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Aforismi, frasi e citazioni sulla Fobia Sociale

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sulla fobia sociale (o ansia sociale) e sulla paura degli altri. La fobia sociale può essere definita come una forma di timidezza talmente eccessiva e, in determinate situazioni, fonte di una tale ansia da risultare invalidante e sfociare nella patologia.
Secondo quanto riportato nel Trattato italiano di psichiatria (Masson 1992-2003) la fobia sociale "è caratterizzata dalla paura e dall'evitamento di situazioni nelle quali l’individuo è esposto al giudizio degli altri, per il timore di mostrarsi imbarazzato, di apparire ridicolo e incapace o di comportarsi in modo goffo, inopportuno e umiliante".

Come nota Mauro Bruni: "L'esperienza dell'ansia e della paura sociale si presenta come un fenomeno comune alla totalità degli esseri umani. Tutti, almeno una volta nella vita, hanno sperimentato la particolare sensazione di vulnerabilità e di pericolo che insorge in occasione di eventi ritenuti importanti, quando si deve fornire la prova della propria competenza, o magari quando ci si viene a trovare improvvisamente al centro dell'attenzione. Così, l'ansia sociale ò un'esperienza perfettamente compatibile con il concetto di normalità. Per la maggior parte delle persone queste manifestazioni di ansia sono lievi e transitorie, a volte persino stimolanti, per altri invece questa paura è più grave e pervasiva, al punto da essere incompatibile con il raggiungimento degli obiettivi personali e con lo svolgimento di una vita soddisfacente. [La fobia sociale. Clinica ed epidemiologia del disturbo, Armando Editore, 2009].

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Solo se hai paura di te stesso, avrai paura degli altri.
Se ami te stesso, ami gli altri. (Osho)
Contrariamente ad altre modalità della sofferenza psicologica, la fobia sociale conserva una certa discrezione. Non sfocia in comportamenti impenetrabili o appariscenti, a differenza di schizofrenia e attacchi maniacali. Non disturba, come l'anoressia mentale. Non scatena comportamenti aggressivi nei confronti degli altri, come la paranoia, o nei confronti di se stessi, come la depressione. Il problema principale della fobia sociale è che si passa inosservati, un po' come i bambini troppo giudiziosi e discreti, dei quali si finisce per accorgersi tardi che non sono giudiziosi ma depressi, che non sono discreti ma inibiti. 
André Christophe e Légeron Patrick, La paura degli altri, 1995 [1]

La vita di chi soffre di fobia sociale è molto complicata. Alcuni ricercatori hanno identificato nove situazioni particolarmente penose per loro: essere presentati a uno sconosciuto; incontrare una persona importante; servirsi del telefono, per rispondere come per chiamare; ricevere visite a casa; essere osservati mentre si svolge un compito; essere stuzzicati; pranzare a casa con conoscenti; scrivere sotto lo sguardo altrui; prendere la parola in pubblico". Insomma, non rimane un solo istante di tranquillità! 
André Christophe e Légeron Patrick, La paura degli altri, 1995 [1]

La strada del successo è irta di ostacoli per chi soffre di ansia sociale, tanto che a costoro occorrono competenze di primissima qualità per arrivare, a dispetto di tutto e di tutti, in cima alla piramide: a fronte di un timido che perviene al vertice d'una grande azienda, c'è il successo in massa degli animali da palcoscenico e dei grandi comunicatori.
André Christophe e Légeron Patrick, ibidem

Molti fobici sociali danno l'impressione di essere freddi e distanti. La spiegazione sta sia nella tensione ansiosa che avvertono nelle situazioni di scambio, sia nel desiderio di tenere l'interlocutore a distanza per non rivelare la propria vulnerabilità. Cosi arrivano a ingannare gli altri, preferendo passare per snob antipatici piuttosto che per malati di timidezza. 
André Christophe e Légeron Patrick, La paura degli altri, 1995 [1]

L’altro non è che un alimento della mia ansia.
Emil Cioran, Quaderni, 1957/72 (postumo 1997)

[I soggetti con fobia sociale] manifestano reazioni ansiose spiccate in situazioni che dalla maggior parte delle persone non sarebbero considerate realisticamente pericolose e, quando osservati dagli altri, sperimentano un aumento dei livelli di arousal ed una progressiva accentuazione dei sintomi neurovegetativi come palpitazioni, tremori, vampate di calore. In questo modo si accrescono la tensione e l’ansia e si innesca un circolo vizioso che conduce all'incremento della sintomatologia
Paolo Pancheri e Giovanni B. Cassano (a cura di), Trattato italiano di psichiatria, 1992-2003 [2]

Non tutte le persone timide possono essere definite fobico-sociali, e non è peraltro chiaro se tutti i fobici sociali possano essere considerati timidi.
André Christophe e Légeron Patrick, ibidem

Immaginate di accorgervi all'improvviso, entrando in questa sala, di essere completamente nudi. Immaginate sino in fondo che cosa provereste in una situazione del genere. Con ogni probabilità disagio e vergogna. Che cosa fareste, allora? Cerchereste di scappar via, di sottrarvi allo sguardo degli altri? E se a distanza di breve tempo vi accadesse di incontrare una persona che vi ha visto in questa situazione, quale sarebbe il vostro stato d'animo? È un po' questo ciò che provano, con diversi gradi d'intensità, s'intende, coloro che soffrono di ansia e di fobia sociali; solo che lo provano in situazioni estremamente banali, come prendere la parola davanti a un gruppo di amici o entrare in un negozio a comperare mezzo chilo di pane. 
Jerilyn Ross, Congresso mondiale di psichiatria, Rio de Janeiro, 1993 [1]

