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Aforismi, frasi e "frantumi" di Pasquale Cacchio

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Pasquale Cacchio (Castelluccio Valmaggiore), insegnante e aforista italiano. I seguenti pensieri di  Pasquale Cacchio sono tratti dal libro Frantumi, autoedito nel 2015.
La notizia è il reale e il reale è la notizia. (Pasquale Cacchio)
Frantumi
2015 - Selezione Aforismario

Basta il vocabolario di un bambino per esprimere pensieri profondi.

C’è più sapienza nel coleottero che fa scaldare le elitre prima di prendere il volo o nel ragno che raccoglie la tela al primo tuono, che in un funzionario di banca.

Chi non si accorge della tua assenza non è tuo amico.

Ci hanno tolto tutto per ridarcelo a pagamento.

Conosciamo un infinitesimo di tempo e di spazio e siamo sicuri di aver scoperto la struttura della materia.

Da quando l’uomo si è insuperbito nei confronti della natura? Da quando ha inventato la ruota o da quando si è inventato l’anima?

Dio non ha amici.

Donne in borsa a urlare, a contar soldi in banca, per aria a guidare bombardieri, le chiamano conquiste della donna

È talmente bella che ha sempre ragione.

Finora abbiamo calcolato la distanza che ci separa dagli animali, è ora di calcolarne la vicinanza.

Giocattoli da pattumiera i nostri prodotti, neanche il tempo di affezionarsi.

Il luogo comune ti risparmia quel minimo di riflessione che richiedeva il proverbio.

Il Padreterno soppiantato dal dio Stato.

Il più a lungo possibile una vita insignificante.

In nome dei maiali vi dico che la situazione è più tragica di quanto possiate immaginare.

L’ideale della bellezza si realizza in confezioni, mostre, macchine, arredi, negozi, stadi, sfilate, luci, fuochi, botti, a scapito della bellezza del cielo stellato.

L’uomo è meno uomo di quanto un gufo è un gufo.

La cultura non viene più trasmessa di padre in figlio ma di notizia in notizia.

La legge serve a legalizzare i reati borghesi, non a punirli.

La macchina sostituisce il sudore della fronte, ma poi bisogna sudare con macchine di palestra.

La notizia è il reale e il reale è la notizia.

La redenzione dell’uomo sarebbe meno presuntuosa se si credesse anche nell'immortalità degli animali.

La scienza ammette di non avere conoscenze definitive, ma intanto ridicolizza le altre forme di conoscenza.

Le donne aspirano a occupare posti di cui gli stessi maschi dovrebbero vergognarsi.

Lo schiavo poteva guardare il padrone negli occhi, noi no.

Nel gregge non si conta, si viene contati.

Nello stesso istante miliardi di persone la stessa notizia, lo stesso commento, la stessa opinione.

Nessun animale è volgare, a parte l’uomo.

Non abbiamo una pace individuale e invochiamo quella universale.

Non c’è nulla in cui credere, così si crede all'ultima stramberia offerta dal mercato

Non è tempo di dettagli, è tempo di andare al sodo, senza stile.

Per un mondo più comodo ci troviamo in un mondo più brutto.

Persa la fede, la speranza e la carità, ci resta la fiducia nella scienza, che però non è una dea.

Quanto Pascal trova di meraviglioso nell'uomo potrei trovarlo nell'insetto.

Riesci finalmente a intravvedere una stella tra i lampioni notturni ed è un satellite artificiale.

Scoppiasse l’atomica, il programma va avanti tra una pubblicità e l’altra.

Terremoti e disastri ambientali: occasioni per esibire i mezzi di soccorso, più che per soccorrere.

Tutto organizzato, qualunque posto occupi sei rimpiazzabile con un altro.

Visto che non riescono a essere nobili, si comprano le loro ville.

Libro di Pasquale Cacchio consigliato
Frantumi
Editore: Youcanprint, 2015

Raccolta di versi e pensieri: centoni dell'Antropocene sulla fine dei tempi (guai a chi sbotti fuori all'improvviso, fosse anche un dio alterato, o no, Bunuel?, vien preso per artista originale), sonetti su stelle derubate dei loro nomi australi, monti (dormono ancora, Alcmane, le cime dei monti?), insetti (tardi ho imparato ad amare i cerambi), uccelli (per conoscere il nome che danno alle stelle attraversando il mare), animali (quant'è magnifico guardare un cane), piante (pure un albero vuol vivere eterno), su di me (sapete che da giovane ero attore?)...; epigrammi e haiku, versi giovanili. Pensieri o frantumi di pensieri scelti dai diari e dalle lettere di chi pensa di "fare onore alla cultura rinunciando ad essa" (Adorno).

Note
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