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Aforismi, frasi e frammenti di Novalis

Selezione di aforismi, frasi e frammenti di Novalis, pseudonimo di Friedrich von Hardenberg (Schloss Oberwiederstedt 1772 - Weißenfels 1801), poeta, teologo, filosofo e scrittore tedesco, tra i principali rappresentanti del romanticismo tedesco.
Ha scritto Novalis in uno dei suoi "frammenti": "Il mondo deve essere romanticizzato. Così si ritrova il senso originario... Se attribuisco a ciò che è comune un aspetto misterioso, al noto la dignità dell'ignoto, al finito un'apparenza infinita, io lo romanticizzo... È soltanto per la debolezza dei nostri organi che non ci vediamo in un mondo delle fate".
Le seguenti citazioni di Novalis sono tratte da Frammenti, una raccolta di aforismi su vari argomenti.
Si è soli con tutto ciò che si ama. (Novalis)
Frammenti
Fragmente, 1795-1800 - Selezione Aforismario

Basta volere per potere.

Chi vede un gigante esamini prima la posizione del sole e faccia attenzione che non sia l'ombra di un pigmeo.

Chi vuol cercare Dio lo trova dappertutto.

Ci sono tre principali gruppi di uomini: selvaggi, barbari inciviliti, europei.

Dipende da noi che il mondo sia conforme alla nostra volontà.

Diventare uomini è un'arte.

Dove ci sono bambini c'è l'età dell'oro. 

Fra tutti i veleni, l'anima è il più potente.

Giocare significa fare esperimenti col caso.

I misteri sono nutrimenti, potenze eccitanti; le spiegazioni sono misteri digeriti.

Il filosofo vive di problemi come l'uomo di cibi. Un problema insolubile è un cibo indigesto. 

Il poeta comprende la natura meglio che lo scienziato.

Il vero poeta è onnisciente: è realmente un microcosmo.

In certi momenti anche sillabari e compendi ci sembrano poetici.

In ogni caso il mondo è il risultato di un'azione reciproca fra me e la divinità. Tutto ciò che è o nasce, nasce da un contatto di spiriti.

Interamente non ci comprenderemo mai, ma potremo assai più che comprenderci.
[Ganz begreifen werden wir uns nie, aber wir werden und können uns weit mehr als begreifen].

L'acume geniale è l'uso acuto dell'acume.

L'amore è tutto una malattia: di qui il meraviglioso significato del cristianesimo.

L'amore ha sempre svolto romanzi, ossia l'arte di amare è sempre stata romantica.

L'amplesso non è qualche cosa di simile all'eucaristia?

L'astrazione indebolisce, la riflessione rinforza. 

L'uomo è un sole, i suoi sensi sono i suoi pianeti.

La bestemmia è una specie di autoscongiuro, di incoraggiamento, di incitamento di sé stessi. 

La brama di originalità è un grossolano egoismo di eruditi.

La distinzione tra poeta e pensatore è soltanto apparente e va a svantaggio di entrambi. È un indizio di malattia e di costituzione morbosa.

La filosofia è propriamente nostalgia, il desiderio di trovarsi dappertutto come a casa propria.

La libertà è come la fortuna, dannosa a questo, utile a quello.

La poesia è il reale, il reale veramente assoluto. Questo è il nocciolo della mia filosofia. Quanto più poetico, tanto più vero. 

La poesia è l'eroina della filosofia. La filosofia eleva la poesia a principio. Essa ci insegna a conoscere il valore della poesia. La filosofia è la teoria della poesia. Essa ci mostra che cosa sia la poesia: che è uno e tutto.

La poesia guarisce le ferite inferte dall'intelletto. Consta di componenti opposte, di verità elevatrice e di illusione piacevole.

La poesia non deve suscitare affetti. Gli affetti sono semplicemente un che di spiacevole come le malattie. Persino la retorica è un'arte falsa se non la si usa metodicamente per guarire malattie e follie del popolo. Gli affetti sono medicine – con essi non si deve giocare.

La poesia risolve l'esistenza altrui nella propria.

La vita degli dèi è matematica. Tutti i profeti devono essere matematici. La matematica pura è religiosa. Alla matematica si arriva soltanto attraverso una teofania.

La vita dell'uomo colto dovrebbe alternarsi fra musica e non musica, come fra sonno e veglia.

