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Aforismi, frasi e citazioni sulle Fobie

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sulla fobia e sui disturbi fobici. La fobia è una paura eccessiva e irrazionale nei confronti di oggetti, animali o situazioni,
Secondo la definizione di Umberto Galimberti, la fobia è il "timore irrazionale e invincibile per oggetti ο specifiche situazioni che, secondo il buon senso, non dovrebbero provocare timore. Tali sono la paura per spazi aperti (agorafobia), per quelli chiusi (claustrofobia), la paura di arrossire (eritrofobia), la paura dello sporco (rupofobia), la paura delle malattie (patofobia, ipocondria) ecc. La fobia si distingue dalla paura perché, a differenza di quest'ultima, non scompare di fronte a una verifica della realtà, e al tempo stesso va tenuta distinta dal delirio perché il fobico è perfettamente consapevole dell'irrazionalità dei suoi timori che tuttavia non riesce a risolvere. (Dizionario di psicologia, UTET, 1992)
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulla paura, l'ansia (sintomo presente in tutte le fobie), gli attacchi di panico, la claustrofobia e la fobia sociale. [I link sono in fondo alla pagina].
Uno dei grandi misteri riguardo alle donne rimane il fatto
che riescano a versarsi della cera bollente sulle gambe, strapparsi i peli alla
radice e che poi abbiano ancora paura di un ragno. (Jerry Seinfeld)
Chi soffre di agorafobia ed evita la strada, perché ha la sensazione e l’idea che il terreno ceda sotto i suoi piedi, si comporta esattamente come se il terreno sotto i suoi piedi sprofondasse davvero.
Alfred Adler, Il senso della vita, 1933

È fondamentale o quanto meno auspicabile che la paura si accompagni sempre a una identificazione del pericolo e quindi che lasci lo spazio per la difesa o per evitarlo. Se manca questa associazione, proprio per il malessere che provoca o con cui si accompagna, può essere vissuta essa stessa come un danno, come un segnale che rigenera in sé nuova paura, e allora la paura finisce per fare paura e immobilizzare o confondere.
Vittorino Andreoli, Le nostre paure. 2010

Se avete delle paure, non sono certo gli spazi angusti, i ragni o gli estranei a spaventarvi: è il modo in cui avete imparato a rapportavi e a reagire alla presenza di questi stimoli esterni.
Richard Bandler, Il potere dell'inconscio e della Pnl, 2009

I bambini nascono con due sole paure: la paura di cadere e quella dei forti rumori improvvisi. Qualsiasi altra paura o fobia umana non è innata, ma appresa. Questo implica che se avete imparato ad avere paura, potete imparare anche a non averne.
Richard Bandler, Il potere dell'inconscio e della Pnl, 2009

− Qual è il tratto distintivo del suo carattere?
− L’egofobia.
Gesualdo Bufalino, Bluff di parole, 1994

La fobia è un sintomo cifratissimo di un contenuto passato, di cui, una volta, si è rimasti prigionieri che riemerge in modo inautentico, cioè senza averlo deciso [...] è segno di un certo passato che doveva essere fatto passare e non lo fu, onde per un verso fu perduto, e per un altro verso continua a distendere la sua ombra nel presente vulnerandolo con il contenuto fobico, nel quale sta in modo altrettanto tirannico quanto irriconoscibile. Nel contenuto fobico il passato chiede di passare effettivamente, e rammemora che non si può andare avanti senza aver saldato i conti lasciati aperti: ma lo chiede alienato in una metafora incomprensibile, perentoria, esclusivistica, che rinnova la crisi, e scatena l'angoscia paralizzante.
Ernesto De Martino, La fine del mondo, 1977

Ciò che ci sconcerta in queste fobie dei nevrotici non è tanto, in genere, il loro contenuto quanto la loro intensità. L’angoscia delle fobie è senza appello! 
Sigmund Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915/32

