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Haiku - Poesie brevi del Sol Levante

Raccolta di haiku, brevi componimenti poetici di origine giapponese composti da tre versi soltanto, ma molto evocativi. Inizialmente indicato con il termine hokku, letteralmente "strofa d'esordio", deve il suo nome attuale allo scrittore giapponese Masaoka Shiki, il quale coniò il termine verso la fine del XIX secolo, quale forma contratta dell'espressione haikai no ku: "verso di un poema a carattere scherzoso". Per la sua immediatezza e apparente semplicità, lo haiku fu per secoli una forma di poesia popolare, che però può lasciare un po' interdetto il lettore occidentale che ne affronta la lettura per la prima volta. Come nota Andrea Zanzotto:

"Grandi sono dunque gli abissi di non-sperimentabile, di inesplorabile che particolarmente lo haiku, per la sua fulmineità, apre davanti a noi occidentali, ma invitandoci irresistibilmente a confrontarci con essi. Gli haiku infatti saettano come smussate freccioline che ci vengono da un mondo simile a quello di Alice, ma dotato di una sottile, intricata coerenza che non è soltanto il rovescio dello specchio delle nostre coerenze. Sono spiragli da cui filtra qualcosa di accecante e insieme di carezzevole, sono cuspidi elastiche di qualcosa che deve restare sommerso, per noi (e forse per tutti), ma che pure sentiamo necessariamente nostro". [Cento Haiku, Guanda, 1987].

Qui di seguito, alcuni esempi di haiku dei poeti più rappresentativi di questo genere di poesia orientale. Tra i più importanti autori di haiku, riportati in questa pagina in ordine cronologico, vi sono: Matsuo Bashō, Takarai Kikaku, Yosa Buson, Kobayashi Issa, Masaoka Shiki. In appendice sono riportati anche gli haiku di alcuni poeti occidentali.
Su Aforismario trovi anche una grande raccolta di poesie brevi scritte da poeti occidentali, un'illuminante raccolta di Kōan Zen e una di detti Zen. [I link sono in fondo alla pagina].
Dilegua l’eco della campana del tempio; / persiste
la fragranza delicata dei fiori. / Ed è sera. (Matsuo Bashō)
Nonoguchi Ryūho
(1595-1669), pittore e poeta giapponese.

Attingo e travaso / limpida luce di luna / dal lavatoio.

Matsuo Bashō
(1644 -1694) poeta giapponese.

Affaticato, / mentre cerco un tetto, / mi scopro sotto i fiori di glicine.

Amici separati / per sempre – oche selvagge – / perse tra le nuvole

Ancora vivo, / mi fermo per la notte. / Tramonto d'autunno.

Autunno: / persino gli uccelli / e le nuvole sembrano vecchi.

Com'è ammirevole colui che non pensa: / "la vita è effimera" / vedendo un lampo.

Con una tenera foglia / potessi asciugare / le lacrime dei tuoi occhi.

Dilegua l’eco della campana del tempio; / persiste la fragranza delicata dei fiori. / Ed è sera.
[Kane kiete / Hana no ka wa tsuku / Yūbe kana].

È sera ormai.  / Tra i fiori si spengono / rintocchi di campana.

E tu affida / al salice piangente / ogni moto del cuore.

Giorno d'inverno. / A cavallo, / una figura congelata.

Il canto / delle cicale / non dà segno / del loro vicino morire.

Il silenzio / penetra nella roccia / un canto di cicale.

La pioggia di primavera / fa crescere l'artemisia. / Strada d'erba.

La prima neve! / appena da piegare / le foglie dell'asfodelo.

Lacrime di venerazione / tingono le foglie / rosse che cadono.

Mare selvaggio / e sopra l'isola di Sado / la Via Lattea.

Meravigliosa quiete! / Il canto delle cicale / affonda nelle rocce.

Nel vecchio stagno / una rana si tuffa. / Rumore d'acqua.

Non un grano di polvere / a turbare il chiarore / del crisantemo bianco.

Onde increspate / e ritmo / del profumo del vento.

Passero amico, / risparmialo, il tafano / che gioca tra i fiori.

Rabbuia il mare / strida di anatre / appena bianche.

Sera: / tra i fiori si spengono / rintocchi di campana.

Silenzio: / graffia la pietra / la voce delle cicale.

Stanco: / entrando in una locanda / fiori di glicine.

Tempio di Suma – Ascolto / un flauto che nessuno suona / nel bosco scuro d'ombre.

Un'altea sul bordo della strada: / l'ha inghiottita / il mio cavallo.

Un banano nel temporale; / il gocciolio dell’acqua nel catino / scandisce la mia notte.

Un giorno di quieta letizia, / Il monte Fuji è velato / di pioggia brumosa.

Una parola uscita di bocca / fredda le labbra / come vento d'autunno.

