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Frasi e battute sul Cenone di Natale e di Capodanno

Raccolta di aforismi, frasi e battute divertenti sul cenone di Natale e di Capodanno. Il cenone è una "grande cena" che si fa con vari invitati (amici, familiari e parenti), la sera della vigilia di Natale o l’ultima notte dell’anno.
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sul Natale, il Capodanno, le lenticchie, il panettone, il pandoro, lo champagne, lo spumante e frasi per brindisi. [I link sono in fondo alla pagina].
La sera della Vigilia ti mangi di tutto. Ma veramente di tutto!
Lo scorso Natale, a un certo punto, mi arrivò un sms sul cellulare,
era il fegato: «Mò ci dobbiamo alzare, oì!». (Alessandro Siani)
Io non bevo, il mio organismo non tollera alcolici. Avevo bevuto due martini a Capodanno, e poi avevo cercato di dirottare un ascensore su Cuba.
Woody Allen, Monologhi 1964-1968, 1999

Sua madre stava in cucina dalle cinque di mattina a preparare il fottuto cenone di San Silvestro. Ma chi glielo fa fare? si domandò senza trovare risposta. Aveva organizzato un cenone esagerato per Mario Cinque, il portiere della palazzina Ponza, e la sua famiglia (tre bambini + moglie logorroica + suocera parkinsoniana), per Giovanni Trecase, il giardiniere del comprensorio, la moglie e Pasquale Cerquetti, il guardiano, e sua sorella Mariarosaria di ventiquattro anni (grandissimo cesso!). Mancava solo Stefano Riccardi che quella sera era di turno in guardiola. Aveva invitato tutti quelli che lavoravano nel comprensorio. No, non lo aveva detto a Salvatore Truffarelli, quello che faceva la manutenzione della piscina condominiale. Ci aveva litigato. È incredibile mia madre!... Se li ciuccia tutti anche a capodanno.
Niccolò Ammaniti, L'ultimo capodanno dell'umanità, in Fango, 1996

Era ancora la vigilia di Natale. Neve non v'era, ma un vento gelido sibilava sui muri del condominio, facendo tremare i cuori e gli infissi. Gli ultimi ritardatari correvano con le borse gonfie di spesa verso il cenone e i lazzi annessi. Misero chi non aveva una casa, una compagnia, una moglie, un cugino, un tacchino.
Stefano Benni, Bar Sport Duemila, 1997

Stomaci e persone sono già così stressati dalle feste e dal lavoro che il cenone di chi resta a casa deve essere all'insegna della semplicità. Non fate stranezze, vi complicate solo la vita.
Nico Berbel, su La Stampa, 2016

È vero che il cenone ha avuto origine proprio nelle società della miseria in cui le feste erano l'occasione per uscire dalla routine e anche mostrare quel poco che si aveva. Oggi però non ha più senso: lo ha invece scegliere cibi di stagione e di qualità, magari una sola bottiglia, ma buona. E riscoprire il carattere della festa anche cantando e giocando, magari anche lì senza stonare. Basta con lo spreco, a casa come al ristorante.
Roberto Burdese, Basta al cenone con cento portate, su la Repubblica, 2009

Quando ricevete un invito per il cenone di Capodanno, è da veri cafoni aspettare fino all'ultimo momento per dare la propria conferma. Questo ovviamente vale anche per altri inviti, non solo per il cenone. Tardare a confermare, è come lanciare un segnale che state aspettando di avere tra le mani diverse alternative, prima di selezionare quella che vi conviene di più.
Emilyn Ciocio, Il cafon italiano, 2013 

Siamo al 31 dicembre […], ogni volta che mi sintonizzo sui telegiornali della Rai, che si prende qui via cavo, cado immancabilmente su un interminabile discorso sul “cenone” di capodanno. Cosa mangerete di qui, e che cosa cenerete di là. E giù con immagini e vari temi sul cenone di fine anno. Quello che non riesco a capire è come mai la totalità delle persone intervistate rispondano esclusivamente  su “cenone”: chi parla di tacchino, chi parla di polenta, chi di braciole di maiale e chi se lo può permettere di ostriche e champagne. Ci fosse uno solo intervistato che abbia per puro caso risposto: ma quale cenone? pensiamo piuttosto agli altri, ai poveri, pensiamo ai disoccupati, ai senzatetto, pensiamo alla nostra anima, pensiamo piuttosto a questo paese che va a rotoli. Ma no: tutti fissati dal mangiare, mangiare, mangiare.
Roberto Dana, Il ritorno del «Neanderthal» ovvero il ritorno dell'uomo-animale, 2008 

