Aforismi, frasi e citazioni sul Nazismo

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sul nazismo (contrazione del termine nazionalsocialismo (in tedesco: Nationalsozialismus), sui nazisti e sui naziskin.
Il nazismo è un sistema ideologico di estrema destra elaborato in Germania soprattutto da Adolf Hitler, che si caratterizza per una visione nazionalistica del socialismo radicale, populista, xenofoba, razzista, antidemocratica e totalitaria, incentrata sul mito della superiorità della razza ariana e del popolo tedesco. Il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP) salì al potere nel 1933 e instaurò un regime dittatoriale che si concluse nel 1945 con la resa incondizionata dell'esercito tedesco e con la vittoria militare delle contrapposte forze alleate.
"Naziskin" è un termine del linguaggio giornalistico usato per indicare giovani neonazisti "i quali, ricorrendo a metodi violenti e intimidatori, ostentano un atteggiamento di intolleranza verso le minoranze razziali e religiose, gli omosessuali, i tossicodipendenti e chi ne assuma le difese; sono riconoscibili dalle teste rasate e dal particolare abbigliamento, costituito generalmente da bomber e stivali di foggia militare, con decorazioni derivanti (com'era nella simbologia del nazismo) dalla tradizione celtica". [Vocabolario Treccani].

Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sul fascismo, il nazionalismo, il totalitarismo, l'antisemitismo, la Shoah e i lager. [I link sono in fondo alla pagina].
Non occorre essere ebreo per essere antinazista. Basta essere
un normale essere umano con un briciolo di dignità. (Charlie Chaplin)
Sentirsi puri, non contaminati. Il popolo tedesco ha sempre reagito alle proprie crisi con un disperato, irrazionale desiderio di purezza: e la rivolta luterana – a un livello umano e ideale ben diverso, d'accordo – rappresenta forse il primo, imponente documento storico di questo impulso innato. Sorto dopo Versaglia, il nazionalsocialismo non si è tanto imposto con la violenza alle masse, quanto piuttosto le ha trovate già pronte ad accoglierlo e ad acclamarlo.
Giorgio Bassani, Di là dal cuore, 1984

La tendenza di tutte le burocrazie a perdere di vista lo scopo originario per concentrarsi invece sui mezzi - i mezzi che si trasformano in fini - è stata ampiamente osservata, analizzata e descritta. La burocrazia nazista non sfuggì a questa tendenza. Una volta messa m movimento, la macchina omicida sviluppò una propria forza d'inerzia: quanto più si dimostrava efficiente nel ripulire dagli ebrei i territori sottoposti al suo controllo, tanto più attivamente cercava nuovi territori su cui esercitare le capacità recentemente acquisite.
Zygmunt Bauman, Modernità e olocausto, 1989

Una iniziazione nazista alle gerarchie superiori delle SS consisteva nel cavare un occhio a un gattino dopo averlo nutrito e coccolato per un mese. Tale esercizio era inteso a cancellare ogni traccia di deleteria pietà e a forgiar e il completo Übermensch. C'è in questo un postulato magico assai preciso: l'adepto acquisisce uno status superumano compiendo un qualche atto atroce, rivoltante, subumano.
William Burroughs, Il gatto in noi, 1986

Non Hitler ha creato il nazismo, ma il nazismo Hitler.
Pino Caruso, Appartengo a una generazione che deve ancora nascere, 2014

Un giovanotto, tipico rampollo della nuova generazione newyorkese, mi chiese con aria benevola perché fossi tanto antinazista. «Perché loro sono antiuomo» risposi. «Ah, già» disse lui, come se facesse una improvvisa scoperta. «Ma lei è ebreo, nevvero?» «Non occorre essere ebreo per essere antinazista» risposi. «Basta essere un normale essere umano con un briciolo di dignità.» E la discussione finì lì. 
Charlie Chaplin, La mia autobiografia, 1964

