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Frasi sull'Educazione Sentimentale e Affettiva

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sull'educazione sentimentale, emotiva o affettiva, percorso formativo che ha come obiettivo quello di aiutare un soggetto (preferibilmente in età evolutiva) a riconoscere e a gestire meglio le proprie emozioni, a raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e a migliorare le proprie relazioni interpersonali. In poche parole, a star bene con sé stesso e con gli altri. Secondo Peter Lang, tra i maggiori esperti in materia: 
"Per educazione socio affettiva si intende quella parte del processo educativo che si occupa di atteggiamenti, sentimenti, credenze ed emozioni degli studenti. Implica un'attenzione per lo sviluppo personale e sociale degli allievi,  per la promozione della loro autostima. L'educazione affettiva privilegia, inoltre, la dimensione interpersonale, e riconosce la centralità dello sviluppo di capacità sociali e interpersonali. Sottolinea l'importanza di offrire sostegno e guida agli studenti e come le componenti cognitive e affettive dell'educazione siano collegate tra loro. I sentimenti che gli studenti provano verso se stessi come discenti, verso le materie scolastiche, i loro compagni e professori possono influenzare il loro rendimento quanto le loro abilità". (Affective Education in Europe, 1994). 
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sull'educazione, l'empatia, i sentimenti, le emozioni, l'autoconsapevolezza e l'intelligenza emotiva. [I link sono in fondo alla pagina].
Bambino consolato tra le braccia della mamma
Cura del corpo, cura dell'intelligenza, ma quanta cura dell'anima? (Umberto Galimberti)

È fondamentale introdurre da subito in modo sistemico e continuativo l'insegnamento dell'educazione affettiva e sessuale dai primi banchi di scuola. Ciò significa insegnare ai bambini e alle bambine il rispetto per se stessi, il rispetto per gli altri, il rispetto della persona in generale, il rispetto della legalità, il rispetto della parità di genere. Si tratta di educare alla relazione, a litigare bene e a gestire le emozioni, di fornire un alfabeto gentile delle emozioni per avere adulti consapevoli e responsabili, in grado di contenere la rabbia e soprattutto gestire un rifiuto.
Stefania Ascari, intervento alla Camera dei Deputati, 2022

Si potrebbe cominciare a discutere di un’educazione basata su criteri diversi, dove le emozioni e le relazioni affettive possano funzionare non come limite ma come catalizzatore delle capacità individuali. Forse la nostra comunità potrebbe riscoprire la gioia e l’orgoglio di progettare un futuro meno scontato e appiattito, meno omologato e piú creativo per le future generazioni.
Paolo Crepet, Non siamo capaci di ascoltarli, 2001

Ancora implicito è per molti giovani – ma sempre piú consapevole, se li si ascolta da vicino – il bisogno di un’educazione sentimentale: a servire non sono «corsi di educazione sessuale» – inutili – ma percorsi di esplorazione e accompagnamento, situazioni in cui uomini e donne adulti, responsabili e appassionati, siano capaci di educare ragazzi e ragazze all’importanza delle relazioni affettive.
Paolo Crepet, ibidem

Se da un lato la crescita biologica – accelerata e migliorata da una dieta piú ricca e bilanciata e da una maggiore cura del corpo – ha portato a una precocità dello sviluppo sessuale (negli ultimi tre decenni l’età media della comparsa del menarca si è abbassata di due anni), dall’altro lato ciò non ha comportato una crescita della serenità nei rapporti tra adolescenti. Per questi motivi la scuola e la famiglia dovrebbero occuparsi non tanto di un aggiornamento nel campo dell’educazione sessuale, quanto di quella sentimentale.
Paolo Crepet, Non siamo capaci di ascoltarli, 2001