Sembra che non esista nient’altro al mondo nella vita di ogni singolo individuo in casa in Italia, che la cena di Capodanno e il solito rituale di vari “divertimenti” annessi e connessi complice la nostra tivù, complice i giornali e complice soprattutto una  grossa parte dell’insana, martellante ossessionante pubblicità televisiva. Questo a mio modesto avviso è davvero una prova di estrema superficialità d’animo.
Roberto Dana, ibidem

Il 31 dicembre, ultimo dell’anno, / si festeggia la notte di Capodanno; / si prepara il cenone / con lenticchie e zampone, / carne o pesce a volontà / per l’anno che verrà; / si preparano veri arsenali / di fuochi artificiali. / Una notte allegra e danzante / con panettoni, pandori e spumante; / negli ultimi secondi si fa la conta, / e la bottiglia da stappare è pronta; / quando i festeggiamenti finiranno, / saremo già nel nuovo anno.
Carolina Casacchia, Filastrocche del cuore, scegli tu il colore

Nei giorni in cui macellerie e pescherie vivono la loro massima gloria, tra super arrosti e macinati per farciture, faraone e frattaglie, zamponi e baccalà, una parte ormai consistente di italiani - uno su dieci, secondo le ultime statistiche - si allena ai fornelli per trasformare verdure e formaggi nei protagonisti assoluti di cenone e dintorni. Sacrificare la rassicurante opulenza di cotechini e brasati in favore di piatti che non prevedono la morte di animali potrebbe apparire una diminutio gastronomica. Errore: evitando pregiudizi e pigrizie, ci si affaccia su una miriade di ricette strepitose. Si potrebbe dire che il Natale vegetariano è una questione di colori: il menù delle feste può diventare candido o multicolor, perché le verdure tutto consentono, a patto di trattarle bene.
Licia Granello, Verde Natal Vegetariano ma goloso, è l' altro cenone, su la Repubblica, 2011

Ci siamo appena alzati dalla tavola del Natale ed è già tempo di cenone di Capodanno. I più fortunati hanno smaltito le calorie di troppo divertendosi sui campi da sci, gli adepti del fitness si sono equamente divisi tra jogging e palestra, tutti gli altri hanno rimandato al [prossimo anno] − questione di poche ore, ma mentalmente ancora distante − la resa dei conti con bilancia e colesterolo.
Licia Granello, Midnight Round - Il buffet di Capodanno, su la Repubblica, 2013

Fino a pochi anni fa [...] la veglia del 31 imponeva non solo la tradizione della super cena, ma perfino il menù, con tanto di piatti annunciati e pochissime deroghe ai soliti noti, trasversali da nord a sud: cotechino e zampone per testimoniare abbondanza, lenticchie a mo’ di monete (guadagno), e poi melograno, uva e frutta secca portatori di prosperità e fecondità, il panettone urbi et orbi.
Licia Granello, ibidem

La società liquida del terzo millennio non ammette certezze pietrificate, cenone di Capodanno compreso, non solo e non tanto nel suo contenuto di ricette e sequenze gastronomiche, quanto nel concetto stesso del “tutti a tavola”. Da una parte, la quantità di cibo masticata nei giorni natalizi, condannata in migliaia di interviste, saggi e pareri illustri, dispensati come una sorta di contrappasso punitivo alle trasgressioni golose che incombe prima ancora di averle esaurite ed esaudite tutte. Dall'altra, l’organizzazione sempre più faticosa dei ritrovi di fine anno, tra figli in rientro dall'estero, famiglie allargate, amici appena separati, vegetariani, celiaci, o semplicemente non italiani e quindi di fedi, culture e tradizioni (anche culinarie) diverse dalle nostre. Una complessità che coincide con la fine del bisogno di festeggiare l’ultimo dell’anno con e attraverso il cibo. Almeno, non in modo stanziale e codificato.
Licia Granello, Midnight Round - Il buffet di Capodanno, su la Repubblica, 2013

Happy hour e spuntini dopo cinema, business lunch e finger food e menù monodose stanno reinventando la sera più festaiola dell’anno secondo modalità che vent'anni fa sarebbero state bollate di eresia, a partire dalla tavola apparecchiata. Il buffet non richiede né tovaglie ricamate, né posate d’argento. Unica eccezione, bicchieri all'altezza dei vini, dallo spumante e/o Champagne iniziale ai rossi d’autore con cui chiudere in attesa del dolce.
Licia Granello, Midnight Round - Il buffet di Capodanno, su la Repubblica, 2013

Cotechino e lenticchie non possono mancare, per carità. Ma ora che i vincoli della tradizione sono sempre meno ferrei si può allestire una cena in piedi con tanti piccoli assaggi sfiziosi per un veglione di San Silvestro più agile all'insegna della monoporzione.
Licia Granello, ibidem