Cristianesimo, democrazia, nazismo, comunismo hanno screditato tante parole necessarie che oggi è diventato difficile parlare senza sembrare complici di qualcosa di basso e vile.
Nicolás Gómez Dávila, Tra poche parole, 1977/92

Dietro il partito nazista c’è il popolo tedesco, che ha eletto Hitler dopo che questi aveva manifestato con chiarezza e senza alcuna possibilità di fraintendimento nel suo libro e nei suoi discorsi le sue vergognose intenzioni.
Albert Einstein, Sugli eroi del ghetto di Varsavia, su Bulletin of the Society of Polish Jews, 1944

Il neonazismo è così imbecille che potrebbe trovare in Italia il suo habitat naturale.
Ellekappa [1]

Il consenso può esistere anche nelle dittature, come insegnano nazismo e fascismo, spesso anzi è assai più ampio di quello che i governanti possono ottenere in un regime democratico.
Massimo Fini, Sudditi, 2004

Psicologicamente, la prontezza a sottomettersi al regime nazista sembra dovuta principalmente a uno stato di stanchezza interiore e di rassegnazione, stato che è caratteristico dell'individuo del nostro tempo anche nei paesi democratici.
Erich Fromm, Fuga dalla libertà, 1941

Un ulteriore incentivo alla lealtà della maggioranza della popolazione verso il governo nazista cominciò ad operare dopo l'avvento di Hitler al potere. A quel punto, il governo di Hitler si identificò per milioni di persone con la «Germania». Una volta che aveva assunto il potere di governo, combatterlo significava estraniarsi dalla comunità dei tedeschi; poiché gli altri partiti politici erano stati aboliti, e il partito nazista «era» la Germania, l'opposizione ad esso significava opposizione alla Germania.
Erich Fromm, Fuga dalla libertà, 1941

Per quanto possa essere ostile ai princìpi del nazismo, un cittadino tedesco, se deve scegliere tra il restar solo e il sentire di appartenere alla Germania, per lo più sceglierà quest'ultima via.
Erich Fromm, Fuga dalla libertà, 1941

Il razzismo, l'antisemitismo e il neonazismo, tre nozioni che indicano il grado zero dello sviluppo dell'umanità.
Umberto Galimberti, Parole nomadi, 1994

L’esperimento nazista, non per la sua crudeltà, ma proprio per l’irrazionalità che scaturisce dalla perfetta razionalità di un’organizzazione, per la quale “sterminare” aveva il semplice significato di “lavorare”, può essere assunto come quell'evento che segna l’atto di nascita dell’età della tecnica.
Umberto Galimberti, Psiche e techne, 1999

Il partito nazional-socialista riprende le linee essenziali d'una concezione del mondo genericamente nazionale e, tenendo conto della realtà pratica, dei tempi, del materiale umano esistente, e delle debolezze umane, foggia con esse una professione di fede politica. Questa, a sua volta, crea, nell'organizzazione rigida di grandi masse umane resa cosi possibile, le condizioni preliminari per il trionfo di quella concezione.
Adolf Hitler, Mein Kampf (La mia battaglia), 1925/26

Il nazional-socialismo deve esigere il diritto di imporre i suoi principii all'intera nazione tedesca, senza riguardo a quelli che furono sinora i confini degli Stati federali, ed educarla ai pensieri e alle idee nostre. Come le chiese non si sentono legate e limitate dai confini politici, così l'idea nazional-socialista non può sentirsi limitata dai territori dei singoli Stati della nostra patria.
Adolf Hitler, ibidem

Il movimento nazional-socialista si trova oggi all'inizio della sua battaglia. Deve ancora in parte foggiare e completare la sua concezione del mondo. Deve combattere con tutta la sua energia, con tutte le sue fibre, per il trionfo dei suo grandi ideali, e potrà solo vincere se porrà tutte le sue forze al servizio di questa lotta.
Adolf Hitler, Mein Kampf (La mia battaglia), 1925/26

