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Frasi di Umberto Eco da "Il nome della rosa" e altri romanzi

Selezione delle frasi più significative dai romanzi di Umberto Eco (Alessandria 1932 - Milano 2016), scrittore, filosofo, semiologo e linguista italiano.

Umberto Eco si laurea in filosofia nel 1954 all'Università di Torino con una tesi sull'estetica di San Tommaso d'Aquino. Nel 1956 pubblica il suo primo libro: Il problema estetico in San Tommaso, che è un'estensione e un approfondimento della sua tesi di laurea. Dal 1959 al 1975 è condirettore editoriale della casa editrice Bompiani, con la quale pubblica la maggior parte delle sue opere.

Nel 1961 Eco inizia anche la sua carriera universitaria in diverse città italiane e straniere, e nel 1975 ottiene la cattedra di Semiotica presso l'Università di Bologna. Dello stesso anno è la pubblicazione del suo Trattato di semiotica generale. Nel corso degli anni, Umberto Eco collabora con innumerevoli riviste e testate giornalistiche, italiane e straniere, occupandosi dei più svariati argomenti, compresi quelli ritenuti culturalmente "meno elevati", come il romanzo d'appendice, il fumetto, la barzelletta, l'enigmistica, ecc.

Il grande successo di pubblico gli arriva nel 1980 con la pubblicazione del romanzo Il nome della rosa, che diventa un bestseller internazionale, con circa trenta milioni di copie vendute. Altri romanzi di successo sono: Il pendolo di Foucault (1988), L'isola del giorno prima (1994), Il cimitero di Praga (2010) e Numero zero (2005). Su Aforismario trovi anche una raccolta di citazioni tratte dai saggi di Umberto Eco. [Il link è in fondo alla pagina].
Si nasce sempre sotto il segno sbagliato e stare al mondo in modo dignitoso
vuol dire correggere giorno per giorno il proprio oroscopo. (Umberto Eco)
Il nome della rosa
© Bompiani 1980 - Selezione Aforismario

Anche una guerra santa è una guerra. Per questo forse non dovrebbero esserci guerre sante. 

C'è una lussuria del dolore, come c'è una lussuria dell'adorazione e persino una lussuria dell'umiltà.

Disse un filosofo greco [...] che si deve smantellare la serietà degli avversari con il riso, e il riso avversare con la serietà.

Forse il compito di chi ama gli uomini è di far ridere della verità, fare ridere la verità, perché l'unica verità è imparare a liberarci dalla passione insana per la verità.

I folli e i bambini dicono sempre la verità.

I libri non sono fatti per crederci, ma per essere sottoposti a indagine. Di fronte a un libro non dobbiamo chiederci cosa dica ma cosa vuole dire.

Il bene di un libro sta nell'essere letto. Un libro è fatto di segni che parlano di altri segni, i quali a loro volta parlano delle cose. Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti, e quindi è muto. 

Il diavolo non è il principe della materia, il diavolo è l'arroganza dello spirito, la fede senza sorriso, la verità che non viene mai presa dal dubbio.

Il riso squassa il corpo, deforma i lineamenti del viso, rende l'uomo simile alla scimmia.

L'amore vero vuole il bene dell'amato.

La bellezza del cosmo è data non solo dalla unità nella varietà, ma anche dalla varietà nell'unità.

La giustizia non è mossa dalla fretta, come credevano gli pseudoapostoli, e quella di Dio ha secoli a disposizione.

Non tutte le verità sono per tutte le orecchie.

Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.

Più amara della morte è la donna, che è come il laccio dei cacciatori, il suo cuore è come una rete, le sue mani funi.

Quando entra in gioco il possesso delle cose terrene, è difficile che gli uomini ragionino secondo giustizia.

Quando i veri nemici sono troppo forti, bisogna pur scegliere dei nemici più deboli. 

Se gli uomini vedessero quello che è sotto la pelle, così come accade con la lince di Beozia, rabbrividirebbero alla visione della donna. Tutta quella grazia consiste di mucosità e di sangue, di umori e di bile. Se si pensa a ciò che si nasconde nelle narici, nella gola e nel ventre, non si troverà che lordume. E se ti ripugna toccare il muco o lo sterco con la punta del dito, come mai potremmo desiderare di abbracciare il sacco stesso che contiene lo sterco?

Se la guardi e provi desiderio, perciostesso essa è una strega.

Se un pastore falla deve essere isolato dagli altri pastori, ma guai se le pecore cominciassero a diffidare dei pastori.

Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti, e quindi è muto.

Spesso sono gli inquisitori a creare gli eretici.

Tale è la forza del vero che, come il bene, è diffusivo di sé.

Tutte le eresie sono bandiera di una realtà dell'esclusione.

Un romanzo [...] è una macchina per generare interpretazioni.

Un sogno è una scrittura, e molte scritture non sono altro che sogni.

Il pendolo di Foucault
© Bompiani 1988 - Selezione Aforismario

Certe cose le senti venire, non è che ti innamori perché ti innamori, ti innamori perché in quel periodo avevi un disperato bisogno di innamorarti.

Credo che si diventi quel che nostro padre ci ha insegnato nei tempi morti, mentre non si preoccupava di educarci. Ci si forma su scarti di saggezza. 

Ciascuno di noi ogni tanto è cretino, imbecille, stupido o matto. Diciamo che la persona normale è quella che mescola in misura ragionevole tutte queste componenti, questi tipi ideali.

È difficile individuare lo stupido. Uno stupido può prendere anche il premio Nobel.