Gli studi sulla riduzione delle violenze – domestiche, sui bambini, aziendali (mobbing) – sottolineano tutti l’importanza dell’educazione alle competenze di regolazione dello stress. L’empatia, il sentimento di responsabilità e di impegno sono parti essenziali della convivenza di una società sana; coltivare queste competenze è indispensabile per costruire un avvenire più giusto, più armonioso, più rispettoso e umano.
Isabelle Filliozat, Scoprire l'intelligenza del cuore, 2021

Oggigiorno tutti parlano della necessità di regolare lo stress, di esprimere le emozioni, di ascoltare quelle dei nostri bambini, siamo più consci di cosa c’è in gioco ma, nonostante i corsi di formazione personale che si diffondono sempre di più, un’educazione degna di questo nome non fa ancora parte del programma delle scuole e la maggior parte di noi si sente impotente di fronte alla crisi di rabbia di un piccolino, alla gelosia di un innamorato, al furore di un cliente insoddisfatto, alle fobie di un figlio o alla tristezza di un amico.
Isabelle Filliozat, ibidem

Dispongono ancora i nostri giovani di una psiche capace di elaborare i conflitti e quindi, grazie a questa elaborazione, di trattenersi dal gesto? Esiste nella loro cultura e nelle loro pratiche di vita un'educazione emotiva che consenta loro di mettere in contatto e quindi di conoscere i loro sentimenti, le loro pulsioni, la qualità della loro sessualità e i moti della loro aggressività? Oppure il mondo emotivo vive dentro di loro a loro insaputa, come un ospite sconosciuto a cui non sanno dare neppure un nome?
Umberto Galimberti, L'ospite inquietante, 2007

Si cresce, e nell'educazione della prima infanzia vedo padri e madri che promuovono un'educazione fisica e un'educazione intellettuale, ma non un'educazione emotiva, che è poi l'educazione dei sentimenti, delle emozioni, degli entusiasmi, delle paure. Tutte queste cose il bambino se le organizza da sé come può e soprattutto con gli strumenti che non ha.
Umberto Galimberti, ibidem

Cura del corpo, cura dell'intelligenza, ma quanta cura dell'anima?
Umberto Galimberti, ibidem

Manca un'educazione emotiva: dapprima in famiglia, dove i giovanissimi trascorrono il loro tempo in quella tranquilla solitudine con le chiavi di casa in tasca e la televisione come baby-sitter, e poi a scuola quando, sotto gli occhi molto spesso appannati dei loro professori, ascoltano parole inincidenti, che fanno riferimento a una cultura troppo lontana da ciò che la televisione ha loro offerto come base di reazione emozionale.
Umberto Galimberti, ibidem

Oggi chi si prende cura del cuore?
Umberto Galimberti, ibidem

Oggi l'educazione emotiva è lasciata al caso e tutti gli studi e le statistiche concordano nel segnalare la tendenza, nell'attuale generazione, ad avere un maggior numero di problemi emotivi rispetto a quelle precedenti.
Umberto Galimberti, ibidem

Oggi i giovanissimi sono più soli e più depressi, più rabbiosi e ribelli, più nervosi e impulsivi, più aggressivi e quindi impreparati alla vita, perché privi di quegli strumenti emotivi indispensabili per dare avvio a quei comportamenti quali l'autoconsapevolezza, l'autocontrollo, l'empatia, senza i quali saranno sì capaci di parlare, ma non di ascoltare, di risolvere i conflitti, di cooperare.
Umberto Galimberti, ibidem

Soli da piccoli, affidati alla televisione o alle prestazioni mercenarie dell'esercito delle baby-sitter, questi figli, figli del benessere e della razionalità, crescono con un cuore dapprima tumultuoso che invoca attenzione emotiva, poi, quando questa attenzione non arriva, giocano d'anticipo la delusione ed il cinismo per difendersi da una risposta d'amore che sospettano non arriverà mai.
Umberto Galimberti, ibidem

Gli adulti annaspano un po' e veicolano l'amore attraverso le cose che in abbondanza acquistano per soddisfare quei desideri infantili che vanno a occupare il vuoto di comunicazione, che già manifesta i suoi primi segni nella svogliatezza, nell'indolenza, nella pigrizia, nella ribellione e, nei casi più gravi anche se meno eclatanti, nella rassegnazione depressiva.
Umberto Galimberti, ibidem

