Aforismi, frasi e citazioni sul Suicidio

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sul suicidio, l’atto di togliersi deliberatamente la vita, e sul desiderio o il pensiero di uccidersi. Secondo la definizione del sociologo Émile Durkheim: 
"Si chiama suicidio ogni caso di morte che risulti direttamente o indirettamente da un atto positivo o negativo compiuto dalla stessa vittima pienamente consapevole di produrre questo risultato. Il tentativo di suicidio è l'atto così definito ma arrestato prima che ne risulti la morte". [Il suicidio, 1897].
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulla depressione, il morire, l'eutanasia, l'impiccagione, i kamikaze e le ultime parole di suicidi. [I link sono in fondo alla pagina].
Foto di Emil Cioran
Non vale la pena uccidersi, dato che ci si uccide sempre troppo tardi. (Emil Cioran)

Io non m'intendo di suicidi. Quando sono cresciuto, a Brooklyn, mai nessuno si è suicidato. Erano tutti troppo infelici.
Woody Allen, in Crimini e misfatti, 1989

Esistere: un atto di sconcertante vanità. (Ma non così estrema, come il suicidio).
Amedeo Ansaldi, Manuale di scetticismo, 2014

Il suicidio è la soluzione di chi soluzioni non ne ha più.
Mirko Badiale (Aforismi inediti su Aforismario)

Nessuno osa dire addio a un’abitudine. Molti suicidi si sono fermati sulla soglia della morte al ricordo del caffè dove ogni sera vanno a giocare una partita a domino.
Honoré de Balzac, Il cugino Pons, 1847

Il solo crimine perfetto è il suicidio. Perché è unico e senza appello, al contrario dell'omicidio che deve ripetersi senza fine. Poiché realizza la confusione ideale tra il carnefice e la vittima.
Jean Baudrillard, Cool memories II 1987-1990, 1990

Quelli che si suicidano, in fondo, hanno soltanto fretta. Il suicidio lento è la vita di tutti i giorni.
Alain de Benoist, Ultimo anno, 2001

Il gusto del suicidio è un dono.
Georges Bernanos, Diario di un curato di campagna, 1936

Non era nessuno: si uccise con una pistola caricata a salve.
Romano Bertola, Le caramelle del diavolo, 1991

Il suicidio è il più grave dei delitti. Quale coraggio può avere colui che trema a un rovescio di fortuna? Il vero eroismo consiste nell'esser superiore ai mali della vita!
Napoleone Bonaparte, Aforismi e pensieri politici, morali e filosofici, XIX sec.

Chi s'abbandona al dolore senza resistenza o si uccide per evitarlo abbandona il campo di battaglia prima di aver vinto.
Napoleone Bonaparte, ibidem

Vi sono suicidi invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina. Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti.
Gesualdo Bufalino, Il malpensante, 1987

I suicidi sono degli impazienti.
Gesualdo Bufalino, ibidem

Una sciarpa alla Isadora Duncan, un davanzale o spalletta di ponte, un asciugacapelli acceso lasciato cadere nell'acqua del bagno, un tubetto di Gardenal sciolto in un bicchiere, un rasoio a mano libera... Non ho scuse, lo potrebbe fare un bambino.
Gesualdo Bufalino, Il malpensante, 1987

In alternativa al suicidio, che esige qualche virtù manuale e morale di difficile uso, ammutinarsi contro la vita.
Gesualdo Bufalino, Bluff di parole, 1994

Si è liberi veramente quando ci si può suicidare senza arrecare danno o dolore o rimpianto a nessuno: la libertà è la forma intermedia della solitudine, il suicidio la forma estrema dell'unica compagnia che ti è rimasta.
Aldo Busi, Suicidi dovuti, 1996

Vi è solamente un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta, è rispondere al quesito fondamentale della filosofia.
Albert Camus, Il mito di Sisifo, 1942

Bisogna amarsi molto per suicidarsi.
Albert Camus, I giusti, 1950

La gente crede sempre che ci si uccida per una ragione. Ma si può benissimo uccidersi per due ragioni.
Albert Camus, Taccuini, 1935/59 (postumo 1962/89)

Ci sono mille modi di suicidarsi. Balzac scelse il caffè, Verlaine l'assenzio, Rimbaud l'Etiopia, l'Occidente la democrazia, e Guevara la giungla.
Jean Cau [1]

È pericoloso reprimere la voglia di morire: può portare al suicidio.
Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009

Dio può tutto tranne che suicidarsi.
Pino Caruso, ibidem (cfr. citazione di Malcolm de Chazal)

Invincibilità del male: Hitler per morire si è dovuto suicidare.
Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009

Uno dei mali provocati dall'allungamento artificiale della vita è che molti, vogliosi di mettere fine ai loro giorni, sono costretti a rimandare l'atto liberatore perché i loro vecchi, a cui non possono infliggere il dolore del proprio suicidio, sono ancora vivi.
Guido Ceronetti, Il silenzio del corpo, 1979

Nessun suicida oggi sceglierebbe ancora il sublimato, che faceva urlare di dolore il tubo gastroenterico, dal fuoco faringeo alla diarrea profusa, e morire dopo qualche giorno di nefrite, o una giusta dose di stricnina (cinque centigrammi sono letali), morendo tra convulsioni visionarie e contrazioni tetaniche: i barbiturici offrono una morte facile, in un sonno forse neppure appesantito da incubi. Altra vittoria della banalità, della fuga dal dolore. È uscire per la porta dorata: dove cadremo? Un suicida serio sceglie la Via Dolorosa, che gli fa espiare in gran parte, subito, l'atto che può essere sgradito a Dio.
Guido Ceronetti, Il silenzio del corpo, 1979