Concepire un cenone pas placé dilata incredibilmente la libertà gastronomica perfino là dove la tradizione regna sovrana, dai tortellini in brodo da sorbire nei bicchierini agli spiedini di capitone arrosto, fino al panettone (avanzato da Natale, of course) sbriciolato nelle tazzine da caffè riempite a metà di zabaione. Il tutto, servito nell'incredibile vasselerie alternativa − plastica, carta, ma anche bambù, foglie, sughero riciclato − che libera i padroni di casa da pile di piatti sporchi da governare in piena notte (o il mattino del primo gennaio). 
Licia Granello, Midnight Round - Il buffet di Capodanno, su la Repubblica, 2013

Consigli per il cenone: la prima regola è non sprecare cibo. [...] Godetevi la festa e non esagerate.
Cristina Insalaco, su La Stampa, 2016

In questi giorni il mondo si divide in quattro categorie. Quelli che sono partiti e il Capodanno lo passano lontano da casa e stanno «senza pensieri»; quelli che hanno già prenotato al ristorante e al massimo ogni tanto rileggono l’interminabile menù; quelli che hanno deciso di fare tutto a casa e quelli che non hanno ancora deciso nulla. Le ultime categorie sono al centro del marasma. Una parte perché è il momento di fare la spesa e di capire davvero che cosa si cucina, l’altra perché non ha ancora capito bene quello che vuole. 
Cristina Insalaco, su La Stampa, 2016

I capitoni erano nella vasca da bagno. Prima d'ammazzarli per il rituale cenone della vigilia, li avevano lasciati illudere ancora un po'. Delle feste natalizie, la vigilia di Natale era il giorno più bello. Si "stracciavano" i soldi, la gente sembrava impazzita, manco il giorno dopo fosse stato l'ultimo dell'umanità.
Peppe Lanzetta, Una vita postdatata, 1991

Allora? Come sono andate le feste? Avete mangiato qualcosa a Capodanno o per stare in linea avete inghiottito solo una lenticchia con un bicchier d’acqua come fosse una pastiglia per la pressione? Vi siete sfondati di cibo e avete bevuto persino l’acqua dove si bolle il cotechino per sgrassarlo? Io se mi guardo allo specchio ho qualcosa della Famiglia Addams. Vi dico solo questo.
Luciana Littizzetto, La bella addormentata in quel posto, 2016

I cenoni di Capodanno con cento portate sono un'idea da dopoguerra, quando c'era tanta fame. Oggi sono solo un´inutile ostentazione, uno spreco, una maratona priva di senso. Oggi se c'è una guerra non è contro la fame, ma contro la società ipernutrita, grassa che abbiamo creato. I cenoni fatti così sono solo uno spreco e rischiano di diventare anche una noia invece che una festa.
Paolo Massobrio, Basta al cenone con cento portate, su la Repubblica, 2009

I cenoni di capodanno con cento portate sono un'idea da dopoguerra, quando c'era tanta fame. Oggi sono solo un'inutile ostentazione. Si punti alla qualità.
Paolo Massobrio, ibidem

La tavola è sempre stata il luogo ideale per celebrare la festa: il banchetto comune e il consumo abbondante di cibo sono un rito che rinsalda i legami di gruppo e serve ad allontanare la paura della fame. Se ciò vale per ogni banchetto e per ogni festa, a maggior ragione vale per il Natale, festa della nascita e dell'inizio della vita. 
Massimo Montanari, Il riposo della polpetta, 2009

Il mio Capodanno ideale è quello passato in casa con un bel gruppo di amici e delle cose buone da mangiare. Non sono una grande appassionata delle folle festanti o peggio ancora delle cene infinite proposte dai ristoranti. 
Benedetta Parodi, I menù di Benedetta, 2011

A capodanno, si sa, il cenone è una vera e propria istituzione. Per rendere ancora più speciale il cenone, ci si può sbizzarrire creando dei menu di capodanno ad hoc: più tradizionali, magari a base di cotechino e lenticchie, o più particolari utilizzando e reinventando ingredienti classici.
Lorenzo Rossi, ‎Donatello Verdi, ‎Gianluca Gialli, Ricette del giorno: Speciale Natale e Capodanno, 2013

L'ultimo dell'anno è un momento incantato quindi perché non portare a tavola un menu di Capodanno ricco e sfizioso per iniziare il nuovo anno con il piede giusto?
Lorenzo Rossi, ‎Donatello Verdi, ‎Gianluca Gialli, ibidemn

