Aforismi, frasi e citazioni su Matera
Raccolta di aforismi, frasi e citazioni su Matera, città della Basilicata con circa 60 000 abitanti, nota con gli appellativi di "Città dei Sassi" e "Città Sotterranea". Matera è conosciuta in tutto il mondo per gli storici "Sassi", due quartieri di Matera, il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano, formati da edifici rupestri costruiti nelle cave naturali della Murgia materana e abitati fin dal Paleolitico. Nel 1993, i Sassi sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità UNESCO. La città di Matera è stata designata capitale europea della cultura per il 2019.
In questa raccolta di citazioni si segnalano quelle di Carlo Levi tratte dal libro Cristo si è fermato a Eboli, pubblicato nel 1945, che contribuì ad attrarre l'attenzione del mondo politico e culturale sulle misere condizioni in cui, all'epoca, volgeva Matera. Oggi, i Sassi di Matera sono tra i più noti centri turistici italiani.
In questa raccolta di citazioni si segnalano quelle di Carlo Levi tratte dal libro Cristo si è fermato a Eboli, pubblicato nel 1945, che contribuì ad attrarre l'attenzione del mondo politico e culturale sulle misere condizioni in cui, all'epoca, volgeva Matera. Oggi, i Sassi di Matera sono tra i più noti centri turistici italiani.
Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza. (Carlo Levi) |
Davvero rimasi sorpreso della bellezza e della nobiltà antica di questo antico aggregato edilizio, fra i più antichi e meglio conservati di tutta l'Italia.
Cesare Brandi, Pellegrino di Puglia, 1960
L'unicità di Matera, un miracolo del tempo, di una felice armonia fra la storia e la contemporaneità.
Lucio Dalla, citato su La Gazzetta del Mezzogiorno, 2012
I sassi di Matera. Ci sono luoghi, come questo, che colpiscono dritti alle viscere, prima ancora di conoscerne la storia millenaria. Sarà per la potenza suggestiva del paesaggio della Gravina; sarà per il profilo dolce della conca dove si adagiano centinaia di piccole grotte scavate nella roccia, o per la sensazione rassicurante di trovarsi in una terra abitata dai tempi più lontani. Sarà. Ciò che è certo è che non vi stancherete di ammirare i Sassi anche senza conoscere le ragioni per le quali Matera è diventata un sito UNESCO. Di giorno, quando i raggi del sole rimbalzano tra le pareti di tufo, e di notte, quando si accendono le mille luci che fanno brillare la città come un presepe.
Francesca Filippi, Matera e la Basilicata, 2015
[Matera]: città straordinaria e magica.
Morgan Freeman, su la Repubblica, 2015
È vero, [il film King David] è stato un mio insuccesso, ma lo rifarei da capo, perché mi ha fatto scoprire una città straordinaria come Matera, che altrimenti non avrei mai visitato.
Richard Gere [1]
Alcune parti della città sono antiche di 2000 anni, e l'architettura, i blocchi di pietra, le zone circostanti e il terreno roccioso aggiungevano una prospettiva ed uno sfondo che noi abbiamo usato per creare i nostri imponenti set di Gerusalemme. Abbiamo fatto molto affidamento sulla vista che c'era lì. In effetti la prima volta che l'ho vista, ho perso la testa, perché era semplicemente perfetta.
Mel Gibson [intervista riguardo al film La passione di Cristo, 2004)
Solo cinquant'anni fa i Sassi di Matera erano la fotografia di un paese terribilmente arretrato, lontano anni luce dall'Italia del boom. Il fatto che quegli stessi Sassi siano oggi una delle località turistiche più amate d’Italia racconta una terra che ha saputo risvegliarsi.
Luca Iaccarino, Puglia e Basilicata, 2011
Matera, città bella, estesa e popolata.
Idrisi, XII sec.
I Sassi di Matera: giardini di pietra.