Ai professori che ogni giorno si apprestano a dare giudizi sulle capacità intellettuali dei loro allievi un invito a riflettere prima su quanta educazione emotiva hanno distribuito, perché, a se stessi almeno, non possono nascondere che l'intelligenza e l'apprendimento non funzionano se non li alimenta il cuore.
Umberto Galimberti, ibidem

Espulsa dalla scuola l'educazione emotiva, l'emozione vaga senza contenuti a cui applicarsi, ciondolando pericolosamente tra istinti di rivolta, che sempre accompagnano ciò che non può esprimersi, e tentazioni d'abbandono in quelle derive di cui il mondo della discoteca, dell'alcol e della droga sono solo esempi neppure troppo estremi.
Umberto Galimberti, ibidem

Se non si dà apprendimento senza gratificazione emotiva, l'incuria dell'emotività, o la sua cura a livelli così sbrigativi da essere controproducenti, è il massimo rischio che oggi uno studente, andando a scuola, corre. 
Umberto Galimberti, ibidem

Se è vero che la scuola è l'esperienza più alta in cui si offrono i modelli di secoli di cultura, se questi modelli restano contenuti della mente senza diventare spunti formativi del cuore, il cuore comincerà a vagare senza orizzonte in quel nulla inquieto e depresso che neppure il baccano della musica giovanile riesce a mascherare.
Umberto Galimberti, ibidem

Chi non sa sillabare l'alfabeto emotivo, chi ha lasciato disseccare le radici del cuore, si muove nel mondo pervaso da un timore inaffidabile, e quindi con una vigilanza aggressiva, spesso non disgiunta da spunti paranoici che inducono a percepire il prossimo innanzitutto come un potenziale nemico da temere o da aggredire.
Umberto Galimberti, ibidem

L'educazione non è fatta solo di buone maniere, ma è una lenta acquisizione, attraverso riconoscimenti, della gioia di sé.
Umberto Galimberti, ibidem

Se la scuola non è sempre all'altezza dell'educazione psicologica, che prevede, oltre a una maturazione intellettuale, anche una maturazione emotiva, l'ultima chance potrebbe offrirla la società se i suoi valori non fossero solo business, successo, denaro, immagine e tutela della privacy, ma anche qualche straccio di solidarietà, relazione, comunicazione, aiuto reciproco, che possano temperare il carattere asociale che, nella nostra cultura, caratterizza sempre di più il nucleo familiare.
Umberto Galimberti, ibidem

Nel deserto della comunicazione emotiva che da piccoli non ci è arrivata, da adolescenti non abbiamo incontrato e da adulti ci hanno insegnato a controllare, fa la sua comparsa il gesto, soprattutto quello violento, che prende il posto di tutte le parole che non abbiamo scambiato né con gli altri per istintiva diffidenza, né con noi stessi per afasia emotiva.
Umberto Galimberti, ibidem

[A questi adolescenti infelici] è stato insegnato tutto, ma non come mettere in contatto il cuore con la mente, e la mente con il comportamento, e il comportamento con il riverbero emotivo che gli eventi del mondo incidono nel loro cuore.
Umberto Galimberti, ibidem

Il cuore non è in sintonia con il pensiero e il pensiero con il comportamento, perché è fallita la comunicazione emotiva, e quindi la formazione del cuore come organo che, prima di ragionare, ci fa sentire che cosa è giusto e che cosa non è giusto, chi sono io e che ci faccio al mondo.
Umberto Galimberti, ibidem

Prima del lettino dello psicoterapeuta dove le parole si scambiano, come è noto, a pagamento, prima dei farmaci che soffocano tutte le parole con cui potremmo imparare a nominare ed a conoscere i nostri moti d'anima, dobbiamo convincerci della necessità e dell'urgenza di un'educazione emotiva preventiva, di cui scarsissime sono le occasioni in famiglia, a scuola e nella società.
Umberto Galimberti, ibidem

