porre una frase in modo negativo. La parola no non deve mai comparire in nessuna delle sue varianti. Non chiedete: «“Non le verrebbe bene, signora, domani pomeriggio”?. «La risposta ovvia è: «“No, non mi viene bene affatto!”. «Dite invece: «“Signora, le viene meglio domani pomeriggio o dopo-dopomani mattina?”. «Così, con due alternative che sottendono comunque un sì, il no viene decisamente più complicato.»

A volte ci sono delle persone che quando mi rispondono al telefono mi fanno pentire di non averlo fatto prima, questo pseudolavoro. Stavolta è un uomo, un signore deliziosamente sveglio, per essere un maschio. Non è per sessismo, è che i maschi sono oggettivamente più sprovveduti davanti a una voce di donna al telefono. Anche non al telefono, se è per quello. Ma questo è un altro discorso.

«Fai in modo che il tuo sogno incontri le opportunità. Ma ricorda che l’opportunità lasciata passare non è mai persa... verrà trovata da qualcun altro.» [1]

«L’obiettivo raggiunto di oggi è la base di partenza per quello di domani». [1]

«È più facile scendere da una montagna che salirci, ma il panorama è migliore visto dalla cima.» [1]

«Lo spirito di squadra è l’attività di lavorare insieme attraverso una Visione Comune, è l’abilità di indirizzare dei risultati individuali verso degli Obiettivi Organizzativi, è il carburante che permette a delle persone comuni di raggiungere Risultati Non Comuni.» [1]

«Non sei un lavoratore qualunque, perché non fai un lavoro qualunque. Non sei una persona comune, perché sei una persona di successo. Il tuo successo è già dentro di te!». [1]

Qui bisogna sorridere sempre, perché non si vende solo il Kirby. Si vende una filosofia di vita. Think Positive, Little Rose. Come direbbe la nonna, se ti stuprano e non puoi opporti, rilassati e cerca almeno di godertela.

Accabadora
© Einaudi 2009

Come gli occhi della civetta, ci sono pensieri che non sopportano la luce piena. Non possono nascere che di notte, dove la loro funzione è la stessa della luna, necessaria a smuovere maree di senso in qualche invisibile altrove dell'anima.

Le colpe, come le persone, iniziano a esistere se qualcuno se ne accorge.

Gli ci volle qualche minuto per ricordarsi chi e cosa era, che riemergere da sé stessi è tanto più difficile quanto più si è profondi.

Non dire mai: di quest’acqua io non ne bevo. Potresti trovarti nella tinozza senza manco sapere come ci sei entrata.

Ave Mary
E la chiesa inventò la donna © Einaudi 2011 - Selezione Aforismario

A lungo mi sono chiesta come fosse possibile che persone intelligenti, il più delle volte colte, spesso autonome economicamente, accettassero di essere oggetto di violenza all'interno della propria relazione. Adesso so che contano l'educazione femminile, frutto di secoli di addestramento alla subordinazione, e anche la parallela formazione maschile, imbevuta di proiezioni dominanti e possessive.

Essere identificati come vittime è una condizione che dovrebbe essere transitoria per chiunque, legata a precise circostanze. Non si è vittime per il solo fatto di esistere come femmine invece che come maschi, ma lo si è sempre di qualcosa o di qualcuno. Il tentativo di trasformare le persone in vittime permanenti a prescindere dalle circostanze costringe la vittima al ruolo di vittimizzata, che è un'altra forma di violenza, più sottile e pervasiva, perché impone una condizione di passività che preclude la facoltà di riscattarsi. Il soggetto non può tentare di uscire dalla condizione di vittima, perché intorno ha un intero sistema che gli impedisce di essere qualcosa di diverso.

L'educazione religiosa alla ritrosia sessuale ha generato nelle donne una condizione di forte ipocrisia tra il dover dire e il voler fare, condannando alla clandestinità il loro desiderio e imponendo agli uomini una visione distorta del complesso mondo erotico femminile, che a lungo è stato ignorato. Il concedersi o negarsi al desiderio maschile finì per essere l'unica forma di potere permessa alle donne, e i tempi e i modi della contrattazione del consenso al rapporto sessuale divennero il solo spazio per esercitarlo.