Pietro Laureano, Giardini di pietra, 2002
Avevo letto nella guida che [Matera] è una città pittoresca, che merita di essere visitata, che c’è un museo di arte antica e delle curiose abitazioni trogloditiche. Ma quando uscii dalla stazione, un edificio moderno e piuttosto lussuoso, e mi guardai attorno, cercai invano con gli occhi la città. La città non c’era. Ero su una specie di altopiano deserto, circondato da monticciuoli brulli, spelacchiati, di terra grigiastra seminata di pietrame.
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, 1945
Matera, come l’ho vista, non potevo immaginarla.
Carlo Levi, ibidem
[Matera] sembrava l’ambizioso progetto di una città coloniale, improvvisato a caso, e interrotto sul principio per qualche pestilenza, o piuttosto lo scenario di cattivo gusto di un teatro all'aperto per una tragedia dannunziana. Questi enormi palazzi imperiali e novecenteschi erano la Questura, la Prefettura, le Poste, il Municipio, la Caserma dei Carabinieri, il Fascio, la Sede delle Corporazioni, l’Opera Balilla, e così via. Ma dov'era la città? Matera non si vedeva.
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, 1945
A Matera dovetti fermarmi alcune ore, [...]. Vidi allora quella città, e capii come fosse giustificato l’orrore di mia sorella, che in me si accompagnava alla meraviglia per quella tragica bellezza.
Carlo Levi, ibidem
Allontanatami ancora un poco dalla stazione, arrivai a una strada, che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case, e dall'altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio è Matera. Ma di lassù dov'ero io non se ne vedeva quasi nulla, per l’eccessiva ripidezza della costa, che scendeva quasi a picco. Vedevo soltanto, affacciandomi, delle terrazze e dei sentieri, che coprivano all'occhio le case sottostanti. Di faccia c’era un monte pelato e brullo, di un brutto colore grigiastro, senza segno di coltivazione, né un solo albero: soltanto terra e pietre battute dal sole. In fondo scorreva un torrentaccio, la Gravina, con poca acqua sporca e impaludata fra i sassi del greto. Il fiume e il monte avevano un’aria cupa e cattiva, che faceva stringere il cuore.
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, 1945
La forma di quel burrone era strana; come quella di due mezzi imbuti affiancati, separati da un piccolo sperone e riuniti in basso in un apice comune, dove si vedeva, di lassù, una chiesa bianca, Santa Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra. Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi: Sasso Caveoso e Sasso Barisano. Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’inferno di Dante. E cominciai anch'io a scendere per una specie di mulattiera, di girone in girone, verso il fondo.
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, 1945
La stradetta, strettissima, che scendeva serpeggiando, passava sui tetti delle case, se così quelle si possono chiamare. Sono grotte scavate nella parete di argilla indurita del burrone: ognuna di esse ha sul davanti una facciata; alcune sono anche belle, con qualche modesto ornato settecentesco. Queste facciate finte, per l’inclinazione della costiera, sorgono in basso a filo del monte, e in alto sporgono un poco: in quello stretto spazio tra le facciate e il declivio passano le strade, e sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelle di sotto.
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, 1945
Le porte erano aperte per il caldo. Io guardavo passando, e vedevo l’interno delle grotte, che non prendono altra luce e aria se non dalla porta. Alcune non hanno neppure quella: si entra dall'alto, attraverso botole e scalette. Dentro quei buchi neri, dalle pareti di terra, vedevo i letti, le misere suppellettili, i cenci stesi. Sul pavimento stavano sdraiati i cani, le pecore, le capre, i maiali. Ogni famiglia ha, in genere, una sola di quelle grotte per tutta abitazione e ci dormono tutti insieme, uomini, donne, bambini e bestie. Così vivono ventimila persone.
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, 1945
Finché Roma governerà Matera, Matera sarà anarchica e disperata, e Roma disperata e tirannica.
Carlo Levi, ibidem
Eravamo intanto arrivati al fondo della buca, a Santa Maria de Idris, che è una bella chiesetta barocca, e alzando gli occhi vidi finalmente apparire, come un muro obliquo, tutta Matera. Di lì sembra quasi una città vera. Le facciate di tutte le grotte, che sembrano case, bianche e allineate, pareva mi guardassero, coi buchi delle porte, come neri occhi.