Bisogna educare i giovani a essere se stessi, assolutamente se stessi. Questa è la forza d'animo. Ma per essere se stessi occorre accogliere a braccia aperte la propria ombra.
Umberto Galimberti, ibidem

C'è un gran lavoro da fare nell'educazione preventiva dell'anima (e non solo del corpo e dell'intelligenza) per essere all'altezza del nostro tempo, che ha bruciato gli spazi della riflessione, ridotto all'insignificanza quelli della comunicazione, ma soprattutto ha inaridito il cuore, che è poi l'organo attraverso il quale si sente, prima ancora di sapere, cos'è bene e cos'è male.
Umberto Galimberti, ibidem

Siccome l'educazione delle emozioni ci porta a quell'empatia che è la capacità di leggere le emozioni degli altri, e siccome senza percezione delle esigenze e della disperazione altrui non può esserci preoccupazione per gli altri, la radice dell'altruismo sta nell'empatia, che si raggiunge con quell'educazione emotiva che consente a ciascuno di conseguire quegli atteggiamenti morali dei quali i nostri tempi hanno grande bisogno: l'autocontrollo e la compassione.
Umberto Galimberti, L'ospite inquietante, 2007

Attualmente, l'educazione emozionale dei nostri figli è lasciata al caso, con risultati sempre più disastrosi. La soluzione sta in un nuovo modo di considerare ciò che la scuola può fare per educare l'individuo come persona - ossia mettendo insieme mente e cuore.
Daniel Goleman, Intelligenza emotiva, 1995

La vita familiare è la prima scuola nella quale apprendiamo insegnamenti riguardanti la vita emotiva; è nell'intimità familiare che impariamo come dobbiamo sentirci riguardo a noi stessi e quali saranno le reazioni degli altri ai nostri sentimenti; che cosa pensare su tali sentimenti e quali alternative abbiamo per reagire; come leggere ed esprimere speranze e paure.
Daniel Goleman, ibidem

L'educazione emozionale opera non solo attraverso le parole e le azioni dei genitori indirizzate direttamente al bambino, ma anche attraverso i modelli che essi gli offrono mostrandogli come gestiscono i propri sentimenti e la propria relazione coniugale.
Daniel Goleman, ibidem

Il movimento per l'alfabetizzazione emotiva rovescia completamente il senso della “educazione affettiva”, perché invece di usare l'affettività per educare, educa la stessa affettività. 
Daniel Goleman, ibidem

Questo nuovo punto di partenza nell'introdurre l'alfabetizzazione emozionale nelle scuole fa delle emozioni e della vita sociale vere e proprie materie di insegnamento cosicché questi aspetti tanto rilevanti della vita quotidiana dell'alunno non vengono più considerati come intrusioni non pertinenti.
Daniel Goleman, ibidem

È così che l'apprendimento emozionale mette radici e fruttifica: quando le esperienze vengono ripetute di continuo, il cervello le accoglie come percorsi consolidati, come abitudini neurali a cui ricorrere in momenti di costrizione, di frustrazione e di sofferenza.
Daniel Goleman, ibidem

Prevedo un giorno nel quale sarà compito normale dell'educazione quello di inculcare comportamenti umani essenziali come l'autoconsapevolezza, l'autocontrollo e l'empatia, e anche l'arte di ascoltare, di risolvere i conflitti e di cooperare.
Daniel Goleman, Intelligenza emotiva, 1995

Il dato comune che precede la violenza è quella miseria relazionale, quelle gravi lacune nella nostra educazione sentimentale e che interrogano tutti noi, la nostra cultura. Il silenzio degli uomini sulla propria sessualità, sulle proprie paure, sulla propria fragilità va spezzato.
Marco Grimaldi, intervento alla Camera dei Deputati, 2022