Le prime fobie dei bambini connesse con determinate situazioni sono quelle dell’oscurità e della solitudine. La prima sussiste spesso per tutta la vita; a entrambe è comune il fatto che viene sentita la mancanza della persona amata che si cura del bambino, quindi della madre. 
Sigmund Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915/32

L’analisi delle fobie non ci riserva più molte novità. In esse si verifica infatti lo stesso processo che nell'angoscia infantile: la libido inutilizzabile viene trasformata ininterrottamente in un’angoscia apparentemente reale, introducendo così, al posto delle esigenze della libido, un trascurabile pericolo esterno.
Sigmund Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915/32

Ogni fobia isterica risale a un’angoscia infantile e ne è la continuazione, anche quando ha un altro contenuto e deve quindi essere diversamente denominata.
Sigmund Freud, ibidem

La fobia può paragonarsi a un trinceramento contro il pericolo esterno, che ora fa le veci della temuta libido. La debolezza del sistema difensivo delle fobie sta, naturalmente, nel fatto che la fortezza, che si è così ben premunita verso l’esterno, è rimasta attaccabile dall’interno.
Sigmund Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915/32

La patofobia [3] è una forma di scaramanzia.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983

Paura generalizzata, ansia, depressione, attacchi di panico, angoscia, comportamenti maniacali e fobici, sono tutti sintomi della nevrosi infantile. Ossia nevrosi in cui persiste la personalità infantile anche in persone adulte.
Giulio Cesare Giacobbe, La paura è una sega mentale, 2010

Se hai paura degli spazi aperti, hai l'agorafobia. Se hai paura degli spazi chiusi, hai la claustrofobia. Se hai paura della morte - chi non ha paura della morte? - hai la tanatofobia. Se hai paura dei ragni - mi fanno schifo! - hai l'aracnofobia. Così per sempre, andavano avanti finché c'erano parole greche. Meno male che siamo ignoranti in greco, se no avremmo avuto milioni di malattie.
Beppe Grillo, Tutto il Grillo che conta, 2006

La fobia è il tentativo di costruire una difesa contro la propria ansia allontanandone ostinatamente l'occasione di manifestarsi con uno scongiurante e precipitoso atteggiamento di rifiuto che non fa che evocarne continuamente il fantasma.
Giovanni Jervis, Manuale critico di psichiatria, 1975
Non ho fobie. Le fobie sono irrazionali. Le mie paure sono razionali
e coltivate con cura, come delle rose. (Maureen Johnson)
Non ho fobie. Le fobie sono irrazionali. Le mie paure sono razionali e coltivate con cura, come delle rose.
[I have no phobias. Phobias are irrational. My fears are rational and carefully cultivated, like roses].
Maureen Johnson [1]

Sentendosi non amati e non attraenti, abbiamo paura di stendere la mano per avere amore, di cercare o chiedere rispetto. Temendo una risposta ostile dagli altri, non ci permettiamo di parlare liberamente e di farci valere. Teniamo sotto controllo la nostra aggressività naturale. Rinunciamo ad affermare il nostro essere. Oppure possiamo diventare fobici o eccessivamente aggressivi per nascondere le nostre paure.
Alexander Lowen, Paura di vivere, 1980

Le fobie, che generano da paure di cui molto spesso si è perduto il ricordo cosciente, possono bloccare il normale andamento della vita di una persona costringendola a limitazioni della propria libertà e a cerimoniali inutili dal punto di vista pratico, ma vissuti come rassicuranti ed essenziali al benessere fisico e psichico da colui che li adotta.
Anna Oliverio Ferraris, Psicologia della paura, 1980

La differenza tra la paura fobica e la comune paura consiste nell'inadeguatezza dello stimolo che nel primo caso non è pericoloso tanto è vero che lo stesso fobico, a mente fredda, non lo riconosce come tale. Vi è infatti una discordanza tra la paura incontrollabile del fobico e la sua coscienza critica che, se non gli consente di controllare la propria emotività, tuttavia lo salva dal delirio.
Anna Oliverio Ferraris, Psicologia della paura, 1980