Giovinezza, bellezza, forza: i criteri dell'amore fisico sono esattamente gli stessi del nazismo. 
Michel Houellebecq, La possibilità di un'isola, 2005

La guerra è un terribile fatto di sempre: è deprecabile ma è in noi, ha una sua razionalità, la «comprendiamo». Ma nell'odio nazista non c'è razionalità: è un odio che non è in noi, è fuori dell'uomo, è un frutto velenoso nato dal tronco funesto del fascismo, ma è fuori ed oltre il fascismo stesso. Non possiamo capirlo; ma possiamo e dobbiamo capire di dove nasce, e stare in guardia.
Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947 (in Appendice, 1976)

Il Terzo Reich, che si proclamava millenario appare soltanto «una banale Medusa», come scriveva Jose­ph Roth, destinata alla sconfitta; non è durata mille anni, ma dodici, meno del mio scaldabagno.
Claudio Magris, discorso, Francoforte, 2009

Nella cartolina di un amico, che ritrovo muffita in fondo a un cassetto (è del 1940 e del momento in cui la vittoria totale del nazismo non era impensabile), leggo questa frase: «Non c’è da sperare che in quella che si chiama la Provvidenza negativa, cioè l’insufficienza del malvolere».
Paolo Milano, Note in margine a una vita assente, 1947/55 (postumo 1991)

In troppi hanno permesso l’Olocausto, per poterlo attribuire solo al nazismo.
Enzo Raffaele, Aforismi sovrani, 2014 

Dopo il nazismo non si può più credere in Dio, dopo il comunismo si deve credere nel Diavolo.
Umberto Silva, Uomo che scrive nella notte, 2012

Pur non tenendo conto degli innumerevoli orrori commessi quotidianamente prima e dopo il breve periodo che va dall’avvento del nazismo alle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, ciò che è accaduto su scala mondiale in quegli anni è sufficiente, da solo, a macchiare in maniera indelebile l’umanità, rendendola disprezzabile e inaffidabile agli occhi di chiunque conservi ancora un po’ di senso della decenza.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013

A distanza di cinquant'anni, nel mondo, si è fatto ancora poco per far comprendere alla gente, cosa sono stati il nazismo e la Shoah. C'è stato anche chi ha negato, e nega tutt'ora, a volte anche per nascondere le proprie colpe o la propria vergogna!
Elisa Springer, Il silenzio dei vivi, 1997

Dovremmo cercare di educare, liberare e ampliare la nostra mente. Di guardare oltre i pregiudizi. Per esempio bisognerebbe studiare i finanziamenti del partito nazista. Capire quante società americane sono state coinvolte, dalla General Motors all'IBM. Hitler era solo un uomo che avrebbe potuto essere facilmente assassinato. 
Oliver Stone, su la Repubblica, 2010
Quando i nazisti vennero per i comunisti, io non dissi nulla  perché non
ero comunista. Quando vennero per i sindacalisti, io non dissi nulla
perché non ero sindacalista. Quando vennero per gli Ebrei, io non dissi
nulla perché non ero ebreo. Poi vennero a prendere me, e non era rimasto
più nessuno che potesse dire qualcosa. (Martin Niemöller)
Il detto neotestamentario: «Chi non è con me è contro di me», è sempre stato caro agli antisemiti. È un tratto essenziale del dominio, respingere nel campo avversario, in nome della semplice differenza, chiunque non s'identifica con esso: non per niente cattolicesimo è il termine greco per il latino totalità, realizzato dai nazisti. Essa significa l'equiparazione del diverso (che si tratti della «deviazione» o dell'«altra razza») con l'avversario.
Theodor Adorno, Minima moralia, 1951