Una corretta e significativa educazione affettiva può garantire la padronanza di un sé più ricco, liberato dalle incrostazioni e dalle sovrastrutture emotivo-comportamentali che si sono accumulate nel tempo e che permangono in ogni età della vita provocando limitazioni, intralci, sofferenze, disturbi di relazione e ostacoli air intimità fra le persone.
Ferdinando Montuschi, Competenza affettiva e apprendimento, 1993

L'unica buona educazione in famiglia o a scuola è quella che permette alle emozioni di essere libere.
Alexander Neill, Il genitore consapevole, 1966

L'educazione affettiva parte dal presupposto che è possibile insegnare al bambino come affrontare costruttivamente le difficoltà che può incontrare ogni giorno a causa di emozioni o sentimenti negativi.
Mario Di Pietro, L'educazione razionale-emotiva, 1992

Per fare davvero la differenza bisogna giungere a una forma profonda di consapevolezza; qualcosa che si raggiunge attraverso una sorta di educazione, di allenamento all’attenzione verso quei moti interiori che ci fanno percepire una più alta dimensione di intelligenza. L’intelligenza del cuore.
Patrizio Paoletti, L'intelligenza del cuore, 2019

Una vera educazione sentimentale in Italia non è mai esistita. Questo sulla lunga distanza può portare ai risultati che purtroppo leggiamo sempre più spesso sulle pagine della cronaca.
Piergiorgio Pulixi, intervista, 2017

Nella scuola troviamo un numero sempre maggiore di alunni che presentano difficoltà comportamentali ed emotive. Basti pensare a problematiche quali aggressività, incapacità di accettare le regole, bullismo, ecc. Le cause di tali problematiche, sarebbero riconducibili a una scarsa alfabetizzazione emotiva, vale a dire a un'incapacità di riconoscere, gestire, esprimere e regolare le emozioni; tale inesperienza porterebbe il ragazzino a trasformare tutto ciò che prova in rabbia e aggressività. Altre volte, invece, l'analfabeta emotivo è vittima di un inaridimento del cuore, che lo rende incapace di provare empatia e compassione; è quindi freddo ed imprevedibile. 
Alessandro Ricci e ‎Marco Maggi, L'Educazione emozionale, 2022

L'alfabetizzazione emotiva deve cominciare da subito nella vita di un bambino, fin dalla sua nascita. Infatti, è in queste fasi precoci che l'educazione emotiva pone le proprie fondamenta.
Alessandro Ricci e ‎Marco Maggi, ibidem

L'analfabetismo emotivo è presente in eguale misura nei bambini, nei giovani e negli adulti a prescindere dal loro quoziente di intelligenza, dal livello culturale raggiunto e dalla professione esercitata, ma se si vuole introdurre un cambiamento rilevante è bene partire dalle nuove generazioni. 
Alessandro Ricci e ‎Marco Maggi, L'Educazione emozionale, 2022

L'educazione deve avere per scopo l'autonomia, l'indipendenza, la creazione di sé, senza la quale non vi è vero aiuto reciproco, autentica solidarietà, collettività senza oppressione.
Raoul Vaneigem, Avviso agli studenti, 1995

Se gli uomini politici nutrissero nei riguardi dell'educazione le buone intenzioni che proclamano a ogni piè sospinto, non dovrebbero mettere in opera tutto per garantire la qualità? Tarderebbero forse a decretare le due misure che determinano la condizione sine qua non di un apprendimento umano: aumentare il numero di insegnanti e diminuire il numero di allievi per classe, in modo che ciascuno sia trattato secondo la sua specificità e non nell'anonimato di una folla?
Raoul Vaneigem, ibidem

Il padre deve incominciare a dare ai figli ancora piccoli un’educazione sentimentale, aiutandoli a trovare un equilibrio alla loro aggressività e competitività, insegnando a rispettare la propria vita e quella degli altri.
Stefano Zecchi, Dopo l'infinito cosa c'è papà?, 2012