Il pudore è certamente un freno che ci trattiene dal suicidio. L’uomo teme che non siano comprese le sue ragioni del gesto, di avere torto di fronte al Dio ignoto, la donna ha vergogna di esporre il proprio cadavere, nudità assoluta.
Guido Ceronetti, Insetti senza frontiere, 2009

Re e preti, nel condannare la dottrina del suicidio, hanno voluto assicurare la durata della nostra schiavitù. Intendono tenerci chiusi in una cella senza uscita, come quello scellerato della Commedia di Dante che fa murare la porta della prigione dove era rinchiuso lo sventurato Ugolino.
Nicolas de Chamfort, Massime e pensieri, 1795 (postumo)

Dio può tutto – tranne suicidarsi.
Malcolm de Chazal, Senso plastico, 1948

L'uomo che uccide un uomo, uccide un uomo; l'uomo che uccide sé stesso, uccide tutti gli uomini: per quanto lo riguarda, distrugge il mondo. 
Gilbert K. Chesterton [1]

La menzione delle noie burocratiche ("the law's delay, the insolence of office") tra i motivi che giustificano il suicidio, mi sembra la cosa più profonda che Amleto abbia detto.
Emil Cioran, Sillogismi dell'amarezza, 1952

Il desiderio di morire fu il mio solo e unico pensiero; a esso ho sacrificato tutto, anche la morte.
Emil Cioran, ibidem

Vivo solo perché è in mio potere morire quando meglio mi sembrerà: senza l'idea del suicidio, mi sarei ucciso subito.
Emil Cioran, ibidem

Confutazione del suicidio: non è poco elegante abbandonare un mondo che si è messo così di buon grado al servizio della nostra tristezza?
Emil Cioran, ibidem

Soltanto gli ottimisti si suicidano, gli ottimisti che non possono più esserlo. Gli altri, non avendo alcuna ragione per vivere, perché dovrebbero averne una per morire?
Emil Cioran, ibidem

L'inclinazione al suicidio è tipica degli assassini timorati, rispettosi delle leggi; avendo paura di uccidere, sognano di annientarsi, certi della loro impunità.
Emil Cioran, ibidem

Colui che per sbadataggini successive, ha trascurato di uccidersi, fa a se stesso l'effetto di un veterano del dolore, di un pensionato del suicidio.
Emil Cioran, Sillogismi dell'amarezza, 1952

La millenaria cospirazione contro il suicidio è la causa dell'ingombro e della sclerosi nelle società. È nostro diritto imparare a distruggerci al momento giusto, ad accorrere lietamente verso il nostro spettro. Finché non ci saremo risolti a questo, meriteremo tutte le nostre umiliazioni
Emil Cioran, Il funesto demiurgo, 1969

L'ossessione del suicidio è caratteristica di colui che non può né vivere né morire, e che non distoglie mai l'attenzione da questa duplice impossibilità.
Emil Cioran, ibidem

Aspettare la morte è subirla, farla scadere al rango di processo, rassegnarsi a una conclusione di cui ignoriamo data, modalità e scenario. Si è ben lontani dall'atto assoluto. Non c'è niente in comune tra l'ossessione del suicidio e il sentimento della morte - intendo quel sentimento profondo, costante, di una fine in sé, una fatalità del perire in quanto tale, inseparabile da uno sfondo cosmico, e indipendente da quel dramma dell'io che è al centro di ogni forma di autodistruzione. La morte non è necessariamente sentita come liberazione; il suicidio libera sempre: è culmine, è parossismo di salvezza.
Emil Cioran, Il funesto demiurgo, 1969

Non vale la pena uccidersi, dato che ci si uccide sempre troppo tardi.
Emil Cioran, L'inconveniente di essere nati, 1973

Non c'è posizione più falsa dell'aver capito e rimanere ancora in vita.
Emil Cioran, ibidem

Il suicidio, solo atto veramente normale, per quale aberrazione è diventato l'appannaggio dei tarati?
Emil Cioran, Squartamento, 1979

Nei mali della vita, la facoltà di uccidersi è, secondo Plinio, «il più grande beneficio che abbia ricevuto l'uomo». Ed egli compiange la Divinità perché ignora una tale tentazione o una tale possibilità. Impietosirsi dell'Essere supremo perché non ha la risorsa di darsi la morte! Idea incomparabile, idea prodigiosa, che da sola consacrerebbe la superiorità dei pagani sui forsennati che dovevano presto soppiantarli.
Emil Cioran, Squartamento, 1979

Sbarazzarsi della vita è privarsi del piacere di riderne.
Emil Cioran, Confessioni e anatemi, 1987

È meraviglioso che ogni giorno ci porti una ragione nuova di sparire.
Emil Cioran, ibidem

Ci sono molti che non osano uccidersi per paura di quello che diranno i vicini.
Cyril Connolly, La tomba inquieta, 1944

Lo sai cos'è il suicidio? [...] L'estremo vaffanculo di chi vuole avere sempre l'ultima parola.
Patricia Cornwell, Cadavere non identificato, 1999

Come le luci del penitenziario si smorzano quando viene accesa la corrente per la sedia elettrica, così trema il nostro cuore davanti a un suicidio, perché non vi è una sola morte volontaria per la quale l'intera società non sia da biasimare.
Patricia Cornwell, ibidem

