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Frasi e citazioni di Melanie Klein

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Melanie Klein (Vienna 1882 - Londra 1960), psicoanalista austriaca-britannica, nota per le sue ricerche nel campo della psicoanalisi infantile e per i contributi allo sviluppo della teoria delle relazioni oggettuali. Le seguenti citazioni di Melanie Klein sono tratte da Invidia e gratitudine (Envy and Gratitude, 1957).
Il sentimento di gratitudine è una delle espressioni
più evidenti della capacità di amare. (Melanie Klein)
Invidia e gratitudine
Envy and Gratitude: A Study of Unconscious Forces, 1957 - Selezione Aforismario

Il lavoro di costruzione o, se si preferisce, di ricostruzione dell'analista assomiglia per molti aspetti ad uno scavo archeologico di un luogo di abitazione che è stato distrutto e sepolto, o di un edificio antico. I due processi sono in realtà sostanzialmente identici, salvo che l'analista lavora in condizioni migliori ed ha una maggiore quantità di materiale a sua disposizione, dato che egli non ha a che fare con qualcosa di distrutto ma con qualcosa di ancora vivo.

L'esperienza mi ha insegnato che possiamo capire la personalità adulta in tutta la sua complessità solo se riusciamo ad esplorare la psiche del bambino e a seguirne lo sviluppo nella vita successiva.

L'invidia è un sentimento di rabbia perché un'altra persona possiede qualcosa che desideriamo e ne gode - l'impulso invidioso mira a portarla via o a danneggiarla. Inoltre l'invidia implica un rapporto con una sola persona ed è riconducibile al primo rapporto esclusivo con la madre. La gelosia deriva dall'invidia e coinvolge per lo meno altre due persone; infatti si riferisce a un amore che il soggetto sente come suo e che gli è stato portato via o è in pericolo di essergli portato via da un rivale.

L'avidità è un desiderio imperioso ed insaziabile che va al di là dei bisogni del soggetto e di ciò che l'oggetto vuole e può dare.

L'esperienza mi ha insegnato che il primo oggetto di invidia è il seno che nutre, in quanto il bambino sente che il seno possiede tutto quello che egli desidera, ha una quantità illimitata li latte e di amore ma che lo tiene per suo godimento. Questa sensazione aumenta il risentimento e l'odio del bambino, e di conseguenza disturba la sua relazione con la madre.

il bimbo non desidera solo il cibo dal seno, ma anche la liberazione dagli impulsi distruttivi e dalle angosce persecutorie.

Mentre lo stato prenatale implica senza dubbio un sentimento di unità e di sicurezza, il mantenimento di questo stato dopo la nascita dipende dalle condizioni psicologiche e fisiche della madre e forse anche da fattori finora non esplorati presenti nel bambino prima della nascita.

In tutti i miei lavori ho sottolineato l'importanza fondamentale della prima relazione oggettuale del bambino – il rapporto con il seno materno e con la madre – e sono giunta alla conclusione che se questo oggetto primario, il quale viene introiettato, mette nell'Io radici abbastanza salde, viene posta una base solida per uno sviluppo soddisfacente.

Le frustrazioni e le circostanze infelici stimolano sempre una certa dose di invidia e di odio. Ma la forza di questi sentimenti ed il modo in cui essi vengono da noi dominati variano notevolmente.

Il sentimento di gratitudine è una delle espressioni più evidenti della capacità di amare. La gratitudine è un fattore essenziale per stabilire il rapporto con l'oggetto buono e per poter apprezzare la bontà degli altri e la propria.

La gratitudine è strettamente collegata con la generosità.

Un atteggiamento troppo ansioso da parte della madre che offre subito il cibo al bambino non appena questi piange non gli giova in alcun modo. Egli percepisce l'angoscia della madre e questa accresce la sua.

Una modalità di difesa frequente è quella di stimolare l'invidia negli altri con il proprio successo, con la ricchezza e la fortuna, rovesciando così la situazione di chi sperimenta l'invidia.

Una delle conseguenze dell'invidia eccessiva sembra essere il precoce instaurarsi del senso di colpa. Quando l'Io non è ancora in grado di sopportare la colpa, essa viene sentita come una persecuzione e l'oggetto che la provoca diventa un persecutore.

Ho notato che i desideri insoddisfatti del neonato - desideri che possono esser soddisfatti solo fino ad un certo punto - contribuiscono in larga misura a sviluppare l'attività sublimativa e creativa. L'assenza di conflitto del neonato, dato che si possa ipoteticamente immaginare uno stato simile, lo priverebbe di un fattore importante per l'arricchimento della sua personalità e per il rafforzamento del suo Io. I conflitti ed il desiderio di superarli sono un elemento importante per la creatività.

Persino nell'analisi di persone adulte si può riscontrare la convinzione che la madre sia onnipotente e che abbia la facoltà di tener lontani tutti i mali e tutte le sofferenze, sia interne che esterne.

Quanto più profondi e complessi sono i problemi che noi analizziamo, tanto maggiore è la resistenza di fronte a cui ci veniamo a trovare.

Il bisogno sentito dal paziente di svalutare il lavoro psicoanalitico quando si è dimostrato proficuo è una manifestazione di invidia.

La presa di coscienza raggiunta nel processo di integrazione permette al paziente, nel corso dell'analisi, di riconoscere l'esistenza di parti potenzialmente pericolose del Sé. Ma quando l'amore può coesistere con l'odio che è stato scisso e con l'invidia, questi sentimenti diventano sopportabili e diminuiscono, in quanto mitigati dall'amore.

Note
Leggi anche le citazioni delle psicoanaliste: Helene Deutsch - Anna Freud - Karen Horney