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Frasi e citazioni di Platone

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Platone (Atene ca. 427 a.e.c. - ca. 347 a.e.c.), filosofo greco, che con Socrate, suo maestro, e con Aristotele, suo allievo, ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale.
Busto marmoreo di Platone
La pena più grave, nel caso non si voglia governare di persona,
sta nell'essere governati da chi è moralmente inferiore. (Platone)

Repubblica
IV sec. a.e.c. - Selezione Aforismario

Ciascun governo legifera per il proprio utile, la democrazia con leggi democratiche, la tirannide con leggi tiranniche, e gli altri governi allo stesso modo. E una volta che hanno fatto le leggi, eccoli proclamare che il giusto per i sudditi si identifica con ciò che è invece il loro proprio utile; e chi se ne allontana, lo puniscono come trasgressore sia della legge sia della giustizia.

La pena più grave, nel caso non si voglia governare di persona, sta nell'essere governati da chi è moralmente inferiore; questo è il timore che a mio parere spinge gli uomini onesti a governare, quando lo fanno.
 
Forse, se esistesse una città di uomini buoni, si farebbe a gara per non governare come adesso per governare, e allora sarebbe evidente che il vero uomo di governo non è fatto per mirare al proprio utile, ma a quello del cittadino.
 
Come i poeti amano le loro opere e i padri i loro figli, così anche quelli che si sono arricchiti s'occupano con premura dei propri averi perché è opera loro, oltre che, come gli altri, per l'utilità che ne ricavano. Perciò la loro compagnia è molesta, dal momento che non sono disposti ad elogiare altro che la ricchezza.
 
Chi trova nella propria vita molte colpe si sveglia di frequente anche dai sogni come i fanciulli e vive nella paura, tra brutti presentimenti; a chi invece è conscio di non aver commesso alcuna ingiustizia sta sempre accanto una lieta speranza e una buona "nutrice di vecchiaia".
 
Gli uomini si associano tra loro per le varie necessità di cui hanno bisogno; e quando hanno raccolto in un'unica sede molte persone per ricevere aiuto dalla comunanza reciproca, nasce quella coabitazione cui diamo il nome di città.
 
Gli uomini condannano l'ingiustizia perché temono di poterne essere vittime, non perché aborrano di commetterla.

I più onesti dei filosofi sono inutili alla maggioranza.

La necessità è madre dell'invenzione.

Se nelle città i filosofi non diventeranno re o quelli che ora sono detti re e sovrani non praticheranno la filosofia in modo genuino e adeguato, e potere politico e filosofia non verranno a coincidere, con la necessaria esclusione di quelli che in gran numero ora si dedicano separatamente all'una o all'altra attività, le città non avranno tregua dai mali.
 
La calunnia più grande e più forte viene alla filosofia da quelli che la coltivano a parole.
 
Dobbiamo imparare a non perdere tempo a piangere sulle nostre ferite, come un bambino appena caduto, ma abituarci a scacciare il dolore curandoci le ferite ed emendando i nostri errori il prima possibile.
 
I veri filosofi sono quelli che amano contemplare la verità.

L'utile è bello, il dannoso è brutto.

A chiunque, in certo modo, si può concedere, ubriaco, di non sapere in che parte del mondo si trovi, ma non a un guardiano. Sarebbe ben ridicolo che al guardiano occorresse un guardiano. 

L'uomo di natura calma e serena sente appena il peso dell'età; ma per chi è di opposta natura sono un greve fardello così la giovinezza come la vecchiaia.

Non sono identici amore d’apprendere e filosofia?

Il primo dovere di chi dà consigli a un uomo infermo che segue una dieta nociva alla salute è quello di cambiar sistema di vita; le altre indicazioni verranno solo se egli accetta con convinzione queste disposizioni.

A praticare più mestieri, non si riesce in nessuno.

L'astronomia costringe l'anima a guardare oltre e ci conduce da un mondo a un altro.

Se il filosofo vive in armonia con ciò che è divino e ordinato, egli diviene ordinato e divino, per quanto è possibile a un uomo.

Coloro che fuori della caverna hanno guardato la vera luce del sole e le cose dotate di vero essere (le idee), dopo non possono più vedere nella caverna, perché i loro occhi sono disabituati all'oscurità; non possono più ben riconoscere le immagini d'ombra là sotto, e vengono perciò, per i loro sbagli, scherniti dagli altri, che mai si allontanarono da questa caverna e da queste ombre.

Leggi
IV sec. a.e.c.

Anche quel piccolo frammento che tu rappresenti, o uomo meschino, ha sempre il suo intimo rapporto con il cosmo e un orientamento a esso, anche se non sembra che tu ti accorga che ogni vita sorge per il Tutto e per la felice condizione dell'universo armonia. Non per te infatti questa vita si svolge, ma tu piuttosto vieni generato per la vita cosmica.

Fedone
IV sec. a.e.c.

Coloro i quali filosofano si esercitano a morire e la morte è per loro cosa assai meno paurosa che per chiunque altro degli uomini.

Filosofare è prepararsi a morire senza rammarico.

La filosofia è la musica più grande.

La misantropia nasce quando si è riposta eccessiva fiducia in qualcuno, senza conoscerlo bene, ritenendolo amico leale, sincero, fedele, mentre poi, a poco a poco, si scopre che è malvagio e infido, un essere del tutto diverso. Quando questa esperienza si ripete più volte, specie con quelli che stimavamo più fidati e più amici, si finisce, dopo tante delusioni, con l’odiare tutti e col credere che in nessun uomo vi sia qualcosa di buono.