Un suicidio elegante è la suprema opera d'arte.
Lila Culpepper (Naomi Watts), in  Stay - Nel labirinto della mente, 2005

Ci sono epoche in cui il suicidio non è un atto di superbia, ma l'ultima risorsa per non capitolare dinanzi al demonio. La volontà, giocando d'anticipo, riscatta l'uomo dall'estrema sottomissione.
Nicolás Gómez Dávila, In margine a un testo implicito, 1977/92

A volte ci vuole più coraggio a non suicidarsi che a suicidarsi.
Luciano De Crescenzo, I pensieri di Bellavista, 2005

Giulietta e Romeo non si sarebbero suicidati se avessero avuto un telefonino. Giulietta avrebbe avvisato Romeo che non era morta, ma che fingeva solo di esserlo.
Luciano De Crescenzo, ibidem

Il suicidio ha sempre un risvolto comico, e io non posso permettere di suscitare dell'ironia su di me.
Geremia De Geremei (Giacomo Rizzo), in L'amico di famiglia, 2006

Quanto il cristianesimo abbia modificato la scienza e la morale e quindi l'arte antica, si può inferire da questo solo: il suicidio antico è virtù, il suicidio moderno è colpa: il suicida pagano è un eroe, il suicida cristiano è un codardo.
Francesco De Sanctis, Saggi critici, 1849/72

Il suicidio fu l'ultima virtù degli antichi. Nel pieno disfacimento d'ogni principio morale e di ogni credenza, essi formarono sotto il nome di stoicismo una filosofia della morte: non sapendo più vivere eroicamente, vollero saper morire da eroi.
Francesco De Sanctis, Saggi critici, 1849/72

Ricorda, al mondo c'è solo omicidio. Non esiste suicidio.
Evgenij Evtušenko, Le betulle nane, 1974

Una ragazza si butta dal quarto piano; lascia pulita e in ordine la cucina: è pagata per questo. Una signora, prima di gettarsi nella tromba dell’ascensore, si toglie le scarpe nuove e le lascia sul pianerottolo: perché sciuparle? Un’altra signora si spara nella vasca da bagno: inutile sporcare i pavimenti. Un soldato si uccide, gli trovano in tasca un biglietto: «Signor Capitano, mi uccido e non so il perché. Scusi il disturbo». Ciò che commuove di queste uscite è la delicatezza dei protagonisti, che sfiora il ridicolo, nella presunzione di evitare un piccolo fastidio a quelli che restano. Insomma: sono i migliori, che se ne vanno.
Ennio Flaiano, Diario notturno, 1956

Uccidersi era una buona soluzione nelle epoche in cui il suicidio era rispettato in quanto protesta o ammissione di sconfitta. Oggi non significa niente. Ci si ammazza per disturbi nervosi o per difficoltà finanziarie.
Ennio Flaiano, Taccuino del marziano, 1960 (postumo, 1974)

Suicidio a freddo, di controinformazione. Pum e tutto cambia, e il mondo, fino a un attimo prima tremendo e ostile contro di te, viene subito a rotolarsi ai tuoi piedi come una palla docile sorniona scodinzolante affettuosa…un cocker. Peccato che poi non ci hai la soddisfazione di vederlo… il cocker.
Giorgio Gaber, Il suicidio, 1978

Siamo così futili, che le distrazioni ci possono impedire, di ammazzarci. Bisogna essere prudenti quando ci si ammazza, se no si fan delle figure.
Giorgio Gaber, Il suicidio, 1978

Il suicidio è un atto di debolezza e di forza: debolezza di fronte alla vita, forza di fronte alla morte.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983

Non giudicare i suicidi, non si può sapere quanto è forte il dolore dell'altro, quanto è insopportabile. Alla tortura si soccombe; e che cos'è il dolore acuto, fisico o psichico, se non una tortura accanita?
Fausto Gianfranceschi, Aforismi del dissenso, 2012

Certo è più facile morire che sopportare con fermezza una vita dolorosa.
Johann Wolfgang Goethe, I dolori del giovane Werther, 1774

I greci e i romani preferivano la morte a una vita senza valore. Oggi abbiamo fatto della scelta un feticcio, ma scegliere di morire è vietato. Forse ciò che distingue gli umani dagli altri animali è di aver imparato ad abbarbicarsi in maniera più abietta alla vita.
John Gray, Cani di paglia, 2002

Quando non c'è speranza di salvezza in vista, non la più sottile breccia nelle mura che ci circondano, quando non possiamo levare la mano contro il destino proprio perché è il nostro destino, c'è una sola cosa che ci resta: rivolgere quella mano contro noi stessi.
Gustaw Herling-Grudziński, Un mondo a parte, 1951

Il suicidio è il più privato e misterioso degli atti, inspiegabile perché l'attore principale non è mai lì a spiegarlo.
P. D. James [1]

Il suicida è un carcerato che, nel cortile della prigione, vede una forca, crede erroneamente che sia destinata a lui, evade nottetempo dalla sua cella, scende giù e s'impicca da sé.
Franz Kafka, Quaderni in ottavo, 1916/18

È facile uccidersi senza morire.
Hanif Kureishi, Nell'intimità, 1998

La vita è cosa di tanto piccolo rilievo, che l'uomo, in quanto a sé, non dovrebbe esser molto sollecito né di ritenerla né di lasciarla.
Giacomo Leopardi, Dialogo di Plotino e di Porfirio, in Operette morali, 1827/34