Viaggiando, malato / la strada dei sogni miei / su una palude prosciugata.

Ikenishi Gonsui
(1650-1722) poeta giapponese.

C'è una meta / per il vento dell'inverno: / il rumore del mare.

La scacchiera del go rovesciata / dalla mia amante; fuori / il canto del piviere.

Konishi Raizan
(1654-1716) poeta giapponese.

Guardando indietro, / freddi in questo crepuscolo / i ciliegi di montagna.

Morikawa Kyoriku
(1656-1715) militare, pittore e poeta giapponese.

Fiori di ciliegio: / sparsi si posano sull'acqua / della risaia.

Pure nella pentola / dove bollo patate / la notte di luna!

Vento fresco: / sui campi verdi / un'ombra di nube.

Mizuta Masahide
(1657-1723) poeta e samurai giapponese.

Il tetto si è bruciato | ora | posso vedere la luna. 

Takarai Kikaku
(1661-1707) poeta giapponese

Acquazzone: / guarda fuori sola / una donna.

Luna piena d’autunno – / sulla stuoia di paglia, / l’ombra di un pino.

Ponte di sera, / mille mani / fresche sulla ringhiera.

Una spruzzata d’acqua tutt’intorno / per il passero, / per la cicala.

Notte sacra, / attraverso le maschere / bianco respiro di danzatori.

Frinire di cicala – / un venditore ambulante di ventagli / scavalca un albero.

Possa chi porta / fori questa notte, / avere la luce della luna.

Passeggiata estiva – / indossando una trapunta, / camminare con passo solenne.

Foglia / dell’igname: / il mondo d’una goccia di pioggia.

Cancello di santuario / attraverso la nebbia mattutina – / un rumore di onde.

Uejima Onitsura
(1661-1738) poeta giapponese.

Nel giardino davanti / candidamente si apre / la camelia.

Primo giorno dell'anno / un vento di mille anni fa / soffia tra i pini.

Naitō Jōsō
(1662-1704) poeta giapponese.

Non c'è nulla: / i campi e le montagne / rubati dalla neve.

Stringono la via / le spighe dell'orzo / pesanti di pioggia.

Chiyo Jo
(1701-1775) poetessa giapponese.

Inverno desolato / nel mondo di un solo colore / il suono del vento.

Pioggia primaverile / proprio ora le cose / diventano splendide.

Tan Taigi
(1709-1771) poeta giapponese.

Luna fredda: / nel rumore del ponte / io vado solo.

Una a una / si affacciano nel freddo / le stelle.

Yosa Buson
(1716 - 1784) poeta e pittore giapponese.

Cade nel buio / di un vecchio pozzo / una camelia.

Cadono i fiori di ciliegio / sugli specchi d'acqua della risaia: / stelle, / al chiarore di una notte senza luna.

Caduti i fiori / tra i rami degli alberi / il tempio appare.

Giovani foglie / Il suono di una cascata / sentito da lontano e da vicino.

Il pruno bianco / ritorna secco. / Notte di luna.

L'orchidea, di notte / nasconde nel profumo / lo splendore del fiore.

La luce di un lampo / il suono di gocce / che cadono tra i bambù

Luna di bambù / mentre accarezza il suolo / della prima neve.

Mare di primavera / dondolio tranquillo / per tutto il giorno...

Nella pallida luce lunare / il profumo del glicine / arriva da lontano.

Sera autunnale / c'è gioia / anche nella solitudine.

Si mescolano / il lago e il fiume / nella pioggia di primavera.

Sulla grande campana / posata a dormire / ah! la farfalla.

Tempio di Koudaji; / una donnola in un cespuglio / trifoglio al crepuscolo.

Torna l'inverno / per il primo bianco, / nel chiaro di luna.

Tornando a vederli / i fiori di ciliegio, la sera, / son divenuti frutti.

Una lieve pioggia cade, / senza rumore, sul muschio  / quanti ricordi del passato!

Yoshikawa Ryota
(1718-1787) poeta giapponese.

Frinire di grilli: /penetra nel muro / la mia ombra.

Miura Chora
(1729-1780) poeta giapponese

In questo giorno / che tramonta / sono caduti i fiori di ciliegio.

Sulle sere serene / e i giorni silenziosi / piogge di primavera.

Takai Kitō
 (1741-1789) poeta giapponese.

Sul bambù che segna / una sepoltura, una libellula.

Ryōkan Taigu
(1758-1831) monaco buddhista giapponese.

Che piacere, dormire / sulla spiaggia di Suma – / le onde per guanciale.

Katsushika Hokusai
(1760-1849) pittore e incisore giapponese.

Anche se da fantasma / me ne andrò per diletto / sui prati d'estate.

Kobayashi Issa
(1763 - 1828) poeta e pittore giapponese.

Ad ogni cancello / la primavera comincia / dal fango sui sandali.