L'adesione a una ideologia fanatica incomincia sempre con un atto di debolezza morale e intellettuale. Comporta sempre una certa dose di autoinganno. I nazisti si compiacevano del loro odio per gli ebrei. Potevano ignorare l'esistenza dei campi di sterminio, ma se l'avessero saputo li avrebbero tollerati.
Francesco Alberoni, L'ottimismo, 1994

Mi è stato chiesto se ero consapevole delle implicazioni morali di ciò che facevo. Come dissi al tribunale di Norimberga, non sapevo che Hitler fosse nazista.
Woody Allen, Saperla lunga, 1971

Nazista o marxista, l’uomo con il mitra, l’animale totalitario, lo strumento di precisione del partito unico, la cui coscienza è facile ad essere manovrata come il meccanismo bene ingrassato della sua arma, non è spinto né dalla fame né dalla sete, né uccide in nome della giustizia. Perché apparissero simili esseri non sarebbe bastato un mondo ingiusto: era necessario che nel mondo si fosse profondamente degradata la nozione di giusto e di ingiusto; e un simile pervertimento è opera degli intellettuali.
Georges Bernanos, La liberté, pourquoi faire?, 1953

Chi ti dice credi può essere un santo, chi ti dice devi credere è un nazista.
Carl William Brown, Aforismi contro il potere e l'autorità della stupidità, 2015

Se avessi conosciuto gli orrori dei campi di concentramento tedeschi non avrei potuto fare Il dittatore; non avrei certo potuto prendermi gioco della follia omicida dei nazisti. Ma ero ben deciso a mettere in ridicolo le loro mistiche scemenze sulla purezza del sangue e della razza. Come se una cosa simile fosse mai esistita al di fuori delle tribù degli aborigeni australiani! 
Charlie Chaplin, La mia autobiografia, 1964

È stato dai mattatoi di Chicago che i nazisti hanno imparato a lavorare industrialmente i corpi
John Maxwell Coetzee, La vita degli animali, 1999

Per il gruppo nazista gli ebrei non sono soltanto un mezzo per stornare il risentimento popolare da se stessi, gli oppressori; considerano gli ebrei un elemento non assimilabile, che non potrà mai essere spinto all'accettazione acritica del dogma, e che, di conseguenza, continuerà a minacciare, finché esisterà, la loro autorità, per l’insistenza con cui gli ebrei difendono l’illuminazione popolare delle masse.
Albert Einstein, Pensieri, idee, opinioni, 1950

Non c'è bisogno d'esser nazisti per diventare assassini: in nome della democrazia, del cristianesimo, della libertà, si massacra tanto bene quanto in nome del "grande" Reich.
Oriana Fallaci, Niente e così sia, 1969 (prefazione)

Il nazismo non è un partito, ma una mentalità. Perciò si può essere nazisti, anche se si vota per partiti democratici.
Franz Fischer, Aforismi, 1979

Un nazista si sente se stesso solo quando è libero di menare le mani.
Joseph Goebbels [1]

I nazional-socialisti debbono attenersi con fermezza alla nostra meta di politica estera, quella di assicurare al popolo tedesco il territorio che gli spetta su questa Terra. Solo per questo è legittimo, davanti a Dio e ai posteri, mettere in gioco il sangue: davanti a Dio.
Adolf Hitler, Mein Kampf (La mia battaglia), 1925/26

Quando noi nazional-socialisti tenevamo allora un comizio, noi e non altri ne eravamo i padroni. E senza interruzione, ad ogni istante, accentuavamo quel nostro diritto di padroni. I nostri avversari sapevano con certezza che i provocatori sarebbero stati espulsi senza riguardi, quand'anche noi fossimo stati soltanto una dozzina fra cinquecento.
Adolf Hitler, Mein Kampf (La mia battaglia), 1925/26

[I nazisti e i fascisti] hanno dimostrato per tutti i secoli a venire quali insospettate riserve di ferocia e di pazzia giacciano latenti nell'uomo dopo millenni di vita civile, e questa è opera demoniaca.
Primo Levi, L'asimmetria e la vita (Articoli e saggi 1955-1987 a cura di Marco Belpoliti), 2002 (postumo)