Mentre l'uomo per generazioni è stato incoraggiato sin da bambino a essere volitivo e perentorio – e probabilmente più manifestava la propensione al rifiuto, più di lui si diceva che avesse «carattere» – alle bambine si insegnava invece la virtù dell'obbedienza, a essere compiacenti, inculcando in loro l'idea che il no fosse scortesia e il rifiuto superbia e presunzione di sé. In questo modo le donne sono cresciute con l'idea di essere una specie consenziente, ma ha finito per radicarsi anche negli uomini l'errata convinzione che le donne quando dicono no in realtà vogliano dire forse, e quando dicono forse è perché in fondo desiderano dire sì. Su questo sfondo culturale, i rifiuti delle donne non sono quasi mai considerati una cosa seria.

Una parte rilevante del nostro immaginario si gioca sulla rappresentazione della morte, e anche sulla sua mancata rappresentazione. L'assunto che la cultura occidentale moderna neghi l'idea della morte è talmente condiviso che se entrasse in un articolo della Costituzione ben pochi se ne lagnerebbero.

L'incontro
© Einaudi 2012 - Selezione Aforismario

Benedetto sempre sia il rispetto per la carne della nostra carne, ma la strada e l’averci giocato insieme offre ai bambini una più alta dimensione di parentela, che nemmeno da adulti sarà mai dimenticata.

Non c’è stato di famiglia che possa vincere la battaglia contro i pomeriggi di sole estivo in cui si è riusciti a infilare il primo pallone in porta tra le grida dei compagni, o liberato insieme una libellula gigante entrata per sbaglio in un retino per farfalle. Cosa può il richiamo del proprio sangue contro la consapevolezza di essere stati la causa involontaria del primo sangue sgorgato dal ginocchio di un amico?

Nessun Natale trascorso in famiglia compete dentro all'anima con il vento in faccia di certe discese in bicicletta senza mani, col riflesso della treccia scura che dondola sulla schiena della bambina più bella o con la rovente vergogna di un giornale per grandi trovato tra gli sterpi e sfogliato insieme in silenzio, attoniti. In quelle verginità perdute c’è il segreto patto dei veri complici, il potere normativo delle prime consapevolezze comuni, contro le quali non esiste famiglia che possa pretendere maggiori diritti.

Chirú
© Einaudi 2015 - Selezione Aforismario

Amarsi vuol dire perdere l'equilibrio, derubarsi l'un l'altro, attrarsi e spaventarsi, scambiarsi di posto.

Della sua fragilità in quell'istante amai proprio quello che dell’amore si paga piú caro: l’assenza di calcolo e di misura che appartiene solo alle cose nate libere.

Molte volte nella vita ho osservato le persone agire mosse dall'idea che la confidenza le autorizzasse a trascurare la grazia.

Non capiva perché le persone passassero tutta la vita a cercare di essere piú speciali degli altri: se solo avessero immaginato cosa significava essere diversi in un posto in cui essere diversi voleva dire essere soli, ciascuno si sarebbe accontentato di sé stesso.

Si dovrebbero poter chiamare casa solo i luoghi che non occorre meritarsi.

Futuro interiore
© Einaudi, 2016

Non ci sono colpe del passato né pesi nel presente che possano esimerci dal prenderci la responsabilità di sognare il futuro.

Chi nasce nella bellezza crescerà convinto di meritarsi un mondo bello e sarà difficile persuaderlo ad accontentarsi di qualcosa di meno. 

Istruzioni per diventare fascisti
© Einaudi, 2018

La democrazia ha la demenziale caratteristica di essere un sistema di governo che si fonda sul dissenso, anziché sul consenso: questo purtroppo significa che ogni tizio che ha un’opinione è convinto che tutti non vedano l’ora di sentirgliela esprimere.

Non si diventa fascisti senza un nemico, perché il fascismo per porsi deve opporsi.

Chi siano i fascisti oggi è una cosa che non ha bisogno di me per essere evidente. Chi mette muri, chi limita la solidarietà ai suoi, chi mette gli uni contro gli altri per controllare entrambi, chi limita le libertà civili, chi nega il diritto alla migrazione con l’arma della legge e l’alibi della responsabilità, questi sono i fascisti oggi.