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, 1945
La forma di quel burrone era strana; come quella di due mezzi imbuti affiancati, separati da un piccolo sperone e riuniti in basso in un apice comune, dove si vedeva, di lassù, una chiesa bianca, Santa Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra. Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi: Sasso Caveoso e Sasso Barisano. Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’inferno di Dante. E cominciai anch'io a scendere per una specie di mulattiera, di girone in girone, verso il fondo.
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, 1945
La stradetta, strettissima, che scendeva serpeggiando, passava sui tetti delle case, se così quelle si possono chiamare. Sono grotte scavate nella parete di argilla indurita del burrone: ognuna di esse ha sul davanti una facciata; alcune sono anche belle, con qualche modesto ornato settecentesco. Queste facciate finte, per l’inclinazione della costiera, sorgono in basso a filo del monte, e in alto sporgono un poco: in quello stretto spazio tra le facciate e il declivio passano le strade, e sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelle di sotto.
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, 1945
Le porte erano aperte per il caldo. Io guardavo passando, e vedevo l’interno delle grotte, che non prendono altra luce e aria se non dalla porta. Alcune non hanno neppure quella: si entra dall'alto, attraverso botole e scalette. Dentro quei buchi neri, dalle pareti di terra, vedevo i letti, le misere suppellettili, i cenci stesi. Sul pavimento stavano sdraiati i cani, le pecore, le capre, i maiali. Ogni famiglia ha, in genere, una sola di quelle grotte per tutta abitazione e ci dormono tutti insieme, uomini, donne, bambini e bestie. Così vivono ventimila persone.
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, 1945
[Matera] è davvero una città bellissima, pittoresca e impressionante.
Carlo Levi, ibidem
Finché Roma governerà Matera, Matera sarà anarchica e disperata, e Roma disperata e tirannica.
Carlo Levi, ibidem
Eravamo intanto arrivati al fondo della buca, a Santa Maria de Idris, che è una bella chiesetta barocca, e alzando gli occhi vidi finalmente apparire, come un muro obliquo, tutta Matera. Di lì sembra quasi una città vera. Le facciate di tutte le grotte, che sembrano case, bianche e allineate, pareva mi guardassero, coi buchi delle porte, come neri occhi.
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, 1945
Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza.
Carlo Levi, Le mille patrie. 2000 (postumo)
Nelle grotte dei Sassi si cela la capitale dei contadini, il cuore nascosto della loro antica civiltà.
Carlo Levi, ibidem
Matera, la città delle grotte, così povera, così inabitabile, e tuttavia così bella, che ben si comprende la ripugnanza dei contadini per le nuove case dei villaggi degli Enti di Riforma agraria, e l'ostilità a lasciare per quelle le antiche caverne, abitate dagli uomini fin dalla preistoria, da quando, in quelle grotte, abitavano gli dèi.
Carlo Levi, Le mille patrie. 2000 (postumo)
[Matera] è senza dubbio una delle [città] più pittoresche d'Italia, degna veramente di essere conosciuta di più.
Giuseppe Lipparini, Divertimenti, 1930
Matera rappresenta l'esatto contrario dell'economia di rendita che sfigura le città d'arte, come Venezia o Firenze, ridotte a grandi griffe.
Tomaso Montanari, Istruzioni per l'uso del futuro, 2014
Mentre l'opulenza artistica di Firenze o quella di Venezia hanno prodotto il modello del patrimonio artistico come bene di consumo dedicato ai turisti, la «povertà» di Matera rende quasi tangibile l'attualità del modello costituzionale: il patrimonio come strumento di democrazia sostanziale.
Tomaso Montanari, ibidem
I Sassi sono un dedalo di vicoli e scale, grotte e palazzetti signorili, archi e orti, da cui sbucano ampie terrazze, caratteristici comignoli e campanili di chiesette rurali. La sensazione che il turista prova visitandoli è quella di trovarsi all'interno di un presepe e di vivere in un'altra epoca.