I nazisti hanno eliminato un milione e mezzo di bambini ebrei, e al di là della tragedia umana, ciò spiega meglio di ogni altra cosa l'intento di questo immane progetto di sterminio: non un pretesto, né una ragione se non quella di far scomparire un popolo dalla faccia della terra. E' in questa totale mancanza di senso che va ricercata la necessità della memoria: non bisogna dimenticare, perché così come è accaduto può accadere di nuovo.
Elena Loewenthal, Gli ebrei questi sconosciuti, 1996

Se fossi religioso, direi che è venuta l'apocalisse, quando appunto si vedranno i cavalli pascolare il grano. Siccome non sono religioso, mi limito a dire che sono venuti i nazisti, il che, forse, è la stessa cosa. 
Alberto Moravia, La ciociara, 1957

Quando i nazisti vennero per i comunisti, / io non dissi nulla / perché non ero comunista. / Quando vennero per i socialdemocratici | io non alzai la voce | perché non ero un socialdemocratico. / Quando vennero per i sindacalisti, / io non dissi nulla / perché non ero sindacalista. / Quando vennero per gli ebrei, / io non dissi nulla / perché non ero ebreo. / Poi vennero a prendere me, / e non era rimasto più nessuno / che potesse dire qualcosa.
Martin Niemöller, Quando vennero, ca. 1946

La volgare vulgata sul nazismo ci insegna che esso è stato l’incarnazione del Male, sconfitto dalle forze del Bene nel 1945. Ma Hannah Arendt ci ha aperto gli occhi su questo fenomeno di apparente aberrazione umana, smascherando La banalità del male (1963): i criminali nazisti non erano persone particolarmente malvagie o perverse, ma banali cittadini che obbedivano stupidamente all'autorità costituita.
Piergiorgio Odifreddi, Dizionario della stupidità, 2016

I nazisti erano dunque Uomini comuni (1992), come appunto intitolò Christopher Browning il suo libro sulla soluzione finale in Polonia. E se non siamo nazisti anche noi, è solo perché nessun potere totalitario ci ha offerto l’occasione di obbedirgli stupidamente.
Piergiorgio Odifreddi, Dizionario della stupidità, 2016

Il nostro lavoro non è fare prigionieri, ma uccidere i nazisti. E gli affari vanno a meraviglia.
Brad Pitt, in Quentin Tarantino, Bastardi senza gloria, 2009

I nazisti non hanno umanità. Sono i soldati di un pazzo che odia gli ebrei e pratica l'omicidio di massa e devono essere eliminati. Ecco perché ogni figlio di puttana che indossi un'uniforme nazista dovrà morire...
Brad Pitt, in Quentin Tarantino, Bastardi senza gloria, 2009

Il fascismo, in Europa, è al bando. La sua apologia, in Italia, è fuori legge. Questo non basta, ovviamente, a impedirne le varie forme di reviviscenza. Ma basta, almeno, a far capire a fascisti e nazisti che non sono bene accetti nella pur larga famiglia democratica.
Michele Serra, su la Repubblica, 2013

Ciò che i Nazisti hanno fatto agli Ebrei, gli umani lo stanno facendo agli animali.
Isaac B. Singer, Nemici. Una storia d'amore, 1972

Se c’è qualcosa nella storia dell’umanità che può essere equiparato all’orrore dei campi di sterminio, delle camere a gas, dei gulag, delle rappresaglie, delle armi chimiche e di altre umane atrocità, questo qualcosa è il lancio di una bomba atomica su una città per far strage di civili inermi. Con ciò, i “buoni” americani sono riusciti a superare in crudeltà e vigliaccheria nazisti e stalinisti insieme in un colpo solo – anzi, due.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013

