Aforismi, frasi e citazioni di Paolo Bordonali
Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Paolo Bordonali, docente di filosofia e aforista italiano. I seguenti aforismi di Paolo Bordonali sono tratti da La tentazione dell'aforisma perfetto, pubblicato dal'editore Cattedrale nel 2008. In esso, scrive Bordonali: "La ricerca dell'aforisma perfetto è un assalto ai limiti del linguaggio, per superarne le caratteristiche di strumento adatto ai rapporti quantitativi e di possesso, per approdare al piano della qualità, del profondo dove gli opposti si corrispondono, per avvicinare l'inafferrabile pienezza della vita".
Ciò che oggi ti libera, domani ti imprigionerà. (Paolo Bordonali) |
© Cattedrale 2008 - Selezione Aforismario
Bisogna avere una enorme forza d'animo per creare una visione del mondo diversa dall'usuale, senza soccombere al risentimento, al disgusto, senza lasciarsi rovinare dal "prossimo".
Ciò che oggi ti libera, domani ti imprigionerà.
Fare della via che si è aperta tra rovi e sassi la propria via, comporta mani graffiate e spine conficcate.
Il pensiero è un concentrato che va alla ricerca di una sua immagine, di una sua forma di espressione. Un uccello che va in cerca della sua gabbia.
Insondabile vita! Ti spegne una fiamma, ti accende uno sputo.
L'amore non vuole pensieri, nell'attimo in cui si vive. Ne dà tuttavia molti, prima e dopo.
L'uomo che ha dedicato la propria vita per la conoscenza sa che, attraverso questa, ha toccato gli estremi limiti dell'animo umano, e con ciò la massima felicità possibile, come anche la massima infelicità.
La citazione dell'autore famoso, così in voga presso i nostri intellettuali, sembra avere lo stesso effetto degli oppiacei: calma, solleva dalle responsabilità, rassicura e culla come una balia. Qualcuno, ormai all'assuefazione, vaneggia e sogna di costruire il Libro Perfetto, composto tutto di citazioni.
Le scorrerie nei territori recintati della scienza, le puntate improvvise dell'ironia nei giardini ordinati della cultura, stanano la selvaggina nascosta molto più che le dimostrazioni argomentate dei filosofi.
La vita diventa un problema solo per chi ne soffre, a tal punto da non venirne a capo.
La vita è un labirinto che non permette a nessuno di arrivare alla meta. Fissare la via è inutile, perché in realtà il labirinto è solo un'immagine approssimativa. A rigore, non c'è nessun labirinto e tutte le vie sono possibili. Rimane 1'ostacolo della brevità della vita umana che ti permette di percorrerne solo una.
La vita è un lungo esperimento, che arriva a trarre la conclusione che non c'è nessuna conclusione da trarre.
Le più belle poesie, anche quando sono piene di pianto, dolore e nostalgia, esprimono un unico sentimento di fondo: il desiderio ardente e assolato di vita.
La vera via è solo quella che abbiamo percorso e lasciato dietro di noi. A tal punto siamo perduti! A tal punto siamo arrivati.
Meno saranno comuni le nostre esperienze interiori, meno saranno comprese.
Nell'inestricabile labirinto della vita ci sono solo vie obbligate. Per nostra fortuna! Altrimenti non sapremmo come vivere.
Niente porta più infelicità che voler essere felici. Perché con la felicità è come in amore: se la si ricerca, fugge, se la si ignora, viene.
Nobiltà di carattere esige di innalzare l'avversario al massimo grado prima di combatterlo. Ogni invito alla lotta impone infatti di adeguarsi alle caratteristiche del contendente, ogni guerra comporta una equiparazione col nemico e una sua assimilazione. Perciò, là dove non trova niente da elevare a sé, l'animo superiore preferisce passare oltre.
Non bisogna imbellettare la propria disperazione, bensì trasformarla.
Non si può rimanere sempre figli dei propri padri, quanto meno perché bisogna generare i propri figli.
Ciò vale in particolare nel campo del pensiero.
Non si vive mai invano. Tutti pagano il loro tributo.
Ogni conoscenza è antropomorfica e va riferita più al conoscente che al conosciuto.