L’uomo non doveva per nessun conto accorgersi della sua assoluta e necessaria infelicità in questa vita, ma solamente delle accidentali (come i fanciulli e le bestie): e l’essersene accorto è contro natura, ripugna ai suoi princìpi costituenti comuni anche a tutti gli altri esseri (come dire l’amor della vita), e turba l’ordine delle cose (poiché spinge infatti al suicidio la cosa più contro natura che si possa immaginare).
Giacomo Leopardi, Zibaldone, 1817/32 (postumo 1898/1900)

Il suicidio è contro natura. Ma viviamo noi secondo natura? Non l’abbiamo al tutto abbandonata per seguir la ragione? Non siamo animali ragionevoli, cioè diversissimi dai naturali? La ragione non ci mostra ad evidenza l’utilità di morire? Desidereremmo noi di ucciderci, se non conoscessimo altro movente, altro maestro della vita che la natura, e se fossimo ancora, come già fummo, nello stato naturale? Perché dunque dovendo vivere contro natura, non possiamo morire contro natura? perché se quello è ragionevole, questo non lo è? perché se la ragione ci ha da esser maestra della vita, l’ha da determinare, regolare, predominare, non l’ha da essere, non può far altrettanto della morte? Misuriamo noi il bene o il male delle nostre azioni dalla natura? no ma dalla ragione. Perché tutte le altre dalla ragione, e questa dalla natura?
Giacomo Leopardi, ibidem

La speranza non abbandona mai l’uomo in quanto alla natura. Bensì in quanto alla ragione. Perciò parlano stoltamente quelli che dicono che il suicidio non possa seguire senza una specie di pazzia, essendo impossibile senza questa il rinunziare alla speranza ec. Anzi tolti i sentimenti religiosi, è una felice e naturale, ma vera e continua pazzia, il seguitar sempre a sperare, e a vivere, ed è contrarissimo alla ragione, la quale ci mostra troppo chiaro che non v’è speranza nessuna per noi.
Giacomo Leopardi, ibidem

Non v’ha forse cosa tanto conducente al suicidio quanto il disprezzo di se medesimo. Esempio di quel mio amico che andò a Roma deliberato di gittarsi nel Tevere perché sentiva dirsi ch'era un da nulla. Esempio mio stimolatissimo ad espormi a quanti pericoli potessi e anche uccidermi, la prima volta che mi venni in disprezzo. Effetto dell’amor proprio che preferisce la morte alla cognizione del proprio niente, onde quanto più uno sarà egoista tanto più fortemente e costantemente sarà spinto in questo caso ad uccidersi.
Giacomo Leopardi, ibidem

Quando l’uomo veramente sventurato si accorge e sente profondamente l’impossibilità d’esser felice, e la somma e certa infelicità dell’uomo, comincia dal divenire indifferente intorno a se stesso, come persona che non può sperar nulla, né perdere e soffrire più di quello ch'ella già preveda e sappia. Ma se la sventura arriva al colmo l’indifferenza non basta, egli perde quasi affatto l’amor di sé, (ch'era già da questa indifferenza così violato) o piuttosto lo rivolge in un modo tutto contrario al consueto degli uomini, egli passa ad odiare la vita l’esistenza e se stesso, egli si abborre come un nemico, e allora è quando l’aspetto di nuove sventure, o l’idea e l’atto del suicidio gli danno una terribile e quasi barbara allegrezza, massimamente se egli pervenga ad uccidersi essendone impedito da altrui; allora è il tempo di quel maligno amaro e ironico sorriso simile a quello della vendetta eseguita da un uomo crudele dopo forte lungo e irritato desiderio, il qual sorriso è l’ultima espressione della estrema disperazione e della somma infelicità.
Giacomo Leopardi, Zibaldone, 1817/32 (postumo 1898/1900)

Discorso di un suicida scritto poco prima del gesto. Amici! Ora io sono dinanzi al sipario, e mi appresto ad alzarlo per vedere se dietro di esso ci sia più pace che di qua. Non si tratta dell'impulso di una folle disperazione. Conosco troppo bene la catena dei miei giorni dai pochi anelli che ho vissuti. Sono stanco di andare avanti. Qui io voglio morire completamente o almeno rimanere per la notte. Qui riprenditi, o natura, la mia materia, impastala di nuovo nella massa degli esseri, fa' di me un cespuglio, una nube, tutto quello che vuoi, anche un uomo; ma non più me! Siano rese grazie alla filosofia se il corso dei miei pensieri non è ora turbato da alcuna pia commedia. Penso abbastanza, non temo nulla: bene, via dunque il sipario!
Georg Lichtenberg, Aforismi, 1766/99 (postumo 1902/08)

Il professore di lingue morte si suicidò per parlare le lingue che sapeva.
Leo Longanesi, Parliamo dell'elefante, 1947

Così come una pietra cade dalla mano sulla tomba del suicida, così d'altro canto era dura la battaglia del pover'uomo che giustamente si è ucciso. Egli gettò alla morte uno sguardo angoscioso e le si rivolse inorridito; poi, tremando, la prese alla lontana; ma di giorno in giorno le si avvicinò sempre di più e all'ultimo gettò le braccia stanche al collo della morte e la guardò negli occhi: e lì c'era la pace, la pace più dolce. 
Philipp Mainländer (pseudonimo di Philipp Batz) [1]

La speranza di condurre una lunga vita, di continuare ad esistere sino alla mia morte naturale: questo per me è inconcepibile.
Philipp Mainländer (pseudonimo di Philipp Batz) [1]

Morire è passività, ma uccidersi è atto.
André Malraux, La condizione umana, 1933