Anche la cascata più piccola / risuona, / fresca è la sua acqua.

Anche per le pulci / è forse lunga la notte / e solitaria.

Anitre selvatiche / fanno chiasso: / forse chiacchierano di me.

Basso sopra i binari / il volo dell'anatra selvatica / notte di luna.

Ciliegi in fiore sul far della sera / anche quest’oggi / è diventato ieri.

Dal buio / salta nel buio – / l'amore dei gatti.

Ero soltanto. / Ero. / Cadeva la neve.

Fiori di pruno: / è un'estasi / la mia primavera.

Il mondo di rugiada / è un mondo di rugiada; / eppure...

In questo mondo / dall'alba già tribola / pure la farfalla.

In questo mondo / contempliamo i fiori; / sotto, l'inferno.

Io solo c'ero. / Io, solo. E fioccava / intorno la neve.

Legge di Buddha / splendente / nella rugiada della foglia.

Luna e fiori: / quarantanove anni / camminati invano.

Montagne remote / specchiate negli occhi / delle libellule.

Oh! Potessi salire. / dai fiori di palude / fino a quella nuvola.

Perla di rugiada / raccolta dal bambino, / subito svanita.

Pioggerella primaverile / lecca, un topolino, / il fiume Sumida.

Più numerose le primavere, / più i lunghi dì / recano lacrime e lamenti.
[Oi nureba / Hi no nagai ni mo / Namida kana].

Poni fine ai lamenti, o insetto: / non vi è amore senza addio, / nemmeno tra le stelle.

Vola una farfalla: / sono anch'io / come polvere.

Natsume Sōseki
(Edo 1867 - Tokyo 1916) scrittore giapponese.

Desidera compagnia – / posata sulla spalla / libellula rossa.

Masaoka Shiki
(1869 -1902) poeta, critico letterario e giornalista giapponese.

Breve notte: / nel porto rimangono / le luci.

Giorno di primavera: / si perde lo sguardo in un giardino / largo tre piedi.

Nel mio andarmene, / nel tuo restare: / due autunni.

Sulla spiaggia di sabbia, / impronte: lungo è il giorno / di primavera.

Torri di nubi: / verso sud volano / vele bianche.

Tra la barca e la riva / a separarci si alza / un salice.

Tra le erbe / un fiore bianco sboccia / ignoto il suo nome.

Una giornata di primavera / dolce far niente degli abitanti, / nel piccolo villaggio.
[Haru no hi ya / Hito nani mo senu / Komura kana].

Takahama Kyoshi
(1874-1959) poeta giapponese.

Vento d'autunno / allo sguardo / tutto è haiku.
[Aki kaze ya ganchu no mono mina haiku].

Iida Dakotsu
(1885-1962) poeta giapponese.

Mezzodì di pieno estate / la morte con gli occhi socchiusi / guarda la gente.

Bōsha Kawabata
(1897-1941) poeta giapponese.

Di diamante / una goccia di rugiada / sulla pietra.

Kusatao Nakamura
(1901-1983) poeta giapponese.

Cose che non lasciano ricordo / la neve fresca / e lo scoiattolo che salta.

Hino Sōjō
(1901-1956) poeta giapponese.

Chiudendo gli occhi / in un antico amore / mi riscaldo.

Ishida Hakyō
(1913-1969) poeta giapponese.

Mattino di cicale / amori e odi, tutti / tornano a me.

Sono Uchida
(1924 – 2009) diplomatico e poeta giapponese.

 Gatti in amore / sopra i rami di pino / fonde la luna.

Oso ascoltare / l’oracolo di Delfi / i papaveri.

Anonimo
Se manca il sake, / velata / è la bellezza dei ciliegi in fiore..
[Sake nakute / Nan no onore ga / Sakura kana].


José Tolentino de Mendonça
(1965) poeta e teologo portoghese.

Adorare | è sorprendere Dio | nella più piccola briciola.

Azzurra la luna | si alza sopra i tetti | e la città con lei.

José Juan Tablada
(1871-1945) poeta e critico d'arte messicano.

Dell'estate, rosso e fresco / scoppio di risa, / fetta / di cocomero! 

Jorge Luis Borges
(1899 -1986) scrittore e poeta argentino.

È un impero / quella luce che muore / o una lucciola?

La vecchia mano / ancora scrive versi / per l'oblio. 

Jack Kerouac
(1922-1969) scrittore e poeta statunitense.

Nessun telegramma oggi / Soltanto / altre foglie che cadono.

Sette di novembre / l’ultimo / stanco grillo.

Uccelli cantano / nell’oscurità / Alba piovosa.

Andrea Zanzotto
(1921- 2011) poeta italiano.

Delicato belletto di seta / nel riflesso di grandi distanze – / ogni pensiero semplice è vicino.

Note
Vedi anche: Poesie BreviKōan Zen - Detti Zen