La sera della Vigilia ti mangi di tutto. Ma veramente di tutto! Lo scorso Natale, a un certo punto, mi arrivò un sms sul cellulare, era il fegato: «Mò ci dobbiamo alzare, oì!».
Alessandro Siani, Un napoletano come me, 2009

Dopo il cenone della Vigilia, l’unico passo che riesci a fare è quello per andarti a buttare su un divano. In quel preciso istante una donna con un cappotto ’e pelliccia ’ncuollo, ovverosia tua madre, ti dice: «Alzati, dobbiamo andare alla Messa di mezzanotte». Si sente un grido dalla camera da letto. È papà. Le uniche parole che riesce a dire sono: «Mamma ’e Pompei!».
Alessandro Siani, Un napoletano come me, 2009

Per quanto permeato di profonda spiritualità, il Natale conserva, nelle tradizioni e nelle credenze, evidenti tracce delle sue origini pagane. Per questo il cuore della festa, dopo i riti della Natività, rimane sempre il pranzo, cui è affidato il compito di conservare l'idea della indissolubilità dei legami familiari.
Emilia Valli, Le cento migliori ricette di Natale, 2012

È proprio vero: il Natale la fa da padrone, anche in cucina!
Emilia Valli, ibidem

Un tempo i manicaretti del nostro pranzo di Natale erano presenti tutti (e forse in varietà e quantità maggiori) alla veglia di Natale. Molte le ricette che solennizzano questo momento gastronomico; l'Italia, e non solo l'Italia, ne è piena: dai grandi classici regionali agli allestimenti di fantasia, che riecheggiano influenze più moderne; dai primi sostanziosi vero trionfo di agnolotti, ravioli e polenta, ai secondi di pesce (capitone e salmone affumicato in testa), e ai secondi di carne, in un assortimento che è autentica festa per il palato. Affrontando il tema dei dolci, è inutile richiamare l'attenzione sul "panettone" di Milano, il dolce più rappresentativo del Natale degli italiani. Tuttavia non si possono non ricordare i molti altri dolci tipici sia dell'Italia che dei paesi limitrofi: il "pandoro" dei veronesi, i "torroni" di Cremona, gli "struffoli" napoletani, il "dolce di castagne" del Piemonte, la "malterrata" abruzzese, il "pangiallo" laziale, le "zeppole " calabresi, la "spongata" emiliana, le "pignoccate" siciliane, il "panforte" di Siena, il "Christmas pudding" inglese, lo "stollen" tedesco, i "birewecke" della Francia orientale, lo "zelten" altoatesino, la "gubana" friulana, il "pan ed Nadel" modenese...
Emilia Valli, Le cento migliori ricette di Natale, 2012

Il cibo rimane in ogni caso, nei riti del Natale, un fattore importantissimo: quello che meglio simboleggia l'immutabilità del Natale e l'incrollabilità del focolare domestico. Per questo è necessario festeggiare questo giorno con un modo particolare di stare a tavola, in una atmosfera incantata, in cui il menù più ricco serva a sottolineare che questo pranzo è il più importante dell'anno.
Emilia Valli, ibidem

Il "pranzo di Natale ", oggi generalmente destinato al mezzogiorno del 25, era una volta consumato a notte inoltrata, dopo la funzione religiosa della sera del 24: il digiuno della Vigilia, la lunga sosta in preghiera nelle chiese, l'attardarsi per le strade al gelo di dicembre per il rientro a casa, giustificavano un tempo una cena sostanziosa, che potesse rifocillare. Oggi questa usanza è in declino e l'abitudine del "cenone" è rimasta legata solamente alla notte di San Silvestro.
Emilia Valli, Le cento migliori ricette di Natale, 2012

Poco e buonissimo è una regola da rispettare non solo per i cenoni, ma tutto l´anno
Enzo Vizzari, Basta al cenone con cento portate, su la Repubblica, 2009

A breve televisioni e giornali inizieranno a bombardarci di ricette e consigli su come preparare un cenone “indimenticabile”... anche per il nostro fegato.
AA. VV., Ricette per un cenone vegan, 2014

Il Capodanno è euforia di brindisi, scambi di auguri, promesse per il nuovo anno ma anche momento di riflessione su ciò che è stato e ciò che sarà. È di buon auspicio a Capodanno, oltre che arricchire il cenone con le lenticchie, da sempre simbolo di prosperità, scambiarsi gli auguri e il bacio sotto il vischio, usanza più nordica che nostra ma già presente in molte case perché promette felicità in amore.
AA. VV., Auguri e parole per ogni occasione, 2014

Da domani la dieta!
Anonimo [frase tipica prima o dopo un cenone].

Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Natale - Capodanno - Lenticchie - Panettone e Pandoro - Champagne e Spumante - Frasi per Brindisi