Non sprecate il vostro suicidio, ammazzate prima qualcuno che vi è odioso.
Marcello Marchesi, Il malloppo, 1971

A che serve / sbarazzarsi del mondo, / quando nessun'anima mai sfugge al destino eterno della vita?
Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River, 1915/16

La gente non si suicida per amore, come ci si potrebbe aspettare, e come raccontano i romanzieri, ma commettono suicidio per mancanza di denaro. Mi domando perché.
William Somerset Maugham, Schiavo d'amore, 1915

Il suicidio! ma è la forza di quelli che non hanno più forza, è la speranza di quelli che non credono più, è il sublime coraggio dei vinti! Già: in questa vita c'è almeno una porta che possiamo sempre aprire per passare dall'altra parte! La natura ha avuto un moto di pietà: non ci ha imprigionati.
Guy de Maupassant, Racconti fantastici, 1887

Ogni tanto bisogna compierlo, un gesto irreparabile, per sfoltirsi la vita.
Gianni Monduzzi, Orgasmo e pregiudizio, 1997

Il suicidio è una cosa che non ha né diritti né doveri. Di fronte a esso ci sono soltanto due sentimenti: di pietà, di enorme pietà, per lo stato di disperazione che ha condotto la vittima al suicidio. E di rispetto. Di altrettanto rispetto per il coraggio che ha chi resta vittima di questa cosa.
Indro Montanelli, su la Repubblica, 2000

Il suicidio è l'ultimo atto col quale un uomo possa dimostrare che ha dominato la propria vita.
[Le suicide est le dernier acte par lequel un homme puisse montrer qu'il a dominé sa vie].
Henry de Montherlant, Taccuini, 1924/72

L'eccesso di intimità col proprio io conduce all'intolleranza di se stesso fino al suicidio.
Alessandro Morandotti, Minime, 1979/80

Epitaffio del suicida: veni vidi fugi.
Alessandro Morandotti, ibidem

Scegliere il momento della propria fine è la suprema manifestazione della libertà.
Alessandro Morandotti, ibidem

L'unico omicidio lecito è il suicidio.
Alessandro Morandotti, ibidem

Un suicidio mancato può assurgere a motivo dominante di un'esistenza mancata.
Alessandro Morandotti, Minime, 1979/80

La ragione vera, l'unica ragione per la quale noi condanniamo il suicidio si è questa: che il suicida, in quanto tale è un negatore della speranza, ossia del nostro istinto vitale.
Guido Morselli, Diario, 1988 (postumo)

Nessuno si è mai tolto volontariamente la vita. Il suicidio è una condanna a morte della cui esecuzione il giudice incarica il condannato.
Guido Morselli, ibidem

Il pensiero del suicidio è un energico mezzo di conforto: con esso si arriva a capo di molte cattive notti.
Friedrich Nietzsche, Al di là del bene e del male, 1886

Il suicidio dimostra che ci sono nella vita mali più grandi della morte.
Francesco Orestano, Pensieri, 1913

Ogni suicidio è diverso, e privato. È l'unico modo per scegliere: perché le cose cruciali della vita, l'amore e la morte, non si scelgono; tu non scegli di nascere, né di amare, né di morire. Il suicidio è l'unico, arrogante modo dato all'uomo per decidere di sé.
Gino Paoli, cit. su Corriere della Sera, 2005

Se compiuto per ragioni esistenziali il suicidio è uno dei pochi gesti veramente umani, dal punto di vista intellettuale davvero superiore, che un essere umano possa fare.
Massimiliano Parente, Lettere dalla fine del mondo, 2021

Il maggiore torto del suicida è non d'uccidersi, ma di pensarci e non farlo. Niente è più abbietto dello stato di disintegrazione morale cui porta l'idea − l'abitudine dell'idea − del suicidio.
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, 1935/50 (postumo 1952)

Bisogna osservare bene questo: ai nostri tempi il suicidio è un modo di sparire, viene commesso timidamente, silenziosamente, schiacciatamente. Non è più un agire, è un patire.
Cesare Pavese, ibidem

Chi sa se tornerà ancora al mondo il suicidio ottimistico?
Cesare Pavese, ibidem

È concepibile che si ammazzi una persona per contare nella sua vita? − E allora è concepibile che ci si ammazzi per contare nella propria.
Cesare Pavese, ibidem

Gente come noi innamorata della vita, dell'imprevisto, del piacere di «raccontarla», non può arrivare al suicidio se non per imprudenza. E poi, il suicidio appare ormai come uno di quegli eroismi mitici, di quelle favolose affermazioni di una dignità dell'uomo davanti al destino, che interessano statuariamente, ma ci lasciano a noi.
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, 1935/50 (postumo 1952)

I suicidi sono omicidi timidi. Masochismo invece di sadismo.
Cesare Pavese, ibidem

L'idea del suicidio era una protesta di vita. Che morte non voler più morire.
Cesare Pavese, ibidem

Gli artisti che veramente si sono uccisi per i loro tragici casi, sono solitamente leggeri cantori, dilettanti di sensazioni, che nulla accennarono mai nei loro canzonieri del profondo cancro che li rodeva. Da cui s'impara che l'unico modo di sfuggire all'abisso è di guardarlo e misurarlo e sondarlo e discendervi.
Cesare Pavese, ibidem

La difficoltà di commettere suicidio sta in questo: è un atto di ambizione che si può commettere solo quando si sia superata ogni ambizione.
Cesare Pavese, ibidem