Le paure del nevrotico sono in genere più acute e urgenti delle normali paure e spesso appaiono orientate verso oggetti che ordinariamente non suscitano paura. Assilla il sentimento penoso di una dipendenza coatta mentre la consapevolezza del carattere assurdo dei propri comportamenti e l'inutilità dei tentativi messi in atto per limitarli producono un senso di dolorosa frustrazione.
Anna Oliverio Ferraris, Psicologia della paura, 1980

Le fobie emergono più facilmente in contesti di insicurezza e possono poi diminuire di intensità in periodi della vita in cui si gode di particolari gratificazioni e di un livello di autostima più elevato.
Anna Oliverio Ferraris, ibidem

Le fobie monosintomatiche sono estremamente diffuse e in sé non sono indicative di forti tendenze nevrotiche. Esse rappresentano, in moltissimi casi, l'evoluzione degli innatismi presenti nella nostra specie. E' questo il caso della fobia dei serpenti o di altri animali, del tuono, del buio, del sangue, tipiche paure infantili che possono persistere anche in età adulta. Anche la paura degli spazi chiusi ("claustrofobia"), degli spazi aperti ("agorafobia") e dell'altezza ("acrofobia") trovano la loro materializzazione in configurazioni percettive che nella storia della nostra specie si sono rivelate dannose.
Anna Oliverio Ferraris, Psicologia della paura, 1980

Cosciente delle proprie particolari paure, il fobico sviluppa dei comportamenti e delle abitudini volte a contenerle. Cerca di astenersi dall'andare in alcuni luoghi o di mettersi in contatto con persone o situazioni che possono metterlo in ansia. Naturalmente la sua libertà di movimento subisce delle forti limitazioni; purtuttavia alcuni settori della sua vita restano integri ed egli riesce a trarne gratificazioni che gli consentono di continuare a mantenere un parziale controllo di sé.
Anna Oliverio Ferraris, Psicologia della paura, 1980

Per sottrarsi all'angoscia il fobico ricorre dunque a degli stratagemmi basati ora sull'"evitamento" ora sulla "rassicurazione". Nel primo caso a volte si tratta di assumere un atteggiamento passivo (inibito, timido, indeciso) altre volte di allontanarsi attivamente dall'oggetto ansiogeno. Nel secondo caso il soggetto ricorre a un oggetto, o persona, rassicurante.
Anna Oliverio Ferraris, Psicologia della paura, 1980

Le condotte fobiche hanno caratteristiche non dissimili dalle condotte superstiziose il cui scopo è da un lato quello di evitare i malefizi e dall'altro di ricorrere a rituali od oggetti evocatori di protezione al fine di scongiurarli.
Anna Oliverio Ferraris, Psicologia della paura, 1980

L'ipocondria [2] è una delle rare malattie di cui non soffro.
David Renwick [1]

Il mondo è un luogo caotico, che contiene alla rinfusa cose piacevoli e cose spiacevoli. E il desiderio di dargli una forma ben definita è in fondo un prodotto della paura, in realtà una specie di agorafobia, o orrore dello spazio.
Bertrand Russell, La conquista della felicità, 1930

Uno dei grandi misteri riguardo alle donne rimane il fatto che riescano a versarsi della cera bollente sulle gambe, strapparsi i peli alla radice e che poi abbiano ancora paura di un ragno.
Jerry Seinfeld [1]

Amo le altezze. Mi piace la velocità. Sto quasi per diventare una piromane. Forse la mia fobia è la noia.
Erin Wasson [1]

Odio la parola omofobia. Non è una fobia. Tu non sei spaventato, sei stronzo.
Anonimo ( attribuito erroneamente a Morgan Freeman - Vedi "Citazioni errate" su Aforismario)

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Ipocondria / Patofobia: disturbo psichico caratterizzato da una preoccupazione eccessiva e infondata riguardo alla propria salute, con la convinzione che qualsiasi presunto sintomo avvertito possa essere segno di una qualche patologia.
  3. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: PauraAnsia - PanicoFobia Sociale - Claustrofobia