L'inferno è una buona memoria
Visioni da «Le nebbie di Avalon» di Marion Zimmer Bradley © Marsilio, 2018

Non esistono libri innocui, perché non siamo innocui noi. Gli esseri umani sono pericolosi e quello che nutre il loro immaginario si rivela l’innesco di processi di misteriosa combustione, talvolta divampante, talvolta ardente in latenza, come una minaccia in attesa di concretizzarsi.

Morgana
Storie di ragazze che tua madre non approverebbe (con Chiara Tagliaferri) © Mondadori, 2019

I soldi sono il vero tabù da violare quando si parla di donne, perché il denaro è il potere maggiore di tutti, quindi per definizione è stato per anni solo degli uomini. Lo scopo della vita delle donne, nel frattempo, è stato quello di fare buoni matrimoni per accedere alla sicurezza di buoni patrimoni, con il sottotesto che a loro non servissero i soldi, ma solo un uomo che li avesse.

Stai zitta
e altre nove frasi che non vogliamo sentire piú © Einaudi 2021 - Selezione Aforismario

La donna socialmente gradita è una donna silenziosa, che diletta con qualunque arte, tranne quella oratoria.

Il silenzio è una virtú, ma solo se sono le donne a praticarlo. Agli uomini nessuno chiede di tacere le loro riflessioni interiori, anzi sono cosí sollecitati a condividerle che è lecito sospettare che prima di parlare parecchi di loro non abbiano riflettuto a sufficienza.

La donna che non vuole irritare l’uomo con cui si sta confrontando deve agognare di avere spesso torto o almeno di non avere sempre ragione. Specialmente quando ha ragione.

Il linguaggio è un’infrastruttura culturale che riproduce rapporti di potere. L’imposizione del cosiddetto maschile universale è un modo per dire che state occupando abusivamente il posto di un uomo, ma che questa anomalia durerà talmente poco che non vale nemmeno la pena di trovare una parola esatta che la definisca. Alcune di queste donne, convinte che «i problemi siano ben altri», hanno rinunciato alla pretesa di vedersi declinare la carica secondo il proprio genere, salvo poi verificare a loro spese che dietro il rifiuto di rispettare la grammatica si nascondeva (nemmeno troppo bene) il rifiuto di rispettare loro.

Tre ciotole
Rituali per un anno di crisi © Mondadori, 2023 - Selezione Aforismario

Agli uomini di quanto sei brava a cavartela non importa niente, ti preferiscono quando hai bisogno di loro.

Non sempre la verità è la scelta migliore quando si vuole bene a qualcuno. 

La coppia è un castello di carte, non si può improvvisare niente, se ciascuno fa quello che deve senza cercare di vincere sull’altro allora forse si arriva alle nozze d’oro stimandosi.

Non esistono bambini buoni o cattivi, sono categorie sciocche: è proprio il fatto che sono bambini a renderli odiosi.

Nessuna educazione impedisce che il bambino agisca la cosa più odiosa di cui è capace: sé stesso. Tutti i bambini, anche quelli inibiti con la minaccia, presto o tardi piangeranno, cercheranno di attirare l’attenzione interrompendoti, faranno cadere le cose, alzeranno la voce, vorranno correre dove non si può e mangiare quello che non c’è, chiederanno di andare in bagno nel momento meno opportuno o pretenderanno altre cose che non puoi o non vuoi dargli.

I bambini sono fasci di bisogni infiniti che non sanno fingere e non saper fingere è un difetto sociale, puerile per definizione.

Crescere è anche imparare a nascondere gli istinti che ci porterebbero all’abbrutimento. La buona educazione è addestramento alla finzione, a dire che stai bene anche se non è vero, perché in realtà nessuno vuol davvero sapere che quel giorno hai la diarrea o il reflusso. 

Educazione è affermare che sei lieta di fare una cosa che non vorresti fare per niente. È sorridere a qualcuno a cui vorresti spaccare la faccia, altrimenti andremmo tutti in giro con i connotati scomposti dalle botte.

Il senso di responsabilità nasce dal fatto che ogni ipocrisia mancata genera conseguenze.

Note
  1. Citazioni di autori motivazionali.
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni di: Grazia DeleddaDacia MarainiSusanna Tamaro