Non è affatto ridicolo o assurdo chi, pensando d'uccidersi, si secchi e spaventi di cadere sotto un'automobile o di buscarsi un malanno. A parte la questione del maggiore o minor dolore, resta sempre che volere uccidersi è desiderare che la propria morte abbia un significato, sia una suprema scelta, un atto inconfondibile. È perciò naturale che il suicida non tolleri il pensiero di cadere per caso sotto un veicolo o crepare di polmonite o qualcosa d'altrettanto insensato
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, 1935/50 (postumo 1952)

Non manca mai a nessuno una buona ragione per uccidersi.
Cesare Pavese, ibidem

Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla.
Cesare Pavese, ibidem

Più il dolore è determinato e preciso, più l'istinto della vita si dibatte, e cade l'idea del suicidio.
Cesare Pavese, ibidem

So che per sempre sono condannato a pensare al suicidio davanti a ogni imbarazzo o dolore. È questo che mi atterrisce: il mio principio è il suicidio, mai consumato, che non consumerò mai, ma che mi carezza la sensibilità.
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, 1935/50 (postumo 1952)

Sembrava facile, a pensarci. Eppure donnette l'hanno fatto. Ci vuole umiltà, non orgoglio. Tutto questo fa schifo. Non parole. Un gesto. Non scriverò più.
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, 1935/50 (postumo 1952) [Ultime parole scritte sul suo diario prima del suicidio]

Vivere è sapere che si morirà. Ma non al punto da esserne del tutto persuasi. «Nel dubbio astieniti» si trasforma allora «nel dubbio suicidati».
Georges Perros, Papiers collés, 1960/78

Il suicidio non è voler morire, è voler sparire.
Georges Perros, ibidem

La mia vita è un suicidio felice.
Georges Perros, Papiers collés, 1960/78

Morire è essere totalmente altri. Per questo il suicidio è vigliaccheria; è offrirci completamente alla vita.
Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine, 1982 (postumo)

Il suicidio è il non atto più grave e più lesivo del dovere di conservazione, quanto è il più comune a sostenersi coll'apparenza delle ragioni.
Baldassarre Poli, Saggio d'un corso di filosofia, 1832

Tutti i mali si rendono sopportabili colla speranza, coi molti beni che vi si ponno sempre contrapporre, coll'idea della felicità assoluta o futura. Dunque i mali stessi anche i più gravi ed indipendenti non sono mai una cagione plausibile per commettere il suicidio.
Baldassarre Poli, ibidem

Un uomo che ha fede è un uomo al quale è precluso il rimedio del suicidio.
Sergio Quinzio, Dalla gola del leone, 1980

La maggior parte di noi, lo ammetta o no, considera il suicidio un gesto elegante.
Lidia Ravera, Age Pride, 2023

Quanta gente ha voluto uccidersi e si è limitata invece a strappare la propria fotografia!
Jules Renard, Diario, 1887/1910 (postumo, 1925-27)

Il suicidio deve essere una vocazione.
[Le suicide doit être une vocation].
Jacques Rigaut [1]

Non c'è ragione di vivere, ma non c'è neanche ragione di morire. L'unico modo che ci rimane per testimoniare il nostro disdegno della vita, è di accettarla. La vita non vale neanche la pena di lasciarla. La si può evitare a qualche d'uno per compassione, ma a se stessi? La disperazione, l'indifferenza, i tradimenti, la fedeltà, la solitudine, la famiglia, la libertà, la pesantezza, il denaro, la povertà, l'amore, l'assenza di amore, la sifilide, la salute, il sonno, l'insonnia, il desiderio, l'impotenza, la piattezza, l'arte, l'onestà, il disonore, la mediocrità, l'intelligenza, non c'è da fare tante storie. Sappiano bene di cosa sono fatte queste cose per starci attenti; buone giusto a diffondere qualche trascurabile sucidio-incidente.
Jacques Rigaut [1]

Il suicidio. Lungi dall'essere negazione della volontà, quest'ultimo è un fenomeno di forte affermazione di essa. Giacché la negazione ha la sua essenza nell'aborrimento non dei dolori della vita, bensì dei godimenti di essa. Il suicida vuole la vita ed è solo insoddisfatto delle condizioni in cui essa gli è toccata.
Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, 1819

Poiché la volontà di vivere ha la vita sempre assicurata, e in questa il dolore è essenziale, il suicidio, la distruzione volontaria di un fenomeno individuale, in cui la cosa in sé permane indisturbata, come l'arcobaleno rimane fermo, per quanto rapidamente cambino le gocce che sono per attimi sue portatrici, è un'azione assolutamente vana e stolida.
Arthur Schopenhauer, ibidem

Anche l'uomo più sano e più sereno può risolversi per il suicidio, quando l'enormità dei dolori e della sventura che si avanza inevitabile sopraffà il terrore della morte.
Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851

Quando in sogni opprimenti e orribili l'angoscia tocca il grado estremo, è proprio essa che ci porta al risveglio, con il quale scompaiono tutti quei mostri notturni. La stessa cosa accade nel sogno della vita, quando l'estremo grado di angoscia ci costringe a spezzarlo.
Arthur Schopenhauer, ibidem

Forti sofferenze spirituali ci rendono insensibili verso quelle fisiche: noi le disprezziamo. Anzi, se per caso esse hanno il sopravvento, questo diventa per noi una benefica distrazione, una pausa nella sofferenza spirituale. Proprio ciò facilita il suicidio, in quanto il dolore fisico ad esso collegato perde qualsiasi importanza agli occhi di chi è tormentato da estreme sofferenze spirituali. Ciò risulta, in modo particolarmente chiaro, in coloro che sono spinti al suicidio soltanto da profonda depressione puramente patologica. A costoro il suicidio non costa alcuno sforzo su se stessi: essi non hanno bisogno di prendere la rincorsa per farlo, ma non appena il custode ad essi assegnato li abbandona per due minuti, pongono rapidamente fine alla loro vita.
Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851

