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Frasi e citazioni di George Best

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di George Best (Belfast 1946 - Londra 2005), calciatore nordirlandese, soprannominato "il quinto Beatle", considerato uno dei migliori calciatori di tutti i tempi. "Fu il giornale portoghese “Bola” – dopo la finale di Coppa dei Campioni con il Benfica – a soprannominarmi "El Beatle" perché ero un inglese con i capelli lunghi. Quel soprannome mi sarebbe rimasto appiccicato per un po’".

Nel 1968, George Best vince la Coppa dei Campioni con il Manchester United e si aggiudica il Pallone d'Oro. George Best è ricordato non soltanto per le sue straordinarie qualità come calciatore, ma anche per il suo stile di vita, la sua frequentazione con belle donne e per la dipendenza dall'alcol.
Il 2 ottobre 2005 fu ricoverato in una clinica privata londinese, il Cromwell Hospital, per problemi legati proprio all'alcol. Il successivo 20 novembre il tabloid inglese News of the World pubblicò, su sua esplicita richiesta, una foto che ritraeva George Best nel suo letto di ospedale, con le sue ultime parole pubbliche: «Don't die like me» («Non morite come me»).

Éric Cantona, altro grande calciatore, ha detto: "George Best nella sua prima seduta d'allenamento in Paradiso, giocando da ala destra ha fatto girare la testa a Dio, per sua sfortuna schierato terzino sinistro. Vorrei tanto mi tenesse un posto nella sua squadra. Best, non Dio".
Ho speso un mucchio di soldi per alcool, ragazze e fuoriserie.
Il resto l'ho sperperato. (George Best)
Best Quotes
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Ero diverso dagli altri. I calciatori di allora non portavano capelli lunghi e non giocavano con la maglia fuori dai calzoncini. E ti insegnavano a non toglierti mai i parastinchi. Ma le regole sono fatte per essere infrante e io le infrangevo tutte, non perché fossi un ribelle o perché stessi cercando di dimostrare qualcosa. Ero semplicemente fatto così. Niente di più.

Il fatto che io mi chiami Best e che in inglese “best” significhi “migliore” mandava letteralmente in solluchero i pubblicitari e forniva loro una riserva inesauribile di battute inqualificabili.

Ho speso un mucchio di soldi per alcool, ragazze e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato.
[I spent a lot of money on booze, birds and fast cars. The rest I just squandered].

L'allenatore? Ah sì, è quel tizio che ci tiene allegri a tavola.

Se amavi il calcio ed eri tanto fortunato da giocarlo a livello professionistico, non avresti potuto scegliere un decennio migliore in cui vivere. E se eri un potenziale alcolista non avresti potuto sceglierne uno più pericoloso. Negli anni sessanta succedeva di tutto. E tutto sembrava possibile.

Non è possibile spiegare cosa significhi segnare un gran gol a qualcuno che non ci sia mai riuscito. Qualche anno fa dissi che se mi avessero dato la possibilità di scegliere tra segnare un gol al Liverpool da ventisette metri, dopo aver saltato quattro uomini, e andare a letto con Miss Mondo, sarebbe stata una scelta difficile. Per fortuna, ho avuto entrambe le cose e soprattutto, una di queste cose l'ho ottenuta davanti a cinquantamila persone.
[You just can't explain what it's like to score a great goal to someone who's never done it. I said years ago that if you'd given me the choice of going out and beating four men and smashing a goal in from thirty yards against Liverpool or going to bed with Miss World, it would have been a difficult choice. Luckily, I had both. It's just that you do one of those things in front of fifty thousand people].

Io avrei giocato sette giorni su sette, se me l'avessero concesso. [...] Quando scendevo in campo non avrei mai voluto sentire il fischio finale.

Presi la palla sull'ala sinistra, scartai un difensore, poi un altro e un altro ancora, saranno stati quattro o cinque. [...] A mano a mano che mi si presentava davanti un difensore, sembrava sempre più probabile che mi rubasse la palla e io sentivo di dover lottare per non spezzare il ritmo della corsa, come succede nei sogni quando stai cercando di scappare da qualcuno. Ma ogni volta arrivavo sulla palla per primo, la lanciavo un metro o due alle spalle dell'avversario, andavo a riprenderla e ricominciavo da capo. Alla fine un difensore riuscì a prendermi palla, ma quell'azione era stata una cosa fantastica. Era come un'esperienza extracorporea, una sequenza di sogno, come se io volassi sopra il campo e guardassi un altro giocatore.

Ho sentito raccontare molte leggende ai bambini. Alcune di queste riguardavano me.

Quando sei un ragazzino e usi la tua immaginazione, ti vedi fare goal a Wembley con 100.000 tifosi che urlano il tuo nome. Non pensi a tutto ciò che ti toccherà prima di quel momento, tipo startene in un campo d'allenamento gelato con le ginocchia che tremano con davanti questi giganti che fino a poco prima conoscevi solo per nome.

Nel 1969 ho dato un taglio a donne e alcool. Sono stati i 20 minuti peggiori della mia vita.
[In 1969 I gave up women and alcohol – it was the worst 20 minutes of my life].

Era il 1976, si giocava Irlanda del Nord - Olanda. Giocavo contro Johan Cruyff, uno dei più forti di tutti i tempi. Al 5° minuto prendo la palla, salto un uomo, ne salto un altro, ma non punto la porta, punto il centro del campo: punto Cruyff. Gli arrivo davanti gli faccio una finta di corpo e poi un tunnel, poi calcio via il pallone, lui si gira e io gli dico: 'Tu sei il più forte di tutti, ma solo perché io non ho tempo.