Un adolescente autodidatta in educazione sentimentale è come il «fai da te» quando si è costretti ad aggiustare da soli un guasto elettrico o un rubinetto perché non arriva l’elettricista o l’idraulico. Possiamo farcela con un po’ di fortuna, più spesso peggioriamo la situazione.
Stefano Zecchi, ibidem

Poniamoci soltanto questa domanda: quando l’istinto prevale sulla ragione? Quando manca quell’educazione sentimentale a cui la ragione deve fare affidamento per orientare l’uomo sulle strade della vita. Educare i desideri, le speranze, le paure, l’amore, l’odio. A chi lasciamo questa educazione? Al caso, all’amico di strada, alla televisione, al cinema, alla discoteca, alla droga? Una bella anarchia da cui non esce nessuna educazione sentimentale ma il caos dei sentimenti e la paura per i propri sentimenti.
Stefano Zecchi, ibidem

Matrimonio sbagliato e finito. Perché? Le ragioni della separazione cambiano con i tempi, ma alla base ci sono sempre illusioni affettive, generate dall’assenza di una elementare educazione sentimentale.
Stefano Zecchi, ibidem

Non credo di essere troppo pessimista osservando che, se vago e sconosciuto è il significato dell’educazione estetica, non meno vago e sconosciuto è quello dell’educazione sentimentale, anche perché sono in stretta relazione. L’educazione al rispetto della bellezza, della creatività, della natura genera quel sentimento di attenzione verso ciò che ci circonda che dovrebbe appartenere senza esitazione all’uomo. L’aggressione alla bellezza dell’arte e della natura ha la stessa origine da cui si sviluppa l’aggressione contro le persone: cioè l’assenza di un sentimento che riconosca l’inviolabile integrità del mondo e di chi lo abita.
Stefano Zecchi, ibidem

Talvolta, la fragilità di un adolescente sprovvisto della minima educazione sentimentale lo fa precipitare in un’incontrollata disperazione, che ingigantisce il rifiuto, il fallimento affettivo. Sono episodi che si possono trasformare in tragedie perché non si domina la propria emotività, non si comprendono i sentimenti dell’altro, non si accetta il rifiuto perché non si pensa di essere in un’autentica relazione e si pretende un’infantile imposizione del proprio io sentimentale su quello dell’altro.
Stefano Zecchi, Dopo l'infinito cosa c'è papà?, 2012

Chi ha avuto un’educazione estetica che gli ha consentito di comprendere il valore delle differenze, che gli ha insegnato a difendere la loro esistenza e a proteggerle nella loro integrità, è preparato a ricevere quell’educazione sentimentale che porta a rispettare l’altro come diverso da sé, a difendere la sua identità, la sua integrità esistenziale, a proteggere quell’amore che esprime il volto dell’altro.
Stefano Zecchi, In nome dell'amore, 2022

La famiglia dovrebbe essere in prima linea in questa educazione sentimentale, poi, ovviamente la scuola. Il condizionale è d’obbligo, perché c’è da chiedersi se queste due istituzioni sono oggi davvero quelle che svolgono il compito dell’educazione sentimentale e se, qualora lo svolgessero, fossero all’altezza di questa delicatissima funzione o sono inutili o, perfino, dannose.
Stefano Zecchi, ibidem

L’educazione sentimentale, nonostante tutti gli ostacoli che possa incontrare, è un dovere morale da non abbandonare mai.
Stefano Zecchi, ibidem

È sempre più evidente (cosa, in fondo, spesso accaduta, anche se quasi mai doverosamente sottolineata) che ciò che chiamiamo educazione (o formazione) sentimentale oggi si svolge in prevalenza al di fuori della scuola e della famiglia. Prevale sulle tradizionali istituzioni dell’educazione – comunque esse svolgano nel bene o nel male la loro funzione – l’enorme massa d’informazioni mediatiche, la cui grande varietà di offerta e la facile libertà di accesso rappresentano le vere novità rispetto al passato.
Stefano Zecchi, In nome dell'amore, 2022

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
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