La vita è una malattia dello spirito, un agire appassionato.

La vita non dev'essere un romanzo impostoci, bensì un romanzo fatto da noi.

Meraviglia della matematica. Essa è uno strumento scritto capace ancora di perfezionamento infinito, una delle principali prove della simpatia e identità della natura e dell'anima.

Nemmeno il caso è imperscrutabile; esso ha la sua regolarità.

Non dovrebbe esistere un unico bisogno assoluto che renda possibile la diretta esclusione degli altri: l'amore, la vita in comune con le persone amate?

Nulla è per lo spirito più raggiungibile che l'infinito.

Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso. 

Ogni parola è una parola di evocazione. A secondo dello spirito che chiama – uno spirito appare.

Per conoscer bene una verità bisogna averla combattuta.

Per l'uomo veramente religioso niente è peccato.

Poetare è generare. Ogni produzione poetica deve essere un individuo vivente.

Poeti e sacerdoti erano in origine una cosa sola; soltanto le epoche posteriori li hanno separati. Il vero poeta però è sempre rimasto sacerdote come il vero sacerdote è rimasto poeta. E l'avvenire non dovrebbe forse ricostituire l'antico stato di cose?

Presso gli antichi la religione era già in certo qual modo ciò che dovrebbe diventare per noi – poesia pratica. 

Quando sogniamo di sognare, siamo prossimi a destarci.

Quanto più s'impara a non vivere più in istanti, bensì in anni, tanto più nobili si diventa. L'irrequietezza affannosa, il meschino affaccendarsi dello spirito diventano attività grande, tranquilla, semplice e vasta, e subentra la magnifica pazienza.

Quando si vede un gigante si ponga mente anzitutto alla posizione del sole e si badi se non sia l'ombra di un pigmeo.

Santi si può diventare soltanto attraverso la sventura; perciò i santi antichi si precipitavano da sé nella sventura.

Si è soli con tutto ciò che si ama.

Si può diventare solo in quanto si è già.

Soltanto un artista può indovinare il senso della vita.

Strano che la vera e propria origine della crudeltà sia la voluttà.

Tutta la matematica è, a rigore, un'equazione in grande per le altre scienze. Ciò che sono per essa i logaritmi, essa è per le altre scienze. Il concetto di matematica è il concetto di scienza in genere. Tutte le scienze dunque dovrebbero diventare matematica.

Tutto è magia, o niente.

Vera comunicazione ha luogo soltanto fra persone di uguali sentimenti, di uguale pensiero.

Fonte sconosciuta
Il pregare è nella religione ciò che è il pensiero nella filosofia. Il senso religioso prega come l'organo del pensiero pensa.

La nostra vita non è un sogno, ma deve diventarlo e lo diventerà.

Se la nostra intelligenza e il nostro mondo si combinano in armonia, allora noi siamo uguali a Dio.

Libro di Novalis consigliato
Frammenti 
Traduzione Ervino Pocar
Editore BUR Bibl. Univ. Rizzoli, 1976 

Friedrich Leopold von Hardenberg, detto Novalis, poeta e pensatore tedesco amico di Schlegel e di Fichte, di Schelling e di Tieck, è quasi il simbolo del romanticismo come sintesi del rapporto tra natura e spirito per mezzo della poesia. Il suo metodo dichiaratamente poetico e non filosofico è quello dell'analogia, delle illuminazioni vertiginose e paradossali, della malinconia e dell'ironia romantiche, ma il fine è filosofico, cioè quello di cogliere la natura e lo spirito, l'universo e il pensiero uniti e inscindibili, come totalità. Più che negli "Inni alla notte" o nei "Discepoli di Sais", o più ancora che nel bellissimo "Enrico di Ofterdingen", questi temi sono evidenti nei "Frammenti", l'opera più interessante di Novalis, una vasta sintesi enciclopedica della cultura, una sorta di affascinante poema filosofico scritto per aforismi. Psicologia, mitologia, metafisica, religione e magia in Novalis si intrecciano e si confondono perché egli è convinto della profonda unità dello spirito: così nei suoi aforismi sentiamo echi di Platone e di Goethe, di Vico e di Plotino, di Spinoza e di Paracelso, ma anche straordinarie anticipazioni di Proust e di Rilke, di Bergson e di Valéry, di Freud e di Jung.

Note
Vedi anche: Aforisti Antichi e Moderni