Darei tutto lo Champagne che ho bevuto nella mia vita per poter giocare al fianco di Éric Cantona in una partita di Champions League all’Old Trafford.

[David Beckham]. Non sa calciare col piede sinistro, non sa colpire di testa, non è bravo nei tackle e non segna molto. A parte questo è ok.

[Riguardo Cristiano Ronaldo]. Ci sono stati vari giocatori nel corso degli anni segnalati come il nuovo George Best, ma questa è la prima volta che è stato un complimento per me.

Una volta dissi che il Q.I. di Gascoigne era inferiore al suo numero di maglia, e lui mi chiese: "Che cos'è un Q.I.?"
[I once said Gazza's IQ was less than his shirt number and he asked me: "What's an IQ?].

Un bel po' di cose me le sono lasciate sfuggire... Miss Canada, Miss Regno Unito, Miss Mondo...
[I used to go missing a lot: Miss Canada, Miss United Kingdom, Miss World].

Che cosa ci posso fare se [le donne] mi saltano addosso?

Ho amato almeno 2000 donne senza doverle sedurre, mi bastava dire "Ciao, sono Best del Manchester United".

Se fossi nato brutto, non avreste mai sentito parlare di Pelé.
[If I'd been born ugly, you'd never have heard of Pele].

Non sono mai stato al mare, per arrivarci dovevo passare davanti a un bar e mi sono sempre fermato prima di raggiungere l'acqua.

Il dolore è temporaneo, la gloria dura per sempre!

Ho sempre desiderato di più − più di tutto.

Sento spesso raccontare di quella volta in cui un cameriere irlandese mi consegnò dello champagne nella mia stanza d'albergo, dove me ne stavo a letto con Mary Stavin e diverse migliaia di sterline vinte alle scommesse, e mi chiese: "Quand'è che le cose hanno iniziato ad andarti male, George?" Anch'io ho raccontato questa storia più di una volta ed è sempre stata seguita da grasse risate. Ovviamente, tutto andò storto da allora. Andò male con ciò che amavo di più al mondo, il calcio, e da allora il resto della mia vita si sgretolò.

Vivo la mia vita un drink alla volta.

I sentimenti danno dipendenza… Meglio l’alcol.

Quando il calcio era importante e io giocavo bene, non vedevo l'ora di alzarmi la mattina: era la mia unica ragione di vita. Quando il gioco non è bastato più a buttarmi giù dal letto, non ho visto altri motivi validi per smettere di bere.

Ho sempre voluto essere il migliore in tutto: in campo il più forte, al bar quello che beveva di più.

Ho smesso di bere, ma solo quando dormo.
[I've stopped drinking, but only while I'm asleep].

Per quanto riguarda il bere, non è che avessi davvero intenzione di smettere. In effetti era più o meno il contrario. Invece che cercare la soluzione ai miei problemi di stomaco in una confezione di medicinali, la cercavo in una bottiglia di brandy.

Più bevevo, meno sentivo il dolore. Così, con la tipica logica da alcolista, non avevo dubbi: più alcol = meno dolore.

Non sono mai uscito al mattino con l'intenzione di ubriacarmi. È semplicemente successo

L'alcool era l'unico avversario che non ero riuscito a battere, anche se avevo provato con gli Alcolisti anonimi, con l'astinenza e un paio di volte addirittura mi ero fatto cucire delle capsule di Antabuse nello stomaco: durano tre mesi e ti fanno stare malissimo se provi anche solo ad assaggiare un sorso di bumba. Nemmeno così ero riuscito a smettere.

Avrei potuto entrare nella Alcolisti Anonimi. Il problema è che io non posso restare anonimo.

I miei amici sostengono ancora oggi che bevevano quanto me. Non è vero. Se eravamo in un night club che chiudeva alle due, loro poi se ne andavano a casa. Io andavo in un club che restava aperto fino alle sei e poi andavo a casa e non riuscivo a dormire. Sapevo dove andare alle nove del mattino a farmi un bicchierino.

Pelé mi ha definito il più grande calciatore del mondo. Questo è l'ultimo saluto alla mia vita.

Quando me ne sarò andato, la gente dimenticherà tutta la spazzatura e ricorderà solo il calcio. Se una sola persona pensa che io sia il miglior giocatore al mondo, questo è abbastanza per me.
[They'll forget all the rubbish when I've gone and they'll remember the football. If only one person thinks I'm the best player in the world, that's good enough for me].

Quando penso al mio passato mi sembra che sia trascorso in un batter d’occhio e credo che gli sportivi in generale la vedano allo stesso modo. Entrai nel Manchester United nel 1961 e ne uscì nel 1974: si sta parlando solo di 12 anni che nel quadro generale della vita non rappresentano un periodo lunghissimo. Ma, mio Dio, io in quei 12 anni è come se avessi vissuto tre vite!

Voglio essere ricordato per il mio calcio e per la gioia che ho dato alla gente.

Maradona – good. Pelé – better. George – Best.
[Maradona bene, Pelé meglio, George il migliore].
Slogan su George Best

Note
Vedi anche frasi e citazioni di: Éric CantonaDiego Armando MaradonaCristiano Ronaldo