L'unico argomento morale pertinente contro il suicidio risiede nel fatto che il suicidio si oppone al raggiungimento del più alto fine morale, in quanto sostituisce alla vera liberazione da questo miserevole mondo una liberazione puramente apparente. Ma dal constatare questo errore al definirlo un delitto, come vorrebbero bollarlo i preti cristiani, molto ci corre.
Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851

Contro il suicidio si potrebbe dire: l'uomo deve elevarsi oltre la vita, deve riconoscere che tutti gli eventi e le circostanze, tutte le gioie e i dolori non toccano il suo migliore, intimo sé, che dunque il tutto è un gioco, un torneo di ingiurie e non una lotta sul serio; che quindi non deve mettervi serietà; cosa che invece farebbe in due modi: in primo luogo con il vizio, che non è altro se non un agire contro quell'intimo e migliore sé, per cui dunque egli schernisce e si prende gioco di questo sé, e prende invece sul serio il gioco; in secondo luogo con il suicidio, con cui egli mostra appunto di non capire lo scherzo ma di prenderlo sul serio e quindi che, da mauvais joueur, [2] non sopporta di perdere con animo tranquillo bensì, se gli sono capitate carte cattive, accigliato e impaziente non vuoi continuare a giocare, getta le carte e interrompe il gioco.
Arthur Schopenhauer, Scritti postumi, 1804/60 (postumo 1966/75)

Il suicida è uno che anziché smettere di volere nega l'apparenza di tale volere: non ha rinunciato alla volontà di vita, ma solo alla vita.
Arthur Schopenhauer, ibidem

Il suicida usuale vuole la vita, vuole un'esistenza del corpo senza impedimenti: ma con il corpo è posta la materia, la causalità, la necessità, che ostacolano sempre la vita del corpo. Il suicida non può cessare di volere, ma cessa di vivere: distrugge l'apparenza della volontà col volere anziché negare il volere stesso. Il suicidio è perciò la contraddizione più grande.
Arthur Schopenhauer, Scritti postumi, 1804/60 (postumo 1966/75)

Il sapiente vivrà tutto il tempo che ha il dovere di vivere, non tutto il tempo che può vivere.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65

Questo è l'unico motivo per cui non possiamo lagnarci della vita: essa non trattiene nessuno.
Lucio Anneo Seneca, ibidem

Ti piace la vita? Vivi. Non ti piace? Puoi tornare donde sei venuto.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65

Il suicidio è una brutta cosa. Ma vivere può essere ancora più brutto. È tremendo che, molto spesso, si abbia soltanto la possibilità di scegliere fra il peggio e il meno peggio. 
Hjalmar Söderberg, Il dottor Glas, 1905

Disegno con uomo che si suicida
Il suicida è uno che ha colto la morte di sorpresa. (Giovanni Soriano)

Il suicida è uno che ha colto la morte di sorpresa.
Giovanni Soriano, Maldetti, 2007

Non bisogna mai escludere dalla propria vita la possibilità di evaderne.
Giovanni Soriano, ibidem

Probabilmente nessuno ha mai compiuto suicidio perché profondamente convinto dell’inutilità della vita, ma certamente molti perché profondamente convinti dell’inutilità della propria vita.
Giovanni Soriano, ibidem

Seppure non si ha il coraggio di compierlo, bisogna avere almeno quello di ammetterlo: a una vita insopportabile non c’è che un rimedio: il suicidio.
Giovanni Soriano, ibidem

Tutti noi veniamo presi dalla morte, soltanto il suicida muore.
Giovanni Soriano, Maldetti, 2007

Il suicidio ha un solo difetto: quello di attribuire alla vita un’importanza che non merita.
Giovanni Soriano, Finché c'è vita non c'è speranza, 2010

Notizia di oggi: “Un centotreenne di Firenze tenta il suicidio gettandosi nell’Arno, ma viene prontamente salvato da due poliziotti”. La vita, a volte, può essere talmente ostinata che laddove vien meno il naturale istinto di conservazione sovvengono le forze dell’ordine.
Giovanni Soriano, ibidem

Vero “gesto inconsulto” – come lo definiscono i superficiali – non è quello di togliersi la vita, ma quello di darla.
Giovanni Soriano, Finché c'è vita non c'è speranza, 2010

Esiste soltanto un tipo di suicidio che può essere definito vile, ed è quello che non si è mai avuto il coraggio di commettere pur avendoci pensato tutta una vita.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013

Ci sono suicidi che somigliano a timidi lamenti, e suicidi che sono espliciti e definitivi “vaffanculo”.
Giovanni Soriano, ibidem

Cioran: «Non vale la pena uccidersi, dato che ci si uccide sempre troppo tardi». Ottima scusa per tutti quei pessimisti i quali, non ammettendo la loro codardia, sentono di doversi giustificare per il fatto di continuare a vivere nonostante tutto il loro disprezzo – meramente intellettuale – per la vita.
Giovanni Soriano, ibidem

In un libriccino – di cui non cito volutamente il titolo – leggo con stupore che il suicidio sarebbe «la peggiore forma di compromesso». Quale madornale errore! È evidente come un grosso bitorzolo in piena fronte che il suicidio è tutto il contrario, e cioè la definitiva rinuncia a qualunque compromesso, primo fra tutti a quell'impareggiabile gigantesco comunissimo ovvio compromesso che è la vita.
Giovanni Soriano, ibidem