Ogni posizione di forza, ogni potere, ha una sua verità. Spesso, però, non quella che afferma come verità.
Ogni posizione di forza, ogni potere, ha una sua verità. Spesso, però, non quella che afferma come verità.
Parlare male di qualcuno è già concedergli troppo. Questo ci suggerisce il nostro orgoglio e, nel tempo, il pungolo a tal punto da desiderare di parlare male solo di chi consideriamo degno di tale attenzione. Quando ciò non è possibile, il nostro sentimento ferito stilla sempre un po' di veleno, che aggiungiamo in punta alla freccia della nostra ironia.
Per l'uomo della conoscenza l'oggetto del proprio interesse costituisce un indizio, se non un'indiscrezione, su ciò che è la sua natura più intima.
Per il senso comune si è ragionevoli quando si accetta la soluzione più usuale. Quale perversione della ragione!
Per l'uomo della conoscenza l'oggetto del proprio interesse costituisce un indizio, se non un'indiscrezione, su ciò che è la sua natura più intima.
Per il senso comune si è ragionevoli quando si accetta la soluzione più usuale. Quale perversione della ragione!
Per un artista la regola è trasgredire le regole. Ma lo deve fare rispettandole!
Quando un errore si ripete con costanza diventa regola.
Quando un errore si ripete con costanza diventa regola.
Si impara a proprie spese che l'arma che ci si ritorce contro è sempre la nostra arma migliore.
Una gran parte degli uomini è intimamente convinta che la ragione sia un male necessario. Se potesse farne a meno, eviterebbe di usarla.
Voler essere ciò che si è, significa differenziarsi.
Libro di Bordonali consigliato
Editore: Cattedrale, Ancona, 2008
Contrariamente a quanto è avvenuto in Francia e Germania, le opere scritte in forma di aforisma non hanno mai incontrato grande fortuna nella letteratura del nostro Paese. Non stupisce, perciò, che la cultura contemporanea abbia fornito ben pochi esempi di questo genere, pur così importante: bisogna infatti risalire a Leopardi, per trovare massime e pensieri paragonabili a ciò che nel frattempo ha prodotto la letteratura europea. La scrittura aforistica richiede lettori disponibili alla riflessione, oltreché amanti della forma elegante e della frase arguta. Ma, come subito appare anche nel caso di questo eccellente volume di Paolo Bordonali, l'aforisma obbliga l'autore a non rimanere legato all'immediatezza e ai fatti del presente, al fine di elevare le proprie riflessioni a una duratura profondità, con in più la necessità di servirsi d'una robusta forma espressiva: solo ciò che resiste nel tempo assume una validità di pensiero. Così, l'autore ci conduce attraverso questo suo paesaggio ricco di intuizioni fulminanti, arguto e denso, confrontandosi coi maestri del genere, da Schopenhauer a Nietzsche e altri ancora, vincendo appieno la propria scommessa, sia di letterato, sia di studioso della filosofia.
Contrariamente a quanto è avvenuto in Francia e Germania, le opere scritte in forma di aforisma non hanno mai incontrato grande fortuna nella letteratura del nostro Paese. Non stupisce, perciò, che la cultura contemporanea abbia fornito ben pochi esempi di questo genere, pur così importante: bisogna infatti risalire a Leopardi, per trovare massime e pensieri paragonabili a ciò che nel frattempo ha prodotto la letteratura europea. La scrittura aforistica richiede lettori disponibili alla riflessione, oltreché amanti della forma elegante e della frase arguta. Ma, come subito appare anche nel caso di questo eccellente volume di Paolo Bordonali, l'aforisma obbliga l'autore a non rimanere legato all'immediatezza e ai fatti del presente, al fine di elevare le proprie riflessioni a una duratura profondità, con in più la necessità di servirsi d'una robusta forma espressiva: solo ciò che resiste nel tempo assume una validità di pensiero. Così, l'autore ci conduce attraverso questo suo paesaggio ricco di intuizioni fulminanti, arguto e denso, confrontandosi coi maestri del genere, da Schopenhauer a Nietzsche e altri ancora, vincendo appieno la propria scommessa, sia di letterato, sia di studioso della filosofia.
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