Giuseppe Ortolano, 101 luoghi insoliti in Italia dove andare almeno una volta nella vita, 2010
Per comprendere usi, costumi e condizioni di vita degli abitanti dei Sassi bisogna visitare una Casa Grotta, la tipica abitazione scavata nella roccia e utilizzata fino al secolo scorso.
Giuseppe Ortolano, ibidem
Le costruzioni più affascinanti dei Sassi sono le chiese rupestri: luoghi mistici scavati nella roccia, spesso abbelliti da decori architettonici raffinati e interessanti affreschi con elementi di arte orientale.
Giuseppe Ortolano, ibidem
La città [di Matera] è di aspetto curiosissimo, viene situata in tre valli profonde nelle quali, con artificio, e sulla pietra nativa e asciutta, seggono le chiese sopra le case e quelle pendono sotto a queste, confondendo i vivi e morti la stanza. I lumi notturni la fan parere un cielo stellato.
Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in Prospettiva, 1703 (postumo)
Delle città dove sono stato, Matera è quella che mi sorride di più, quella che vedo meglio ancora, attraverso un velo di poesia e di malinconia.
Giovanni Pascoli [1]
[Matera]: città straordinaria. Sembra che ci si affacci a un sottosuolo scoperchiato e abitato che nell'insieme forma una città maggiore. Una tale adunanza di caverne, in cui si prolunga senza soluzione di continuità l’esistenza dalla preistoria, non ha paragoni in Europa, ed è tra i paesaggi italiani che generano più stupore
Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957
I Sassi hanno l’attrattiva dell’inverosimile.
Guido Piovene [1]
Arrivi [a Matera] e ti trovi smarrito. Vaghi per ore con i pensieri annebbiati, con la paura di non ritrovare la strada, di perderti tra vicoli irregolari, con il timore che qualcosa ti crolli addosso da un momento all'altro. Poi, d’incanto, ritrovi una voglia nuova per non esserci stato prima e una condizione felice per poterci abitare per sempre.
L. H. Stone [1]
Matera è un posto difficile da descrivere. È difficile persino da fotografare. Sfugge alle definizioni, sguscia via tra uno scatto e l’altro, tra parola e parola. Bisogna andarci. Per godere il silenzio assorto, che vibra però di continuo, agitato da una vita sotterranea, come sotterranei sono i Sassi.
Licia Troisi [1]
Matera è una città in cui mattone e pietra si compenetrano, in cui è impossibile capire dove finisca una e dove cominci l’altro. Case che entrano l’una nell'altra, una sopra l’altra, connesse da vicoli e scale tortuose, come in quadro di Escher.
Licia Troisi [1]
Anche le zone disabitate [di Matera], punteggiate dal verde della cicoria che cresce tra lastra e lastra, sull'impiantito, risuonano di un silenzio trattenuto, come se la vita non fosse davvero scomparsa, ma si fosse nascosta più a fondo, sottoterra.
Licia Troisi [1]
Matera è un posto unico al mondo, che va attraversato in silenzio, assorti, in modo da catturarne la bellezza selvaggia, caotica, che sfugge a ogni definizione.
Licia Troisi [1]
Matera è un po’ come Minas Tirith. [2]
Licia Troisi [1]
Matera è una città del Mezzogiorno che può davvero rappresentare la cultura italiana in Europa.
Uto Ughi, intervista, su TRM, 2014
Il cono capovolto dove un tempo, quando gli abitanti accendevano i lumini, sembrava di avere il cielo stellato sotto i piedi. Il regno del contrario, insomma. I Sassi di Matera.
Mariolina Venezia, Rione Serra Venerdì, 2018
Note
- Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
- Minas Tirith: città fortezza appartenente all'universo immaginario creato dallo scrittore britannico J. R. R. Tolkien, descritta nel terzo volume de Il Signore degli Anelli.
- Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Tropea - Capri
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