In un libro di psicoanalisi – peraltro non particolarmente brillante – leggo che «l’autoeliminazione è la forma estrema del masochismo». Ecco l’ennesima dimostrazione di come le motivazioni al suicidio siano spesso travisate e di come gli psicoanalisti, nella loro ossessiva ricerca delle radici piú profonde di tutti i fenomeni che si arrischiano ad analizzare, perdano di vista l’essenziale. Anche ai piú profani, infatti, apparirà evidente che, quando la vita diventa insopportabile, “la forma estrema del masochismo” è continuare a vivere.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013

Per quanto non siano poche le persone che arrivano al suicidio, il loro numero sarà sempre inferiore rispetto a quello di coloro che, almeno una volta nella vita, hanno sinceramente desiderato di compierlo, ma cui è mancato il coraggio. Quanti sono tenuti in vita dalla propria viltà?
Giovanni Soriano, ibidem

Quel che può esserci di eroico nel suicidio, va perdendosi completamente quando si è consapevoli che, nel commetterlo, si sprofonderà nell'angoscia e nella disperazione piú nera anche una sola persona cara. In questo, bisognerebbe prendere esempio da Albert Caraco, che ingoiò i suoi bravi barbiturici e si tagliò la gola poche ore dopo la morte del padre, quando nessuno (la madre era già morta da qualche anno) avrebbe più sofferto per il suo gesto.
Giovanni Soriano, ibidem

Sbarazzarsi definitivamente di sé stessi è la piú grande forma di riscatto per una vita insignificante. Il suicidio, in questo senso, è la salvezza dei mediocri.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013

Togliersi la vita è un po’ come togliersi i vestiti in pubblico, è un’offesa alla pubblica moralità. E se chi va nudo per strada mette in discussione le faticose conquiste della civiltà, il suicida mette in discussione il valore della vita stessa, il che è ancora più intollerabile. 
Giovanni Soriano, L'inconveniente umano, 2022

Vivere è un vizio, e come accade per tutti i vizi, è molto difficile smettere.
Giovanni Soriano, ibidem

Ci sono diversi modi di farla finita per sempre, ma il suicidio più raffinato è quello che si commette senza neppure ammazzarsi. E di tali suicidi interiori è pieno il mondo.
Giovanni Soriano, L'inconveniente umano, 2022

Il suicidio: il Barocco della morte.
Jude Stéfan, Gnomiche, 1985

Il fatto che i suicidi siano causati più spesso dalla vergogna o dalla perdita di status finanziario e sociale che da diagnosi mediche rivela in modo eloquente le preferenze umane.
Nassim Nicholas Taleb, Il letto di Procuste, 2010

Il suicidio è irrazionale perché, rinunciando alla vita a causa del disgusto che essa mi provoca, io mostro di avere un concetto errato dello scopo della mia vita, supponendo che serva al mio piacere, mentre essa ha per scopo, da un lato, il mio perfezionamento personale e dall'altro la cooperazione all'opera generale che si compie nel mondo.
Lev Tolstoj, Sul suicidio, 1890

Il suicidio è un eccesso dell'amore di sé.
Niccolò Tommaseo, Pensieri morali, 1845

La causa principale dei suicidi è la forbice tragica tra desideri ed esiti, tra fiction e vita vera, tra egocentrismo e realtà; ma anche per l’assenza di figure, motivazioni e punti saldi di riferimento, l’abbandono o la perdita degli affetti principali, lo smarrito confine tra realtà e percezione, tra il reale e il virtuale, tra ciò che immagini o ti fanno immaginare e ciò che è davvero la vita.
Marcello Veneziani, La cappa, 2022

Finire in bellezza non è concesso a tutti. Eppure saper affrontare la propria morte è certo uno degli atti più importanti della propria esistenza.
Dominique Venner [1]

Perché nelle campagne si verificano meno suicidi che nelle città? Il motivo è che nei campi quello che soffre è il corpo; in città, è lo spirito. Il coltivatore non ha il tempo di essere malinconico. Coloro che si suicidano sono gli oziosi; sono quelle persone che agli occhi del popolo paiono cosi felici.
Voltaire, Dizionario filosofico, 1764

Non che il suicidio sia sempre follia. [...] Ma in genere non è in un accesso di ragione che ci si ammazza.
Voltaire, Lettera a Mariott, 1767

Il suicidio è una confessione.
Daniel Webster, XIX sec. [1]

Mio padre si è suicidato perché i giornali del mattino lo deprimevano e lo potete biasimare? Con l'orrore, la corruzione e l'ignoranza e la povertà e i genocidi e l'AIDS e il riscaldamento globale e il terrorismo e quegli idioti dei valori della famiglia e quei maniaci delle armi.
Boris Yellnikoff (Larry David), in Basta che funzioni, 2009

Proverbi sul Suicidio
  • A morir si è sempre in tempo.
  • A palate i guai, ma la morte mai.
  • Di tutti i matti il maggiore è colui che s'impicca.
  • È provvisto di poco sapere, colui che s'ammazza per quel che non può avere.
  • Il male è per chi va, chi campa si rifà.
  • Matto è chi invita la morte.
Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Mauvais joueur: dal francese: cattivo giocatore (cfr. citazione si Arthur Schopenhauer).
  3. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Morire - Eutanasia - Impiccagione - Kamikaze - Autodistruzione - DepressioneUltime parole di Suicidi

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