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Citazioni Errate

Qui di seguito puoi trovare una grande raccolta di citazioni errate e di vere e proprie "frasi-bufale" che circolano su internet. Creare un sito di citazioni è facile, crearne uno affidabile è tutt'altra cosa. Basta già osservare quanto siano numerose le citazioni errate che circolano sul web raccolte da Aforismario, per rendersi conto di quanto poco affidabili siano tutti quei siti di aforismi − italiani e no − i quali, copiandosi pedissequamente l'un l'altro, contribuiscono a diffonderle.

Pertanto, chiunque voglia aggiungere una citazione più o meno celebre a un libro, a una tesi di laurea, a un articolo di giornale, o anche sul proprio sito web o pagina social, senza incorrere in qualche madornale errore, farà bene a controllare prima se essa è presente in questa sezione, in cui sono raccolte (in ordine alfabetico) centinaia di citazioni riportate in maniera errata o con falsa - o perlomeno dubbia - attribuzione.
Il problema delle citazioni su internet è che non sai mai se sono autentiche.
(Andy Warhol?)
Frasi dubbie e autentiche "bufale"
Su internet esistono centinaia di siti di aforismi e citazioni, ma quanti pongono la dovuta attenzione alle fonti bibliografiche e alla verifica degli autori? Dal numero delle citazioni errate che circolano sul web e rilevate da Aforismario, si direbbe assai pochi. Molte di queste frasi, infatti, sono attribuite ad autori sbagliati o sono riportate in modo infedele, cioè con aggiunte o tagli arbitrari al pensiero originale dell'autore. In molti casi si tratta di vere e proprie "citazioni-bufala" (o fake quotes), cioè frasi di autori anonimi attribuite a qualche grande personaggio per dargli maggiore autorevolezza e credibilità, e messe in circolazione sul web, dove si diffondono in maniera spesso virale, ovviamente con il contributo di tutti quei siti di aforismi che, essendo specialisti in questo determinato campo, dovrebbero perlomeno vagliare le citazioni autentiche da quelle false. Accade invece che una frase di questo tipo pubblicata sui social network, venga poi copiata meccanicamente di sito in sito, e si leggono così frasi insulse o banali – raramente decenti – attribuite ad Albert Einstein, William Shakespeare o Dante Alighieri.

Il bello, per modo di dire, è che tali "citazioni-bufala" si stanno diffondendo sempre più anche nei libri, in quanto molti autori, ingenuamente, attingono dal web le citazioni di cui hanno bisogno per impreziosire i loro scritti. È divertente notare come in certi casi l'autore, con malcelato orgoglio, a un certo punto delle sue argomentazioni inserisca una di queste presunte citazioni d'autore con la tipica frase: "Come disse il grande scrittore Tal dei Tali...", e magari si tratta di un giovane sconosciuto a cui, chissà come, un giorno venne un bel pensiero, e consapevole del fatto che a nessuno sarebbe interessato né leggerlo né tantomeno condividerlo, l'attribuì a un personaggio famoso per dargli la spinta giusta prima di gettarlo nel mare del web.
Tutto ciò rientra in un fenomeno abbastanza tipico che possiamo chiamare "aura dell'autore famoso": un pensiero che riporti la firma di uno sconosciuto sarà apprezzato e condiviso da un numero di persone assai minore rispetto al medesimo pensiero attribuito a un autore noto o presunto tale. Quest'ultima precisazione non è di poco conto, in quanto non è necessario che l'autore esista davvero, basta affibbiare alla frase un nome straniero qualunque e la maggior parte delle persone, che non si cura certo di andare a verificare, lo riterrà già per questo presumibilmente noto e dunque degno di fiducia. Così va il mondo della citazione.

Gli esempi, come si è detto all'inizio, sono molti e sono tutti raccolti nell'apposita sezione di citazioni errate di Aforismario. Qui se ne riportano soltanto due tra i più eclatanti che sono stati approfonditi. Il primo esempio si riferisce a una citazione diffusissima su internet e attribuita al "povero" Dante Alighieri: "Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini"; ora, pur sorvolando sulla banalità della frase e sullo stile moderno con la quale è esposta, basterebbe verificare tra le opere di Dante se la frase esiste davvero, o perlomeno aprire la Divina Commedia (chi non ne possiede una copia?) nella quale, secondo alcuni, si troverebbe questo verso, per rendersi conto che non si trova da nessuna parte. Ma vuoi mettere una bella citazione di Dante sul proprio profilo facebook? Si passa, a buon mercato, per persone colte e animi sensibili alla poesia.

Il secondo esempio è ancora più divertente perché, probabilmente, è frutto di un equivoco: "Gran brutta malattia il razzismo. Più che altro strana: colpisce i bianchi, ma fa fuori i neri". Questa frase è attribuita, ma solo in Italia, ad Albert Einstein (tra gli autori cui vengono attribuite il maggior numero di frasi "orfane" insieme a Jim Morrison e Oscar Wilde). Ebbene, in realtà si tratta di una battuta del semisconosciuto disegnatore satirico Alberto Cottin, che firma le sue opere col nome d'arte "Albert". Già capito vero? Da "Albert" ad "Albert Einstein" il passo è breve, molto breve, e per effetto dell'aura dell'autore famoso di cui sopra, ecco che la frase viene condivisa da migliaia di persone che possono fregiarsi di una geniale citazione dell'amato Albert... Albert Einstein, ovviamente.

Per leggere l'intero elenco di citazioni errate individuate da Aforismario, segui il link sottostante. L'elenco è in ordine alfabetico secondo l'iniziale della frase.


Rassegna stampa
Ringraziamenti
Aforismario ringrazia Vania Avelluto per la segnalazione di molte citazioni dubbie rintracciate su internet, alcune delle quali si sono poi rivelate errate.

Sito consigliato
Tra i pochi siti web che hanno cura di verificare le fonti bibliografiche delle citazioni, va segnalato sicuramente l'ottimo Quote Investigator (sito in lingua inglese).

Note
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