Nazismo, fascismo, comunismo: tutte ideologie volgari, deleterie e altamente disprezzabili, ma per l’ampio consenso di cui sono state fatte oggetto, tutte cose che l’umanità si è ben meritate.
Giovanni Soriano, L'inconveniente umano, 2022

Il nazionalsocialismo rappresentò una grande tentazione; un certo tipo di idealisti, sottomettendosi al movimento, ebbe modo di identificarsi con la nazione, di sviluppare un sentimento di comune appartenenza che si era perso all'epoca di Weimar, e di votarsi a una causa che aveva bisogno di vittime – una sottomissione, quindi, che non era abbracciata per motivi di gretto carrierismo. I più prudenti cedettero alla tentazione con riserva, gli idealisti si fecero prendere dall'incantesimo con passione, e divennero nazionalsocialisti. 
Fritz Stern, XX sec. [1]

La teoria del superuomo di Nietzsche fu saccheggiata dai nazisti e presentata come pensiero precorritore delle teoriche hitleriane mentre veniva da un filosofo il quale aveva potuto scrivere che quasi tutti i processi di trasformazione violenta si rivelavano "una patetica e sanguinosa baracconata". 
Alberto Tagliati, su Historia, 1978   

Nel suo film La caduta degli dèi, Visconti ci spiega come secondo lui si fabbricano dei carnefici delle SS. Prendete l’erede di una grande famiglia d’industriali della Ruhr. Gli fate cantare delle arie da cabaret agghindato da travesti. Lo mettete nel letto della madre. Bisogna anche che si droghi e che conduca precipitosamente al suicidio una ragazzina ebrea di dieci anni violentandola. Uffa! Peccato che tutto ciò appartenga alla fantasia, poiché allora ci sarebbero stati pochissimi militari delle SS durante gli anni neri! Ma no, mio caro visconte, non è così che si fa un militare delle SS. Si prende un piccolo bottegaio conservatore, buon marito e buon padre, scrupolosamente onesto, rovinato tuttavia dalla congiuntura. Se ne fa un funzionario imprimendogli nella mente – non è difficile – che la cieca obbedienza è l’unica virtù che ci si aspetti da lui. Lo si sottopone a una piccola operazione chirurgica di natura puramente verbale: l’ablazione della parola «no». Finito: fate riscaldare i forni crematori!
Michel Tournier, Diario estimo, 1993-2000

Se tutti i capi del Terzo Reich fossero stati dei sadici, dei maniaci, allora i loro misfatti non avrebbero più significato morale di un terremoto o di qualsiasi catastrofe naturale, ma [...] in tempi di crisi nazionale le persone normali, e perfino quelle capaci ed eccezionali, possono indurre se stessi a condurre dei crimini così grandi e odiosi da sfidare qualsiasi immaginazione. 
Spencer Tracy, in Stanley Kramer, Vincitori e vinti, 1961 

O calunniato Lombroso! Qualcuno ha provato a misurare le bozze frontali dei naziskin?
Gesualdo Bufalino, Bluff di parole, 1994

Naziskin: odio di scemi vari.
Ennio Cavalli [1]

Ho visto un ragazzo con la testa rapata che somigliava a un naziskin uscire da una discoteca, ubriaco, alle quattro di mattina. L’ho visto salire su una macchina, sgommare e schiantarsi a 180 all’ora contro un albero. E ho pianto... Ho pianto perché era un albero bellissimo. Un tiglio.
Gino e Michele, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera omnia, 1995

Durante il nazismo. Un ebreo riparato all'estero: "Però sia chiaro che nel mio lavoro in Germania avrei preferito di gran lunga avere come clienti mille tedeschi piuttosto che un ebreo!". Gli domandano: "E che lavoro facevi?". "Il becchino...".
Storiella ebraica

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Nazionalismo - Totalitarismo - FascismoAntisemitismoShoah e OlocaustoLager e Campi di ConcentramentoFrasi di Adolf Hitler

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