Fedro
IV sec. a.e.c.

L'anima di un uomo è immortale e incorruttibile.

Le parole false non sono solo male in se stesse, ma infettano l'anima con il male.

Simposio
IV sec. a.e.c. - Selezione Aforismario

Gli amanti che passano la vita insieme non sanno dire che cosa vogliono l'uno dall'altro. Non si può certo credere che solo per il commercio dei piaceri carnali essi provano una passione così ardente a essere insieme. È allora evidente che l'anima di ciascuno vuole altra cosa che non è capace di dire, e perciò la esprime con vaghi presagi, come divinando da un fondo enigmatico e buio.

Amante del tutto indegno e volgare è colui che ama più il corpo che l'anima.

Eros è, fra gli dèi, il più amico degli uomini, perché è soccorritore degli uomini e medico di quei mali che, se fossero risanati, ne verrebbero alla stirpe umana la più grande felicità.

Amore è un demone possente che sta tra i mortali e gli immortali.

I sentimenti che devono guidare per tutta la vita gli uomini destinati a vivere nel bene non possono ispirarsi né alla nobiltà della nascita né agli onori né alla ricchezza, né a null'altro: devono ispirarsi ad Eros.

Non c'è nessuno che sia così vile, che Eros stesso non lo renda divinamente ispirato alla virtù, al punto da farlo diventare simile a chi per natura è valoroso in sommo grado.

Era allora l’androgino, un sesso a sé, la cui forma e nome partecipavano del maschio e della femmina: ora non è rimasto che il nome che suona vergogna.

Ognuno diventa poeta, anche se prima era privo di ispirazione, quando Eros lo tocca. 

Soltanto l'amante può giurare e avere il perdono dagli dèi se trasgredisce un giuramento: dicono infatti che un giuramento d'amore non ha valore.

Gorgia
IV sec. a.e.c. - Selezione Aforismario

È opportuno che il malvagio venga punito, quanto lo è che il medico curi l'ammalato: ogni castigo, infatti, è una sorta di medicina.

Prima di comandare agli altri bisogna imparare a comandare a sé stessi.

La retorica, a quanto pare, è artefice di quella persuasione che induce a credere ma che non insegna nulla intorno al giusto e all'ingiusto.

Se un retore e un medico arrivassero in una città qualsiasi, e se si trovassero a dover competere a parole nell'assemblea o in un'altra pubblica adunanza su quale dei due vada scelto come medico, il medico non avrebbe alcuna possibilità di uscirne vincitore, ma la scelta cadrebbe su quello capace di parlare, ammesso che costui lo volesse.

Non c'è argomento di cui il retore, di fronte alla folla, non sappia parlare in modo più persuasivo di qualsiasi altro specialista.

Cratilo
IV sec. a.e.c.

L’amore è ciò che penetra dall'esterno; ed è una “corrente” che non appartiene a chi la possiede, ma è entrata dal di fuori attraverso gli occhi.

Teeteto
IV sec. a.e.c.

Fra tutti gli animali, il ragazzo è il più indomabile.

La meraviglia è propria della natura del filosofo; e la filosofia non si origina altro che dallo stupore.

Timeo
IV sec. a.e.c.

Noi non siamo come le piante perché la nostra patria è il cielo, dove fu la prima origine dell’anima e dove Dio, tenendo sospesa la nostra testa, ossia la nostra radice, tiene sospeso l’intero nostro corpo che perciò è eretto.

Lettere
IV sec. a.e.c.

Vera filosofia io chiamo la fermezza, la fedeltà e l’onestà. Le altre forme di sapienza e di abilità che tendono ad altri scopi, io le chiamo, e credo con ragione, forme d’ingegnosità

Fonte Sconosciuta
Selezione Aforismario

Che cosa è necessario per giungere alla presenza di Dio? La purezza o la morte.

Chi toglie a una società la religione, le toglie ogni fondamento.

Dalla democrazia nasce per natura il dispotismo, e dalla libertà estrema la forma più grave di tirannia e di schiavitù.

Il buono, naturalmente, è sempre bello, e il bello non è mai privo di proporzione.

Il coraggio è una saggia valutazione del pericolo.

Interrogarsi è compito del filosofo, perché non vi è altro modo per dare inizio alla filosofia.

L'uomo è un bipede implume.

La bellezza è mescolare in giuste proporzioni il finito e l'infinito.

La libertà sta nell'essere padrone della propria vita, nel non dipendere da nessuno in ogni occasione, nel subordinare la vita soltanto alla propria volontà, nel far poco conto delle ricchezze.  

La vita dell'uomo ha bisogno di armonia e ritmo.

Le brave persone non hanno bisogno di leggi che dicano loro di agire responsabilmente, mentre le cattive persone troveranno un modo per aggirare le leggi. 

Per natura, all'opinione piace opinare.

Quando un uomo è audace senza senno ne riceve danno, quando invece con senno ne trae vantaggio.

Se mai la vita dell'uomo è degna di essere vissuta, lo è quando ha raggiunto la visione dell'essenza stessa della bellezza.

Se non desideri molto, anche le piccole cose ti sembreranno grandi.

Siamo legati ai nostri corpi come un'ostrica alla conchiglia.

La voce del maestro è molto più decisiva di qualsiasi libro.

Maestro: fra le grandi cariche dello stato, non ce n'è alcuna che sia più nobile e sacra di questa.

Ageōmètrētos mēdéis eisìtō.
[Non entri nessuno che non conosca la geometria].
[incisione sulla porta dell'Accademia]

Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni di: Aristotele - Socrate - EpicuroPresocratici - Sette Savi