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Aforismi, frasi e pensieri di Carlo Belli

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Carlo Belli (Rovereto 1903 - Roma 1991), critico d’arte, scrittore, musicologo e pittore italiano. I seguenti pensieri di Carlo Belli, che riguardano soprattutto l'arte, sono tratti dal libro Kn, pubblicato nel 1935.
Occorre avere il buonsenso di non aver senso comune. (Carlo Belli)
Kn
1935 - Selezione Aforismario

Arte non è espressione di stato d'animo, non è interpretazione di una realtà visiva, non è traduzione, non è illustrazione, non è cronaca. Meno ancora può essere espressione di impressioni.

Che cosa sarà l'arte se non è umanità? Arte.

Credere che la verità sia nella realtà visiva è puerile; credere che la verità sia interna, nel proprio io, è presunzione ridicola; credere che la verità sia esterna e quindi oggettiva è l'unica possibilità che rimane alla nostra intelligenza.

Finalmente un quadro che non dice nulla -, esclamai con un sospiro di sollievo.

Il pubblico passa per novità ogni variante dei propri concetti, come il bambino scambia per un oggetto nuovo lo stesso oggetto se capovolto.

Il relativo porta al comico. Siamo quindi per l'assoluto.

La bellezza della necessità è materia di scandalo per il pubblico abituato alla necessità della bellezza.

L'arte è maschio e agisce sull'uomo che è femmina.

L'arte è. Essa quindi non è altra cosa all'infuori di sé stessa. 

L'arte non è dolore, non è piacere, non è caldo, non è freddo. Essa non è in nessun modo un fatto umano.

L'opera d'arte non tollera la invadenza dell'autore. Essa non è responsabile di nulla di fronte al suo autore. Questi non è che il suo pubblico verso il quale essa non ha rapporto alcuno.

La verità è sempre a metà. C'è invece chi parla in nome della verità intera. Questo basta per farei passare per esagerati.

Non esiste un'arte per il pubblico, ma bensì un pubblico per l'arte. 

Nulla si deve "giustificare", a patto di fare cosa ingiusta.

Ogni cosa è uguale a se stessa.

Occorre avere il buonsenso di non aver senso comune.

Scambiare l'arte con se stessi sarebbe il colmo della distrazione se non fosse il colmo della presunzione.

Tanto più si comprende l'arte, quanto meno si è umanità.

Un'arte moderna che non fosse iconoclasta sarebbe un non-senso.

Una mostra di opere che non portino titolo, senza firma degli autori, senza data e senza nessun riferimento limano, distinte una dall'altra con semplici indicazioni algebriche K, KI, K2... Kn.

Valore disgiuntivo della congiunzione e: vi sono uomini e artisti.

Libro di Carlo Belli consigliato
Kn
Edizioni del Milione, 1935

Questo libro è considerato il manifesto dell'Astrattismo italiano. Kn fu battezzato da Kandinsky "il Vangelo dell'arte astratta". "Kn", tra l'altro, era la sigla con cui Kandinsky firmava i suoi quadri. La sua tesi di fondo sta nell'indicare l'arte astratta come il punto d'arrivo di ogni tentativo di fare arte, mèta, in pittura, ormai quasi raggiunta grazie a figure come Paul Klee ma soprattutto con Kandinsky, e nelle altre arti con i vari Le Corbusier, Mies van der Rohe, con gli architetti "razionalisti" come Giuseppe Terragni, e con molti musicisti che hanno Bach come capofila - il cui nome non a caso ricorre diverse volte nelle argomentazioni dell'autore, il quale, grazie alle sue notevoli competenze musicali, attinge dal campo della musica una gran varietà di materiali argomentativi. Il testo ha un effetto dirompente nel panorama spesso paludoso e arretrato della cultura italiana; e anche in virtù del suo andamento apodittico e categorico, suscitò grande scalpore e diede adito per diversi anni da un lato ad adesioni incondizionate, dall'altro a sprezzanti confutazioni. 

Note
Vedi anche: Aforisti del '900