L'umanità non sopporta il pensiero che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si sono tamponati sull'autostrada bagnata. E allora occorre trovare un complotto cosmico, Dio, gli angeli o i diavoli.

Lo stupido può anche dire una cosa giusta, ma per ragioni sbagliate.

Lo stupido è insidiosissimo. L'imbecille lo riconosci subito (per non parlare del cretino), mentre lo stupido ragiona quasi come te, salvo uno scarto infinitesimale.

Si nasce sempre sotto il segno sbagliato e stare al mondo in modo dignitoso vuol dire correggere giorno per giorno il proprio oroscopo.

Si possono dire le cose sbagliate, basta che le ragioni siano giuste.

Si pubblicano molti libri di stupidi perché di primo acchito ci convincono. Il redattore editoriale non è tenuto a riconoscere lo stupido. Non lo fa l'accademia delle scienze, perché dovrebbe farlo l'editoria?

Sovente il Graal appare come luce sfolgorante... Si tratta di un cimbalo, che sta per qualche forza, per qualche sorgente dà immensa energia. Dà nutrimento, guarisce ferite, accieca, fulmina ... Un raggio laser? Qualcuno ha pensato alla pietra filosofale degli alchimisti, ma se così anche fosse, che cos'è stata la pietra filosofale se non il simbolo di qualche energia cosmica?
È difficile individuare lo stupido. Uno stupido può prendere
anche il premio Nobel. (Umberto Eco)
L'isola del giorno prima
© Bompiani 1994 - Selezione Aforismario

La presenza sminuisce la fama, mentre la lontananza l'accresce: le qualità perdono lucentezza se si toccano troppo, mentre la fantasia giunge più lontano della vista.

La prima qualità di un onest'uomo è il disprezzo della religione, che ci vuole timorosi della cosa più naturale del mondo, che è la morte, odiatori dell'unica cosa bella che il destino ci ha dato, che è la vita, e aspiranti a un cielo dove di eterna beatitudine vivono solo i pianeti, che non godono né di premi né di condanne, ma del loro moto eterno, nelle braccia del vuoto. Siate forte come i saggi dell'antica Grecia e guardate alla morte con occhio fermo e senza paura. 

La verità è una giovinetta tanto bella quanto pudica e perciò va sempre avvolta nel suo mantello.

L'assenza è all'amore come il vento al fuoco: spegne il piccolo, fa avvampare il grande.[1]

Il cimitero di Praga
© Bompiani 2010 - Selezione Aforismario

Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria.

Gli uomini non fanno mai il male così completamente ed entusiasticamente come quando lo fanno per convinzione religiosa.

L'italiano è infido, bugiardo, vile, traditore, si trova più a suo agio col pugnale che con la spada, meglio col veleno che col farmaco, viscido nella trattativa, coerente solo nel cambiar bandiera a ogni vento.

L'odio è la vera passione primordiale. È l'amore che è una situazione anomala.

Non si ama qualcuno per tutta la vita, da questa speranza impossibile nascono adulterio, matricidio, tradimento dell'amico... Invece si può odiare qualcuno per tutta la vita. Purché sia sempre là a rinfocolare il nostro odio. L'odio riscalda il cuore.

Non si cambia il mondo con le idee.

Non vi è nulla di più inedito di ciò che è già stato pubblicato.

Qualcuno ha detto che il patriottismo è l'ultimo rifugio delle canaglie: chi non ha principi morali si avvolge di solito in una bandiera, e i bastardi si richiamano sempre alla purezza della loro razza. L'identità nazionale è l'ultima risorsa dei diseredati.

Numero zero
© Bompiani 2015

Non sono le notizie che fanno il giornale, ma il giornale che fa le notizie.

Libro di Umberto Eco consigliato
Il nome della rosa 
Editore Bompiani, 1980

"L'idea del Nome della rosa mi venne quasi per caso e mi piacque perché la rosa è una figura simbolica così densa di significati da non averne quasi più nessuno: rosa mistica, e rosa ha vissuto quel che vivono le rose, la guerra delle due rose, una rosa è una rosa è una rosa è una rosa, i rosacroce, grazie delle magnifiche rose, rosa fresca aulentissima. Il lettore ne risultava giustamente depistato, non poteva scegliere una interpretazione; e anche se avesse colto le possibili letture nominaliste del verso finale ci arrivava appunto alla fine, quando già aveva fatto chissà quali altre scelte. Un titolo deve confondere le idee, non irreggimentarle. Nulla consola maggiormente un autore di un romanzo che lo scoprire letture a cui egli non pensava, e che i lettori gli suggeriscono. Quando scrivevo opere teoriche il mio atteggiamento verso i recensori era di tipo giudiziario: hanno capito o no quello che volevo dire? Con un romanzo è tutto diverso. Non dico che l'autore non possa scoprire una lettura che gli pare aberrante, ma dovrebbe tacere, in ogni caso, ci pensino gli altri a contestarla, testo alla mano. Per il resto, la gran maggioranza delle letture fa scoprire effetti di senso a cui non si era pensato". Il nome della rosa è il romanzo col quale Umberto Eco ha esordito nella narrativa, e che è divenuto un clamoroso bestseller in tutto il mondo. Dal testo è stato tratto il film omonimo.

Note
  1. "L'assenza è all'amore come il vento al fuoco: spegne il piccolo, fa avvampare il grande". Questa frase in L'isola del giorno prima è un'evidente citazione di Roger de Bussy-Rabutin: "La lontananza fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande". (Storia amorosa delle Gallie, 1666).
  2. Vedi anche: Citazioni dai saggi di Umberto Eco

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