Vivere da timidi, o peggio, con una franca fobia sociale non è proprio divertente. Ogni occasione di incontro con più persone può assumere le sembianze di un temibile banco di prova. E la conseguenza più diffusa è una evidente limitazione delle proprie attività e delle proprie ambizioni.
Pietro Spagnulo, Liberi dalla timidezza e dalla fobia sociale, 2011 [3]

Il segno più evidente della fobia sociale è l'evitamento di molte situazioni sociali che implicano l'esposizione agli altri. Quando queste situazioni non sono evitabili, in genere emerge un intenso stato di ansia. I pensieri che accompagnano l'ansia riguardano in genere il terrore di apparire ridicoli, inadeguati, incapaci, fragili, deboli, infantili, insignificanti. È inutile dire che il terrore di apparire ridicoli, fragili, incapaci, etc. etc. non fa altro che esasperare l'ansia al punto da manifestare effettivamente alcuni suoi segni, come la voce rotta dall'ansia, la sudorazione, il tremore o il rossore. E ciò non fa altro che "confermare" alla persona che soffre di questo problema l'idea di apparire ridicoli e incapaci.
Pietro Spagnulo, Liberi dalla timidezza e dalla fobia sociale, 2011 [3]

Chi soffre di fobia sociale è così proiettato nelle sue previsioni catastrofiche da vivere in un film che non ha nulla a che fare con la realtà. Tutta l'attenzione è completamente catturata dall'immaginazione delle conseguenze di un proprio comportamento inadeguato, sulle sensazioni di inferiorità, inadeguatezza, vergogna, ridicolo, umiliazione.
Pietro Spagnulo, ibidem

Chi soffre di timidezza o fobia sociale tende ad essere interamente assorbito dalla propria realtà virtuale, percepisce gli altri solo nella propria fantasia, per come appaiono nella realtà virtuale: giudicanti, severi, ridicolizzanti, etc. E intanto si dimentica degli altri in carne ed ossa.
Pietro Spagnulo, Liberi dalla timidezza e dalla fobia sociale, 2011 [3]

La persona molto timida o con fobia sociale non solo vive con disagio molte situazioni interpersonali, ma limita gravemente la propria vita. Quante scelte inopportune o inappropriate sono compiute solo in virtù dei timori che accompagnano l'idea di esporsi davanti agli altri?
Pietro Spagnulo, ibidem

Chi soffre di fobia sociale tende ad attribuire agli altri la tendenza ad emettere nei propri confronti dei giudizi molto severi e inflessibili. È fondamentale apprendere a ridimensionare questa tendenza e riportare tutto ad un esame più realistico della situazione
Pietro Spagnulo, Liberi dalla timidezza e dalla fobia sociale, 2011 [3]

Fortunatamente, la timidezza e la fobia sociale, se vengono adeguatamente affrontate, possono essere delle opportunità per approfondire la conoscenza di se stessi, e per riprendere in mano la propria vita in modo pieno e gratificante.
Pietro Spagnulo, ibidem

Molte persone che hanno superato un problema di timidezza o di fobia sociale finiscono con l'essere grati al loro ex-problema, in quanto ha dato loro l'opportunità di scoprire degli aspetti della vita, delle relazioni, e del proprio mondo interiore che altrimenti sarebbero stati offuscati dalla frenesia della vita.
Pietro Spagnulo, ibidem

Superare la timidezza e la fobia sociale non vuol dire diventare persone eccessivamente sfrontate, ciniche o indifferenti, quanto piuttosto significa diventare persone consapevoli delle proprie sensibilità, ma libere dalla loro schiavitù.
Pietro Spagnulo, Liberi dalla timidezza e dalla fobia sociale, 2011 [3]

La vita va avanti in questo modo: tu hai paura degli altri e gli altri hanno paura di te. Così la paura cresce a dismisura.
Osho, Discorsi, 1953/90

Solo se hai paura di te stesso, avrai paura degli altri. Se ami te stesso, ami gli altri.
Osho, Discorsi, 1953/90

C'è chi dimostra ostilità perché ha paura degli altri e mediante la collera difende la propria intimità. Come per la rabbia, si tratta comunque di forme di insicurezza. Anche se c'è chi pensa che la collera sia invece una manifestazione di forza.
Willy Pasini, Volersi bene, volersi male, 1993

Le persone terrorizzate dalle relazioni in genere preferiscono vivere da sole. [...] Considerano infatti l'altro come un pericoloso invasore e non come un possibile motivo di gioia. Come diceva Sartre, l'enfer c'est les autres, «l'inferno sono gli altri».
Willy Pasini, L'autostima, 2001

La paura degli altri, condita di lamenti, non la posso sopportare.
Carlo Perasso, Sole e nebbie, 1972

Note
  1. André Christophe e Légeron Patrick, La paura degli altri. Traduzione di Piero Arlorio © Einaudi, 2000
  2. Paolo Pancheri e Giovanni B. Cassano (a cura di), Trattato italiano di psichiatria © 1992-2003 Masson.
  3. Pietro Spagnulo, Liberi dalla timidezza e dalla fobia sociale © 2011 Ecomind.
  4. Nota bene: tutte le citazioni riportate in questa pagina non hanno alcun valore dal punto di vista dell'informazione sanitaria, ma soltanto culturale.
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